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Piuff: la Cassazione conferma la condanna al cavaliere

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Re: Piuff: la Cassazione conferma la condanna al cavaliere

Messaggioda Robyn il 21/09/2013, 10:25

Il Presidente della Repubblica non può prendere le difese di una parte o dell'altra perchè verrebbe meno la sua funzione di garanzia neutrale ed imparziale.Se lo farebbe non saremmo più in una repubblica parlamentare ma in una repubblica presidenziale.Il problema casomai è che chi prendendo a riferimento la repubblica parlamentare poi nella pratica fà degli esecizi presidenziali,vedi caso dei 101 oppure l'elezione diretta del premier in forme nascoste ed indirette.Ha detto bene la Boldrini Grillo it is taleban
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Re: Piuff: la Cassazione conferma la condanna al cavaliere

Messaggioda flaviomob il 21/09/2013, 10:31

http://it.ibtimes.com/articles/56168/20 ... brosio.htm
Articolo di Carlo Forleo

Il 'padrino' delle larghe intese non si smentisce mai. Il Pdl tuona contro la mancanza in Italia di uno stato di diritto? Il pregiudicato Silvio Berlusconi straparla per 16 minuti, ribadendo di essere in missione per conto di Dio contro i comunisti e le toghe rosse? Bene, Napolitano chiede "senso della misura". Non a chi ha pronunciato queste parole, ma ai magistrati.


"Molto importante è il contributo che ci si deve attendere dalla magistratura per ridurre il conflitto politica-giustizia. I modelli di comportamento sono equilibrio, sobrietà, riserbo, assoluta imparzialità e senso della misura e del limite". Il Capo dello Stato, nonchè presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, bacchetta le toghe costantemente delegittimate da un pregiudicato per evasione fiscale. Il mondo alla rovescia.

Napolitano ha pronunciato queste parole durante un incontro organizzato alla Luiss di Roma per ricordare Loris D'Ambrosio, consigliere giuridico del Quirinale scomparso nel luglio 2012, protagonista delle telefonate con Nicola Mancino, allora indagato oggi imputato per falsa testimonianza nell'ambito del processo sulla trattativa stato-mafia. "Nulla è stato più paradossale e iniquo che vedere anche Loris divenire vittima di quello che il professor Fiandaca ha chiamato 'un perverso giuoco politico-giuridico e mediatico'" sostiene Re Giorgio (per approfondire la vicenda clicca qui)

"Non c'è nulla di più impegnativo e delicato che amministrare la giustizia, garantire quella rigorosa osservanza delle leggi, quel severo controllo di legalità, che rappresentano - come ho avuto più volte occasione di ribadire - un'imperativo assoluto per la salute della Repubblica". Legalità, appunto. Mentre il governo rimane appeso alle decisioni, agli umori e alle convenienze politiche del noto pregiudicato e i magistrati devono difendersi dai suoi sproloqui.

In un passaggio il Capo dello Stato tira finalmente le orecchie alla politica che "deve smetterla con gli attacchi e gli insulti indirizzati alla magistratura" ma poi torna ad avvertire le toghe: "I giudici da parte loro devono dimostrare equilibrio. I magistrati abbiano un'attitudine meno difensiva e più propositiva rispetto al discorso sulle riforme di cui la giustizia ha indubbio bisogno da tempo e che sono pienamente collocabili nel quadro dei principi della costituzione repubblicana".

Capito? Un governo che poggia su Silvio Berlusconi (e sul suo concetto di giustizia) deve essere lasciato in pace se vuole riformare la magistratura, come se non bastassero le decine di leggi emanate in 20 anni dai governi dell'ex Cavaliere, ben spalleggiato a 'sinistra'. E guai a chi osa criticare il pensiero unico.

Read more: http://it.ibtimes.com/articles/56168/20 ... z2fVw8k27S
________________________________________________________

Caro presidente Napolitano, si rassegni: Se il cainano di hardcore è stato condannato per frode fiscale ( cioè per avere rubato soldi a tutti i cittadini),è perche ha frodato il fisco. Si chiama " processo penale", non " conflitto fra politica e giustizia".


