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GUERRA TRA CAMORRA ED IMMIGRATI!

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GUERRA TRA CAMORRA ED IMMIGRATI!

Messaggioda Paolo65 il 19/09/2008, 17:18

La strage d'immigrati e la rivolta degli stessi in Campania indicano,se ancora ce ne fosse bisogno, lo stato di degrado criminale ed incivile di quella regione, e quindi, del paese.

Cosa dobbiamo attendere per muoversi? Un golpe, l'ennesima strage che coinvolga qualche politico o magistrato?

Io mi domando se un paese possa definirsi sufficientemente civile quando accadono fatti come questi!

Fra poco in quella regione converrà andare in giro col cinturone e le colt come nel far west, difendendosi da soli visto che lo Stato, l'istituzione alla quale il cittadino ha delegato la sua sicurezza, non solo latita, ma a volte pare connivente.

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Re: GUERRA TRA CAMORRA ED IMMIGRATI!

Messaggioda annalu il 21/09/2008, 13:09

SPEDIZIONI PUNITIVE E RAID
Il gioco dei Casalesi: stasera tiro al negro
La fuga di Teddy, il nigeriano che vuole salvare le prostitute

CASTELVOLTURNO (Caserta)- Teddy è andato via perché adesso sa cosa significa essere una boccetta. «Vogliono la tua sottomissione, gli interessa solo questo. Abbiamo provato a renderci utili. Ma a loro non interessa. Siamo schiavi, e tali dobbiamo rimanere». In un'intercettazione di 12 anni fa, uno dei tanti macellai dei Casalesi saluta il suo compare. Lo saluta dicendo che in serata magari se ne va a Castelvolturno «per giocare a boccette con i negri». Poche ore dopo, da una macchina in corsa parte una raffica di mitra contro tre extracomunitari che aspettavano l'autobus sulla Domiziana. «Siamo i loro giocattoli, ma fanno così perché sanno che agli altri italiani in fondo non dispiace ».
Il 19 agosto di quest'anno il nigeriano Teddy Egonwman e sua moglie Alice sono diventati birilli a casa loro. All'ora di cena un gruppo di quattro uomini si mise a sparare sulle finestre del container dove vivevano, ne sfondò la porta e continuò a fare fuoco anche dentro. Un'ottantina di colpi. Due giorni dopo, Teddy e la sua famiglia erano su una macchina diretta a Torino. Così finiscono le illusioni, da queste parti. I coniugi Egonwman si erano messi in testa di fare qualcosa. In modo confuso, arruffato, pasticcione. Ma ci avevano provato. Erano arrivati in Italia da clandestini, come tutti. Teddy trovò lavoro e permesso di soggiorno in un'azienda edile, Alice si buttò nell'import- export di oggetti africani. Lui fondò un'associazione per raccogliere tutti gli immigrati provenienti da Benin City. L'anno scorso aveva deciso di redimere le sue connazionali che lavorano in strada. Faceva addirittura le ronde, non risparmiava qualche schiaffone, alle ragazze a ai loro galoppini. «Non avevano capito che nulla deve e può cambiare. I "miei" e i "tuoi" non vogliono seccature».

A Castelvolturno Teddy era un personaggio così isolato da risultare addirittura patetico nei suoi sforzi. La spedizione punitiva fu bipartisan, nigeriani e casalesi d'accordo nel dare una lezione a un pesce piccolo che veniva considerato un traditore del suo popolo e metteva in crisi il patto tra mafiosi africani e Casalesi. «Volevo dare il mio contributo per liberare la Domiziana dalla prostituzione. Mi hanno urlato che ero un venduto alla Polizia. Mi hanno sparato. Nessun italiano mi ha dato solidarietà, perché un negro che cerca di darsi da fare deve avere per forza qualcosa di storto, no? Tanti saluti, allora». Quelli che restano però rischiano davvero di diventare boccette a disposizione di giocatori anfetaminici e fuori controllo, schiacciati da due poteri simili e alleati nel tenere oppressi i pochi che si muovono sulla linea di confine. «Le uniche vere comunità che ancora esistono sul territorio sono quelle criminali», ragiona un investigatore e le sue parole sono simili a quelle di padre Giorgio Poletto, il prete comboniano che da anni cerca di togliere le ragazze nigeriane dalla strada. «Non è mai stato così difficile. Abbiamo davanti un mare di persone anonime, con rappresentanti che sanno di non rappresentare nulla. La frammentazione li rende più deboli. Sono soltanto individui, alla mercé di un sistema criminale perfetto nella gestione del territorio. In una parola: schiavi».

