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Governo e censura: Italia 2012

Garantire insieme: sicurezza e giustizia uguale per tutti; privacy e diritto del cittadino all'informazione

Governo e censura: Italia 2012

Messaggioda flaviomob il 08/04/2012, 14:03

dal Fatto Q

La Fornero chiude un sito. Il delirio e la censura

E’ un provvedimento di una gravità inaudita e senza precedenti quello con il quale il Ministro del Lavoro ha ordinato alla Direzione Provinciale del lavoro di Modena l’immediata chiusura del proprio sito internet.
“Al fine di garantire una rappresentazione uniforme delle informazioni istituzionali e con riferimento agli obblighi di trasparenza ed ai profili di comunicazione e pubblicazione delle informazioni di interesse collettivo anche per quanto attiene agli Uffici territoriali, si chiede alle SS.LL. di provvedere alla immediata chiusura del sito internet www.dplmodena.it“.

E’ questo il contenuto della nota che il Segretario generale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha indirizzato lo scorso 5 aprile all’ufficio territoriale del proprio Ministero.

Un’iniziativa, quella del Ministro Fornero, politicamente inaccettabile e giuridicamente illegittima, sbagliata del metodo e nel merito.

Cominciamo dal metodo.
Quale che fosse il contenuto di talune delle pagine web – evidentemente invise al Ministro del lavoro – è evidente che nulla giustifica la chiusura di un intero sito internet per ottenerne la rimozione dallo spazio pubblico telematico. E’ esattamente come chiudere un giornale a seguito della pubblicazione di un articolo che si ritiene – a torto o a ragione – diffamatorio. Anzi, peggio. E’ come chiudere un ufficio pubblico perché uno dei dipendenti, funzionari o utenti che lo frequentano si è lasciato andare a qualche considerazione ritenuta inopportuna dal Ministro.

Il sito internet della Direzione provinciale del lavoro di Modena, rendeva accessibili al pubblico – un pubblico di oltre 18 milioni di utenti – migliaia di informazioni e documenti preziosi per i cittadini che ne visitavano le pagine.
Per convincersene è sufficiente visitare alcune delle pagine del sito ancora accessibili nonostante la censura ministeriale: notizie relative ai diritti dei cittadini nei confronti della pubblica amministrazione, informazioni e commenti relativi alla riforma del sistema pensionistico, pagine dedicate alle opportunità di lavoro per gli extra-comunitari o al rinnovo del permesso di soggiorno, solo per fare qualche esempio.

Centinaia di migliaia di contenuti sui quali si è abbattuta la mannaia censorea del Ministro Fornero.

Se la pubblicazione di taluni dei contenuti pubblicati sul sito era, davvero, illegittima – circostanza della quale è almeno lecito dubitare – il Ministero avrebbe potuto – a tutto voler concedere – dare al proprio ufficio indicazioni per la modifica o, a tutto voler concedere, per la rimozione.

Ordinare la chiusura di un sito internet è un gesto dettato o da un delirio di onnipotenza di un Ministro – e/o di un suo dirigente – che ritiene, evidentemente, di essere padrone dell’informazione o da una tanto profonda ignoranza delle dinamiche di circolazione dell’informazione online da risultare grave almeno tanto l’ipotesi del delirio di onnipotenza.

E veniamo al merito.
“Al fine di garantire una rappresentazione uniforme delle informazioni istituzionali e con riferimento agli obblighi di trasparenza ed ai profili di comunicazione e pubblicazione delle informazioni di interesse collettivo”.

E’ questa la motivazione con la quale il Ministro del Lavoro ha disposto la chiusura del sito. E’ uno scherzo? Un pesce d’aprile arrivato in ritardo?

Se così non fosse saremmo dinanzi ad uno dei più gravi attentati alla libertà di informazione ad opera di un Governo dal ventennio fascista ad oggi. Un provvedimento che ben avrebbe potuto portare la firma del Ministro per la propaganda di Mussolini o di quello dell’informazione di Saddam Hussein.

“Rappresentazione uniforme delle informazioni istituzionali” è, infatti, solo una parafrasi per dire che il Ministro non gradisce la diffusione e pubblicazione di notizie ed informazioni difformi dalle proprie. Fuori dal linguaggio istituzionale, il Ministro sta dicendo che non ammette che sulle pagine di un sito ricollegabile – in senso lato – al proprio Ministero siano pubblicate critiche ed opinioni contrarie alla propria azione di governo ed al modo di presentarla unilateralmente prescelto dal Ministro e dal suo staff.

