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L'intervista del Sindaco di Bari: poi dicono il qualunquismo

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L'intervista del Sindaco di Bari: poi dicono il qualunquismo

Messaggioda lantan il 06/01/2009, 20:07

Il sindaco di Bari, Michele Emiliano, si unisce alla larga schiera di coloro che, dopo le vicende giudiziarie che hanno coinvolto gli amministratori locali, se la prendono con chi scopre i loschi affari (i giudici) piuttosto che con gli autori dei presunti misfatti (e cioe’ i politici). In una sua incredibile intervista a Repubblica comparsa oggi, 6 gennaio, fa una serie di affermazioni stupefacenti, tipo: “La politica strumentalizza la giustizia: non e’ normale fare centinaia di processi nei confronti di una persona, sia pure discutibile, come Berlusconi.” A lui che e’ un ex magistrato vorrei ricordare che in un sistema iper-garantista come il nostro che manda in galera gli zingarelli e gli spacciatori di mezza tacca ma lascia liberi i bancarottieri che hanno mandato in malora migliaia di risparmiatori, se il “discutibile Berlusconi” si trova coinvolto nei processi e’ perche’ le ha fatte talmente grosse che era difficile farle passare inosservate; persino per una magistratura abbastanza attenta nei confronti dei potenti, come quella Italiana. E allora siccome in Italia vale ancora il dettato costituzionale secondo il quale la legge e’ uguale per tutti, la legge vale anche per il capo di Mediaset nonche’ datore di lavoro dello stalliere V. Mangano.
Non contento, il dipendente Emiliano ne spara una ancora piu’ grossa: “Tutti questi giovani pm che si comportano da star, se lanciano una sfida devono alla fine ottenere una sentenza di condanna, oppure devono sapere che spuntano l’arma che usano”. Questo sì che e’ vero GIUSTIZIALISMO! Adesso diamo la colpa ai pm di non essere abbastanza bravi a mandare in galera amministratori e politici: si devono muovere solo se c’e’ la certezza automatica che l’indagato finira’ in galera: altrimenti meglio che stiano fermi. Io che di procedura penale e di codici non capisco molto, pensavo di vivere in un Paese dove vige lo stato di diritto: un cittadino che dovesse essere inquisito perche’ ritenuto colpevole di aver commesso un dato reato, ed invece si dichiara innocente, ha comunque la certezza che sia nell’udienza preliminare che nel pubblico dibattimento, di fronte ad un giudice terzo, potra’ far valere e difendere le sue ragioni e contrastare l'accusa. Ma se come dice Emiliano, il pm si deve muovere solo se assolutamente certo di arrivare a condanna, ci puo’ spiegare, di grazia, che cavolo li facciamo a fare i processi? Tanto vale che sia lo stesso pm ad emettere sentenza di condanna, cosi’ ci risparmiamo i soldi per gli avvocati difensori e per i tribunali!
Se tutti i sindaci del Pd dovessero ragionare come il sindaco di Bari, poi non ci possiamo lamentare se in Abruzzo vada a votare solo un elettore su due. Personaggi come Emiliano, ma anche la Iervolino, Bassolino e C. costituiscono un INVITO AL QUALUNQUISMO e sono la prova vivente dell’affermazione che si sente ai bar: “tanto sono tutti uguali”.
Liberiamocene, finche siamo in tempo!
lantan
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