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Strani media

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Strani media

Messaggioda flaviomob il 29/05/2015, 11:43

Cinque giorni fa, a Vibo Valentia, due giovani italiani in auto hanno ammazzato Vituccia Pasceri, 68 anni, e sono scappati: nessuno ne ha parlato. Dieci giorni fa a Palermo Tania Valguarnera, 30 anni, è stata presa in pieno a folle velocità da Pietro Sclafani, che aveva riavuto la patente ritirata mesi fa per eccesso di velocità. Anche lui se l'è data a gambe senza prestare soccorso: nessuno gli ha dedicato la prima pagina.
Nello stesso giorno, il 17 maggio, un italiano di 32 anni di Celano, vicino Pescara, ha investito due ragazzini sul motorino, uccidendone uno. È scappato, aveva la patente scaduta. I tg non ne hanno fatto parola. A Pistoia un mese fa un ragazzo italiano di 19 anni ha preso a martellate il parabrezza della sua auto, per tentare di cancellare le tracce dell'impatto con il cranio di una studentessa di 17 anni, presa in pieno mentre attraversava sulle strisce. Nessun politico ne ha fatto menzione. La ragazza è morta sul colpo.
Andiamo avanti. Ad aprile una signora di Udine ha patteggiato tre anni per aver ucciso un operaio: la rispettabile friulana pare avesse bevuto peggio di un rom alla sua festa di matrimonio. A Monza un rispettabile Suv Audi Q5 ha investito un'auto uccidendo un 15 enne e mandando in coma la madre, ed è fuggito: non è uno zingaro quello che qualche giorno dopo si è costituito, ma un benestante quarantenne brianzolo. Ovviamente è già a piede libero. Decine di stranieri, infine, hanno perso la vita negli ultimi anni sulle nostre strade (compresi rom e pachistani), uccisi da italiani drogati o ubriachi che non si sono fermati a prestare soccorso. Come il cittadino romano che ha investito e ucciso due donne irlandesi il mese scorso, nel totale silenzio dei media.


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Re: Strani media

Messaggioda franz il 29/05/2015, 12:52

I media sono "strani" perché secondo me sono "strani" quelli che li leggono, il pubblico.
I media aanno quindi le notizie in funzione del possibile morboso interesse.
La stranezza va quindi trasferita al popolo italiano, purtroppo.
Che poi non è che sia diverso da altri.
In periodi di crisi sono tutti contro gli stranieri, xenofobi. Inglesi, francesi, italiani, chi piu' chi meno.
E naturalmente ogni tempo ha le sue vittime predesignate.
Oggi tocca ai Rom, forse perché rispetto a 70 anni fa ora ebrei, comunisti e omosessuali sono quasi intoccabili.
Non che rimpianga, sia chiaro ... è solo per cercare di razionalizzare il perché.
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Re: Strani media

Messaggioda Robyn il 29/05/2015, 13:24

I media sono strani perche è strano il popolo italiano o meglio non è normale,ma sono strani perche i media che sono il quarto potere dello stato possono costruire un popolo non normale assecondando i principali difetti.Tu taliano stare a patti.Mi sono sempre piaciute le parole di Ed Milliband "dobbiamo ascoltare,ma ascoltare non significa assecondare in particolare dove si nascondono pericoli per la democrazia"
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Re: Strani media

Messaggioda pianogrande il 29/05/2015, 15:35

Credo siano vere entrambe le cose; quello che dice Franz e quello che dice Robyn.

I media si adattano al pubblico ma ne costruiscono anche la mentalità.

Inoltre, i media sono in mano a varie correnti di potere che hanno interesse a costruire una certa mentalità.

Il termine maitre à penser non è basato sulla fantasia.

Il rom che investe la gente fa notizia e giova alla propaganda.
Il quarantenne sul SUV magari è un elettore di Salvini, magari è un artigiano brianzolo e quello non si può "radere al suolo".

Alla fine, del vero colpevole non parla quasi nessuno e cioè lo stato italiano che non funziona.

Magari esagero un po' (ma mica tanto); se un pregiudicato per aver investito una persona può andare ancora in giro e magari senza patente e magari ubriaco e investire altra gente ed essere a piede (e volante) libero dopo una settimana, la colpa non è dei rom (e neanche dei media).

