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Ma quale guerra tra Procure...

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Ma quale guerra tra Procure...

Messaggioda lantan il 07/12/2008, 9:00

Negli anni scorsi un giudice, Luigi De Magistris, che svolgeva il suo
lavoro con dedizione, arrivò a mettere le mani su un verminaio
politico-affaristico-mafioso che dilapidava immense risorse finanziarie
pubbliche originariamente destinate ad opere di fondamentale importanza per
l'economia e la salute della cittadinanza. L'inchiesta denominata
"Poseidone", tanto per fare un esempio, nacque a seguito di alcuni esposti
presentati dai turisti che si lamentavano dell'inquinamento del mare della
Calabria. Come diceva Barbacetto: "Curioso: nella regione si spendono un mucchio di soldi per
i depuratori, più di 800 milioni di euro negli ultimi dieci anni;
addirittura dal 1997 c'è un commissario straordinario per l'emergenza
ambientale; eppure le acque continuano a essere sporche e pericolose per la
salute di chi si tuffa dalle coste calabresi, tanto che il presidente della
Regione, Agazio Loiero, ha dovuto perfino scusarsi con i turisti, peraltro
diminuiti non poco negli ultimi anni. De Magistris comincia diligentemente
la sua indagine. È giovane, pieno d'illusioni. Non immagina neppure
lontanamente in che guaio si sta cacciando.."
Infatti De Magistris non potè portare a termine l'inchiesta che venne
avocata dal suo capo, il procuratore di Catanzaro Mariano Lombardi, cosi' come fu avocata anche la "Why Not".
De Magistris, a causa di ciò, fu destinatario di una serie innumerevole di
interrogazioni parlamentari, firmate da un numero record di onorevoli sia
del governo allora in carica che dell'opposizione. Vi ricordererte dell'ex
presidente della Regione Calabria, Chiaravallotti, che in una memorabile
intercettazione ambientale, non fa mai il nome di De Magistris. Lo chiama
"lui", "il poverino", "il pagliaccio". È sempre ben informato sulle mosse
del magistrato e sulle scadenze giudiziarie: "Oggi scade per lui il termine
per chiedere la proroga...".
In questo contesto, e' comprensibile quindi che De Magistris
abbia denunciato alla procura competente, quella di Salerno, quegli
esponenti delle Istituzioni e della Procura che, secondo lui, lo avrebbero
estromesso senza giustificato motivo dalle inchieste stesse.
E oggi, il CSM cosa fa? Mette sullo stesso piano sia la procura di Salerno che quella di Catanzaro e trasferisce tutti e due i Procuratori Generali! A dare una mano a questo sconcio e' stato indubbiamente il "migliorista" Napolitano, che e' entrato a piedi uniti nella vicenda. In realta' mentre la Procura di Salerno che indagava sui colleghi di Catanzaro agiva in piena legalita' (e' infatti la Procura competente) le indagini chieste dai pm di Catanzaro sui giudici di Salerno, sono ILLEGALI! La procura competente per Salerno e' infatti quella di Napoli!

De Magistris tieni duro! La verita' prima o poi viene a galla e la gente gettera' a mare "la casta"!
lantan
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Re: Ma quale guerra tra Procure...

Messaggioda trilogy il 09/12/2008, 12:54

Probabilmente Demagistris è in buona fede, e ha realmente individuato un comitato d'affari che derubava lo Stato.
Ma attorno a questo scontro tra Procure c'è il controllo del maxi-archivio accumulato dal perito informatico di de Magistris. 578.000 records, e secondo quello che riportano i giornali anche utenze coperte dal segreto di Stato.
In Italia e non solo, quando si ritrovano archivi del genere un po' di cautela sul come stanno realmente le cose è d'obbligo.
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Re: Ma quale guerra tra Procure...

Messaggioda lucameni il 09/12/2008, 16:50

vero, ma ad oggi la reazione della politica ai nuovi scandali giudiziari è quella dell'inciucio (vedi quel furbastro di Violante).
Il PD probabile bersaglio e subito che si parla di riforme condivise etc etc.
Memori dell'indulto va ribadita la loro tempestività: come al solito quando si tratta di impunità e di prendere a pretesto queste invereconde vicende diventano d'un tratto solidali e quanto mai pregni di "senso di responsabilità".
E qualcuno magari ci crede pure.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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