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La bestemmia ad personam

Viaggio nella ordinaria realtà di un paese anomalo; da prendere a piccole dosi

La bestemmia ad personam

Messaggioda franz il 02/10/2010, 7:44

Dal Blog di Marco Bracconi
http://bracconi.blogautore.repubblica.i ... -personam/

Personalmente, non credo che un presidente del Consiglio si debba dimettere perché si è fatto beccare a bestemmiare. O meglio, il nostro presidente del Consiglio avrebbe tanti di quei motivi per dimettersi che una bestemmia arriva ormai buona ultima.

Ma se c’è ancora un po’ di decenza, allora da ora in poi nessuno si azzardi a condannare o estromettere dai palinsesti chi bestemmia in un fuori onda Rai, in un campo di calcio, in un’aula scolastica.

Che almeno la blasfemia, almeno quella, sia uguale per tutti.
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Re: La bestemmia ad personam

Messaggioda franz il 02/10/2010, 7:48

...
Il caso bestemmia. "È soltanto una risata. Quella di cui si parla è una storiella circolata un anno fa in tutto il Parlamento. Averla raccontata, in privato, non è né un'offesa né un peccato". Silvio Berlusconi si difende così, in una nota, dalle accuse che gli piovono addosso dopo la pubblicazione del video sul sito dell'Espresso e girato a L'Aquila prima del G8, nel quale il premier racconta una barzelletta che si conclude con una bestemmia. "Il cattivo gusto e la responsabilità - aggiunge Berlusconi - sono casomai di chi la pubblicizza. Mi spiace solo se qualcuno nella sua sensibilità si sia sentito turbato. Ma non ci credo. È soltanto un pretesto per attacchi strumentali e ipocriti". Insomma, colpa dei giornali, tanto è vero che Cicchitto parla di "Inaccettabile il furto di frasi dette in privato".

"Berlusconi chieda scusa". "Penso che questa volta il Presidente del Consiglio prima che a me debba chiedere scusa a tutti i credenti di questo paese, alla Chiesa e quella stampa cattolica di cui ieri si è vantato di avere l'attenzione", ha detto Rosy Bindi, vicepresidente della Camera dei Deputati e presidente dell'Assemblea Nazionale del Pd, commentando l'episodio dell'Aquila. "Le barzellette sugli ebrei e sulle donne sono sempre un fatto sgradevole - ha scritto la Bindi in un post dal titolo "Mandiamo a casa il governo della doppia morale" -. Pronunciate da un capo del governo diventano un moltiplicatore dei pregiudizi e del disprezzo sociale. Bisognerebbe usare il proprio ruolo pubblico per demolire l'ignoranza e mettere al bando volgarità e offese, per rafforzare la dignità e i diritti delle persone, per costruire una società migliore". E l'onorevole continua: "Non chiedo le scuse a un premier che senza pudore rivendica il privato come il luogo in cui tutto è permesso - dalle barzellette blasfeme alle escort - perché nessuno ti vede o ti sente - aggiunge il presidente dell'Assemblea del Pd -. Mi preoccupa, invece, questa sua arrogante pretesa. Ci sono la doppiezza morale e l'inaffidabilità umana prima ancora che politica del nostro Presidente del Consiglio. Prima se ne va e meglio è per tutti''. Parole di dura critica arrivano dal segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani: "Ancora una volta atti ed espressioni inaccettabili da parte del Presidente del Consiglio. È incredibile che una persona capace di simili volgarità possa governare un Paese come il nostro". Con lui è d'accordo il deputato del Pd Enrico Gasbarra: "È la conferma della doppia etica del presidente Berlusconi. Credo che, proprio colui che ama definirsi 'unto dal Signore' debba immediatamente chiedere scusa".

