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Farsi male e goderne pure

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Farsi male e goderne pure

Messaggioda disallineato il 06/12/2008, 16:29

Salve a tutti gli amici del forum.
Il PD come i precedenti partiti suoi progenitori, sembra che non abbia perso l'antropologico vizietto di farsi del male e magari goderne pure.
In momenti di forte tensione politica, instabilità internazionale e crisi economica oramai alle porte, il ruolo di un opposione che voglia darsi uno spessore politico ed apparire credibile, è quello di saper lavorare insieme al governo quando le è consentito, controbattere lo stesso governo quando essa non ritiene accettabile i provvedimenti che l'esecutivo di maggioranza intraprende e sopratutto proponga alternative concrete e credibili lasciando da parte la demagogia o la platealità.
Il PD annovera fra i suoi, dei politici di razza e taluni anche molto preparati tecnicamente e professionalmente. Cosa devono assistere i suoi elettori? Scontri interni, battaglie intestine, rivalse su mal di pancia mai sopiti. Signori politici del PD non mi sembra che state offrendo a chi vi ha dato fiducia un bello spettacolo.
Ho salutato con simpatia la fine del Prodismo quale scelta sciagurata di aggregare forze agli antipodi fra loro al solo scopo di contrastare il berlusconismo. Scelta che ha pagato ai fini puramente elettorali consentendo al Professore di presiedere palazzo chigi ma è stata deleteria per i cittadini che hanno perso quasi due anni di tempo assistendo a scontri indecenti fra partiti diversi costretti a stare insieme solo per combattere la parte politicamente avversa. Il Prof ha messo insieme forze eterogenee incompatibili fra di esse contribuendo poi al caos istituzionale.
Ho salutato quindi con altrettanta simpatia la scelta del segretario Veltroni di correre da soli ( o quasi... purtroppo. Il purtroppo sta a significare che forse occorreva un briciolo di ulteriore coraggio e non far aggregare IDV che ad oggi ha portato più beghe che vantaggi ) distinguendosi giustamente da forze radicali ed estreme. Voglio premettere che occorre sempre il dovuto rispetto per tutte le forze politiche di ispirazione democratica che nella loro diversità, garantiscono la totale rappresentanza dei cittadini. Ma è bene che le diversità rimangano tali per poter essere rappresentative dei propri elettori. Se si miscelano forze troppo diverse fra loro, può accadere che per accontentare un pò tutti, non si riescono a prendere le dovute decisioni politiche che talvolta richiedono coraggio ed impopolarità. Se si è convinti della bontà di un provvedimento, non possiamo tornare indietro davanti ad una protesta di piazza che magari difende un interesse di campanile. Ma se nella coalizione sono presenti forze troppo sensibili alla piazza e poco all'interesse generale, difficilmente si potranno emanare leggi a tutela dell'interesse colettivo. Accadrà, come è accaduto nella legislatura da poco conclusa, che sarà presente un accentuata sensibilità all'interesse di quel gruppo di cittadini che non vogliono opere strutturali nel proprio giardino. Potrebbe accadere, come è accaduto, che l'esecutivo è soggetto ai ricattini e ricattini di quel gruppuscolo di parlamentari di quel partino che rappresenta lo zero virgola ecc.
Quindi è per questo motivo che ho guardato con interesse alla scelta coraggiosa di Veltroni. Malgrado la sconfitta inaspettata, è comunque artefice di una svolta ( su questo va riconosciuto merito anche a Berlusconi che non ha fatto aderire alcuni gruppi minori ) che ci auguriamo possa essere continua anche nei prossimi anni e cioè una prima forma di bipolarismo bipartitico. Due grandi partiti che non hanno bisogno di forze minori per poter garantire la governabilità, senza ovviamente escludere coalizioni con altre forze che numericamente rappresentative, possano portare il loro contributo all'esigenze del paese, favorendone una ulteriore governabilità che garantisca il completamento della legislatura.
Purtroppo le battaglie interne che stanno emergendo nel PD non favoriscono nè il Partito Democratico stesso ma neppure le forze di maggioranza, perchè un governo forte ha bisogno di un opposizione forte che faccia sentire il fiato sul colo all'esecutivo. Qui tralascio il mio giudizio sul governo ombra, che rischierebbe di essere troppo sprezzante nei confronti dei politici che lo compongono. Una buona opposizione, fatta di persone e politici di spessore come il PD ne ha a volontà, deve essere in grado di essere propositiva senza populismo. Ma se vi sono rese dei conti interne al partito, antipatie e vecchie ruggini, si disperdono le forze che gli elettori hanno il diritto di vedere convogliate per battaglie più serie e per l'interesse di tutti i cittadini.
Avrei da esprimere alcuni pareri non troppo favorevoli su come è stato composto il Partito Democratico, ma non mi sembra questo il tema del titolo in oggetto.
Cordiali saluti a tutti.
Prof
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