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Situazione dei detenuti: M5S versus Napolitano

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Re: Situazione dei detenuti: M5S versus Napolitano

Messaggioda cardif il 17/10/2013, 13:08

Strano: ieri le visite erano 586 (e avevo dato un contributo anche io). Oggi sono balzate a 1.035. E' questo che mi ha spinto a leggere e quindi a scrivere ancora, dopo che avevo già intasato abbastanza e avevo deciso di non intervenire più.

Oscar Giannino: "La politica è immediatamente esplosa al giudizio espresso da Matteo Renzi sulla pressante richiesta al Parlamento rivolta dal Capo dello Stato, per un provvedimento di clemenza volto ad affrontare l’emergenza carceraria. ... Le polemiche sono centrate sul rispetto a Napolitano"

Veramente la polemica e la politica sono esplose prima, quando Grillo ha interpretato il testo di Napolitano come una richiesta di indulto ed amnistia addirittura in favore di Berlusconi. E' tanto esplosa da arrivare alla richiesta di impeachment. L'informazione 'copia ed incolla', senza leggere il testo, ha preso per buono che il PdR abbia chiesto un 'provvedimento di clemenza', dando l'impressione che abbia chiesto solo quello. E' diventata questa la vulgata corrente. Non è certo la prima volta che succede che di un evento qualcuno dà una prima interpretazione, che, ancorché falsa, rimane quella corrente. Ed a quella attingono politici e opinionisti. In questo argomento ho citato Renzi perché ho ritenuto anche lui vittima di questa informazione limitata.
Come ho già scritto, ci sono ancora alcuni che ritengono che il PdR abbia chiesto prima altre cose, che l'informazione corrente non ha passato. Almeno non mi sento solo in questa lettura del metodo informativo.
In questo sito ho riportato il testo in discussione, ed ho pure sintetizzato gli interventi indicati da Napolitano.
Personalmente mi stupisce che qua, visto che se ne è discusso, si sostiene ancora la tesi che il PdR abbia chiesto in primis un 'provvedimento di clemenza', sic et simpliciter, e non prima tutti gli altri interventi. Chissà perché si mette in evidenza solo quello oscurando gli altri. Bah.
Come lui scrive nel testo che ho riportato all'inizio, Napolitano si è avvalso della facoltà di porre all'attenzione del Parlamento una questione scottante.
Per inciso, dice pure che altri messaggi non hanno avuto seguito, a dimostrazione che il PdR non è un Re, che il Parlamento è indipendente, che non stiamo già in una Repubblica parlamentare, secondo un'altra vulgata lanciata su 'Re Giorgio' che gira nei talk show e che molti sostengono ingiustificatamente.
La questione scottante è "la drammatica questione carceraria" che comporta una vita senza dignità ai reclusi; e Napolitano ha dato delle indicazioni sugli interventi da fare.

Se "Le polemiche sono centrate sul rispetto a Napolitano..." e tutta la discussione è per criticare lui, che alcuni reputano il peggior PdR della storia d'Italia, come ho sentito dire a Paolo Ferrero ieri, è inutile andare avanti. La discussione sulla detenzione in Italia non serve a dimostrare questo assunto. Che peraltro non capisco: se Napolitano è l'unico PdR riconfermato a domanda, la parte di Parlamento che lo ha voluto dev'essere la peggiore di tutti i Parlamenti. E chi non lo voleva, di conseguenza, è migliore?