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Re: Piuff: la Cassazione conferma la condanna al cavaliere

Messaggioda cardif il 21/09/2013, 17:25

Claudio (non Carlo) Forleo, giornalista da tre anni, ha il diritto di avere le sue opinioni. Ma scrivere 'capito?' non è il modo migliore di esporle.
Vabbè, lui ha chiosato estrapolando e mescolando; giochino facile.
Per esempio: ha estrapolato "senso della misura" e lo ha inserito nel suo commento: "Napolitano chiede "senso della misura". Non a chi ha pronunciato queste parole, ma ai magistrati."
Rileggendo la frase completa, a me pare che il PdR abbia solo detto che D'Ambrosio gli ha insegnato che questo è uno dei "valori e criteri ... miglior presidio dell'autorità e dell'indipendenza del magistrato." senza nessuna bacchettatura.
L'intera frase "Molto importante è il contributo che ci si deve attendere dalla magistratura per ridurre il conflitto politica-giustizia. I modelli di comportamento sono equilibrio, sobrietà, riserbo, assoluta imparzialità e senso della misura e del limite" è una insalatina di spezzoni presi da diversi punti dell'intervento. E non è giornalisticamente corretto riportarla tra virgolette; è una mistificazione. E' inutile dire che quello è il senso; per me, che ho letto l'intero testo, il senso è un altro.
Forleo ci vede un richiamo alla magistratura. Io no. Non è che se uno inizia dicendo: "In questa bella giornata..." fa un richiamo al meteo che aveva previsto cielo coperto.

E poi si estrapola con un obiettivo. Se si vuol apprezzare, si estrapola: "Non c'è nulla di più impegnativo e delicato che amministrare giustizia, garantire quella rigorosa osservanza delle leggi, quel severo controllo di legalità,.... peculiarità di questa funzione, e l'inequivoco rispetto per la magistratura che ne è investita, sono invece stati e sono spesso travolti nella spirale di contrapposizioni tra politica e giustizia che da troppi anni imperversa nel nostro paese." da cui si evince un grande apprezzamento per la funzione giudicante.
E il PdR dice: "Il superamento di tale fuorviante conflitto... ha rappresentato l'obbiettivo costante del mio impegno fin dall'inizio del mandato di Presidente, .... E nulla è stato più paradossale e iniquo che vedere anche Loris divenire vittima di quello che il professor Fiandaca ha chiamato "un perverso giuoco politico-giudiziario e mediatico".
Riconosce l'esistenza di contrapposizione tra personaggi politici e magistrati e rileva che su queste ci marcia anche l'informazione.
E dice pure che, nella contrapposizione, la magistratura è la parte soccombente perché dice che deve avere "... un'attitudine meno difensiva ...".
E che la magistratura sia soccombente lo si vede continuamente: soccombente per l'attacco continuo e virulento da parte degli amanti del noto delinquente SS Berlusconi e da parte di molti giornalisti (che, a tempo perso, attaccano pure il PdR, dico io).

Ma anche rileggendo attentamente la nota del suddetto giornalista, ferma restante la liceità delle sue personali interpretazioni, io non ravviso gli estremi per le dimissioni del PdR.
Qualunque PdR di qualunque colore potrà certamente essere posto in discussione e se ne potranno chedere le dimissioni sulla base di opinioni tanto generiche, una volta da alcuni e un'altra da altri. Tanto vale abolire la figura del PdR.

Comunque, per tornare al tema, il PdR non ha certo messo in discussione la sentenza della Cassazione. Che si voleva, che dicesse esplicitamente che Berlusconi è un imbroglione?
A proposito, ma costui non è già contento che dovrà (credo) restituire alle casse dello Stato solo la parte di maltolto accertata e non andata in prescrizione, e cioè 7,3 mln invece dei 350 mln imbrogliati?
Secondo me.
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Piuff: la Cassazione conferma la condanna al cavaliere

Messaggioda pianogrande il 21/09/2013, 17:35

Franz.
Questa frase l'ho imparata nel calcio ma va a pennello anche a questo caso: Chi vince ha sempre ragione.
Berlusconi vince, Berlusconi ha ragione.
Smettiamola di santificare il popolo, visto per chi vota.
Berlusconi è il degnissimo rappresentante di milioni e milioni di italiani.
Il rigore, le inchieste, i processi, le condanne, non danno fastidio solo a Silvio (povero Silvio!).
Danno l'orticaria, la peronospera, il fuoco di santantonio, a milioni e milioni di italiani ai quali non pare vero che una autorità stia dalla loro parte.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Piuff: la Cassazione conferma la condanna al cavaliere

