da Robyn il 05/07/2013, 10:47
Sto analizzando le diverse formule contrattuali per capire come renderle compatibili con le tutele
Và bè il contratto a termine ben regolato per la temporaneità e il contratto a termine di due anni suddiviso in più contratti a termine per la prova,finalizzati cioè all'assunzione a tempo indeterminato
Poi c'è il lavoro a partita IVA ma quello è sempre esistito non rientra nel lavoro parasubordinato.Invece il parasubordinato cioè il lavoro a progetto è stato ben regolato e quindi non dovrebbe più rappresentare un'elusione delle tutele.Poi ci sono le altre formule contrattuali e tra queste ci sono il lavoro ripartito,il lavoro in associazione,il lavoro intermittente.Il lavoro ripartito ha poco senso perchè c'è già il part-time.Invece il lavoro in associazione in forma subordinata non avrebbe molto senso perchè era utilizzato per aggirare la rigidità della flessibilità in uscita che è stata ammorbidita.L'apprendistato chè è una grande confusione,ma comunque ormai la formazione dovrebbe essere permanente sia nei periodi di inattività che durante la prestazione lavorativa in modo particolare per il tempo indeterminato e durante la prova finalizzata a questo.In ogni caso sono tutte formule che se nel caso dovessero rendersi necessarie vanno rese compatibili con le tutele,o comunque capire come modificarle o come renderle poco utilizzabili.Infine c'è il telelavoro che può essere di grande utilità per i disabili
Locke la democrazia è fatta di molte persone