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Violenze della polizia a Torino

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Violenze della polizia a Torino

Messaggioda flaviomob il 26/02/2012, 17:21

http://www.youtube.com/watch?feature=pl ... nnNqqfN-g0

Le immagini confermano l'attacco "a freddo" e ingiustificato della polizia. Il governo ne risponda immediatamente.

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Torino: caricati i No Tav di ritorno dalla Valsusa

Odiosa provocazione della Polizia contro i No Tav nella Stazione di Torino. In Valsusa decine di migliaia di persone hanno sfilato con contenuti netti e inequivocabili, ma senza problemi. Siccome quotidiani e tg titolavano “manifestazione pacifica” qualcuno ha pensato bene di provare a mutare il senso della giornata…

Una giornata di protesta dai risultati oltre le aspettative in termini di partecipazione sta terminando all’insegna di una provocazione da parte degli apparati di Polizia. La stazione di Porta Nuova, nel centro di Torino, è stata infatti teatro dalle 20 alle 21.30 di scontri tra centinaia di manifestanti di ritorno dalla Valsusa e la polizia. La tensione è aumentata nella fase di cambio dei treni, quando centinaia di manifestanti di ritorno dalla valle si sono spostate sulla banchina del treno in partenza per Milano. Qui i poliziotti schierati davanti alle porte del treno hanno preteso di controllare i biglietti dei manifestanti, e la tensione è subito andata alle stelle dato l’atteggiamento provocatorio e ingiustificato delle forze dell’ordine alla fine di una manifestazione che si era svolta in maniera tranquilla e senza scontri. Dopo una prima fase di fronteggiamento e di alterchi è scattata una carica molto violenta da parte degli agenti in tenuta antisommossa. Alcuni agenti sarebbero addirittura saliti sul treno manganellando e strattonando alcuni passeggeri. Molti i manifestanti che sono rimasti feriti dalle manganellate, alcuni sono stati portati all’ospedale. Dopo le prime cariche, tafferugli e una specie di caccia all’uomo è continuata per parecchio tempo tra i binari e nei vari locali di Porta Nuova. Secondo alcuni testimoni alcuni manifestanti sarebbero stati fermati e identificati, alcuni trattenuti e altri rilasciati.

Secondo la versione della Questura di Torino – naturalmente ripresa acriticamente da Repubblica e dalle agenzie di stampa – “i dimostranti – circa 300 – hanno lanciato pietre e petardi contro le forze dell’ordine. Un agente di polizia è rimasto ferito ad un occhio e l’ambulanza del servizio 118 che e giunta sul posto è stata costretta ad allontanarsi perchè bersagliata da una sassaiola. L’agente ferito è stato poi portato via da un mezzo della polizia”.

Poco prima delle 21 un gruppo di manifestanti è riuscito a prendere un treno e a partire per Milano mentre gli altri sono rimasti ancora a lungo all’interno della stazione Porta Nuova di Torino bloccando i binari dall’11 al 21, creando non pochi rallentamenti alla circolazione dei convogli. Intanto nello scalo ferroviario aumentava di minuto in minuto il numero di poliziotti e carabinieri. Tra i manifestanti intrappolati all’interno della stazione non solo attivisti milanesi arrivati in Valsusa per partecipare al corteo di oggi pomeriggio, ma anche manifestanti di altre città che attendevano convogli per tornare verso sud. Tra questi anche dei manifestanti romani e genovesi che tentavano di tornare alle loro città di provenienza.

“Si è formato un grande gruppo al binario 20 della stazione – ha raccontato a Paese Sera Stefania, una manifestante di 46 anni – dove le persone che dovevano salire sul treno per Milano si sono trovate davanti una barriera di celerini in tenuta antisommossa. Non facevano passare nessuno, dicendo che non poteva salire chi non aveva il biglietto, ma molti lo avevano e non potevano passare comunque. I manifestanti si sono messi a cantare qualche slogan, tipo ‘ Liberi tutti’, senza insulti né provocazioni, qualcuno si è avvicinato ai poliziotti per chiedere spiegazioni, ma questi hanno iniziato a caricare all’improvviso e manganellare. Abbiamo visto un ragazzo per terra con la testa spaccata”. Stefania racconta che la stessa barriera di poliziotti in tenuta antisommossa si era formata anche sul binario 10, dove c’era il treno in partenza per Genova, ma molte meno persone. “Ho fatto tante manifestazioni, sono stata anche a Genova, ma ho visto una cosa allucinante stasera, perché c’erano solo persone che volevano prendere il treno, tranquille. Gente di tutte le età con il biglietto del treno in mano”.

