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Leggi ad personam, tocca a Carnevale

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Leggi ad personam, tocca a Carnevale

Messaggioda annalu il 14/10/2008, 16:14

Una norma abolisce il limite dei 75: e così il giudice "ammazzasentenze"
potrà restare in servizio fino a 83 anni. Tornando in corsa per il vertice della Cassazione
Leggi ad personam
tocca a Carnevale

di LIANA MILELLA

ROMA - E adesso c'è un record anche per le leggi ad personam. Anzi: doppio record. Stessa persona come beneficiario e stesso governo. Sempre Berlusconi, of course. E con un "graziato" di tutto rispetto, Corrado Carnevale, la toga che fu nota come "l'ammazzasentenze", per via dei processi di mafia che annullava dalla Suprema corte per vizi formali.

Che osò perfino dare del "cretino" a Giovanni Falcone, perché "certi morti io non li rispetto". Ma Carnevale è nel cuore della destra. Gli fecero una leggina ad hoc nel 2003, per ripescarlo dalla pensione dov'era finito quale imputato in un processo per mafia, gliene rifanno una per consentirgli di concorrere all'unico incarico che desidera, il posto di primo presidente della Cassazione. Ci arriverà alla veneranda età di 80 anni, ci potrà restare fino ai suoi 83, anche se i colleghi vanno in pensione a 75. Appena ieri, a Taormina, davanti ai giovani avvocati, il Guardasigilli Alfano ha vantato i meriti del Csm perché "svecchia" i capi degli uffici. Ma per Carnevale, l'unico che si è vantato d'essere l'ispiratore della prima norma a suo favore, ben venga un'eccezione.

Lodo Alfano, lodo Consolo, lodo Geronzi. Eccoci al lodo Carnevale. Partorito giovedì 9 ottobre, al Senato. Infilato nel decreto legge che dà più soldi ai magistrati in marcia verso le sedi disagiate. Lo propone Luigi Compagna, docente di dottrine politiche, d'origini repubblicane, oggi forzista. A leggerla, la minuscola norma pro-Carnevale, è incomprensibile, ma significa tanto. Dice così: "L'articolo 36 del decreto legislativo 5 aprile 2006 n.160, come modificato dall'articolo 2 comma 8 della legge 30 luglio 2007 n.111, è abrogato". Vuol dire: la disposizione dell'ordinamento giudiziario dell'ex Guardasigilli Clemente Mastella (2007) per cui, chi fu graziato nel 2004 e ottenne la ricostruzione della carriera non può ottenere posti di vertice oltre i 75 anni, "è abrogata". La Mastella cancellava la Castelli che invece non poneva limiti d'età. Ora si torna indietro. E si dà via libera a Carnevale.

In aula, la proposta di Compagna ottiene il placet del governo per bocca del sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo, ex toga di Unicost candidata da Berlusconi. L'opposizione, stavolta (e non come per il lodo Geronzi), reagisce. Il democratico Felice Casson chiede il voto elettronico. Su 271 presenti, 159 sono a favore, 111 contro. Dice l'ex pm di Venezia: "La maggioranza aveva proposto la norma in commissione, ma il governo era contrario. Poi rieccola in aula. Io e Gerardo D'Ambrosio ne abbiamo ragionato e il nostro è stato un no convinto".

Due leggine in cinque anni. La prima ripescò Carnevale dalla pensione, dov'era finito per via del processo per concorso in associazione mafiosa che gli aveva mosso la procura di Gian Carlo Caselli. Fu assolto nel 2002. L'anno dopo ecco un comma nella Finanziaria per restituire onore e carriera ai dipendenti pubblici, toghe comprese, finite nelle maglie della giustizia ma uscitene illese. Non solo possono tornare in servizio, ma recuperare pure gli anni persi sforando l'età pensionabile. Un dl del 2004 fa di più e consente ai reintegrati di ottenere un posto in sovrannumero.

