"... la morte rapisce l'anima, non cancella la dignità della vita" (Umberto Broccoli, trasmissione RAI "Epigrafi funerarie latine del periodo I a.C.- II d.C..")
È morto Mennea ("un grande uomo di sport, ma anche un grande amico" – ha detto Alfio Giomi, il presidente della FIAL); non so cosa ne penserebbe Di Pietro (ed i suoi elettori) che cedendogli il posto al Parlamento Europeo lo ha visto passare poi a FI, e candidarsi a sindaco di Barletta.
È morto Manganelli ("siamo suoi debitori" ha detto ieri Annamaria Cancellieri); con uno stipendio di 621.000 €/anno (2012) non mi sembra che sia tanto a credito, e poi non è deceduto per servizio come tanti altri servitori dello Stato.
Quando morirà il "cavaliere" ci dobbiamo aspettare la proposta dei suoi di "tre giorni di lutto nazionale"?
I pensionati che muoiono di ristrettezze tutti i giorni, o gli ammalati che muoiono per raggiungere gli ospedali (o per la malasanità) ... non contano?
Se ci si dimentica di quel che si è stato in vita ... teniamoci, poi, i delinquenti (o simili) tumulati nelle chiese cattoliche o nei monumenti di Roma.