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la svolta di Roma: l'avviso di garanzia non è un atto dovuto

MessaggioInviato: 18/10/2017, 10:16
da ranvit
Finalmente!!!



http://www.ilmattino.it/primopiano/poli ... 09508.html


Indagati, la svolta di Roma: l'avviso di garanzia non è un atto dovuto
di Alessandro Barbano
In tempi bui per la giustizia il semplice buon senso può essere una rivoluzione copernicana. Lo è certamente la circolare con cui il Procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, ha prescritto ai suoi pm di evitare l'iscrizione nel registro degli indagati rispondendo alla logica del cosiddetto atto dovuto. Non basta, ha spiegato il magistrato, una «lettura meccanica» delle norme, ma occorrono «elementi indizianti di carattere specifico». Poiché, se è vero che l'iscrizione in un procedimento ha di per sé funzione di garanzia, «non può essere trascurato che la condizione di indagato è connotata altresì da aspetti innegabilmente negativi, con effetti pregiudizievoli non indifferenti» sia sul piano professionale che sulla reputazione.

L'illuminazione di un magistrato archivia la dittatura dell'atto dovuto, quella locuzione burocratica che, dietro l'apparente asetticità del lessico giudiziario, sanciva nove volte su dieci la gogna pubblica. L'ultimo quarto di secolo di storia repubblicana è stato scritto su questa spietata ipocrisia: a chi osava obiettare che l'«avviso» non era di alcuna «garanzia» per i destinatari, ma aveva piuttosto l'effetto di una pena anticipata, irrogata senza condanna e senza processo, si obiettava che così voleva il sacro principio dell'obbligatorietà dell'azione penale, che si attiverebbe come reazione immediata della giustizia a una notizia criminis. Ma una denuncia, un'accusa, un'intercettazione sono sempre una notizia criminis, o più spesso uno schizzo di veleno?

La saggezza di un procuratore capo ha risposto a questa domanda che né i suoi colleghi né il legislatore si erano posti prima di oggi. E ha riscritto, almeno a Roma, le regole di ingaggio nel rapporto tra la giustizia e il cittadino. Lo ha fatto ricordandosi che, in base alla legge, il magistrato inquirente deve cercare tanto le prove a carico quanto quelle a discarico dell'indagato. E quindi ha il dovere di restituire perfino al sospetto quel minimo di dignità che il sospetto merita, e che lo distingue dal fango.
Mercoledì 18 Ottobre 2017, 09:39

Re: la svolta di Roma: l'avviso di garanzia non è un atto do

MessaggioInviato: 18/10/2017, 11:10
da pianogrande
L'avviso (o meglio l'informazione) è "di garanzia" nel senso che l'indagato (che, avviso o non avviso, indagato resta) è informato che c'è in corso una indagine nei suoi confronti e quindi può prepararsi, premunirsi, informarsi, consultarsi e comunque non cadere dalle nubi al momento in cui si dovesse arrivare a una vera e propria incriminazione.

L'indagato può anche avere accesso a qualche aspetto dell'indagine in corso.

Ci sono infatti "atti a cui il difensore ha diritto di assistere".

Se il problema è la gogna mediatica parlerei allora della riservatezza dell'atto e quello sì che è un problema.

Pignatone, in questo modo nasconde la testa sotto la sabbia o la spazzatura sotto il tappeto perché il vero problema sta all'interno della magistratura e quello va risolto se se ne ha il coraggio e la forza (e la volontà).

Il problema è che, quando un personaggio più o meno noto, riceve un avviso di garanzia, la cosa diventa nota a tutti e viene usata per fini che, con l'azione giudiziaria vera e propria, non hanno niente a che fare.

Che facciamo?
Indaghiamo qualcuno senza iscriverlo sul registro degli indagati?
Indaghiamo senza avvisare l'interessato andando così contro al suo diritto di difesa?

Mi sembra davvero una trovata bizzarra.

Re: la svolta di Roma: l'avviso di garanzia non è un atto do

MessaggioInviato: 18/10/2017, 12:03
da ranvit
Mi sa che hai capito male.... :roll:

Re: la svolta di Roma: l'avviso di garanzia non è un atto do

MessaggioInviato: 18/10/2017, 12:10
da Robyn
La riservatezza dell'avviso di garanzia già c'è in costituzione chi riceve un avviso di garanzia deve riceverlo in forma privata perche se fosse pubblico potrebbe prestarsi solo a rovinare la reputazione di innocenti.Prima di iscrivere una persona nel registro degli indagati bisogna prima verificare,e se ci sono elementi si attiva ugualmente la comunicazione privata dell'avviso di garanzia come ulteriore forma di garanzia per evitare sentenze anticipate dell'opinione pubblica

Re: la svolta di Roma: l'avviso di garanzia non è un atto do

MessaggioInviato: 18/10/2017, 12:38
da pianogrande
ranvit ha scritto:Mi sa che hai capito male.... :roll:


Sempre possibile e diciamo che ho preso spunto per porre delle domande (che restano invariate).

