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Caso Pescara, Violante e l'ANM

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Caso Pescara, Violante e l'ANM

Messaggioda annalu il 26/12/2008, 18:54

MA L'ANM: I POLITICI ANZICHÉ CRITICARE RIFLETTANO SU COME VANNO LE COSE NEI COMUNI
Caso Pescara, Violante contro i giudici
L'esponente Pd: «D'Alfonso arrestato senza ragioni. Ora valutazione seria nei confronti di tutta la magistratura»

ROMA - Il «caso Pescara» dimostra che serve «molta prudenza» ma anche «una valutazione seria dei dati che va fatta nei confronti di tutta la magistratura». A dirlo è l'ex presidente della Camera, ed ex magistrato, Luciano Violante commentando, ai microfoni di Sky Tg24, la scarcerazione del sindaco Luciano D’Alfonso, dopo una settimana agli arresti domiciliari, accusato di associazione per delinquere, concussione, corruzione, peculato ed altro nell'ambito dell'inchiesta, condotta dal Pm Varone, su presunte tangenti nei lavori pubblici di Pescara. «Non sussistevano le ragioni per le quali è stato arrestato - ha sottolineato Violante -. Credo ci voglia molta prudenza perché è caduta una amministrazione per ragioni, a quanto pare, insussistenti». Violante ha quindi rivolto «un invito alla prudenza» e a «una valutazione seria dei dati che va fatta nei confronti di tutta la magistratura».

«INDAGINI APPIATTITE SULLE INTERCETTAZIONI» - Sul «caso Pescara» interviene anche Lanfranco Tenaglia: il ministro della Giustizia nel governo ombra del Pd, spiega che i democratici non condividono l’ipotesi di limitare le intercettazioni soltanto ai reati gravissimi, in particolare dice "no" a progetti che puntano ad escludere reati come quelli contro la pubblica amministrazione. Ma nello stesso tempo polizia e magistratura, sostiene Tenaglia, devono «riscoprire una cultura delle indagini», oggi «troppo appiattite» su questo strumento investigativo.

AN: «MA LE ACCUSE RESTANO» - La messa in libertà del sindaco, che dopo avere seguito la messa di Natale nella chiesa della Madonna dei Sette Dolori - dove è stato accolto con calore dai partecipanti che lo hanno abbracciato e incitato, invitandolo anche a ritirare le dimissioni presentate all'indomani del provvedimento di custodia cautelare - ha trascorso la giornata con parenti e amici, è stata però determinata in particolare dalla decisione dello stesso D'Alfonso di dimettersi dalla carica di primo cittadino, un passaggio che ha consentito di far cadere il rischio di inquinamento delle prove e reiterazione del reato. Questo particolare, contenuto nell'ordinanza del gip De Ninis che ha revocato il provvedimento restrittivo, è stata ancora una volta sottolineata dal coordinamento provinciale di An, partito che sta all'opposizione, che in una nota ha poi evidenziato come «in termini di gravità giudiziaria il quadro accusatorio, già integralmente condiviso dal gip nel momento dell'adozione delle misure cautelati, rimane nel suo complesso confermato ed anzi sotto taluni aspetti rafforzato» dopo l'interrogatorio del costruttore Massimo De Cesaris, avvenuto dopo la scarcerazione del braccio destro di D'Alfonso, Guido Dezio, con l'ammissione di aver operato i versamenti (leciti e registrati) accertati nelle indagini, in favore del sindaco D'Alfonso e del suo partito politico, allo scopo di agevolare l'ottenimento dei lavori dal Comune di Pescara che da anni non forniva commesse alle sue imprese». Questa ammissione, ha rilevato An, ha «rafforzato l'originaria prova a sostegno del sinallagma ('contrattò, ndr) della corruzione che l'on. Veltroni, il sen. Brutti e l'on. Violante hanno pietosamente cercato di ridimensionare a mero finanziamento illecito ai partiti».