E’ un modo di guardare alla politica, al governo ed alla democrazia degno di un tiranno di altri tempi o del leader militare di una qualche dittatura anti-democratica: ci si sottrare al confronto, alla critica ed al dialogo a colpi di censura ed ordini di cancellazione di informazioni e contenuti sgraditi.

E’ questa l’idea di sviluppo sociale e democratico che guida l’azione del Ministro Fornero? E’ urgente che il Premier chiarisca la sua posizione al riguardo, prenda le distanze dal gesto del suo Ministro e la inviti, senza ritardo, a rassegnare le sue dimissioni. Non c’è miracolo economico né riforma del sistema del lavoro – ammesso anche che il Governo dei professori stia lavorando bene per perseguire tali obiettivi – che abbia un senso, se il prezzo da pagare è quello di accettare di risvegliarci in un Paese meno democratico e meno libero di quello nel quale abbiamo vissuto sino qui.


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Re: Governo e censura: Italia 2012

Messaggioda lucameni il 08/04/2012, 15:09

"Tecnici"..........vabbè.
Speriamo che il 2013 e le elezioni arrivino presto e si possa archiviare anche questa anomalia, con tanto di accademici presuntuosi (e poi nemmeno così bravi).
Certo se questi qua sono la creme de la creme delle professioni e dell'accademia mi chiedo davvero come siano messi i cialtroni.
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Re: Governo e censura: Italia 2012

Messaggioda franz il 08/04/2012, 20:57

Chiudere quel sito (che pero' non è chiuso) mi pare una solenne idiozia ma attendo info piu' complete prima di emettere un giudizio definitivo.
In ogni caso le pagine interne ci sono praticamente tutte (vedere la mappa: http://www.dplmodena.it/mappa.htm )
Che strana "chiusura all'italiana" ;)
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Re: Governo e censura: Italia 2012

Messaggioda lucameni il 08/04/2012, 22:16

E meno male che non è chiuso. Ci si rammarica?
Certo è che se c'hanno provato o comunque hanno messo in atto un tentativo per mettere la mordacchia o intimidire direi siamo perfettamente nella tradizione italica della classe dirigente che pretende la sua intoccabilità. Magari pure supportata da militanti adoranti.
In questo caso magari si tratta di "tecnici" (vabbè) ma il concetto resta immutato.
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Re: Governo e censura: Italia 2012

Messaggioda franz il 09/04/2012, 9:16

lucameni ha scritto:E meno male che non è chiuso. Ci si rammarica?
Certo è che se c'hanno provato o comunque hanno messo in atto un tentativo per mettere la mordacchia o intimidire direi siamo perfettamente nella tradizione italica della classe dirigente che pretende la sua intoccabilità. Magari pure supportata da militanti adoranti.
In questo caso magari si tratta di "tecnici" (vabbè) ma il concetto resta immutato.

Beh, rimane il dato di fatto, comune a tutto il mondo occidentale, che la PA è alle dipendenze del Governo e che essa non puo' certo prendere iniziative mediatiche che il Governo non approva o contrarie alla sua azione. Un governo puo' chiudere un ufficio ed un sito governativo cosi' come puo' commissariare un comune, una provincia. E' nel suo diritto. Se uno vuole inserire in un sito governativo voci critiche nei confronti del governo, è liberissimo di farlo con i suoi soldi in un sito privato, non con quelli dei contribuenti in un sito del governo. Chiarito questo (di diritto) per me è un errore averlo chiuso.
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Re: Governo e censura: Italia 2012

Messaggioda lucameni il 09/04/2012, 12:50

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04 ... to/203214/


Homepage > BLOG di Guido Scorza

di Guido Scorza | 9 aprile 2012

Commenti (14)
42

Fornero, prima la libertà d’informazione
Sta facendo discutere la vicenda della chiusura del sito www.dplmodena.it ordinata dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali allo scopo – si legge nel provvedimento – “di garantire una rappresentazione uniforme delle informazioni istituzionali e con riferimento agli obblighi di trasparenza ed ai profili di comunicazione e pubblicazione delle informazioni di interesse collettivo”.

Vale la pena, pertanto, di aggiungere qualche elemento ulteriore emerso nelle ultime ore e soprattutto, qualche considerazione giuridica sull’illegittimità dell’iniziativa del Ministero.

Cominciamo dal sito che è stato chiuso.