Il colpevole sta quattro righe sopra.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Strani media

Messaggioda franz il 31/05/2015, 17:27

Aman e San, indiani, 19 e 20 anni. Travolti e uccisi. Da un italiano. Il silenzio dei media
di Graziella Di Mambro

Senza clamore e senza persecuzioni gli alunni dell’Istituto tecnico “Rosselli” di Aprilia si accingono a fare giustizia per Amandeep Sidhu e Sandeep Kaur, fratello e sorella di 19 e 20 anni, travolti e uccisi mentre il 9 maggio scorso aspettavano l’autobus del Cotral per andare a scuola. La Uno Turbo vecchio modello guidata da Joseph Avarello, 39 anni, italiano, apriliano, è piombata su di loro dopo essere uscita improvvisamente di strada su quel brutto tratto della Nettunense, nell’immediata periferia della città.

Ferito gravemente ma vivo il terzo fratello sedicenne, anche lui stava alla fermata ma si è miracolosamente salvato nonostante l’incidente sia stato devastante. Distrutto tutto: la palina, la piccola recinzione laterale e anche la sedia lasciata lì la sera precedente da Sonia, la prostituta che ogni n otte aspetta i clienti esattamente in quel punto.

Secondo il verbale della polizia stradale l’uomo alla guida della vettura improvvisamente impazzita ne ha perso il controllo per motivi che non sono ancora certi. Si sa invece che Avarello è un appassionato di vecchie Uno Turbo, le utilitarie Fiat di moda 30 anni fa con la turbina che alimentava il motore e che per questo schizzavano come proiettili, forse è proprio ciò che è accaduto quel giorno mentre la macchina effettuava un sorpasso pericoloso a tre passi da un incrocio.

Il nome dell’autista della vettura che ha ucciso i due ragazzi non è stato mai reso noto e lui non ha mai chiesto scusa alla famiglia indiana; non ci sono state interrogazioni parlamentari, né note di solidarietà, solo il grande affetto spontaneo della comunità di giovani di Aprilia in cui specialmente Sandeep si era integrato benissimo. Anzi no, era esattamente uno di loro dal giorno in cui è arrivato, sette anni fa quando si era stabilito con la famiglia nell’azienda agricola dove mamma e papà lavorano come braccianti agricoli.

Sandeep è morto lì vicino, alla fermata del Cotral dove ogni mattina aspettava con la sorella e il fratello più piccolo il bus per il Rosselli, una delle più grande scuole pubbliche della provincia di Latina. Esattamente il luogo da dove è partita, in silenzio, la lente marcia di giustizia per Sandeep e i suoi fratelli. I compagni di scuola in questi giorni hanno chiesto l’accesso agli atti alla Regione e alla società Cotral per capire come mai la fermata del pullman fosse un piccolo spiazzo senza stalli né protezioni, ma segnalato solo da una palina con il logo della società del trasporto pubblico regionale. Invece tutte le fermate dei bus devono essere realizzate in seguito ad un progetto e al sopralluogo dei tecnici.

I ragazzi del “Rosselli” vogliono sapere se questo iter c’è stato. Chiederanno poi anche gli atti alla Procura e forse si costituiranno parte civile al processo contro Joseph Avarello, indagato a piede libero per duplice omicidio colposo; non è stato arrestato perché non era sotto effetto di alcool o droghe ma sobrio e forse solo preso dalla sua Uno Turbo. Non si sa. O non si saprà mai. E ad ogni modo fino ad oggi la notizia della morte di due ragazzini travolti mentre cercavano di andare a scuola ha “meritato” un minuto in un solo tg nazionale, niente sui giornali nazionali, nemmeno il nome delle vittime sulle agenzie locali, nessuna menzione dei funerali.

La storia di Sandeep, della sorellina uccisa e del fratello ferito è molto semplice, normale, senza fronzoli né gesti eroici. Erano parte della nuova generazione della comunità indiana che vive a Latina, 6.191 persone che forse, in realtà, arrivano a 10mila con i lavoratori in nero e che sono oggi il motore dell’agricoltura pontina. Se un giorno i braccianti indiani si fermassero non arriverebbero frutta e verdura fresca nei mercati all’ingrosso di mezza Italia.

Le scuole pontine hanno una percentuale sempre più elevata di studenti indiani e nella frazione di Borgo Hermada a Terracina in alcune classi delle elementari sono la maggioranza; nel pomeriggio gli istituti primari di Terracina e Sabaudia tengono corsi di italiano per adulti; la Uil sta stampando le prime brochure sulla sicurezza nei luoghi di lavoro anche in lingua sikh oltre che in rumeno, inglese e albanese. La cronaca di questa incredibile morte è stata <scialba> e non ha suscitato rivolte popolari e politiche ma forse il processo all’omicida potrà essere diverso se in quell’aula di Tribunale riusciranno ad entrare i compagni di classe di Sandeep.

29 maggio 2015

http://www.articolo21.org/2015/05/65275 ... deep-kaur/
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