«RITIRARE LE DIMISSIONI? CI PENSERO'» - E lui, il sindaco? Le ritirerà le dimissioni come gli chiede a gran voce una parte dei suoi sostenitori? Per farlo ha tempo fino al 5 gennaio, dopodiché l'addio alla poltrona di primo cittadino diventerà definitivo. «Per il momento - ha spiegato Luciano D'Alfonso - quello che sto facendo è capire quello che è successo e perché è successo, dopo comincerò a pensare quello che devo fare».

LA REPLICA DELL'ANM - Sempre da SkyTg24 arriva anche una replica da parte dell'Anm, l'organo di rappresentanza dei magistrati, affidata al segretario dell'associazione, Giuseppe Cascini. Anziché criticare i magistrati, secondo il sindacato delle toghe, il mondo politico dovrebbe riflettere e «interrogarsi su cosa accade nelle amministrazioni comunali», sulla «corruzione diffusa nel Paese». Perché le inchieste «ci segnalano un problema generale che non può essere affidato solo alla magistratura». «Sono abbastanza sorpreso - ha detto ancora Cascini - dalle reazioni del mondo politico sul provvedimento giudiziario. La critica ai provvedimenti giudiziari è sempre legittima e possibile, ma qui si discute moltissimo dell’aspetto tecnico della vicenda, cioè del provvedimento di scarcerazione intervenuto dopo le dimissioni del sindaco, e si trascurano invece gli aspetti che dovrebbero interessare la politica: sono gli aspetti legati alle accuse rivolte ad amministratori comunali». Certo, aggiunge il numero due del sindacato delle toghe, resta ferma «la presunzione di innocenza per tutte le persone accusate». Ma «la politica, se non vuole lasciare la magistratura sola in un’azione di contrasto del fenomeno della corruzione, deve interrogarsi seriamente sul tema della regolarità dell’azione amministrativa, della legittimità dei comportamenti dei pubblici amministratori. Altrimenti rischiamo di entrare nuovamente in una fase di conflittualità tra politica e magistratura, della quale non si sente il bisogno».

ALFANO NON COMMENTA - Non ha invece voluto prendere posizione il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che interpellato dai cronisti al carcere minorile di Palermo si è limitato a commentare che «avremo tanti giorni al rientro dal periodo delle festività natalizie per occuparci di questi argomenti. Oggi sono qui per stare accanto a questi ragazzi e credo sia giusto che si riscattino».

Corriere.it, 26 dicembre 2008
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Re: Caso Pescara, Violante e l'ANM

Messaggioda annalu il 26/12/2008, 19:20

Queste dichiarazioni di Violante mi preoccupano molto, come del resto anche quelle a caldo di Veltroni.

Il provvedimento contro il sindaco D'Alfonso può essere giusto o sbagliato, si capirà in seguito, quando la giustizia avrà fatto il suo corso. Due cose però mi sembrano inaccettabili:
1 - Se un magistrato scarcera entro pochi giorni un arresto cautelativo, direi che si è comportato bene, perché se l'arresto era dovuto al timore di inquinamento delle prove, entro direi giorni le prove che potevano venir inquinate possono essere state acquisite, e va apprezzata la rapidità delle indagini.
2 - Se D'Alfonso sia innocente o colpevole, mi sembra ancora tutto da appurare, prendersela adesso con tutta la magistratura, come dice Violante, mi sembra un modo di agire esattamente speculare a quello di Berlusconi ed amici.
Quando ad essere indagati sono esponenti di una certa parte politica, i dirigenti di quella parte de la prendono con la magistratura. E questo pare avvenire indifferentemente a sinistra come a destra.

In concreto, sono veramente preoccupata.
Adesso sono i magistrati ad essere colpevoli, e nessuno più si preoccupa dei problemi della corruzione che ormai pare dilagare ovunque.
Il singolo magistrato può aver commesso e commettere degli errori, ma la magistratura nel suo complesso va difesa, soprattutto in questo momento difficile.