Giannino ha ragione a dire che: "la questione carceri, tanto la sua costante emergenza umanitaria che l’impatto concreto che il crimine esercita sulla società italiana, andrebbero invece esaminati freddamente, dati alla mano, allo scopo di evitare errori già più volte compiuti nella storia."
- Giannino scrive di "edilizia carceraria." Napolitano ha sollecitato interventi al punto B del suo messaggio.
- Giannino scrive: "messa alla prova ... " Napolitano al punto A1
- Giannino scrive "detenzione domiciliare come pena detentiva principale" Napolitano A2.
- Giannino scrive: "sospensione del processo ." Napolitano A3
- Giannino scrive: "provvedimento generale di depenalizzazione" Napolitano A6
Napolitano scrive pure:
A4) far sì che i detenuti stranieri possano espiare la pena inflitta in Italia nei loro Paesi di origine.
A5) l’attenuazione degli effetti della recidiva.
Non so perché Giannino, che certamente ha letto il messaggio di Napolitano, non li cita. Non credo che non li condivida.
Giannino scrive: "Ciascuno di questi capitoli ha bisogno di interventi ad hoc, se si vuole evitare di riempire nuovamente le carceri in pochi mesi come nel 2006." D'accordo; come ho scritto non si può rinviare tutto ad una legge quadro di riforma complessiva del sistema giustizia.
Giannino scrive: "esclusi da misure di clemenza per reati di particolare odiosità e gravità, ma anche e soprattutto i recidivi, non a caso soggetti anche ad aggravi di pena con la ex Cirielli."
Non esclude quindi provvedimenti di clemenza, che il Parlamento potrebbe concedere in ultima istanza. Quelli di Napolitano al punto C)
Le limitazioni che Giannino indica a questi interventi io le condivido. E dico che anche quello di frode allo Stato (ai cittadini) è di particolare gravità, soprattutto se commesso da chi vuole amministrare la cosa pubblica. Comunque sarebbe competenza del Parlamento, né mia né di altri.

Le osservazioni che Giannino fa su Renzi esulano da questo argomento.
Naturalmente, e come al solito, ho espresso le mie considerazioni.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Situazione dei detenuti: M5S versus Napolitano

Messaggioda Robyn il 17/10/2013, 17:45

La critica al Presidente della Repubblica si può fare siamo in democrazia è sottinteso e penso che nessuno intimamente abbia mai pensato che non si possa criticare il Presidente della Repubblica.Però la critica è una cosa la delegittimazione è un'altra perche si tratta di un'istituzione dello stato e la delegittimazione delle istituzioni in democrazia è pericolosa e a me pare che Ferrero si incammini sù questa seconda strada.Il problema però non è la critica o meno al Presidente della Repubblica ma il problema è diverso.Fin dalla sua elezione il Presidente disse ad un pezzo di questa sinistra che lui è il Presidente della Repubblica non un membro di partito con ciò intendeva replicare alle critiche di quelli che avrebbero preferito un Presidente della Repubblica che parlasse solo a loro.Inoltre è stato ed è Presidente della Repubblica di un paese che ha attraversato e stà attraversato una delle fasi più controverse e complicate della sua democrazia
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Re: Situazione dei detenuti: M5S versus Napolitano

Messaggioda Iafran il 31/10/2013, 15:25

Iafran ha scritto:Il problema della giustizia in Italia si risolve, allora, riempiendo le carceri di "poveri cristi" e svuotandoli ogni tanto (per salvare i "pesci grossi" che rimarrebbero impigliati per il troppo ardire).

Dimostrando, parimenti, molta sensibilità per le condizioni fisiche e psicofisiche dei detenuti ... (conosciuti).

(Però, se veniva ad essere nominata PdR ... era un'altra storia)