Si indaga senza iscrivere?

Si indaga/si iscrive senza informare?

E una affermazione.

Il problema è la gogna mediatica e quindi la pubblicità dell'atto.

E qualche valutazione che non riscrivo.

Non ho capito cosa non avrei capito ma sono qua anche per imparare.

Re: la svolta di Roma: l'avviso di garanzia non è un atto do

MessaggioInviato: 18/10/2017, 12:44
da Robyn
pianogrande la spiegazione è che prima di attivare un'avviso di garanzia in forma privata per proteggere la reputazione devono esserci elementi sufficenti,se non ci sono elementi sufficenti l'avviso di garanzia non si attiva

Re: la svolta di Roma: l'avviso di garanzia non è un atto do

MessaggioInviato: 18/10/2017, 15:31
da ranvit
pianogrande ha scritto:
ranvit ha scritto:Mi sa che hai capito male.... :roll:


Sempre possibile e diciamo che ho preso spunto per porre delle domande (che restano invariate).

Si indaga senza iscrivere?

Si indaga/si iscrive senza informare?

E una affermazione.

Il problema è la gogna mediatica e quindi la pubblicità dell'atto.

E qualche valutazione che non riscrivo.

Non ho capito cosa non avrei capito ma sono qua anche per imparare.




Te lo spiega Legnini :roll:

Legnini: "No all'avviso di garanzia che diventa una gogna"
Il vicepresidente del Csm contro la deriva giustizialista
Legnini: "No all'avviso di garanzia che diventa una gogna"
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Legnini, no all'avviso di garanzia che diventa una gogna

'Nel corso degli anni l'informazione di garanzia ha subito, nella percezione collettiva, una sorta di mutazione genetica: da strumento di garanzia per l'indagato si e' trasformata spesso in una gogna anche in virtu' della frequente amplificazione mediatica e della strumentalizzazione politica. E lo stesso accade spesso anche con la semplice notifica della proroga delle indagini. Tutto cio' e' incompatibile con i piu' elementari principi costituzionali'.

Lo afferma il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini in una intervista al Corriere della Sera. Sull'ipotesi che, se decide il pm quando iscrivere nel registro degli indagati, diminuiscano le garanzie per chi e' sotto indagine e che accada che il pm ritardi l'iscrizione prolungando i termini, Legnini osserva: 'Si tratterebbe di un utilizzo distorto di principi che invece sono giusti. E quando cio' si verifica costituisce una patologia'. 'La mia personale opinione e' che la corretta attuazione dell'indirizzo interpretativo contenuto nella circolare' del procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone 'non indebolisce, ma rafforza le garanzie. Per altro la norma contenuta nella riforma del processo penale, in attuazione della quale la circolare e' stata emanata, va letta in parallelo a quella, pur discussa, che rafforza l'obbligo di concludere le indagini disposto dalla legge'. Secondo Legnini, 'si puo' far crescere la cultura delle garanzie senza incidere sul rigore dell'azione penale'.

http://www.affaritaliani.it/cronache/le ... 05001.html

Re: la svolta di Roma: l'avviso di garanzia non è un atto do

MessaggioInviato: 18/10/2017, 15:48
da Robyn
La cosa è semplice se non ci sono sufficenti elementi l'avviso di garanzia in forma privata che fà da protezione alla reputazione e a condanne anticipate dell'opinione pubblica non scatta.L'obbligatorietà dell'azione penale scatta se ci sono elementi sufficenti.Anche quando scatta se in fase di indagini preliminari si riscontra che non ci sono elementi sufficenti c'è l'archiviazione

Re: la svolta di Roma: l'avviso di garanzia non è un atto do

MessaggioInviato: 18/10/2017, 16:10
da pianogrande
"
Te lo spiega Legnini :roll:
"

Sarò duro di testa ma Legnini non mi "spiega" un bel niente.
Dice solo la sua opinione; sulla quale io non sono d'accordo.

Qui non si tratta di "spiegare".

L'iscrizione sul registro degli indagati non può non essere comunicata né credo si possa indagare addirittura senza neanche iscrivere l'interessato su quel "registro".

Il problema della "gogna mediatica" è legato non all'atto stesso ma alla sua più o meno lecita pubblicità.

Quindi, se si vuole evitare quella gogna mediatica bisogna agire sulla pubblicità dell'atto ma non eliminarlo o lasciarlo a discrezione perché fa parte del sacrosanto diritto alla difesa.

Forse sono Pignatone o Legnini a non aver capito.

Naturalmente sono sempre disponibile per "spiegarglielo" :D

Re: la svolta di Roma: l'avviso di garanzia non è un atto do

MessaggioInviato: 18/10/2017, 16:29
da Robyn
L'obbligatorierità dell'azione penale può esserci serve iscrivere nessuno nel registro degli indagati.Io indago ma se non c'è niente non si può iscrivere nessuno.La magistratura come corpo indipendente può fare in piena indipendenza le sue scelte garantiste perche più di altri conosce la funzione giudiziaria