Ho letto che quasi tutti gli amministratori inquisiti sembravano cadere dalle nuvole, convinti della correttezza del proprio comportamento, anche quando erano stati effettivamente commessi dei reati.
Questo è gravissimo, significa che la nostra classe politica ha perso il senso stesso della legalità, e questo mi preoccupa.
Davvero i nostri politici ormai hanno perso il contatto con la realtà sino a questo punto?

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Re: Caso Pescara, Violante e l'ANM

Messaggioda lucameni il 26/12/2008, 19:51

Tipica reazione del politico italico, in sintonia del resto con tanti concittadini disinvolti.
Un film già visto e che sarà funzionale alle "riforme" made in Arcore: un "dialogo" che perciò sarà incentivato dalle inchieste in corso nei confronti di esponenti del PD (vedi casi Unipol e indulto e così "riformando"..).
In altri termini: una convergenza di interessi quanto mai "riformista" che dimostra per l'ennesima volta come, Berlusconi o meno al governo, il suo modo di intendere la politica e i rapporti con le istituzioni abbia vinto su tutta la linea. Proprio nella cosidetta società civile.
Il Cs da tempo non è altro che un'espressione di berlusconismo più moderato, meno aggressivo, specchio di una società civile -appunto - che vede con fastidio il rispetto delle regole e della legge (spacciate sbrigativamente e furbescamente come "moralismo") e per la quale il problema non sono coloro che violano (anche) le regole di convivenza civile, le leggi scritte, i principi costituzionali ma chi ha il compito di farle rispettare queste regole.
Da qui la necessità, non solo della "Casta" politica, di prendere a prestesto qualsivoglia proscioglimento o scarcerazione (mai successe prima di ora???) per mettere la mordacchia a informazione e magistratura; magari pure col plauso di una parte dell'elettorato in sintonia con una visione "elastica" della legalità e/o allegramente disinformato (si vedano i silenzi e il menefrghismo in merito a "Lodo Alfano", intercettazioni, leggi ad personam).

Berlusconi, insieme ai suoi alleati del PD, sarà al settimo cielo.
I suoi scopi, grazie all'appoggio "riformista" del suo alleato storico (il Cs), sono sicuro saranno pienamente raggiunti; e pure in tempi brevi.
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Re: Caso Pescara, Violante e l'ANM

Messaggioda ranvit il 27/12/2008, 10:27

Forse va chiarito una volta per tutte che i magistrati sono uomini come tutti gli altri e quindi non immuni da errori.
Il punto è che gli errori dei magistrati restano impuniti, anzi spesso fanno carriera...

Il problema della corruzione in Italia è innanzi tutto politico. Leggi farraginose e ambigue rendono l'azione di chi deve "lavorare" per la collettività terribilmente a rischio. Se si facessero indagini a tappeto, probabilmente nessun sindaco o presidente di provincia e regione sarebbe immune da arresto!

Come dice Violante quindi è necessario che i giudici prima di arrestare ci pensassero bene. Anzi, dico io, meglio ancora se si potesse avere una decisione collegiale piuttosto che di un singolo Pm.

A proposito di natura politica della corruzione, In altro 3d dico :
"La corruzione in un Paese democratico la si combatte solo ed esclusivamente con l'alternanza!
E' del tutto infantile e quindi inutile fare discorsi di moralità. Sono e siamo tutti contemporaneamente morali ed amorali.
L'unica salvaguardia per evitare che la corruttela diventi prassi comune del vivere politico-istituzionale nonchè civile è una forma stabile di controllo. E cio' puo' esserci garantito solo dall'alternanza al governo di forze politiche contrapposte.
E' per questo che bisognerebbe battersi!"


Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Caso Pescara, Violante e l'ANM

Messaggioda lucameni il 27/12/2008, 13:13

Diamine ma come sono disinteressati questi nostri politici!!
Ci raccontano le loro tesi le loro fiabe proponendo più "controlli", ovviamente per rendere più efficace la macchina della giustizia, mica per altro o perchè sono stati beccati loro compari di partito.
E dire che tra noi ci sono dei malfidati moralisti (quelli che - scadalo! - vorrebbero una giustizia che non guardi in faccia nessuno)!!!
Comunque sia Violante è stato proprio tempestivo.
Il che la dice lunga sulla buona fede di questi signori.
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Re: Caso Pescara, Violante e l'ANM

Messaggioda annalu il 27/12/2008, 15:15

ranvit ha scritto: Il problema della corruzione in Italia è innanzi tutto politico. Leggi farraginose e ambigue rendono l'azione di chi deve "lavorare" per la collettività terribilmente a rischio. Se si facessero indagini a tappeto, probabilmente nessun sindaco o presidente di provincia e regione sarebbe immune da arresto!

Ranvit, sin qui posso essere d'accordo con te: la corruzione in Italia è in larga parte dovuta alla ferragginosità ed ambiguità della legislazione: capita che una legge dica una cosa ed un'altra il suo contrario o quasi, per cui essere assolutamente certi di aver osservato tutte le leggi è difficile.
Da questa necessità di interpretare in qualche modo le leggi, all'arbitrio ed alla corruzione vera e propria, il passo non è affatto breve, tanto è vero che troviamo molti amministratori onesti, che, se vengono accusati di qualcosa, ne escono puliti.
Detto questo, non concordo affatto con la tua conclusione:
ranvit ha scritto:Come dice Violante quindi è necessario che i giudici prima di arrestare ci pensassero bene. Anzi, dico io, meglio ancora se si potesse avere una decisione collegiale piuttosto che di un singolo Pm.

perché Violante è un politico, e un politico che è stato magistrato, e quindi, piuttosto che mettere un limite alla magistratura, dovrebbe, da politico competente in materia, dare un'occhiata ai codici, verificare se esistono veramente ambiguità e contraddizioni, e cercare di fare chiarezza. Se le leggi sono chiare, forse sarà più semplice farle osservare, e forse si aiuterà a snellire le attività giudiziarie ed i processi sarebbero più rapidi, non credi?

Quanto all'alternanza, mi sbaglio o esiste già ora?
Ma se poi le forze politiche opposte tendono ad accordarsi su alcune cose, guarda caso proprio riguardanti la corruzione, che abbiamo risolto?

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Re: Caso Pescara, Violante e l'ANM

Messaggioda franz il 27/12/2008, 16:09

Mastella: «Io al posto di Di Pietro jr?
Chissà cosa m'avrebbero fatto...»

L'ex ministro: c'è doppiopesismo giudiziario, io cornuto e mazziato. Mai preso tangenti in vita mia

ROMA — «Se avessi fatto io quel che ha fatto il figlio di Di Pietro? Non oso pensare cosa sarebbe successo. Invece per molto meno mia moglie Sandra è stata arrestata, e io ho dovuto lasciare il ministero della Giustizia, il partito, la carriera politica. Le nostre "non raccomandazioni", per altro presuntive, molto presuntive, non sono mai andate a buon fine. Dalle mie parti si direbbe: cornuto e mazziato. Invece quelle di Di Pietro junior erano raccomandazioni reali, vere, e realizzate. E' difficile, per il provveditore alle opere pubbliche, dire no al figlio del proprio ministro. Ha letto le intercettazioni? "Siccome è amico tuo, gli diamo il 10% invece del 7...". Eppure il padre è ancora al suo posto, e il figlio pure. Mica voglio l'arresto per Cristiano Di Pietro, per carità. Sono perdonista con tutti. I figli so' piezzi 'e core. Ma sia chiaro: tutti i figli, non solo i figli di. Siamo davanti a un vero e proprio doppiopesismo giudiziario. Mia moglie, e tanti miei amici, sono stati arrestati forse perché non erano figli di papà...».