Al Csm si scatena la guerra. Parte il ricorso alla Consulta perché la legge incide sui poteri del Consiglio. La Corte lo boccia. Il braccio di ferro prosegue, il Csm stoppa Carnevale che ricorre al Tar e al Consiglio di Stato. Dove vince. In un drammatica seduta, finita 11 a 10, in cui anche la sinistra si divide, "l'ammazzasentenze" ottiene il posto di presidente di sezione civile della Suprema corte. Commenta: "È un atto dovuto".

La sua unica aspirazione è conosciuta da tutti. Diventare primo presidente. Con la leggina fresca di voto (e se la Camera la conferma) ce la farà. L'attuale capo, Vincenzo Carbone, va in pensione a metà del 2010. Lui avrà 80 anni, potrà ridire, "sono il più anziano". Al Csm sono basiti. Ezia Maccora, ex presidente di Md della commissione per i capi degli uffici, che ha fatto del ringiovanimento della dirigenza uno degli obiettivi del suo lavoro, commenta: "A Taormina ho sentito Alfano apprezzare il nostro sforzo per fare nomine basate su capacità e merito. Questa norma invece va in direzione opposta e consente a un magistrato in età molto avanzata di concorrere ugualmente". Ma per lui ogni strappo è possibile.

Repubblica.it (13 ottobre 2008)
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Re: Leggi ad personam, tocca a Carnevale

Messaggioda annalu il 14/10/2008, 16:21

Via limite 75 anni: Carnevale in corsa per vertice Cassazione.
Il giudice: non è legge ad personam


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Il giudice Corrado Carnevale

ROMA (13 ottobre) - «Non è affatto vero che sia una norma ad personam per me, così come non lo era quella che ha riconosciuto il diritto alla riammissione in servizio dei dipendenti pubblici vittime di errori giudiziari, che è stata solo l'attuazione, dopo la bellezza di 55 anni, di un principio costituzionale». Corrado Carnevale, 78 anni, presidente di sezione in Cassazione, noto anche come il giudice "ammazzasentenze" e a lungo in contrasto con Giovanni Falcone, respinge con sdegno la tesi - sostenuta in un articolo pubblicato oggi dal quotidiano La Repubblica - che sia stata fatta apposta per lui la norma approvata dal Senato con il via libera del governo (e ora al vaglio della Camera) che cancella la disposizione che impedisce ai magistrati di ricoprire incarichi di vertice se hanno superato i 75 anni.

Secondo il quotidiano, se questo provvedimento infilato nel decreto legge che dà più soldi ai magistrati in marcia verso le sedi disagiate andrà definitivamente in porto, Carnevale potrà concorrere al posto di primo presidente della Cassazione. L'attuale numero uno della Cassazione, Vincenzo Carbone, andrà infatti in pensione nel 2010, quando Carnevale avrà 80 anni.

«Sono isterie che servono dal punto di vista politico ad attaccare l'attuale governo - liquida la questione Carnevale -. La norma approvata dal Senato non è di favore, ma è sacrosanta: nelle professioni intellettuali, quale quella di magistrato, quello che conta è il merito». E impedire a un giudice di partecipare a un concorso per ragioni anagrafiche «è in contrasto con il principio di ragionevolezza, come ha già stabilito la Corte costituzionale nel 2007», spiega ancora il giudice. «L'anzianità non significa nulla in un Paese che ha l'onore di essere rappresentato da un presidente della Repubblica che ha compiuto 82 anni e che finirà il suo incarico a 87. E magari ci fossero cinquantenni o sessantenni con la stessa lucidità di Giorgio Napolitano...».

Già nel 2003 una legge del precedente governo di Silvio Berlusconi aveva consentito a Carnevale di essere ripescato dalla pensione dov'era finito in seguito al processo per concorso in asociazione mafiosa da cui fu assolto.
Il Messaggero, 14 ottobre 2008
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Re: Leggi ad personam, tocca a Carnevale

Messaggioda ranvit il 14/10/2008, 19:13

Una emerita schifezza!
Ecco, questa è una di quelle cose di questo governo che fanno perdere voti al Pdl.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Leggi ad personam, tocca a Carnevale

Messaggioda lucameni il 14/10/2008, 19:55

"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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