Diverso il caso del tribunale del minori. Qui decisione rapida ma, alla prova dei fatti, sbagliata
E chi lo ha detto?
Siamo di fronte a due sentenze opposte: quella del Tribunale dei minori è definitiva, quella di appello de facto no: potrebbe ancora essere ribaltata.
In fondo è di oggi la notizia del rovesciamento della sentenza di Stasi, assolto in primo e secondo grado con la Cassazione che dopo ha ordinato la ripetizione del processo di appello e, oggi, la condanna del nuovo processo di appello.
E in ogni caso la verità giudiziaria non è la verità in senso assoluto: noi non sappiamo che cosa è successo veramente.
Postilla: come avevo già scritto gli assistenti sociali (che assumono funzione di pubblico ufficiale, quindi hanno obbligo di denuncia se vengono a conoscenza di notizie di reato) tramite i servizi sociali (del comune) relazionano ai Tribunali dei minori, ma sono esposti per queste relazioni alle possibili denunce da parte dei familiari di minori e non sono tutelati, in questo caso, dall'ente pubblico.
Ciò significa in parole povere che se un assistente sociale vuole godersi il proprio stipendio da pubblico dipendente e vivere tranquillamente, basta che - per citare Razzi - "si faccia i cazzi suoi". Chi invece decide di fare il proprio dovere con spirito di servizio è esposto a rischi molto più elevati. In questo caso specifico ovviamente non conosco i fatti, ma mi pare strano che dei professionisti "con il posto fisso garantito" si accollassero l'onere di far togliere i minori da queste famiglie senza fondamento, avendo tutto da perdere sia in sede civile che penale.