Da quando è esploso il caso giudiziario in Campania, Clemente Mastella ha taciuto. Almeno finora. «Io non mi permetto di fare valutazioni su Bassolino e Iervolino. Ma mi pare evidente che a volte si confonda il malaffare con la normale dialettica politica. E' il mio caso. Il meccanismo per cui io sarei il concussore di Bassolino, che si dichiara non concusso. I tempi sono talmente grigi che ci si deve difendere pure dall'accusa di aver conosciuto delle persone; così a un uomo perbene come Nicola Mancino viene contestato se avesse conosciuto o meno Saladino. Anche qui, il doppiopesismo. Quando a maggio dissi, ripetendo quanto aveva scritto un quotidiano, che Di Pietro conosceva bene Saladino, lui negò. Poi venne fuori che era vero. Ora, è consentito al leader della morale che più morale non si può dire bugie? E' consentito a un politico mentire impunemente? In America Gary Hart si giocò la Casa Bianca. In Italia a Di Pietro pare che tutto sia concesso. Sembra quasi che molti ne abbiano paura. Vedendo quel che mi è capitato, hanno anche un po' ragione».

«La realtà è che io ero e resto una persona perbene, e non ho mai preso una tangente in vita mia. Eppure sono l'unico leader di partito cui in questi quindici anni si è applicato il vecchio teorema per cui non potevo non sapere. Sono stato l'unico ministro della Giustizia al mondo intercettato in contemporanea, a Santa Maria Capua a Vetere come a Catanzaro, e forse anche in altre procure. Spiato, come hanno verificato i Ros dei carabinieri, anche irregolarmente. Leggo che Di Pietro, incredibile medium giudiziario, presentì un anno prima che "c'erano problemi con Mautone"; leggo che un uccellino parlava con lui come gli uccellini parlavano con san Francesco; leggo che riuscì, come gli antichi aruspici, a cogliere lo stormir di foglie. Se tutto questo fosse accaduto anche a me, avrei interrotto qualsiasi comunicazione, sarei divenuto più ermetico di un filosofo presocratico, sarei — mi consenta, per dirla con il Cavaliere — ancora al mio posto. Ma io non sono stato avvertito, anzi nel mio caso ci sono state manine che hanno messo e tolto, suggeritori occulti che sono andati al di là di ogni confine, morale e giuridico. Come si spiega altrimenti la presenza di un fotografo all'aeroporto militare, per riprendere me e mio figlio mentre saliamo a bordo di quel benedetto volo? Altro che complotto: mi hanno massacrato per eliminarmi. Ormai ne sono pienamente consapevole, e farò di tutto per dimostrarlo, in qualsiasi sede. In fondo mi battevo per far convivere magistratura e politica nelle loro autonomie; invece ha vinto chi vuole la guerra».

Mastella è il precursore dei guai che sta passando il centrosinistra al Sud, dalla Campania a Catanzaro, dove De Magistris aprì l'indagine su di lui e su Prodi. «A dir la verità, De Magistris disse a una persona di fiducia — e quando verrà il tempo dirò chi è e la chiamerò a testimoniare — che mi riteneva pulito, estraneo ai giochi sporchi. Da questo giro di soldi tra Bruxelles e il Sud Prodi era fuori, e io ero fuorissimo. Prodi è l'altra vittima di tutte queste vicende politiche e giudiziarie. Basta con questa storia che io sarei l'artefice della caduta. Altri hanno usato le mie disgrazie, umane, familiari, politiche, per togliermi il ministero e alla fine far fuori il governo ».

Chi? Berlusconi? O i capi della sinistra che non volevano più Prodi? «Non lo so. Credo che Berlusconi in questa vicenda non c'entri, anche se ne ha beneficiato, eccome se ne ha beneficiato. Il mio patto di fedeltà a Prodi è durato fino a quando non si è chiuso il complotto, che è stato scientifico. Ho scoperto proprio in questo periodo che in giro, durante le indagini — e non parlo di magistrati inquirenti — si chiedeva: "Ma lei perché sta in un piccolo partito? E' mai possibile che un piccolo partito debba decidere le sorti dell'Italia?". Intanto, proprio in questi giorni, il mio consigliere provinciale a Caserta, Giacomo Caterino, da cui è partita tutta la vicenda delle intercettazioni, uno che si è fatto venti giorni di galera e tre mesi ai domiciliari, è stato prosciolto dal gup. Lui stesso ha detto a un quotidiano locale: "Se non fossi stato amico di Mastella non avrei avuto questi problemi, è Mastella che volevano fregare". Il gip che si dichiarò incompetente ma determinò l'arresto di mia moglie nei giorni del conflitto tra me e De Magistris chiedeva all'Anm di convocare assemblee di solidarietà a Catanzaro, e mandava ai colleghi mail contro di me firmate "il Giudice condannato" o anche "The Condamned". Nelle intercettazioni io dicevo "fatti autorizzare a votare per me", ma ad Annozero trasmettevano solo il "fatti autorizzare", sottintendendo chissà quale malefatta...».

