proposta Ferranti. Approfondiamo

E iniziamo con un "giustizialista".
Poi immagino ne sapremo di più dal versante riformista-garantista-liberale
Il quid (di Marco Travaglio)
Gli strateghi del Pd hanno partorito un’altra idea geniale: ora vogliono abolire la concussione e trasformarla in qualcos’altro. Per puro caso, la concussione è il principale reato che vede imputato B. al Tribunale di Milano nel processo Ruby
(l’altro è la prostituzione minorile): l’unico processo, dei quattro ancora in corso, che non rischia la prescrizione perché la concussione si estingue dopo 15 anni. Quindi, siccome i fatti risalgono al 2010, scatta nel 2025. L’altro reato invece si prescrive in 7 anni e mezzo: cioè nel 2017. Ma soprattutto la concussione è il reato più facile da dimostrare: la telefonata di B. alla Questura di Milano per far rilasciare Ruby appena fermata per furto e affidarla a Nicole Minetti (per finta: in realtà a una prostituta brasiliana) è un fatto straprovato. Molto più difficile provare che B. abbia fatto sesso a pagamento con Ruby pur sapendola minorenne. L’idea di abrogare la concussione non è nuova: la lanciò già il pool di Milano nel ‘94 a Cernobbio. Per combattere meglio Tangentopoli, si disse, occorre unificare concussione e corruzione per punire il pubblico ufficiale che incassa tangenti e chi gliele versa, non importa se quest’ultimo è stato costretto o l’ha fatto sua sponte. La concussione invece punisce solo chi prende, mentre chi paga è vittima e infatti gli imprenditori che pagano mazzette fanno il pianto greco e si dicono concussi dai politici (o dagli ispettori del fisco) cattivi. E non è sempre facile smentirli. La proposta Cernobbio aveva i suoi pregi, tipo quello di uniformare il nostro ordinamento a quello di altri paesi, ma anche un’insanabile contraddizione: non si può punire chi è costretto, sotto minaccia o ricatto, a pagare il pizzo a un politico come chi paga spontaneamente una tangente. Infatti la proposta del Pd prevede che la concussione diventi, in caso di violenza o minaccia, estorsione; e, nei casi più tranquilli, corruzione e/o abuso d’ufficio. Ma, a questo punto, se chi paga il pubblico ufficiale sotto costrizione è vittima di estorsione e non complice, non ha più senso abolire la concussione: che, appunto, altro non è se non l’estorsione commessa dal pubblico ufficiale. Se non è zuppa è pan bagnato, tanto vale lasciare le cose come stanno. Ben altre sono le leggi da fare per combattere il malaffare: introdurre nuovi reati previsti dalle convenzioni internazionali, come la corruzione fra privati, il traffico di influenze illecite e l’autoriciclaggio; ripristinare il falso in bilancio e l’abuso d’ufficio tutto intero (anche nella forma non patrimoniale abolita nel ‘97); punire più severamente l’evasione e la frode fiscale; aumentare le pene per tutti i reati dei colletti bianchi; e arrestare la prescrizione all’inizio del processo. Tutte cose che le ministre Severino e Cancellieri hanno ripetuto qua e là, salvo poi battere in ritirata perché il Pdl non vuole. Ora addirittura il Pd si concentra sull’ennesimo salva-Silvio, che infatti ha subito destato grande attenzione nell’on. avv. Ghedini, a cui non par vero che il Pd proponga una norma che
farebbe vergognare persino lui. La pidina Donatella Ferranti, autrice della boiata, sostiene che il processo Ruby proseguirebbe intatto perché B. si vedrebbe contestare la corruzione o l’estorsione o l’abuso d’ufficio. Non è così. L’estorsione è punita più severamente della concussione, dunque non le può subentrare. La corruzione non c’entra nulla col caso Ruby. Resterebbe l’abuso d’ufficio, punito fino a 3 anni e complicatissimo da provare (richiede favori patrimoniali a qualcuno o danni ingiusti per qualcun altro), con prescrizione lampo e soprattutto con la cancellazione di gran parte delle prove raccolte per reato più grave ormai scomparso. Insomma, B. la farebbe franca per l’ennesima volta. Ma, stavolta, a cancellargli il reato sarebbero i suoi presunti avversari. Nemmeno Al Fano ci aveva pensato, infatti B. dice che “gli manca il quid” e invoca il partito unico Pdl-Udc-Pd. Perché il Pd ce l’ha, il quid.
