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Portando il ragionamento all'estremo, se lo stato non funziona, abolire lo stato.

http://www.repubblica.it/rubriche/passa ... f=HREC1-36

Per me, l'argomento da affrontare è come funziona il carcere e come dovrebbe funzionare.
Il carcere è un inferno.
E' questa sua caratteristica, questo suo essere un inferno, che va superata, modificata.

La sicurezza e le condizioni umane di vita vanno garantite a tutti i cittadini, delinquenti compresi.

Quello è il primo problema.

Se lo stato non è in grado di garantire la sicurezza e le condizioni umane di vita ai detenuti, è lo stato che non funziona e non il carcere.

Allora?

Allora o lo stato funziona o lo stato non funziona.

Inutile dare al problema versioni di comodo.

Il carcere o gli istituti penitenziari secondo la concezione moderna non dovrebbero essere luoghi dove si calpesta la persona a prescindere dal reato commesso ma un luogo dove viene semplicemente circoscritta la pericolosità di chi ha commesso dei reati,in genere i più gravi,o di una certa pericolosità.Invece il carcere oggi si trasforma in un'inferno perche non viene considerato un luogo dove la persona oltre a trovare circoscscritta la sua pericolisità viene rieducato alla vita civile secondo la lettera della costituzione per essere diverso da come è entrato nel carcere

Insomma, il carcere non svolge la sua funzione di reinserimento nella società ma è un inferno per colpa di uno stato che non funziona.
Il rimedio non è l'abolizione ma farlo funzionare.

Che facciamo?
Per colpa della mala sanità aboliamo gli ospedali?

Ripeto.
Estremizzando, sarebbe da abolire lo stato ma forse è preferibile cercare di farlo funzionare meglio.

volendo si potrebbe abolire, basterebbe trasformarlo in un luogo di ricostruzione del proprio futuro
ci sono tante montagne, valli, paesi e isole abbandonati da ripopolare ricostruire e manuntenere
ciao mauri