«Doppiopesismo tra me e Di Pietro, e doppiopesismo pure tra me e le giunte Bassolino e Iervolino. Ora dai vertici si chiedono dimissioni sia in Regione sia in Comune, con la motivazione che il consenso e l'azione di governo sarebbero viziati dall'illegalità, dall'immoralità. Un anno fa — quando io fui trattato come il capo di un'associazione a delinquere, il Provenzano di Campania, e il mio partito come una banda di criminali, come neppure la Dc di Tangentopoli —, i miei alleati se mi consideravano onesto avrebbero dovuto difendermi, montarmi la guardia, costruire una garitta davanti alla casa di Ceppaloni. Viceversa, non avendomi difeso, avrebbero dovuto chiedere le mie dimissioni e lo scioglimento del Parlamento. Eppure per me la gente si mobilitò, come si è mobilitata per il sindaco di Pescara. E la gente non va in piazza per i delinquenti. Non a caso, il sindaco è stato scarcerato con tante scuse; e solo adesso il Pd lo difende, in un primo tempo l'aveva abbandonato. Dopo tutto quello che è accaduto, sia chiaro che non posso essere l'attaccapanni cui appendere tutti i panni sporchi. Si arriva al punto che, per sputtanare Villari, dicono che è amico di Mastella; dimenticando che è stato amico di Buttiglione, di Rutelli, di De Mita, di Veltroni. Basta. Il male che mi è stato fatto è troppo grande. Nel 2009 si cerchino un altro capro espiatorio».

Aldo Cazzullo
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Re: Caso Pescara, Violante e l'ANM

Messaggioda lucameni il 27/12/2008, 16:23

Bella faccia tosta.
E scommetto che qualcuno farà finta pure di crederci.
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Re: Caso Pescara, Violante e l'ANM

Messaggioda franz il 27/12/2008, 18:17

lucameni ha scritto:Bella faccia tosta.
E scommetto che qualcuno farà finta pure di crederci.

"Credere" è pratica che lascerei alle fedi religose.
A noi seguire carte processuali, letture politiche e piu' il là nel tempo (molto piu' in là) verità di spessore storico.
Io non "credo" in Mastella e nemmeno in Di Pietro.
A ben vedere non ci sono politici in cui "credo".
Solo alcuni che stimo di piu' ed altri che stimo di meno (o non stimo affatto).

Ciao,
Franz
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Re: Caso Pescara, Violante e l'ANM

Messaggioda mauri il 27/12/2008, 21:32

d'accordo franz, io credevo in bassolino, mi piaceva e lo stimavo
il problema è che i ns polici, intendo quelli che sono eletti per lustri e lustri, danno per scontato certe prassi che condividono con tutti i loro colleghi, e si meravigliano quando un magistrato gli dice - stai rubando - truffando - barattiere - scambista - favorista - evvia discorrendo arriviamo alle dichiarazioni del "mastella stupito" e tutti stupiti,
non a caso votano sempre il non via a procedere in massa eppoi fanno pappeciccia tutti insieme al bar a brindare a prezzi di costo
così fan tutti... eppecchè devo pagare io?
buon anno mauri

ps
2 legislature fatte, anche incomplete, e poi a casa ineleggibiliiiiiiiiii
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