Il registro italiano dei nomi a dominio rivela che il dominio è stato registrato – ed è tuttora gestito – da Eufranio Massi, dirigente del Ministero del lavoro ma, prima ancora – e, anzi, forse soprattutto – attento studioso del diritto e delle politiche del lavoro.

Quello chiuso dal Ministero del lavoro, dunque, era un sito privato destinato alla diffusione di informazioni di pubblico interesse.

Il sito, attivo da oltre dieci anni era diventato un punto di riferimento stabile ed affidabile per gli addetti ai lavori, le imprese e i cittadini.

“Negli ultimi 10 anni la Direzione provinciale del lavoro di Modena ha contribuito in modo tangibile alla diffusione della conoscenza sulle novità in materia di lavoro, raccogliendo le più importanti disposizioni normative, giurisprudenziali e dottrinali convogliandole in un unico sito per facilitarne la consultazione.
La cultura nella conoscenza delle leggi può aiutare i soggetti attivi del mercato del lavoro a trovare gli elementi idonei ad una ripresa dell’economia e ad un rilancio dell’occupazione.”.

Si legge in un comunicato stampa della Camera di Commercio di Modena con il quale, nel febbraio del 2011, si annunciava un convegno, per festeggiare i dieci anni di attività del sito, organizzato dalla Direzione provinciale del lavoro di Modena e Reggio Emilia in collaborazione con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.

Il contenuto del comunicato ed il titolo del convegno, “dplmodena.it – La tecnologia al servizio della conoscenza – 10 anni di informazione in materia di lavoro”, suonano oggi, dopo la chiusura del sito disposta dal Ministero del lavoro, come l’epitaffio di un eroe della libera informazione caduto, anzitempo.

Il provvedimento con il quale è stata ordinata la chiusura del sito sembra giustificarla con l’esigenza “di garantire una rappresentazione uniforme delle informazioni istituzionali”.

E’, tuttavia, sufficiente navigare, pochi minuti in Rete, per avvedersi che i siti internet delle direzioni provinciali operanti in Italia costituiscono un universo variegato in termini di layout, contenuti, colori e nomi a dominio che li contraddistinguono.

Un universo lontano anni luce dal potersi definire “uniforme” e sul quale, tuttavia, la scure censorea del Segretario generale del Ministero del lavoro sembra non essersi abbattuta con la stessa perentorietà con la quale ha colpito il solo sito dplmodena.it al cui gestore è stato ingiunto – val la pena ricordarlo – “di provvedere alla immediata chiusura”.

Ecco qualche esempio.

Il sito della direzione provinciale del lavoro di Savona è ospitato nel sito dell’Unione industriale di Savona, quello di Ferrara – il cui dominio ha la medesima struttura del sito appena chiuso – è anch’esso intestate ad un cittadino privato ed è costruito secondo una struttura ed un layout originale e diverso da ogni altro analogo sito e lo stesso dicasi per il sito della direzione provinciale del lavoro di nuoro il cui dominio, tuttavia è intestate direttamente alla medesima direzione provinciale del lavoro.

Sul sito del Ministero del lavoro è disponibile un lungo elenco di link ad altrettante pagine dedicate alle direzioni provinciali del lavoro operanti in Italia che si presentano poco aggiornate, poco accessibili e, soprattutto, decisamente povere di notizie.

Tanto per fare un altro esempio, la pagina relativa alla direzione provinciale del lavoro di Nuoro contiene il link ad una sola notizia risalente al lontano ottobre 2011 e non contiene neppure un link al sito www.dplnuoro.it che, pure – come si è detto – è intestato direttamente alla direzione provinciale del lavoro ed è, dunque, a tutti gli effetti, un sito dell’amministrazione.

Davanti ad un panorama tanto eterogeneo e variegato ed a così poca uniformità nelle modalità di diffusione delle informazioni istituzionali, impossibile non chiedersi perché gli strali del Ministero si siano abbattuti sul solo sito del Dr. Eufranio Massi.

Impossibile respingere il sospetto che dietro all’iniziativa del Ministero si celino istanze censoree relative ai contenuti diffusi attraverso le pagine del sito ora chiuso o gelosie di piccolo cabotaggio da parte di burocrati e funzionari pubblici invidiosi dello straordinario successo del sito “non istituzionale” rispetto a quello del sito del Ministero pure gestito con ingenti risorse di uomini e mezzi.