Marco Travaglio - 03 marzo 2012 -

Poi immagino ne sapremo di più dal versante riformista-garantista-liberale
Il quid (di Marco Travaglio)
Gli strateghi del Pd hanno partorito un’altra idea geniale: ora vogliono abolire la concussione e trasformarla in qualcos’altro. Per puro caso, la concussione è il principale reato che vede imputato B. al Tribunale di Milano nel processo Ruby
(l’altro è la prostituzione minorile): l’unico processo, dei quattro ancora in corso, che non rischia la prescrizione perché la concussione si estingue dopo 15 anni. Quindi, siccome i fatti risalgono al 2010, scatta nel 2025. L’altro reato invece si prescrive in 7 anni e mezzo: cioè nel 2017. Ma soprattutto la concussione è il reato più facile da dimostrare: la telefonata di B. alla Questura di Milano per far rilasciare Ruby appena fermata per furto e affidarla a Nicole Minetti (per finta: in realtà a una prostituta brasiliana) è un fatto straprovato. Molto più difficile provare che B. abbia fatto sesso a pagamento con Ruby pur sapendola minorenne. L’idea di abrogare la concussione non è nuova: la lanciò già il pool di Milano nel ‘94 a Cernobbio. Per combattere meglio Tangentopoli, si disse, occorre unificare concussione e corruzione per punire il pubblico ufficiale che incassa tangenti e chi gliele versa, non importa se quest’ultimo è stato costretto o l’ha fatto sua sponte. La concussione invece punisce solo chi prende, mentre chi paga è vittima e infatti gli imprenditori che pagano mazzette fanno il pianto greco e si dicono concussi dai politici (o dagli ispettori del fisco) cattivi. E non è sempre facile smentirli. La proposta Cernobbio aveva i suoi pregi, tipo quello di uniformare il nostro ordinamento a quello di altri paesi, ma anche un’insanabile contraddizione: non si può punire chi è costretto, sotto minaccia o ricatto, a pagare il pizzo a un politico come chi paga spontaneamente una tangente. Infatti la proposta del Pd prevede che la concussione diventi, in caso di violenza o minaccia, estorsione; e, nei casi più tranquilli, corruzione e/o abuso d’ufficio. Ma, a questo punto, se chi paga il pubblico ufficiale sotto costrizione è vittima di estorsione e non complice, non ha più senso abolire la concussione: che, appunto, altro non è se non l’estorsione commessa dal pubblico ufficiale. Se non è zuppa è pan bagnato, tanto vale lasciare le cose come stanno. Ben altre sono le leggi da fare per combattere il malaffare: introdurre nuovi reati previsti dalle convenzioni internazionali, come la corruzione fra privati, il traffico di influenze illecite e l’autoriciclaggio; ripristinare il falso in bilancio e l’abuso d’ufficio tutto intero (anche nella forma non patrimoniale abolita nel ‘97); punire più severamente l’evasione e la frode fiscale; aumentare le pene per tutti i reati dei colletti bianchi; e arrestare la prescrizione all’inizio del processo. Tutte cose che le ministre Severino e Cancellieri hanno ripetuto qua e là, salvo poi battere in ritirata perché il Pdl non vuole. Ora addirittura il Pd si concentra sull’ennesimo salva-Silvio, che infatti ha subito destato grande attenzione nell’on. avv. Ghedini, a cui non par vero che il Pd proponga una norma che
farebbe vergognare persino lui. La pidina Donatella Ferranti, autrice della boiata, sostiene che il processo Ruby proseguirebbe intatto perché B. si vedrebbe contestare la corruzione o l’estorsione o l’abuso d’ufficio. Non è così. L’estorsione è punita più severamente della concussione, dunque non le può subentrare. La corruzione non c’entra nulla col caso Ruby. Resterebbe l’abuso d’ufficio, punito fino a 3 anni e complicatissimo da provare (richiede favori patrimoniali a qualcuno o danni ingiusti per qualcun altro), con prescrizione lampo e soprattutto con la cancellazione di gran parte delle prove raccolte per reato più grave ormai scomparso. Insomma, B. la farebbe franca per l’ennesima volta. Ma, stavolta, a cancellargli il reato sarebbero i suoi presunti avversari. Nemmeno Al Fano ci aveva pensato, infatti B. dice che “gli manca il quid” e invoca il partito unico Pdl-Udc-Pd. Perché il Pd ce l’ha, il quid.
Marco Travaglio - 03 marzo 2012 -