. . . . .
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10 ... ta/762073/

Ligresti, la Cancellieri è intervenuta per fare uscire Giulia dal carcere

Anna Maria Cancellieri ha fatto pressioni per ottenere la scarcerazione di Giulia Maria Ligresti. Il ministro della Giustizia ha ammesso ai magistrati di avere parlato a due vice capi del Dap, il dipartimento per l’amministrazione penitenziaria, per “sensibilizzarli” sul fatto che Giulia, in carcere da luglio nell’inchiesta FonSai, soffriva di anoressia. E il 28 agosto si sono aperte le porte del carcere per farla uscire, undici giorni dopo che lo zio di Giulia, Antonio Ligresti, ha chiamato la Cancellieri per chiedere di intervenire.
La vicinanza tra il ministro e la famiglia Ligresti, d’altronde, è un fatto noto. Il figlio della Cancellieri, Piergiorgio Peluso, ha incassato nel 2012 una buonuscita di 3,6 milioni di euro dopo un anno di lavoro come direttore generale della compagnia assicurativa Fondiaria Sai. L’attuale direttore finanziario di Telecom, vissuto a lungo in una casa del centro di Milano di proprietà del gruppo Fondiaria, era entrato nella società nel maggio del 2011, dopo essere stato responsabile del Corporate & Investment banking di Unicredit per l’Italia, posizione dalla quale aveva trattato l’esposizione delle società della famiglia siciliana verso l’istituto di Piazza Cordusio.
E ora i nodi tornano al pettine. La Procura di Torino, secondo la ricostruzione di Repubblica, si è accorta esaminando i tabulati telefonici della famiglia Ligresti che ci sono stati diversi contatti con la Cancellieri, fin dal giorno degli arresti di Giulia. In una di queste telefonate la compagna di Salvatore Ligresti, Gabriella Fragni, ha suggerito al cognato di contattare il ministro come ultimo tentativo, visto che la situazione della figlia Giulia non trovava soluzione. E la stessa Fragni ha confermato la chiamata, rimasta impigliata nella rete delle intercettazioni.
La Cancellieri ha quindi ammesso di avere “sensibilizzato i due vice capi del Dap, Francesco Cascini e Luigi Pagano, perché facessero quanto di loro stretta competenza per la tutela della salute dei carcerati”, chiarendo in un secondo momento che il suo interessamento era stato per un carcerato soltanto, Giulia Maria Ligresti, che pochi giorni dopo è andata agli arresti domiciliari. Il tribunale di Torino aveva accolto all’inizio di settembre il patteggiamento a due anni e otto mesi di reclusione e 20mila euro di multa, un mese dopo che, nonostante il parere favorevole dei pm alla scarcerazione di Giulia alla luce delle sue condizioni di salute, il gip Silvia Salvadori aveva confermato la custodia cautelare per il pericolo di fuga.
“Si è trattato di un intervento umanitario assolutamente doveroso in considerazione del rischio connesso con la detenzione”, ha spiegato la Cancellieri davanti al procuratore aggiunto, Vittorio Nessi, per giustificarsi. E ha aggiunto: “Essendo io una buona amica della Fragni da parecchi anni ho ritenuto, in concomitanza degli arresti, di farle una telefonata di solidarietà sotto l’aspetto umano”. Intanto il legale di Giulia Ligresti, l’avvocato Alberto Mittone, ha fatto sapere che “fu la stessa Procura di Torino a interessarsi alle condizioni di salute della donna, tanto che aveva disposto un accertamento medico“, ricordando che anche il procuratore capo Gian Carlo Caselli si preoccupò delle condizioni di salute.
Non è la prima volta che i riflettori sono puntati sui legami dei Ligresti con il mondo della politica. E non solo. La famiglia siciliana è stata un punto di riferimento negli anni per amici e parenti.Banchieri, avvocati, professionisti vari, perfino prefetti della Repubblica, che dall’ingegnere di Paternò hanno ricevuto case, incarichi professionali e societari con tanto di lauti compensi, a volte milionari. Ne sa qualcosa il catanese Filippo Milone, che ha sempre lavorato nelle società immobiliari dei Ligresti. Il padre di Milone, Antonino, era viceprefetto a Milano una cinquantina di anni fa, quando il futuro padrone di Fondiaria concluse i primi affari immobiliari nella città.
Da Milone padre si arriva fino alla Cancellieri, che ha lavorato a lungo alla prefettura della metropoli, collaborando anche con l’allora prefetto Enzo Vicari, che una volta lasciati gli incarichi pubblici, diventò amministratore di alcune società del gruppo Ligresti. Dopo Vicari, morto nel 2004, un altro ex prefetto milanese, Bruno Ferrante, trovò lavoro nella galassia Ligresti. E anche Gian Valerio Lombardi, ex prefetto di Milano e oggi commissario di Aler Milano, ha ottimi rapporti con la famiglia. In particolare suo figlio Stefano, avvocato, è grande amico dei figli di Ligresti. Si arriva così all’anno scorso, con la liquidazione d’oro incassata dal figlio della Cancellieri dopo l’uscita da FonSai.
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Re: Situazione dei detenuti: M5S versus Napolitano

Messaggioda Iafran il 02/11/2013, 16:08

Iafran ha scritto:http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10 ... ta/762073/