Nell’attesa che il Ministro del Lavoro, sin qui rimasto in silenzio, nonostante il clamore mediatico e la gravità della vicenda, chiarisca quanto accaduto non ci si può, tuttavia, esimere dal rilevare ciò che, già allo stato, risulta una circostanza obiettiva ed incontestabile: il Segretario Generale del Ministero – con il placet del Ministro salvo che questi non prenda le distanze dall’iniziativa del suo dirigente e non lo rimuova dall’incarico – ha riservato ad una preziosa risorsa informativa un trattamento completamente diverso da quello riservato ad altre dozzine di analoghe risorse presenti online.

Una voce – troppo presto per dire se scomoda o, semplicemente, troppo attiva ed efficiente – è stata messa a tacere, mentre a molte altre si è lasciata la libertà di parola.

E veniamo ora a qualche considerazione giuridica.

Il provvedimento con il quale si è disposta la chiusura del sito dplmodena.it è un provvedimento illegittimo.

Il Ministero del lavoro, innanzitutto, non ha – e per fortuna – alcun potere di disporre la chiusura di un sito – per di più a carattere informativo – di un privato cittadino.

Tale potere, evidentemente – in uno Stato democratico – compete solo ai giudici.

A tutto voler concedere, quindi, il Segretario Generale del Ministero avrebbe potuto chiedere – con una lettera da Amministrazione a privato e non già con una comunicazione diretta ad un proprio dirigente – la cessazione dell’utilizzo del nome a dominio dplmodena.it e/o la pubblicazione, in evidenza, sul sito del carattere non ufficiale del sito stesso.

Anche in tal caso, peraltro, dinanzi all’eventuale legittimo rifiuto di provvedere alla chiusura di una tanto preziosa risorsa informativa, il Ministro avrebbe dovuto ricorrere ai giudici.

In nessun caso, invece, il Ministro aveva il potere di fare ciò che, invece, ha ritenuto di fare: ordinare la rimozione dallo spazio pubblico telematico di un patrimonio informativo di inestimabile valore in assenza di qualsivoglia valida – ammesso che ne esista una – motivazione e facendo leva – perché questo è quanto accaduto – sul rapporto gerarchico esistente nei confronti di un proprio dirigente.

Non esistevano e non esistono, valide esigenze relative all’uniformità dell’informazione istituzionale in un contesto quale quello che si è descritto, incredibilmente disuniforme, eterogeneo e variegato.

Questi sono i fatti e le considerazioni giuridiche che ne discendono.

Tocca ora al Ministro del Lavoro ed al Premier il compito di verificare quanto accaduto, prenderne le distanze provvedendo, immediatamente, ad autorizzare – e l’espressione dovrebbe offendere chiunque creda nella libertà di informazione – la riapertura del sito e, soprattutto, chiarire al Paese se ritengano o meno normale e costituzionalmente sostenibile che, nel 2012, in Italia, si possa ancora assistere ad episodi di censura della libertà di informazione come quello appena consumatosi sotto i nostri occhi.

“C’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti”.

È questa la frase di Henry Ford che campeggia sulle pagine dedicate alla direzione dei sistemi informativi del Ministero del lavoro. Il Ministro Fornero l’ha mai letta?
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Re: Governo e censura: Italia 2012

Messaggioda matthelm il 09/04/2012, 13:30

franz ha scritto:Se uno vuole inserire in un sito governativo voci critiche nei confronti del governo, è liberissimo di farlo con i suoi soldi in un sito privato, non con quelli dei contribuenti in un sito del governo.


Parole sacrosante! Il resto sono parole al vento... c'è chi pretende libertà senza senso che in caso contrario non concederebbe mai. Giustamente.
La Fornero ha fatto benissimo ed era un suo dovere e diritto.
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Re: Governo e censura: Italia 2012

Messaggioda lucameni il 09/04/2012, 15:19

ma che state a di'? Libertà senza senso?

:mrgreen:


http://www.modenatoday.it/economia/dpl- ... o-web.html


Internet, il Ministero del Lavoro oscura il sito web dplmodena.it


Una decisione assolutamente incomprensibile priva di qualsivoglia logica. Non si possono utilizzare altre parole per commentare la chiusura del sito Internet della Direzione territoriale del Lavoro di Modena disposta ieri dal segretario generale del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Ora, nella home page del sito si legge una nota stringata in burocratese finissimo a spiegazione dell'oscuramento "al fine di garantire una rappresentazione uniforme delle informazioni istituzionali e con riferimento agli obblighi di trasparenza ed ai profili di comunicazione e pubblicazione delle informazioni di interesse collettivo anche per quanto attiene agli Uffici territoriali". Ma "garantire una rappresentazione uniforme delel informazioni istituzionali" non era proprio quello che faceva il sito della Dpl che, in oltre dieci anni di attività, è stato visitato da 18 milioni di utenti?

