Se sei un boss e sei anziano tranquillo, lo Stato ti libera!
“E’ di qualche giorno fa’ la notizia della scarcerazione del boss (non presunto) Giovanni Mancuso, uno dei più potenti boss della ‘ndrangheta che però, nonostante i suoi reati di associazione mafiosa ed altri gravi capi d’accusa, avendo 73 anni viene scarcerato perchè non compatibile con il carcere. Ma stiamo scherzando???? Scarceriamo un boss che peraltro è imputato in un maxiprocesso ancora in corso (Black Money)? Da quando in qua l’età è un motivo per restare impuniti, o quasi, di reati così gravi? Come se a 73 anni un boss mafioso non continui comunque a comandare, lo si fa’ dal carcere figuriamoci in libertà! Che Stato è quello che scarcera i malavitosi e non protegge adeguatamente i cittadini onesti, che giustizia è questa? Si parla tanto di Stato/Mafia……beh c’è poco da aggiungere se non indigniazione per leggi inique per uno Stato incapace!!!”
Pino Masciari
http://www.pinomasciari.it/?p=33080Vibo, scarcerato il boss Giovanni Mancuso. Disposti gli arresti domiciliari a Limbadi.
Il presunto boss del clan omonimo di Limbadi Giovanni Mancuso è stato scarcerato su richiesta del proprio legale. Tra le ragioni anche l’avanzata età del detenuto
VIBO VALENTIA – Il Tribunale della Libertà di Catanzaro, in accoglimento di un ricorso presentato dall’avvocato Giuseppe Di Renzo, ha scarcerato Giovanni Mancuso, uno dei principali boss del clan di Limbadi, ristretto in regime di alta sicurezza, per associazione mafiosa, usura, estorsioni ed altro, con l’aggravante delle modalità mafiose. Il legale di fiducia di Mancuso ha posto in evidenza una serie di argomentazioni su tutte quelle relative all’età del suo cliente che ha 73 anni in relazione alla compatibilità con il regime carcerario citando anche un’apposita sentenza della Corte di Cassazione. Argomentazioni che il Tdl ha fatto sue, scarcerando dal penitenziario di Secondigliano il presunto boss, attualmente imputato nel maxiprocesso “Black Money” contro la potente consorteria mafiosa, e mandandolo agli arresti domiciliari a Limbadi.
Ritenuto una delle figure apicali della cosca, Giovanni Mancuso, insieme ai fratelli Pantaleone, alias “Vetrinetta” ed Antonio, è accusato di aver diretto un “organismo centrale gerarchicamente sovraordinato rispetto a più rami operativi autonomi” del potente clan di Limbadi, assumendo i tre Mancuso le qualità di”organizzatori, capi e promotori dell’intera organizzazione criminale”. È il primo dei boss imputati in “Black Money” a lasciare il carcere.