La strage di Varcaturo rappresenta il disprezzo per i più deboli, quelli che si trovano in mezzo. Il simbolo di questa violenza «terrorista e razzista», come la definisce il magistrato Franco Roberti. La Spoon river delle vittime racconta di gente molto diversa dal prototipo dello spacciatore. Francis era felice perché due settimane fa aveva avuto il riconoscimento dello status di rifugiato politico, dopo sei anni in Italia. Faceva il muratore e frequentava le associazioni di Caserta che si battono per i diritti degli immigrati. Elaj il sarto partecipava alle assemblee settimanali sui diritti degli immigrati, anche lui frequentava i centri sociali impegnati. Akej il barbiere è morto con 700 euro nei calzini. Stava andando a spedirli alla famiglia da quella sorta di Western Union non autorizzata che sorge accanto al locale della strage. Lavorava a Napoli, in un locale del centro. Nei locali devastati dai proiettili e nelle loro case delle sei vittime non è stata trovata droga. Puliti.
Marco Imarisio
21 settembre 2008

Da Il Corriere.
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Re: GUERRA TRA CAMORRA ED IMMIGRATI!

Messaggioda annalu il 21/09/2008, 13:17

Paolo65 ha scritto:La strage d'immigrati e la rivolta degli stessi in Campania indicano,se ancora ce ne fosse bisogno, lo stato di degrado criminale ed incivile di quella regione, e quindi, del paese.

Cosa dobbiamo attendere per muoversi? Un golpe, l'ennesima strage che coinvolga qualche politico o magistrato?

Io mi domando se un paese possa definirsi sufficientemente civile quando accadono fatti come questi!

Fra poco in quella regione converrà andare in giro col cinturone e le colt come nel far west, difendendosi da soli visto che lo Stato, l'istituzione alla quale il cittadino ha delegato la sua sicurezza, non solo latita, ma a volte pare connivente.

Paolo

Speriamo che la reazione ci sia, e sia rapida.
Tra poco non solo da quelle parti bisognerà andare in giro armati, ma sarà pericoloso andarci per chiunque non sia ... un italico bianco, possibilmente del luogo.
Gli "stranieri" da quelle parti vengono evidentemente giudicati per gruppi etnici, e ci sono persone (di certi gruppi etnici soprattutto) che si possono impunemente uccidere anche senza motivo, come accadeva ai tempi del peggiore schiavismo dell'America Sudista.

Che tristezza, vivere in un paese che s'incammina su una strada del genere, ed a protestare siamo in pochissimi.

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Re: GUERRA TRA CAMORRA ED IMMIGRATI!

Messaggioda ranvit il 22/09/2008, 10:13

Concordo ovviamente nel giudizio pesantissimo allo Stato per aver lasciato macerare cosi' tanto una situazione che andava, e va, affrontata con determinazione. Tutta la politica italiana ne è responsabile....toccherà per ora al cd fare qualcosa. Vedremo.

Nel merito comunque, aldilà dell'orrore, vorrei tranquillizzare Paolo : in Campania non è assolutamente necessario girare come sceriffi....perlomeno non tanto quanto in tutto il resto d'Italia.
Normalmente questi episodi avvengono TRA delinquenti e ovviamente i delinquenti locali non accettano supinamente (come invece fa lo Stato) che gli stranieri vengano a fare i delinquenti qui.
Piu' in generale sono dell'idea che uno straniero, qualunque sia a ragione per cui ha espatriato, debba osservare le leggi dello Stato ospitante, se è possibile, piu' dei locali.

E comunque se lo Stato fosse padrone del territorio certi fatti non accadrebbero.

Vittorio
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Re: GUERRA TRA CAMORRA ED IMMIGRATI!

Messaggioda Paolo65 il 22/09/2008, 11:38

Temo infatti che la Camorra ,con calma ma in modo efficace ,farà pagare agli extracomunitari la guerriglia, per dimostrare ancora una volta chi comanda.

Sarebbe l'ennesima indecente figura di uno Stato supino di fronte allo sfascio campano (e ritengo di molte parti del sud del paese).

Debbo dire senza falsa retorica ed ipocrisia, che queste storie mi fanno venire il voltastomaco.