Espulsione come per i calciatori e i concorrenti del Grande Fratello. Unanime la condanna da parte dell'opposizione, che giudica 'vergognoso' il comportamento del premier. Il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, affida il suo commento alla sua pagina Facebook e scrive: "Non vorrei essere provocatorio, ma se un calciatore bestemmia viene giustamente espulso. E se a bestemmiare è il presidente del Consiglio?...Non succede nulla? (C'è anche la prova tv...per il calciatore e per il presidente)". A 'espulsioni eccellenti' fa riferimento il deputato del Pd Roberto Zaccaria, che, rimproverando la maggioranza di assordante silenzio - "Imbarazzo o codardia?" - ricorda come uno dei concorrenti del reality Grande Fratello fu cacciato dallo show Mediaset per aver bestemmiato in tv. In quell'occasione, sottolinea il deputato, il Giornale della famiglia Berlusconi, condannò moralmente il concorrente scrivendo in prima pagina: "La bestemmia non è ammessa in alcun consesso pubblico e desta la massima riprovazione". "Berlusconi si vergogni. La barzelletta sull'onorevole Bindi, conclusa da una bestemmia, è indegna", ha detto il portavoce dell'Idv, Leoluca Orlando e come lui la pensa Walter Veltroni, che giudica le barzellette cui spesso fa ricorso il premier un esempio di 'degrado civile'. Durissimo anche il presidente nazionale dei Verdi per la Costituente ecologista, Angelo Bonelli, che parla di mancanza di decoro istituzionale e di un Cavaliere che ha smarrito il senso del limite: "Di un presidente del Consiglio così non resta che vergognarsi: anzi, proviamo vergogna anche per lui che non riconoscerà mai di aver portato le istituzioni al livello più basso mai raggiunto dalle istituzioni repubblicane". In serata interviene anche Massimo D'Alema, che preferisce astenersi da qualsiasi commento: "Berlusconi? È incommentabile. Da un po' non commento più le sue dichiarazioni, non lo faccio neanche oggi. Ritengo - ha aggiunto D'Alema prima di intervenire alla festa del Pd in corso a Napoli - che questo sia un governo che ha esaurito ogni carica positiva e che sopravvive a una crisi politica che non è stata risolta. Si è soltanto trovato un fragile compromesso, credo che il governo se ne andrà abbastanza presto e spero - ha concluso - che prima delle elezioni si possa fare la legge elettorale. Sarebbe una cosa giusta e ragionevole". Anche dalla Comunità ebraica arriva la condanna alle barzellette del premier. Secondo Amos Luzzatto, presidente della Comunità ebraica di Venezia ed ex responsabile dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane, "i peggiori stereotipi antisemiti" sono contenuti nelle barzellette raccontate da Berlusconi.

Famiglia Cristiana: "Da premier esempio di cristianesimo usa e getta". ''Si vorrebbe provare stupore di fronte a questa performance del primo ministro che pretende di aver evitato una guerra della Russia contro la Georgia e di aver salvato l'economia americana dalla crisi fornendo buoni consigli a Obama'', osserva Famiglia Cristiana nel suo sito. ''Invece sappiamo tutti - prosegue - che non è la prima e certo non sarà l'ultima. Perché proprio dal Cavaliere arriva uno dei più chiari esempi di quel 'cristianesimo alla carta' o 'cristianesimo usa e getta' che è oggi tra le piaghe più profonde della vita sociale del nostro Paese''

Cicchitto a difesa del premier: "Inaccettabile furto frasi dette in privato". "Il furto di frasi dette in privato, la loro conservazione e poi la loro pubblicizzazione nel momento più opportuno per provocare sensazione e scandalo è un metodo inaccettabile come quello dell'uso delle intercettazioni. Poi c'è l'orgia dell'ipocrisia di chi fa finta di rimuovere il fatto che nella vita privata spesso si dicono cose politicamente non corrette proprio perché non si parla in chiave politica". Così Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, interviene sui video.

Il Tg1 censura la bestemmia. E, mentre il video di Repubblica.it è rimbalzato su siti web e telegiornali, l'edizione del Tg1 delle 20 ha dato la notizia della barzelletta, senza fare il minimo accenno alla bestemmia. Lo denuncia Carlo Rognoni, presidente forum Riforma sistema televisivo del Pd: "Per tutto il giorno si è discusso della bestemmia di Berlusconi, ma chi ha visto l'edizione serale del Tg1 ha sentito parlare solo di una semplice barzelletta. Una censura del genere, anche se arriva dal 'recidivo' Minzolini, è incredibile e scandalosa". E Luca Borgomeo, presidente dell' associazione di telespettatori cattolici Aiart, conferma: il Tg1 ha "del tutto ignorato la notizia delle barzellette, con pesante bestemmia e offesa all'Olocausto, pronunciate da Berlusconi. Perché il principale tg italiano continua a non voler far conoscere fatti che coinvolgono il Presidente del Consiglio? L'ennesima minzolinata". Sul Tg1 di stasera interviene anche Vincenzo Vita del Pd, componente commissione Vigilanza Rai. ''L'abilità censoria di Minzolini ormai non conosce più limiti. Con un abile colpo di spugna, dall'edizione del Tg1 di stasera sono scomparse sia la bestemmia finale della barzelletta su Rosy Bindi sia l'indegna storiella sugli ebrei raccontata in strada a Roma. Quanto - conclude in una nota - intende ancora abusare della pazienza nostra e degli utenti il direttore del principale telegiornale del servizio pubblico?''.

