La Busiarda ci spiega perché siamo disposti a credere a tutto
Complottisti, fissati della dietrologia ce ne sono sempre stati. Come ci sono una maggioranza silenziosa che crede a giornali e alla tv. Polemica su creduloni e media.
Creduloni di tutto il mondo. Che su un giornale come La Stampa, amabilmente definita dai torinesi La Busiarda, si spezzi il pane della scienza con un commento dal titolo: "Perché siamo disposti a credere a tutto", è sintomatico. Interessante come titolo, il primo pensiero è stato: già, è vero... Giudizio con vista su tutte le ultime guerre umanitarie, chirurgiche e democrative, pacifiste e altre amenità figlie di notizie false alle quali l'opinione pubblica ha creduto. Un pezzo da leggere, vien da pensare. Hai visto mai che affronti il nodo dell'informazione in balia di pochi proprietari, capace di campagne di marketing di massa che spostano i continenti? Accendono guerre, rafforzano il sistema di potere che ci governa?
No. Parla delle scie chimiche.
la scienza è esatta? Eugenia Tognotti analizza gli "allarmi dei teorici delle cospirazioni che evocano ogni sorta di trama scellerata, dalle scie chimiche all'uso dell'epidemia A/H1N1 come arma biologica, intenzionalmente utilizzata per una drastica riduzione della popolazione mondiale". E resta colpita dalla "stupefacente facilità con cui tante persone - in un'èra segnata dal progresso della tecnologia e della scienza- sono disposte a prendere per oro colato le più sgangherate teorie del complotto". Un tema interessante, scientifico, che denuncia con forza l'esistenza in Italia e nel mondo di una massa invertebrata di creduloni. Come dar torto al pensiero razionale della Tognotti. Dal suo punto di vista scientifico può anche aver ragione, non ho argomenti da contrapporre se non uno scetticismo filosofico per le certezze assolute. Anche per quelle della scienza che nella storia si sono sempre mostrate indiscutibili, anche quando poi sono franate di fronte all'evoluzione del tempo. Direi che storia e filosofia siano più stabili della scienza esatta.
Per esempio. Echelon era roba da complottisti fin quando non è diventata realtà accertata. E seguendo le rivelazioni di Snowden su Nsagate scopriamo che tante teorie sul controllo da parte degli angloamericani non erano così bislacche come hanno sempre voluto far credere i proprietari delle tecnologie stesse di controllo. Come dire: la dietrologia è spesso avversata dagli stessi che hanno interesse a non far sapere le cose come stanno. I controllori non amano far sapere ai controllati che li stanno contrallando. O no? E non è per niente rassicurante l'ultima variazione dalla democrazia che prevede inasprimento dei controlli, limitazione delle libertà personali e un accresciuto livello di segretezza su fini e strategie. la trasparenza sarebbe una garanzia, ma l'opacità è diventata la caratteristica della democrazia che viviamo.
False notizie. Perché è vero che ci sono quelli che credono ai cerchi di grano, ma ci sono anche quelli che con la scusa dei cerchi di grano tengono sotto segreto attività che dominano il mondo da un punto di vista finanziario ed energetico, guerre farlocche (ma ben chiare a chi le fa) comprese. Sempre stato così, direbbero i miei amici storici della mentalità. Sì, basta leggere "La guerra e le false notizie" di Bloch per renderci conto bene dei funzionamenti sulla psicologia delle masse delle notizie false ma giuste. False perché non vere, ma giuste perché nello spirito del tempo. E nello spirito del tempo perché la costruzione storica della mentalità precede questo spirito, ne rappresenta il terreno di coltura. Tanto più oggi, con le tecnologie a disposizione che sostanzialmente mirano a plasmare l'opinione pubblica con sane e democratiche attività di marketing di massa, capaci di smuovere montagne, di far volare non asini ma intere città. Di creare mostri, nemici, emergenze, paure. Di combatterle. Chi ha mezzi e tecnologie giuste sa come agire. Negare questa democrazia di pochi che sanno e possono (i più ricchi) che combatte contro i tanti che non sanno e non possono (i cittadini) è da creduloni.
Scie. Basta fermarsi e interrogarsi su come funziona oggi qui per noi la crisi; su chi si avvantaggia da questo marasma, su perché tutti corriamo dietro a ideologie e falsi bisogni come burattini, senza mai riflettere sul vantaggio reale di ognuno di noi, dei cittadini, dei paesi stessi ormai in balia di un sistema mediatico-finanziario e poi politico. Che dire, forse il problema non è rappresentato dalle scie chimiche e dai complottisti. Forse attraversiamo una fase storica durante la quale servirebbe più senso critico nei confronti di tutto quello che ci viene propinato come vero da chi ha le armi e le ricchezze per imporre una vera e proprioa ideologia attraverso la comunicazione.
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