Ligresti, la Cancellieri è intervenuta per fare uscire Giulia dal carcere

... La vicinanza tra il ministro e la famiglia Ligresti, d’altronde, è un fatto noto. Il figlio della Cancellieri, Piergiorgio Peluso, ha incassato nel 2012 una buonuscita di 3,6 milioni di euro dopo un anno di lavoro come direttore generale della compagnia assicurativa Fondiaria Sai. L’attuale direttore finanziario di Telecom, vissuto a lungo in una casa del centro di Milano di proprietà del gruppo Fondiaria, era entrato nella società nel maggio del 2011,

http://espresso.repubblica.it/affari/20 ... r-1.135927

Intesa, ad arricchirsi sono solo i manager
La più grande banca italiana ha speso 4 milioni di euro per cambiare amministratore delegato. Ma l'elenco delle buone uscite milionarie degli ultimi anni è molto lungo. Ecco qualche cifra
. . . .

In effetti, basta assumere i figli di qualche amico potente o gli stessi amici nelle aziende pubbliche e di farli dimettere per giusta causa (cambio di controllo o di demansionamento) dopo una quindicina di mesi per ricevere una maxi-buonuscita di 36 mensilità (http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10 ... ncellieri/)!
Poi, non si verifica mai che "una mano non lavi l'altra" e l'amico non può che restituire a sua volta il favore ricevuto. Così, ogni 1,5-2 anni si potrebbe attuare una "rotazione" di figli, di amici e di amici di amici nei posti-chiave delle aziende statali per "distribuire" favolose somme (buonuscite sempre per giusta causa) all'interno di una ristretta casta sociale: si attuerebbe, così, una ruberia legalizzata alle casse dello Stato.
I cittadini, poi, faranno fronte ai deficit accumulati dalle aziende statali, parastatali o private di particolare interesse per lo Stato (Telecom, Alitalia, etc.)!
Con "quello che bolle in pentola" gli italiani non dovrebbero avere sonni tranquilli per il futuro:

http://www.huffingtonpost.it/2013/07/21 ... 31145.html
Stipendi d'oro: Sergio Marchionne, Luigi Francavilla. I 100 manager più pagati di Piazza Affari
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Re: Situazione dei detenuti: M5S versus Napolitano

Messaggioda Robyn il 03/11/2013, 20:14

La vicenda Ligresti si presta a facili strumentalizzazioni.Per farla breve di fronte ai drammi umani non esistono intollerabili privilegi che tengano non esistono amicizie e parentele che sono secondarie e qualsiasi altro ministro che non avesse avuto legami e amicizie non avrebbe fatto diversamente,avrebbe pensato a 100 sconosciuti nelle stesse condizioni compresa la Ligresti per il principio di uguaglianza.La vicenda Ligresti però rientra nel problema della carcerazione preventiva che dovrebbe essere l'eccezzione e non la regola
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Re: Situazione dei detenuti: M5S versus Napolitano

Messaggioda Iafran il 03/11/2013, 21:30

Robyn ha scritto:La vicenda Ligresti si presta a facili strumentalizzazioni.

Ma tu pensi che con gli incassi che girano per ciascun componente della sua famiglia (sopra i 50 mila euro al mese) e per quelli delle "altre di pari casta", questi personaggi si possano preoccupare della sorte dei casi umani miserabili se non ci fossero casi "più umani" (particolari) da sanare?
Io ricordo bene la faccenda dell'ex ministro De Lorenzo ... con la barba lunga, che, per intercessione dei suoi colleghi politici ai vertici RAI, doveva fare impietosire i telespettatori ... ed avere la libertà (come poi l'ha avuta).
L'attuale ministro della giustizia ha parlato della situazione delle carceri, di umanità, per introdurre indulto ed amnistia soprattutto per quei pochi "casi umani" che le sono veramente a cuore.
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Re: Situazione dei detenuti: M5S versus Napolitano

Messaggioda Robyn il 03/11/2013, 22:03

non credo che ci sarà l'amnstia e l'indulto ma di più l'applicazione della legge Simeone-Saraceni
Poi per quando la depenalizzazione dei reati ,la riforma della carcerazione preventiva,della legge sull'immigrazione e sulle droghe leggere ce lo chiede l'europa e non credo che la logica sia farlo per salvare qualcuno
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