La lotta e la liberazione dalle varei mafie dovrebbe e potrebbe divernire il vero processo storico politico unificante del nostro paese,ed invece stiamo affondando sempre più in una melma illegale e criminale putrefascente.

Se domani lo Stato chiamasse alle armi contro le mafie, sono sicuro che ci sarebbero non 1000 volontari, come per Garibaldi,ma molti di più:basta solo che di guerra vera si tratti e non una finta, come stanno facendo da decenni che ha mietuto vittime tra quei pochi eroi che l'hanno combattuta sul serio.

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Re: GUERRA TRA CAMORRA ED IMMIGRATI!

Messaggioda annalu il 24/09/2008, 20:14

Se non fosse una cosa tremendamente seria, verrebbe quasi da ridere: La Russa non ci sta a prendere troppo sul serio il problema "camorra", mattiamo il caso che poi la lotta alle mafie venisse fatta davvero ...

Per una volta, mi trovo costretta ad apprezzare Maroni!

annalu

IL LEGHISTA NON GRADISCE E SI LAMENTA CON BERLUSCONI. POLEMICA SUI DOMICILIARI
Maroni: «La camorra è guerra civile»
Scontro con La Russa: «Sono bande»

Ai senatori: «A Castelvolturno atto di terrorismo». Più tardi il collega di An precisa: «Tra noi sempre sintonia»

ROMA - Roberto Maroni, ministro dell'Interno, parla in Senato e dice che la strage di Castelvolturno è stato un vero e proprio «atto di terrorismo». Non è d'accordo il collega della Difesa,Ignazio La Russa, secondo cui si tratta solo di una guerra tra bande. Una divergenza che con il passare delle ore sembra assumere i contorni di uno scontro, finché, in serata, è La Russa a minimizzare: «Con Maroni c’è sempre stata sintonia: abbiamo la stessa analisi del fenomeno e condividiamo la soluzione. C’è solo stata una diversità nella scelta delle parole, perché io penso che non sia giusto parlare di "guerra civile". Ma è eccessivo trasformare una questione lessicale in una battaglia tra ministri o tra An e la Lega».

«GUERRA CIVILE» - Polemica chiusa? Fatto sta che il ministro Maroni, nella sua informativa al Senato sui fatti avvenuti nel Casertano, ha spiegato come il governo punti a «individuare gli autori della strage, catturare i latitanti ed espellere i clandestini». «C'è una guerra civile che la camorra ha dichiarato allo Stato cui lo Stato deve rispondere con fermezza, riappropriandosi del territorio» ha detto il titolare del Viminale. Parole che infastidiscono La Russa: «L'obiettivo del governo - spiega aSky Tg24 -, sia con l'invio dei 400 uomini delle forze dell'ordine, sia con quello successivo dei 500 militari, è quello di riaffermare il principio di legalità in ogni angolo dello Stato. Senza fare nessuna critica a Maroni, non parlerei di guerra civile perché sembra quasi di dare una patente, non dico di legittimità, ma di importanza extracriminale alla camorra». Secondo La Russa, «si tratta di un'aggressione della criminalità organizzata alla legalità, più che una guerra civile allo Stato. L'attacco - ha aggiunto - è diretto ad altre forme di criminalità per cercare di realizzare una sorta di monopolio della criminalità sul territorio e, quindi, credo che il vecchio termine di guerra tra bande sia adatta anche a questa fase».

SCONTRO TRA MINISTRI - A quel punto il disagio è divenuto palpabile. L'entourage di Maroni ha parlato di «forte irritazione» e il ministro dell'Interno avrebbe chiamato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per fargli presente la situazione - visto che non è la prima volta che dal ministro della Difesa arrivano critiche al collega -, con l'avviso che se episodi simili dovessero ripetersi si porrà un problema politico.

CASALESI INFILTRATI - In Aula Maroni aveva spiegato che gli omicidi di Castelvolturno «sono maturati in un contesto socio-ambientale caratterizzato dall'influenza del clan dei Casalesi, in particolare di Domenico Bidognetti, oggi collaboratore di giustizia. Il clan ha un'elevata capacità collusiva nel tessuto economico ed istituzionale, gestisce il narcotraffico, il traffico di esseri umani, reati contro il patrimonio , estorsioni, contrabbando». C'è inoltre, ha proseguito il ministro, «una forte presenza di immigrati a Castelvolturno, che è addirittura superiore alla popolazione residente».