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Re: La bestemmia ad personam

Messaggioda matthelm il 02/10/2010, 12:08

Ma che volete che sia... tutto è relativo... se bestemmiano calciatori, presentatori ecc. ha diritto anche Berlusconi di bestemmiare! Vero?
O tutti o nessuno. basta ipocrisie.. e che caspita.
Il fatto che abbia bestemmiato il presidente del consiglio (tra l'altro in presenza di esponenti della guardia di finanza, che ridono...) non è il problema!?!
Franz, Franz quanto siamo distanti su queste sensibilità (e convinti!).
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Re: La bestemmia ad personam

Messaggioda franz il 02/10/2010, 13:44

matthelm ha scritto:Ma che volete che sia... tutto è relativo... se bestemmiano calciatori, presentatori ecc. ha diritto anche Berlusconi di bestemmiare! Vero?
O tutti o nessuno. basta ipocrisie.. e che caspita.
Il fatto che abbia bestemmiato il presidente del consiglio (tra l'altro in presenza di esponenti della guardia di finanza, che ridono...) non è il problema!?!
Franz, Franz quanto siamo distanti su queste sensibilità (e convinti!).

Ah, non so, io non ho espresso alcuna opinione a proposito e mi pare che il pensierino di Marco Bracconi fosse assolutamete irinoco. Per me, l'opinione la esprimo ora, è di pessimo gusto (Berlusconi, non Bracconi).
Di pessimo gusto inoltre è il relativismo (serio) di mons. Rino Fisichella.

Franz



'Avvenire', bestemmia "insopportabile"
"Premier ha dovere di sobrietà e rispetto"
Il direttore del quotidiano dei vescovi riprende la polemica sui video del presidente del Consiglio pubblicati da Repubblica e L'espresso. "C'è una cultura della battuta a ogni costo che ha preso piede e fa brutta la nostra politica". Ma mons. Rino Fisichella minimizza: "Bisogna sempre saper contestualizzare le cose"

'Avvenire', bestemmia "insopportabile" "Premier ha dovere di sobrietà e rispetto" Il direttore del quotidiano Marco Tarquinio

ROMA - "Ci mancava solo la bestemmia dentro la barzelletta del presidente. Un video – puntuale come una maledizione – ce l'ha servita via internet, mentre un altro video 1 ci ha proposto un Silvio Berlusconi che giochicchia con consunti stereotipi sugli ebrei". Comincia così l'editoriale del direttore di Avvenire Marco Tarquinio, all'indomani del video pubblicato 2 dal sito de L'espresso, in cui Berlusconi racconta una barzelletta contro Rosy Bindi che si conclude con una bestemmia.

"C'è una cultura della battuta a ogni costo che ha preso piede e fa brutta la nostra politica. E su questo tanti dovrebbero tornare a riflettere", esorta il quotidiano dei vescovi. "E farebbero bene a pensarci su davvero anche coloro che bestemmie di vario tipo e barzellette mediocri (tristemente dilaganti tra pseudo-satira e pseudo cultura) non le sopportano solo quando spuntano sulla bocca di un avversario, meglio se Silvio Berlusconi", scrive il direttore del quotidiano.

"Ma su ogni uomo delle Istituzioni, su ogni ministro e a maggior ragione sul capo del governo grava, inesorabile, un più alto dovere di sobrietà e di rispetto. Per ciò che si rappresenta, per i sentimenti dei cittadini e - conclude Avvenire - per Colui che non va nominato invano".

