Legge Cispa, il rastrello del web

Legge Cispa, il rastrello del web
Mozilla: "Distrugge la privacy"
Dopo l'approvazione alla Camera, una nuova proposta che obbligherebbe gli operatori di internet a fornire informazioni estese sugli utenti al governo andrà al Senato. Obama è contrario, e le associazioni civili americane insorgono. Accanto a loro, l'azienda dietro il popolare browser Firefox
DOPO SOPA e Pipa un'altra sigla rimbalza per la Rete e preoccupa gli internauti statunitensi. E' CISPA e sta per Cyber Intelligence Sharing and Protection Act, un provvedimento che la maggioranza repubblicana della Camera Usa ha approvato la scorsa settimana. La proposta di legge deve passare al Senato, dove i democratici sono di più. E il parere di Obama, contrario al provvedimento ma che dovrà firmarlo in caso di approvazione, ha un peso particolare.
TUTTE LE LEGGI ANTIPIRATERIA http://www.repubblica.it/tecnologia/201 ... -29486164/
Il Cispa. Ma cos'è il Cispa? Nella sostanza, uno strumento di sicurezza informatica che punta a rendere veloci le comunicazioni tra operatori della Rete, dei siti e dei social network verso le agenzie governative e le forze dell'ordine. Sotto il Cispa, la National Security Agency non avrebbe alcun problema nell'identificare mittenti reali di messaggi elettronici, grazie alle informazioni fornite dai provider e dai siti. La proposta di legge è stata emendata dalla Camera, che ne ha ristretto il raggio d'azione ai crimini informatici, protezione di civili, sicurezza nazionale e pedopornografia, e impedito l'accesso a dati sensibili come le dichiarazioni fiscali, gli acquisti di materiale culturale, medicinali e di armi.
Con tutte le limitazioni del caso, Cispa resterebbe comunque uno strumento di acquisizione dati mai visto prima. Obbligherebbe comunque gli operatori della Rete a fornire al governo dati molto estesi su chiunque, tra cui comportamenti sul web, condivisione di file, download e partecipazione al P2P. E anche emendato, quello della legge resterebbe comunque un potere importante, che viene definito eccessivo dall'Aclu, l'associazione per i diritti civili americana, e ora anche da Mozilla Foundation, il nome dietro una popolare suite di applicazioni web, tra cui il browser Firefox. Il problema dell'arbitrarietà della legge è proprio quello sollevato da Mozilla, che teme infrazioni nel diritto alla privacy degli utenti. I limiti della legge, dicono da Mozilla, sono troppo vaghi. E il potere in mano al governo non adeguatamente bilanciabile.
Iter difficile. Sopa e Pipa, dopo l'onda di proteste, sono state rimosse dall'agenda parlamentare. E quello del Cispa sembra essere un percorso altrettanto tormentato. Anche perché il sostegno delle lobby alla proposta è rintracciabile nel sostegno elettorale a Mike Rodgers, relatore della proposta. Ma è la contrarietà di Obama che pesa più di tutto, soprattutto in una campagna elettorale così fortemente legata a internet e alle libertà che le tecnologie hanno portato alla società. Che le apprezza e le usa come strumenti contemporaenei, nel pur chiaro caos del diritto, e assenza di una legislazione precisa in materia.
(08 maggio 2012) www.repubblica.it
Mozilla: "Distrugge la privacy"
Dopo l'approvazione alla Camera, una nuova proposta che obbligherebbe gli operatori di internet a fornire informazioni estese sugli utenti al governo andrà al Senato. Obama è contrario, e le associazioni civili americane insorgono. Accanto a loro, l'azienda dietro il popolare browser Firefox
DOPO SOPA e Pipa un'altra sigla rimbalza per la Rete e preoccupa gli internauti statunitensi. E' CISPA e sta per Cyber Intelligence Sharing and Protection Act, un provvedimento che la maggioranza repubblicana della Camera Usa ha approvato la scorsa settimana. La proposta di legge deve passare al Senato, dove i democratici sono di più. E il parere di Obama, contrario al provvedimento ma che dovrà firmarlo in caso di approvazione, ha un peso particolare.
TUTTE LE LEGGI ANTIPIRATERIA http://www.repubblica.it/tecnologia/201 ... -29486164/
Il Cispa. Ma cos'è il Cispa? Nella sostanza, uno strumento di sicurezza informatica che punta a rendere veloci le comunicazioni tra operatori della Rete, dei siti e dei social network verso le agenzie governative e le forze dell'ordine. Sotto il Cispa, la National Security Agency non avrebbe alcun problema nell'identificare mittenti reali di messaggi elettronici, grazie alle informazioni fornite dai provider e dai siti. La proposta di legge è stata emendata dalla Camera, che ne ha ristretto il raggio d'azione ai crimini informatici, protezione di civili, sicurezza nazionale e pedopornografia, e impedito l'accesso a dati sensibili come le dichiarazioni fiscali, gli acquisti di materiale culturale, medicinali e di armi.
Con tutte le limitazioni del caso, Cispa resterebbe comunque uno strumento di acquisizione dati mai visto prima. Obbligherebbe comunque gli operatori della Rete a fornire al governo dati molto estesi su chiunque, tra cui comportamenti sul web, condivisione di file, download e partecipazione al P2P. E anche emendato, quello della legge resterebbe comunque un potere importante, che viene definito eccessivo dall'Aclu, l'associazione per i diritti civili americana, e ora anche da Mozilla Foundation, il nome dietro una popolare suite di applicazioni web, tra cui il browser Firefox. Il problema dell'arbitrarietà della legge è proprio quello sollevato da Mozilla, che teme infrazioni nel diritto alla privacy degli utenti. I limiti della legge, dicono da Mozilla, sono troppo vaghi. E il potere in mano al governo non adeguatamente bilanciabile.
Iter difficile. Sopa e Pipa, dopo l'onda di proteste, sono state rimosse dall'agenda parlamentare. E quello del Cispa sembra essere un percorso altrettanto tormentato. Anche perché il sostegno delle lobby alla proposta è rintracciabile nel sostegno elettorale a Mike Rodgers, relatore della proposta. Ma è la contrarietà di Obama che pesa più di tutto, soprattutto in una campagna elettorale così fortemente legata a internet e alle libertà che le tecnologie hanno portato alla società. Che le apprezza e le usa come strumenti contemporaenei, nel pur chiaro caos del diritto, e assenza di una legislazione precisa in materia.
(08 maggio 2012) www.repubblica.it