ARRESTI DOMICILIARI - Maroni è tornato anche sulle polemiche sollevate dal leader del Pd Veltroni per il fatto che l'uomo arrestato, presunto autore della strage di Castelvolturno, fosse ai domiciliari. «Sulla vicenda di Alfonso Cesarano, l'uomo agli arresti domiciliari ritenuto uno degli autori della strage dello scorso 18 settembre - ha spiegato Maroni - ci sono state accuse ingenerose alle forze di polizia adombrando una mancanza di controllo nei confronti di questo spietato killer. Io do il pieno apprezzamento alle forze dell'ordine». «Nel solo Castelvolturno - ha aggiunto il ministro - sono 118 le persone ai domiciliari; è quindi evidente che la concessione di questi benefici a un numero spropositato di persone rende difficile il controllo». «Invito dunque il Parlamento - ha proseguito Maroni - a studiare un'iniziativa per ridurre i domiciliare a chi è accusato di reati di mafia».

ALFANO: CAMBIARE LE NORME - Sulla questione degli arresti domiciliari è intervenuto anche il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, d'accordo con Maroni sulla necessità di una modifica della normativa. «Ho subito attivato gli uffici competenti per garantire nell’immediatezza l’acquisizione degli elementi necessari dal presidente della Corte d’appello e dal presidente del Tribunale di Napoli - ha detto il Guardasigilli -. Valuterò con pari sollecitudine la necessità e l’opportunità di una inchiesta amministrativa per gli ulteriori approfondimenti del caso e valuterò con il ministro Maroni la possibilità di intervenire sul tema e la modalità degli arresti domiciliari».

24 settembre 2008
Da Corriere.it.
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Re: GUERRA TRA CAMORRA ED IMMIGRATI!

Messaggioda Paolo65 il 26/09/2008, 13:25

Maroni ha torto perchè non si tratta di una guerra civile. La camorra è una frastagliata ma potente organizzazione criminale che però contende(ed in parte a ha già preso) il territorio allo Stato.

La Russa invece quando dice che è una guerra tra bande minimizza il problema,perchè la camorra è formata da clan potenti non da bande raccogliticce.

La banda,forse,era quella degli immigrati,anche se pare che alcune delle vittime fossero degli innocenti.

Alla fine litigano sulle loro stupidaggini. Mandando l'esercito non risolvono nulla se prima lo Stato non decide di fare una guerra seria alla camorra.

Alla fine sarà l'ennesima ammuina alla napoletana.

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Re: GUERRA TRA CAMORRA ED IMMIGRATI!

Messaggioda ranvit il 26/09/2008, 16:13

Ad essere onesti bisogna ricordare che prima ancora che 500 militari, necessari per "dare l'idea della presenza dello Stato", sono arrivati anche 400 uomini specializzati di CC, Polizia e GdF.
Francamente non vedo cosa altro dovrebbero impegnare. Il Cs quando ne ha avuto il potere....neanche quelli!
Vedremo i risultati.
Il punto dolente è che la Camorra come la Mafia non è un problema esclusivamente criminale. E' un problema sociale profondamente infiltrato nella vita a 360° della comunità con una storia di secoli....

La repressione è assolutamente necessaria in dosi anche massiccie ma serve uno sviluppo economico sostenuto e un'azione costante per alcuni decenni...

Vittorio
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Re: GUERRA TRA CAMORRA ED IMMIGRATI!

Messaggioda annalu il 04/10/2008, 13:21

Sta a vedere che una vera lotta popolare alla camorra verrà guidata dagli immigrati!
Sarebbe il colmo.

annalu

2008-10-04 12:06
RAZZISMO: CORTEO IMMIGRATI A CASERTA
Ricordo dei sei uomini uccisi dalla camorra a Castel Volturno
(ANSA) - CASERTA, 4 OTT - E' partito dalla stazione di Caserta il corteo antirazzista organizzato a seguito dell'eccidio di camorra di Castel Volturno. I partecipanti sono alcune migliaia. In testa al serpentone un cartello ricorda i nomi delle sei vittime mentre alle spalle il corteo si snoda raccolto dietro lo striscione 'uniti contro la camorra e il razzismo'. La manifestazione, scandita dai ritmi dela musica reggae, si sta svolgendo in maniera del tutto pacifica.
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