A poco sono servite le scuse del premier ieri: "È soltanto una risata. Quella di cui si parla è una storiella circolata un anno fa in tutto il Parlamento. Averla raccontata, in privato, non è né un'offesa né un peccato". "Il cattivo gusto e la responsabilità - aveva detto Berlusconi - sono casomai di chi la pubblicizza. Mi spiace solo se qualcuno nella sua sensibilità si sia sentito turbato. Ma non ci credo. È soltanto un pretesto per attacchi strumentali e ipocriti". Insomma, colpa dei giornali.

E i giornali rispondono. Famiglia Cristiana in primis: "Dal premier esempio di cristianesimo usa e getta". "Sappiamo tutti - scrive il settimanale dei Paolini - che non è la prima e certo non sarà l'ultima. Perché proprio dal Cavaliere arriva uno dei più chiari esempi di quel 'cristianesimo alla carta' o 'cristianesimo usa e getta' che è oggi tra le piaghe più profonde della vita sociale del nostro Paese".

Ma oggi mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, sminuisce le polemiche sulla barzelletta con bestemmie, e lo fa a margine di un confronto tra Chiesa e politica con i deputati Enrico Letta (Pd) e Maurizio Lupi (Pdl). "Bisogna sempre in questi momenti saper contestualizzare le cose", dice.

"Certamente, non bisogna da un lato diminuire la nostra attenzione, quando siamo persone pubbliche, a non venir meno a quello che è il nostro linguaggio e la nostra condizione; dall'altra credo che in Italia dobbiamo essere capaci di non creare delle burrasche ogni giorno per strumentalizzare situazioni politiche che hanno già un loro valore piuttosto delicato", conclude Fisichella.

(02 ottobre 2010)
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Re: La bestemmia ad personam

Messaggioda Gab il 05/10/2010, 19:01

Caro monsignore
Caro monsignor Fisichella, vengo a Lei con questa mia per sottoporle un caso che vorrei mi aiutasse a contestualizzare. La qui presente ha condotto una vita abbastanza irreprensibile, e dunque a tratti anche piuttosto noiosa, assolvendo fin dalla tenerissima età tutti gli obblighi sacramentali da Voi previsti. Un cursus honorum che dal battesimo al matrimonio l’ha fatta stazionare una trentina di anni tra oratori, sacrestie e movimenti religiosi regolarmente approvati e da Voi riconosciuti. La scrivente ha stazionato, e non se ne è mai pentita sia chiaro, soprattutto in aule sgarrupate di parrocchie di frontiera nelle quali ha insegnato catechismo ma anche italiano e matematica per tenere impegnati – e in chiesa – ragazzini che diversamente sarebbero andati a finire, e qualcuno nonostante l’impegno della scrivente ci è finito lo stesso, nei riformatori.
Senonché due anni fa, dopo sedici anni di onorata carriera matrimoniale, suggellati da sacramento da Voi regolarmente celebrato e registrato nei Sacri Albi, la scrivente si è consensualmente separata dal suo legittimo nonché unico marito.
Marito che ha comunque cercato, nonostante l’epilogo, di amare e onorare come meglio ha potuto e finché le è stato possibile.
E arriviamo a questa benedetta udienza di separazione. Benedetta un tubo, caro monsignor Fisichella, perché appena si sono spalancate le porte del tribunale per me si sono automaticamente chiuse quelle della chiesa.
Lo status di “separata” è inconciliabile con quello di “cattolica praticante”. Perché un sacramento non si scioglie per definizione, non si scioglie mai, mi è stato giustamente spiegato, né è previsto uno sconto sulla definitività di quel “per tutta la vita”. Dunque se tu, cara, compi scelte che ti mettono fuori dalle regole della chiesa non puoi pretendere di continuare a farne parte. Indipendentemente dal contestuale curriculum che hai. Ineccepibile.
Dunque, caro monsignore, le riassumo ciò che lei ben sa: per me, da quel momento, niente più partecipazione ai sacramenti. A messa, si, ci posso andare ma la comunione no, non la posso più fare. Non posso più essere madrina di battesimi e cresime, né testimone ai matrimoni. Io sto fuori dalla porta. Posso sbirciare. E vi ringrazio. Ma non posso partecipare.
Ora però accade che un altro ex facente parte della stessa comunità ecclesiale, ugualmente separato, sia pubblicamente incline al turpiloquio e alla bestemmia, contestualizzata nell’ambito di una contestuale barzelletta sull’Olocausto, vada in giro vantandosi di cambiare una ragazza al giorno e non perda occasione per offendere le donne ed esaltare la pratica della promiscuità. Soprassiedo per carità di patria su tutto il resto. Questo signore, pensi a volte come è contestualizzata la vita, può fare – e la fa – la comunione. Io no.
Però sa una cosa, monsignore? Ora che ci penso, io non vorrei mai far parte di un club che annoverasse tra i suoi soci un signore del genere. Mi stupisce, e molto, che ci si trovi a suo agio Lei.
Ma questo è un problema suo. Che, ne sono certa, saprà adeguatamente contestualizzare.