Messaggioda franz il 21/09/2013, 20:45

pianogrande ha scritto:Franz.
Questa frase l'ho imparata nel calcio ma va a pennello anche a questo caso: Chi vince ha sempre ragione.
Berlusconi vince, Berlusconi ha ragione.
Smettiamola di santificare il popolo, visto per chi vota.
Berlusconi è il degnissimo rappresentante di milioni e milioni di italiani.
Il rigore, le inchieste, i processi, le condanne, non danno fastidio solo a Silvio (povero Silvio!).
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Come si sa la democrazia è la peggiore forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle forme che si sono sperimentate fino ad ora. Se Berlusconi vince è perché il popolo lo vota, in democrazia. E poco contano a mio avviso i tentativi di arrampicarsi sugli specchi invocandolo strapotere dei media, ben bilanciati dallo strapotere delle ideologie.
In democrazia il problema non è stabilire chi ha ragione o chi ha torto, chi è giusto o è ingiusto ma solo cosa pensa il popolo votante su questo. Il popolo puo' avere torto, a maggiornaza. Ma meglio il torto della maggioranza di quello di una minoranza illuminata. In ogni caso, torto o ragioni lo sapremo solo dopo, a posteriori, con il giudizio della storia. Se fosse possibile saperlo prima, sarebbe la fine della politica e della democrazia.
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Re: Piuff: la Cassazione conferma la condanna al cavaliere

Messaggioda flaviomob il 21/09/2013, 23:19

Democrazia non equivale a dire: "il popolo vota..."
Ci sono una serie di prerequisiti. C'è la variabile della fedeltà democratica dei partiti che si va a scegliere.
Se la maggioranza del popolo vota il partito fascista (o nazista), ad esempio, è un paradosso parlare ancora di democrazia.
Altrettanto, se la maggioranza, o una maggioranza "relativa" vota chi disprezza e viola le regole più elementari, oltre a disporre di molto più potere (economico, mediatico) degli altri sfidanti.


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Re: Piuff: la Cassazione conferma la condanna al cavaliere

Messaggioda flaviomob il 21/09/2013, 23:30

Rimango della mia idea: Napolitano è il peggior presidente della Repubblica che io ricordi. Spero che il suo mandato termini il prima possibile.

dal Fatto:

Anm, dura replica a Napolitano: “Siamo responsabili, ma subiamo insulti”

Il comunicato del comitato direttivo dopo l'intervento del capo dello Stato sullo "scontro" tra politica e giustizia: "Chiediamo rispetto e sulle riforme abbiamo sempre collaborato". Il presidente Sabelli: "Campagna organizzata di delegittimazione". Alessandra Galli, giudice del processo Mediaset: "Lasciati soli davanti agli attacchi"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 21 settembre 2013

L’Associazione nazionale magistrati insorge contro la “delegittimazione dei giudici”. Non è solo l’ennesima puntata dello scontro tra politica e giustizia, perché i toni aspri del sindacato delle toghe sono una implicita risposta al presidente della Repubblica (e del Csm) Giorgio Napolitano, che ieri aveva esortato i magistrati ad avere “senso del limite” e a essere “meno difensivi” di fronte alle ipotesi di riforma della giustizia sul tappeto. “Ancora una volta siamo stati bersaglio di attacchi e insulti: non è una novità ma questi comportamenti sono diventati più numerosi e violenti, fino a giungere a una campagna organizzata di delegittimazioni“, ha affermato il presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli, aprendo il comitato direttivo. “Noi siamo la magistratura che pretende rispetto e vuole le riforme nel rispetto dei principi della nostra Costituzione”, ha aggiunto.

Il comitato direttivo ha poi approvato un documento in cui chiarisce che la magistratura “ha sempre reagito con forte senso di responsabilità, senza spunti polemici e sovraesposizioni personali, alla campagna organizzata di delegittimazione che in modo sempre più insistente colpisce la magistratura nel suo complesso e i magistrati impegnati nella trattazione di delicati processi, evocando una contrapposizione inaccettabile rispetto all’esercizio della giurisdizione”. Lasciando sempre sottointeso l’intervento di Napolitano di ieri, l”Anm rimarca che giudici e pm hanno “sempre contribuito alla discussione sulle riforme con proposte e iniziative destinate a realizzare i principi costituzionali sulla giustizia e i magistrati tutti hanno collaborato attivamente all’attuazione delle riforme già varate, con spirito di servizio e senso del dovere. Proseguiremo costruttivamente su questo atteggiamento”.