Alla stazione di Torino al momento delle cariche c’era anche Giorgio Cremaschi, portavoce nazionale del Comitato No Debito: «Ero sul treno delle 19,50 per Milano e ho assistito a delle azioni assolutamente ingiustificate e ingiustificabili delle forze dell’ordine che, a un certo punto, parevano avere perso completamente la testa arrivando a prendere manganellate, oltre che le persone, i finestrini del treno». Aggiunge il Presidente del Comitato Centrale della Fiom: «credo che ci dovrebbe essere un’inchiesta su quanto è accaduto anche perchè dopo un’eccezionale manifestazione pacifica e non violenta, questo episodio pare messo lì apposta, e non certo dai manifestanti, per macchiare una giornata splendida».



http://www.contropiano.org/it/component ... la-valsusa



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Re: Violenze della polizia a Torino

Messaggioda lucameni il 29/02/2012, 1:15

Si penso anche io che spesso - pochi, molti, alcuni, non so - ci stiano andando "disinvolti" in quanto imbeccati o consapevoli di avere le spalle coperte.
Ma la questione non si può limitare alla denuncia degli abusi di una parte.
Certo è che ormai il movimento è inquinato da troppi infiltrati e personaggi che sono lì per mero antagonismo.
Potrebbe essere il Tav come qualsiasi altra cosa, del resto.
Io da sempre, con consapevolezza e sulla base delle maialerie imbastite al tempo da Lunardi, solidarizzo con coloro che si oppongono a questo spreco di denaro pubblico spacciato per progresso e sostenuto da lobby fortissime (e partiti).
In un'Italia corrotta è una lotta contro i mulini a vento e contro una disinformazione pervasiva e di fatto quanto mai ideologica, ma è giusto farla.
Però, come spesso accade, anche le battaglie più nobili (e più sputtanate) poi diventano oggetto delle attenzioni delle cosiddette "quinte colonne".
Non ci vuole nulla per dare il destro a titoli come quelli del "Giornale" di martedì 28/2.
La storia darà ragione a coloro che hanno lottato civilmente per evitare lo sperpero di denaro pubblico e del nostro già tartassato territorio.
Ma per ora - temo - si parlerà di altro e i veri motivi di una protesta legittima e - a mio avviso - del tutto civile e necessaria passeranno in secondo piano.
Anche grazie a tante fave di antagonisti.

(si legga in merito l'ultimo illuminante intervento della De Monticelli)
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: Violenze della polizia a Torino

Messaggioda flaviomob il 29/02/2012, 8:18

Luca Abbà:

“Per chi non mi conosce sappiate che io abito da 10 anni in una borgata dell’alta valle Susa, nella casa dove nacque mio padre e dove hanno vissuto fino alla morte i miei nonni, sono coltivatore diretto da anni e vivo del reddito che mi fornisce la Terra tramite i suoi prodotti, faccio anche saltuari servizi di giardinaggio e il tempo che dedico (volentieri) alla lotta No Tav lo ritaglio tra il lavoro e le mille faccende della vita di campagna. L’amore per la Terra e per questa valle mi spinge a difenderla fino in fondo dalle mani avide degli speculatori; invito Esposito ("uno del pd") questa estate a farsi una giornata di lavoro con me al mio ritmo e con i miei orari, voglio vedere se riesce ad arrivare sano a fine serata! Chi mi ha visto lavorare sa cosa intendo”.


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La protesta di Luca Abbà, "sono disposto ad appendermi ai fili se venite a prendermi", è una forma non violenta di dissenso che non ha avuto conseguenze su altre persone ma che ha messo a repentaglio esclusivamente la vita del ragazzo. E' una forma di opposizione pacifica in cui Luca ha investito la propria possibilità di esistere, la vita che ora sta rischiando in un letto di ospedale. E' analogo a ciò che hanno fatto i monaci tibetani dandosi fuoco, così come dallo stesso atto, la rinuncia alla propria esistenza attraverso un atto di estrema sofferenza fisica, è nata in Tunisia la primavera araba (ancora oggi vi sono giovani marocchini che continuano ad emulare Bouazizi).
Luca Abbà ci ha lasciato un messaggio simile: sono disposto a morire piuttosto che reprimere la mia protesta.
I titoli del Giornale rappresentano la coerente voce di un padrone ben avvezzo a trattare, in cambio di qualche festino, proprio con i peggiori regimi del pianeta.


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Da facebook, c.a.:

Il fatto è che a Ballarò non mi chiamano. Intendiamoci, non ci andrei, ma per esempio stasera mi sarei divertito. Mi è piaciuto Salusti quando ha detto che se suo figlio fosse tornato a casa e gli avesse detto che era salito su un traliccio gli avrebbe detto "Ma sei cretino?". Però gli avrei fatto notare che se mio padre fosse tornato a casa e mi avesse detto "Oggi al giornale ho scritto che un ragazzo caduto da un traliccio ed ora in coma è un cretinetti", gli avrei detto "Ma sei un pezzo di merda?"


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http://www.giornalettismo.com/archives/ ... a-perdere/

“La Tav in Val di Susa? Di una stupidità fenomenale”
Parola del professore di economia del Politecnico di Milano, Marco Ponti


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