Tiziana Ragni da europaquotidiano.it
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Re: La bestemmia ad personam

Messaggioda ranvit il 05/10/2010, 19:55

:D :D :D


Bravissima!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: La bestemmia ad personam

Messaggioda Iafran il 05/10/2010, 23:51

La blasfemia del Paese reale
di Massimo Fini – il Fatto Quotidiano, 5 ottobre 2010

In questi anni Silvio Berlusconi ha aggirato nel modo più turpe un’orfana di padre e di madre, minorenne, sfilandole qualche decina di miliardi, ha giurato il falso in Tribunale, ha commesso gravi reati da cui è uscito assolto solo per prescrizione, ha corrotto un testimone in giudizio perché desse una falsa testimonianza che gli è servita per salvarsi in un paio di altri procedimenti, attraverso una settantina di società off-shore è autore di un’evasione fiscale colossale, tutti atti oltre che penalmente rilevanti, moralmente ripugnanti, e l’Osservatore Romano, alias il Vaticano, non solo non ha mai mosso orecchia ma, soprattutto sotto la direzione di Mario Agnes, ma anche dopo, ha attaccato costantemente la Magistratura italiana quando si è permessa di richiamare il Cavaliere e i suoi accoliti a quel rispetto della legge cui tutti siamo tenuti e in particolare chi ricopre alte e altissime cariche pubbliche. Insorge improvvisamente adesso e si indigna per una mezza bestemmia inserita in una barzelletta detta da Berlusconi in privato un anno fa. E i giornali gli vanno pedissequamente dietro.

Questo è un Paese che ha perso ogni senso della gerarchia dei valori e delle cose che sono importanti e di quelle che non lo sono affatto. “Insopportabile” non è la pseudobestemmia di Berlusconi, ma l’ipocrisia, il tartufismo, il moralismo un tanto al chilo che permeano ormai l’intero Paese. E poi se è l’ora di finirla con l’impresentabile Berlusconi, per ben altri motivi delle sue barzellette, è anche l’ora di finirla con Papi, Cardinali, Cei, Bagnaschi, preti di tutte le risme che, con un pretesto o con un altro, entrano ogni giorno a piedi uniti negli affari interni dello Stato italiano (se Sarkozy, in una cena fra amici, avesse raccontato una barzelletta blasfema, nessun Osservatore Romano sarebbe intervenuto). Se le opposizioni e i giornali che, in modo diverso, la fiancheggiano vogliono rendere l’ennesimo favore a Berlusconi insistano pure, invece che sulla sentenza Mills, su questa sciocchezza dell’”orchidea” che se allarma alcune beghine cattoliche lo rende simpatico a tutti gli altri. Perché noi oltre che di Santi, di Poeti e di Navigatori, siamo anche un popolo di Bestemmiatori (si pensi alle “madonne“, quasi liriche, dei toscani).

Monsignor Fisichella ha detto che la blasfemia di Berlusconi va giudicata all’interno del contesto in cui è avvenuta.

Una volta tanto siamo d’accordo e speriamo che la pseudobestemmia di Berlusconi serva almeno a evitare un grottesco cartellino rosso al calciatore che, preso un tremendo pestone dall’avversario, sacramenta come dio comanda.

Perché questo è il nuovo regolamento della Figc in omaggio all’ipocrisia di un Paese che è cattolico a parole e nelle parole e profondamente blasfemo nei fatti.
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