Al consiglio direttivo è intervenuta anche Alessandra Galli, il giudice che ha presieduto il collegio della corte d’Appello di Milano che ha condannato Silvio Berlusconi nel processo Mediaset, sfociato poi nella condanna definitiva in cassazione per frode fiscale, aprendo il caso della decadenza da senatore del leader Pdl, sia sotto il profilo della legge Severino sia per l’interdizione dai pubblici uffici, la cui entità deve essere ancora rideterminata. “Siamo stati lasciati soli davanti a questi attacchi. Ci si chiede di imbavagliarci, ci si chiede di essere costruttivi – ha detto con un altro chiaro riferimento alle parole del presidente della Repubblica – si attende che i magistrati facciano qualcosa per la pacificazione, mentre altri tengono comportamenti che sono fuori dallo Stato di diritto”.

La magistratura, ha aggiunto Galli, “nel suo complesso ha tenuto in questi anni un un profilo corretto, l’appello del capo dello Stato è stato accolto e sono diminuiti i casi di sovraesposizione. A Milano abbiamo cercato di portare a termine i processi il più tranquillamente possibile. Ma non si può chiedere alla magistratura il silenzio assoluto”. Bisogna quindi “rompere questo circolo vizioso. Dobbiamo preoccuparci di come la magistratura può far passare risposte puntuali di fronte a critiche e valutazioni fatte prima che una sentenza sia depositata. Se restiamo zitti – ha ammonito – si crea una falsa costruzione della realtà che poi è difficile da smontare. Dobbiamo difendere a monte quello che siamo”.

Non sono mancati i riferimenti precisi alla questione Berlusconi, che poi è l’epicentro dello “scontro fra giustizia e politica” che spesso Napolitano evoca in modo del tutto generico: “La situazione contingente continua a condizionare le riforme dopo i danni prodotti dalla stagione delle leggi ad personam“, ha detto ancora il presidente Sabelli. Che si è soffermato in particolare sul ddl Palma: “E’ stato presentato ed è stato discusso in commissione in Senato – ha detto – un ddl con nuove ipotesi di responsabilità disciplinare. Ci siamo già espressi in termini negativi in merito, escludendo questa ipotesi dalla revisione del codice disciplinare, non per pregiudizio ma perché queste misure potrebbero portare ad interventi punitivi e a una compressione della libera espressione dei magistrati”.

Secondo Sabelli misue di questo tipo sono il segnale che “la situazione contingente continua a condizionare le riforme”. Su questi aspetti è tornata con forza anche il vicepresidente dell’Anm, Anna Canepa, segretario nazionale di Magistratura democratica: “I magistrati pretendono rispetto e da tempo chiedono riforme della giustizia e le vogliono attuare. Ma dicono no alle leggi contro la Costituzione e alle leggi ad personam”.

La presa di posizione dell’Anm suscita le reazioni del critiche del Pdl: ”È grave e inaccettabile il comunicato col quale l’Anm replica di fatto al presidente Napolitano che aveva esortato la magistratura a superare la conflittualità con la politica e a non essere difensiva ma costruttiva sulle riforme”, dichiara fra gli altri la senatrice Anna Maria Bernini. “E’ inconcepibile – aggiunge la parlamentare – che l’Anm, incapace della minima autocritica anche rispetto ai comportamenti di singoli magistrati, respinga l’appello della più alta carica dello Stato fingendo di non esserne destinataria”.


***

PS: Come mai non è ancora stata insediata la commissione antimafia? Il presidente non se n'è accorto?


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Re: Piuff: la Cassazione conferma la condanna al cavaliere

