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Walter e la criminalità organizzata

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Walter e la criminalità organizzata

Messaggioda Robyn il 05/07/2013, 9:39

Walter Veltroni ha detto che la criminalità organizzata si ricicla sempre di più attraverso il denaro sporco nell'economia legale acquistando aziende,attività commerciali.Se è così,come fà un lavoratore a stare alle dipendenze di un'attività posseduta dalla criminalità organizzata?saprà far valere i suoi diritti?Può essere la criminalità organizzata la causa della precarietà?attraverso la precarietà si rendono ricattabili le persone.Può essere la criminalità organizzata che attraverso forme indirette ostacola l'adozione del reddito minimo garantito?il reddito minimo garantito sottrarrebbe alla criminalità organizzata manovalanza.La criminalità organizzata non vuole che il mezzogiorno d'Italia cresca.Ma che cos'è la criminalità organizzata?un fenomeno legato all'istinto più deteriore?L'Europa può consentire all'Italia un fenomeno di questo tipo che si espande in Europa indebolendo la democrazia e il benessere dei suoi cittadini?della criminalità organizzata,và fatta tabula rasa
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Re: Walter e la criminalità organizzata

Messaggioda franz il 05/07/2013, 9:59

Puo' essere, ma la precarietà è determinata soprattutto dalla cattiva regolazione del mercato del lavoro.
Il reddito minimo, stabilito per legge in uno stato di diritto non solo toglie potere e manovalanza alla criminalità ma anche alle politiche clientelari. Quindi i suoi nemici non sono tanto i malavitosi ma principalmente i politici che governano le clientele e che regolando malamente il mercato del lavoro creano uno squilibrio tra le tutele di alcuni e la precarietà degli altri.
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Re: Walter e la criminalità organizzata

Messaggioda Robyn il 05/07/2013, 10:47

Sto analizzando le diverse formule contrattuali per capire come renderle compatibili con le tutele
Và bè il contratto a termine ben regolato per la temporaneità e il contratto a termine di due anni suddiviso in più contratti a termine per la prova,finalizzati cioè all'assunzione a tempo indeterminato
Poi c'è il lavoro a partita IVA ma quello è sempre esistito non rientra nel lavoro parasubordinato.Invece il parasubordinato cioè il lavoro a progetto è stato ben regolato e quindi non dovrebbe più rappresentare un'elusione delle tutele.Poi ci sono le altre formule contrattuali e tra queste ci sono il lavoro ripartito,il lavoro in associazione,il lavoro intermittente.Il lavoro ripartito ha poco senso perchè c'è già il part-time.Invece il lavoro in associazione in forma subordinata non avrebbe molto senso perchè era utilizzato per aggirare la rigidità della flessibilità in uscita che è stata ammorbidita.L'apprendistato chè è una grande confusione,ma comunque ormai la formazione dovrebbe essere permanente sia nei periodi di inattività che durante la prestazione lavorativa in modo particolare per il tempo indeterminato e durante la prova finalizzata a questo.In ogni caso sono tutte formule che se nel caso dovessero rendersi necessarie vanno rese compatibili con le tutele,o comunque capire come modificarle o come renderle poco utilizzabili.Infine c'è il telelavoro che può essere di grande utilità per i disabili
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