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Trent'anni di prigione?

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Trent'anni di prigione?

Messaggioda flaviomob il 07/11/2014, 0:12

Quello che accade a Chiara, Claudio, Mattia e Nicolò No Tav appartiene a tutti noi


Torno a scrivere, dopo sette mesi, di quelle quattro famiglie che stanno vivendo un incubo sapendo i loro figli, tutti colpevoli di resistere, detenuti in attesa di giudizio, arrestati per terrorismo e rinchiusi in carcere di massima sicurezza dal 9 dicembre 2013 con l’ accusa di aver incendiato la notte tra il 13 e il 14 maggio 2013, un compressore al cantiere di Chiomonte. Il 14 novembre dovrebbero fare la loro requisitoria i pm Antonio Rinaudo e Andrea Padalino, seguiti poi dalle parti civili, e nell’udienza del 26 novembre invece, dovrebbero discutere le difese.Per eventuali repliche bisognerà attendere il 17 dicembre, dopo le quali la Corte, dovrebbe riunirsi in Camera di Consiglio per poi emettere la sentenza che deciderà del loro futuro.

Riprovo a diffondere perchè mi rammenta tutta l’ atroce vicenda, Cristina Cicorella, la madre di uno di loro, Mattia : “…Sarebbe ingiusto dire che abbiamo solo conosciuto il dolore di non avere Mattia con noi. Questa esperienza mi ha anche insegnato la bellezza della partecipazione, l”importanza della solidarietà e dell’unione e la consapevolezza che occorre lottare per i nostri diritti e per i diritti di tutti… il 14 novembre le requisitorie dei due pm e il 17 dicembre la sentenza. Le nostre famiglie stanno soffrendo moltissimo. Con stima, grazie comunque per l’ascolto Cristina Cicorella” . Aggiunge l’ invito ad andare a conoscere il Comitato nato con i famigliari di Mattia e non solamente, che ha aperto un sito, Libero Dissenso, dove trovare tutto quello che è stato scritto in questi mesi, e dove poter copiare un opuscolo: “Ti chiediamo di leggerlo, scaricarlo e diffonderlo. Perché raccontare le cose come stanno è il modo migliore per essere accanto a loro.”

Mentre scrivo piove rovinosamente da ore ed è emergenza in varie parti distanti tra loro d’ Italia e non a caso ho scelto una foto con cui aprire questo post…E’ tratta dal blog No Tav.info con questo titolo Quando piove abbiamo un brivido e sappiamo di chi è la colpa: “Ogni volta che piove abbiamo un brivido per quello che potrebbe accadere, e quando il disastro si manifesta però, sappiamo anche di chi è la colpa.Nel paese dove prioritari sono il Terzo Valico, il Tav e tante opere inutili, la sicurezza dei territori e la salvaguardia delle vite vengono sempre dopo. Le lobby politiche ed economiche usano tutto il potere di persuasione che hanno, a mezzo stampa sopratutto, per convincere l’opinione pubblica di quanto siano portatrici di progresso, posti di lavoro e benessere, le loro grandi opere inutili, le continue colate di cemento su territori che non ce la fanno più… (continua qui)

Quella notte c’ eravamo tutti, e vorremmo che torni la luce, sia fatta giustizia e ridata la libertà: a Mattia Chiara Claudio Nicolò, attivisti No Tav, colpevoli di amare la Terra e difenderla.

Doriana Goracci

Appello: “Chiara, Claudio, Mattia, Niccolò. E’ importante ripetere i nomi, è importante scandirli perché stiamo parlando di quattro vite, quattro esseri umani, quattro attivisti No Tav che dal 9 dicembre 2013 sono imprigionati, sparpagliati tra le carceri di Alessandria, Ferrara e Roma, sottoposti a un regime di alta sicurezza (AS2).Per noi come per la popolazione della Val di Susa questi prigionieri sono fratelli e sorelle, parte della comunità che da più vent’anni resiste a una «grande opera» inutile e insensata, macchina mafiogena ed ecocida, meccanismo divorasoldi e divoramontagne imposto al territorio con prepotenza, ottusa arroganza e metodi prettamente autoritari.Per noi prendere posizione è facile, è scontato. Ma anche chi non si è mai informato su questa lotta, e come molti è stato indotto a guardarla con sospetto, dovrebbe allarmarsi per quanto sta accadendo. E’ una vicenda che racconta una storia più grande, che rischia di ingrandirsi ulteriormente e coinvolgere sempre più persone. Tu che leggi, con quale certezza puoi dirti al sicuro? Come dice il motto latino: «de te fabula narratur». Forse questa storia parla già di te. Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò vengono spacciati per terroristi e, a poco più di vent’anni d’età, si trovano a rischiarne trenta di prigione…”

http://www.reset-italia.net/2014/11/06/ ... Fvxt2d0oXY


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