Messaggioda cardif il 22/09/2013, 0:51

Franz:
D'accordo che se un elettore può votare per chi vuole c'è una qualche democrazia. D'accordo che un magistrato deve poter perseguire chiunque in presenza di ipotesi di reato; e spero che resista la separazione dei poteri e che il pm non venga sottomesso al potere politico (come vuole quel tale).
Purtroppo succede che parte del popolo si fa abbindolare, e che il non c'è il Popolo unico Salvatore della situazione.
E perciò sono meno d'accordo sul non dare la colpa allo strapotere dei media, perché l'elettore vota in base a quello che sa. E su quello che sa pesa la superficialità con cui vengono prese per buone tante fesserie propalate da una informazione volutamente distorta (Fede, Rossella, Mimun, Ferrara, Minzolini, Sallusti...; e perfino Santoro ha dato non volendo una mano al pulitore di sedie); pesa il poco interesse di molti a seguire la politica; pesa il disgusto provocato da una classe politica affaristica o addirittura di malaffare.
Esempio pratico: sul risultato delle ultime elezioni ha pesato la campagna contro il PD per il caso MPS, anche se là c'erano tutti, compreso Verdini di cui l'informazione non parlava.
Flavio dice bene che non basta la libertà di voto ad assicurare l'esistenza di una democrazia compiuta.
Sì alla selezione della classe politica col voto come male minore, ma non è trascurabile il peso dei media e lo strapotere nelle mani di uno. Per questo c'era un limite, e per questo il truffatore Berlusconi al governo fece approvare le leggi Mammì e Gasparri e si tenne Rete4.
Io preferirei che alla guida ci fosse un 'illuminato' anche se non scelto dal popolo; però so che è utopia perché non credo che ci sia una formula per stabilire chi è 'illuminato' e come dargli il potere.
Ho pure qualche dubbio che la storia dia un buon giudizio, perché viene mistificata dai vincitori.
Se si leggono Blizquotidiano, Termometropolitico e Il Messaggero non si ha la stessa 'impressione' che Il Fatto dà del comunicato dell'ANM come di una risposta diretta 'contro' Napolitano. Piuttosto pare una conferma di voler essere meno 'difensivi' e di essere pronti a difendere il loro ruolo descritto dal PdR, pur lamentando l'assenza di sostegno contro la campagna di delegittimazione di cui alcuni magistrati sono vittima ('siamo stati lasciati soli' dice Alessandra Galli, che ha presieduto il collegio giudicante della Corte d'Appello di Milano nel processo Mediaset).
Ma si sa che pure Il Fatto, un giorno sì e l'altro pure, attacca Napolitano. Ma rientra nella libertà di critica e di opinione.
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Re: Piuff: la Cassazione conferma la condanna al cavaliere

Messaggioda Robyn il 22/09/2013, 10:15

La Pax deve essere multilaterale ma deve perlomeno iniziare da quei partiti che lanciano messaggi di discretico nei confronti dell'ordine giudiziario poi seguirà anche l'ordine giudiziario.Il Presidente della Repubblica non ha inteso riferirsi al complesso degli organi dell'ordine giudiziario ma a singoli casi.Sul ddl Palma non sono affatto d'accordo perchè questo si presta a limitare la libertà di espressione dell'ordine giudiziario casomai una regolamentazione,data la particolare delicatezza della funzione giudiziaria non deve provenire da una legge del parlamento,ma dagli organi interni dell'ordine giudiziario come forma di auto-regolamentazione perchè i magistrati hanno il diritto di esprimersi soprattutto quando le cose non vanno nel verso giusto.Inoltre l'ordine giudiziario deve partecipare al processo di riforma della giustizia perche conosce in modo particolare le disfunsioni della giustizia.In ogni caso meglio evitare tempeste in un bicchiere d'acqua
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Re: Piuff: la Cassazione conferma la condanna al cavaliere

Messaggioda flaviomob il 22/09/2013, 10:37

Strano. C'era ieri un articolo sull'ANM sul Corriere, ma oggi è sparito...

Comunque, qui il comunicato

http://www.asca.it/news-Berlusconi__Anm ... 1-BRK.html

Berlusconi: Anm, magistratura non impegnata in alcuna contrapposizione
21 Settembre 2013 - 16:01

(ASCA) - Roma, 21 set - ''L' Associazione nazionale magistrati ha sempre reagito con forte senso di responsabilita', senza spunti polemici e sovraesposizioni personali, alla campagna organizzata di delegittimazione che in modo sempre piu' insistente colpisce la magistratura nel suo complesso e i magistrati impegnati nella trattazione di delicati processi, evocando una contrapposizione inaccettabile rispetto all'esercizio della giurisdizione''. E' quanto si legge nel documento approvato oggi dal Comitato direttivo centrale dell'Anm nel quale - prendendo evidentemente spunto dalle polemiche sollevate da Silvio Berlusconi - si sottolinea come l'Associazione abbia ''sempre contribuito alla discussione sulle riforme con proposte e iniziative destinate a realizzare i principi costituzionali sulla giustizia e i magistrati tutti hanno collaborato attivamente all'attuazione delle riforme gia' varate, con spirito di servizio e senso del dovere. Proseguiremo costruttivamente in questo atteggiamento, perche' la magistratura, nell'adempimento dei propri compiti istituzionali, non e' e non puo' essere impegnata in alcuna contrapposizione. Chiediamo rispetto, a tutela dello Stato di diritto, per il ruolo e la collocazione della magistratura''.


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