SINDACATI - La decisione sconcertante presa da Roma ha suscitato molte perplessità dal mondo sindacale e istituzionale. La Cisl, in una nota, ha definito la scelta "incomprensibile", mentre la Cgil l'ha bollata come "grave e ingiustificata". "Non si capiscono le ragioni di questa decisione - ha commentato Pasquale Coscia, responsabile delle politiche del lavoro per la segreteria provinciale della Cisl -: attraverso il sito Internet della Direzione territoriale del Lavoro (ex Dpl) era possibile reperire dati, informazioni, riferimenti legislativi e normativi utili per chi, come noi, si occupa del vasto e complicato mondo del mercato del lavoro. Auspichiamo - conclude Coscia - che il Ministero del Lavoro colmi il vuoto informativo che si apre da oggi e diventi esso stesso un autorevole ed esauriente punto di riferimento per gli addetti ai lavori". A giudizio della Cgil di Modena, che "considera grave e ingiustificata l'improvvisa chiusura del sito Internet", il portale oltre a rappresentare "per diversi anni un importante ed autorevole punto di riferimento", ha anche "ospitato in diverse occasioni pareri di autorevolissimi esperti di materie giuslavoristiche. Auspichiamo un immediato ripensamento da parte del Ministero del Lavoro per quella che consideriamo una decisione miope ed immotivata".

MAIL DI PROTESTA - Contrarietà è stata espressa anche dall'assessore provinciale al lavoro, Francesco Ori: "Una chiusura incomprensibile di un servizio utile che era diventato un punto di riferimento non solo per professionisti e imprenditori, ma anche per gli uffici pubblici - ha dichiarato - Il servizio rappresentava la dimostrazione pratica della capacità di un ufficio periferico dello Stato di rapportarsi in modo positivo con le diverse figure che operano nel mercato del lavoro, compresa la Provincia". Il settore Lavoro della Provincia di Modena, ha concluso la nota, invierà una lettera al segretario generale del ministero del lavoro per chiedere il ripristino del sito, la stessa cosa che farà anche il responsabile sindacale di Confcooperative Modena, Alessandro Monzan"


<<<<<<<<<<<<<<<<<<


Ma cos'è il forum di Minzolini o cosa?
Poi ci si riempie la bocca di riformismo, centrosinistra (de che?), non solo senza sapere niente ma senza voler sapere niente. Meno male che continuo a stupirmi. Altrimenti sarebbe da deprimersi e basta.

We we poi cazzarola, anche la cisl a pretendere libertà senza senso. Ma dove siamo?????
Ultima modifica di lucameni il 09/04/2012, 15:35, modificato 1 volta in totale.
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Re: Governo e censura: Italia 2012

Messaggioda matthelm il 09/04/2012, 15:34

lucameni ha scritto:ma che state a di'? Libertà senza senso?


Senza senso? Se quel sito aveva lavorato bene fino a ieri non è giustificato se oggi ha commesso una vaccata. Se la Cisl o la Cgil intervengono non significa nulla, infatti spesso e volentieri lo fanno per "dovere" e ... spesso sbagliano. Le mail di protesta...idem.
La serietà inizia anche con queste prese di posizione. Si cambiano i responsabili e poi si può ricominciare.
Cosa c'è che non quadra?
Ho visto l'aggiunta: Minzolini non sarebbe stato licenziato. Questi altri,sì. Bella differenza.
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Re: Governo e censura: Italia 2012

Messaggioda lucameni il 09/04/2012, 15:39

Ma bene, ora per la "vaccata" (quale, perchè, dove. Ditemi), si chiudono siti internet . Così.
Immagino avrete solide ragioni giuridiche da opporre a Scorza e soprattutto al buonsenso.
E anche a Franz che scrive che comunque "non è d'accordo".
Se siamo arrivati a questo punto, dove una cosa del genere è considerata normale, ed anzi auspicabile, mi sa che siamo andati oltre ad un berlusconismo entrato nel sangue di tutti. O di molti.
Ripeto: meno male che ho ancora la capacità di stupirmi.
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