Dal sito di Antonio Di Pietro
Autoriciclaggio, il reato temuto. L’Italia è l’unico paese occidentale a non averlo introdotto
L’art.648 bis del codice penale, detta:
"
Fuori dei casi di concorso nel reato, chiunque sostituisce o trasferisce denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto non colposo; ovvero compie in relazione ad essi altre operazioni, in modo da ostacolare l’identificazione della loro provenienza delittuosa, è punito con la reclusione da quattro a dodici anni e con la multa da 1.032 euro a 15.493 euro".
Questo reato esiste in tutto il mondo occidentale, ma non in Italia. A livello internazionale, arrivano sollecitazioni, da anni, all’Italia, perché si adegui. Lo chiedono, in Italia, la Banca d’Italia, la Procura Nazionale Antimafia, la Guardia di Finanza.
La mancanza di questo reato, impedisce di “inseguire” i beni frutto di attività illecita, impedisce la confisca per equivalente (ossia di beni equivalenti per valore, a quelli sottratti).
Insomma, un mafioso trafficante, può essere punito per i traffici illeciti ma, se investe il denaro, frutto dell’illecito, per aprire una attività apparentemente lecita (ad esempio un supermercato), non si può avviare una attività di indagine per riciclaggio, perché non esiste, nel nostro ordinamento, il reato di autoriciclaggio.
E’ difficile introdurre questo reato? No, è facilissimo.
E’ sufficiente togliere dall’articolo che ho, all’inizio riprodotto, il primo inciso, ossia: “
Fuori dei casi di concorso nel reato”, ed è fatta.
Provate a leggere l’art.648 bis, senza quella frase iniziale, ed ecco il reato di autoriciclaggio.
Il mio disegno di legge risale al giugno 2008. A gennaio del 2009, ero riuscito a portare in aula la modifica. Si stava votando. Improvvisamente, il PDL e Lega (il PD ha abboccato), chiesero una pausa di riflessione. Il Senato (anche con il voto del PD, che si fidò, salvo dopo ravvedersi), votò per la “riflessione” e stralciò. Da allora, non sono piu riuscito a portarla in aula.
Giace in commissione e sono oltre 3 anni che riflettono.
Quando, in Commissione Antimafia, venne la Presidente di Confindustria, Emma Mercegaglia, le chiesi la ragione della ostilità di Confindustria per il nuovo reato. Mi rispone che la questione non era stata approfondita e assicurò una adeguata riflessione.
Anche Confindustria riflette dal 2010.
E’ del tutto evidente che il reato di autoriciclaggio, non è “gradito”. Si stratta di interessi sporchi.
Si vuole il paese moderno, ma quando si tratta di adeguarlo al resto del mondo occidentale, noi siamo “tradizionalisti”.
Il numero del disegno di legge è 733 B Atto Senato. Se lo è intestato il Governo, per tenerselo stretto, stretto.
http://giustizia.italiadeivalori.it/ind ... Itemid=117
Nota personale. Come ipotesi non credo ardita io direi che in un paese in cui quasi nessuno piu' investe da fuori (investimenti esteri) le banche non mollano un euro e si raschia ogni giorno il barile, se si bloccasse l'unica fonte di grande liquidità che è oggi costituita dai proventi illegali (mi pare un 10% del PIL) e del sommerso (un altro 18%) il paese andrebbe a rotoli nel giro di pochi mesi.
Drammatico e grave ma siamo in mano ai banditi, nella politica, nell'economia e nella società.
In pratica ci siamo cacciati in una situazione per cui abbiamo disperatamente bisogno dei soldi accumulati da quel quarto del paese che non paga le tasse o perché evade o perché ha attività criminali.
Come uscirne senza amputarci gambe e braccia?
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)