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Giustizia, l'Anm all'attacco "Rischiamo modello fascista"

Garantire insieme: sicurezza e giustizia uguale per tutti; privacy e diritto del cittadino all'informazione

Giustizia, l'Anm all'attacco "Rischiamo modello fascista"

Messaggioda franz il 21/08/2008, 15:51

Il segretario dell'associazione magistrati intervistato su YouTube
Parole dure contro il possibile ingresso di politici nel Csm

Giustizia, l'Anm all'attacco
"Rischiamo modello fascista"

Sui processi a Berlusconi: "Spesso la prescrizione ha impedito di accertare i fatti"

ROMA - Accuse durissime quelle lanciate da Giuseppe Cascini, segretario dell'Associazione Nazionale Magistrati in un'intervista a Klaus Davi, pubblicata su Youtube. Interrogato sulla riforma del Csm, Cascini risponde seccamente: "Se introduciamo la politica nel Consiglio rischiamo di richiamarci ad un modello autoritario, ovverosia quello fascista, dove la magistratura non e' indipendente dal potere politico e quindi non tutti i cittadini sono garantiti allo stesso modo".

La Corte Europea. Durante il colloquio, il segretario dell'Anm anticipa anche i possibili provvedimenti della corte Europea: "La corte Europea potrebbe avere delle riserve, nel senso che alcuni principi della costituzione come quello di uguaglianza non sono modificabili. E' quindi possibile che si apra una discussione molto seria a livello di corte di giustizia europea, proprio sulla compatibilità di questo modello con i principi della convenzione europea".

L'autonomia. Il segretario prosegue parlando del sistema attuale: "Non dobbiamo dimenticare che il sistema giudiziario attuale, che garantisce l'autonomia della magistratura è stato scritto sulla base delle vicende storiche del '48. I giudici in passato obbedivano al governo fascista. La scelta di una magistratura indipendente che si governa da sola e' stata fatta sulla base di quella esperienza".

Berlusconi. Sui processi a carico del premier Silvio Berlusconi, Cascini si lamenta dei tempi di prescrizione, che hanno impedito ai giudici di accertare la responsabilità o l'innocenza dell'imputato. "Alcuni processi su Berlusconi sono andati in prescrizione e quindi non è stato accertato il fatto. In alcuni casi non c'è stata una pronuncia di assoluzione nel merito, ci sono state sentenze in cui non si è potuto dire nè colpevole nè innocente, perchè è passato troppo tempo dal fatto. Prima della riforma emanata nel 2002, questi tipi di reati erano punibili molto più gravemente, oggi è diventata una semplice contravvenzione".

(21 agosto 2008)
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Re: Giustizia, l'Anm all'attacco "Rischiamo modello fascista"

Messaggioda franz il 21/08/2008, 16:07

A dire il vero anche la decorrenza dei termini (giustizia troppo lenta) ha messo in circolazione dei criminali, cosi' come il fatto che il primo livello di giudizio, che altrove è sufficente ad incarcerare il reo, in Italia invece vede spesso liberi dei criminali.

Ma non è questo il punto della discussione.
Parliamo di magistratura indipendente che si governa da sola.
È una illusione. Per governarsi veramente da sola dovrebbe poter disporre di fondi autonomi, decidere gli investimenti, le assunzioni, gli edifici nuovi, le strutture informatiche, il mobilio, l'organico.
Non credo che esista un simile modello totalmente autonomo da qualche parte del mondo.
Oggi anche se la magistratura è relativamente indipendente, finisce sempre col dipendere dagli stanziamenti governativi, dalle decisioni operative di un ministero romano della giustizia. Questi stanziamenti influiscono sulla quiantità e sulla qualità del lavoro dei magistrati. Ovviamente poi oltre al governo anche il Prlamneto, facendo tante pessime leggi, puo' influire negativamente, condizionandolo, sul lavoro dei magistrati.

Tuttavia potremmo aumentare l'autonomia della magistratura con un modello federale in cui le decisioni di spesa non sono piu' prese solo nella capitale ma sono prese anche e principalmente a livello locale.
Vicino a dove i cittadini possono controllare se le cose funzionano oppure no.
Dove quindi esistono Parlamenti e Governi locali.

In fondo il modello "fascista" (giacobino) è un modello profondamente autoritario e centralizzato.
Perché solo con un forte e ferreo controllo centrale consente la effettiva realizzazione di un modello autoritario.
Il modello federalista (girondino) invece consente una democrazia diffusa ed un efficace controllo ed intervento del cittadino.

Ciao,
Franz
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Re: Giustizia, l'Anm all'attacco "Rischiamo modello fascista"

Messaggioda lucameni il 21/08/2008, 18:41

questo va ovviamente messo in relazione ai progetti sulle intercettazioni.
Si vuole una giustizia addomesticata e una informazione che non informi. Le cose sono legate.
E il tragico è che anche a sinistra, visto che non sono immuni da magagne, alla fin fine sta bene.
Senza intercettazioni etc etc nessuno di noi saprebbe nulla di Parmalat, Banca d'Italia, dei furbetti...
Mettiamoci poi una chiara intenzione di selezionare quali inchieste intraprendere da parte del potere esecutivo e il quadro è completo.
Più che modello fascista è il modello berlusconiano dell'impunità.
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Parla la sorella di Giovanni Falcone

Messaggioda annalu il 22/08/2008, 12:44

Da Corriere.it:

L'INTERVISTA. «IL CAVALIERE PUÒ RILEGGERE I SUOI SCRITTI, GLIELI REGALAI ANNI FA»

Maria Falcone: «Non si facciano
dire a Giovanni cose mai dette»


La sorella del magistrato: bene pensare a lui ma attenti a minare la divisione dei poteri

DAL NOSTRO INVIATO
PALERMO – Soddisfatta, sorpresa o irritata dal richiamo di Berlusconi alle «idee» di suo fratello sulla riforma della giustizia, professoressa Maria Falcone?

«Mi fa piacere che si pensi a Giovanni anche come studioso attento e sensibile ai problemi giuridici e giudiziari di questo nostro Paese. Purché non gli si facciano dire cose mai dette».

Il Cavaliere avrebbe mal interpretato quelle idee?
«Beh, certo Giovanni non ha mai chiamato i magistrati avvocati dell'accusa. E poi occorre delicatezza quando si richiamano le idee di chi non c'è più e non può controbattere. Ma per questo il Cavaliere ha uno strumento che gli consentirà di evitare equivoci, la raccolta degli scritti di Giovanni pubblicata dalla nostra Fondazione. Gliela regalai io qualche anno fa».

Magari dirà che l'ha letta. A cominciare dal tema della «separazione delle carriere».
«Ma lui parla di separazione dell'ordine degli avvocati dell'accusa dall'ordine dei magistrati. Un termine nuovo. Meglio rileggere quei testi ».

Fatto sta che suo fratello invocava la «separazione».
«Non vorrei però che qualcuno pensasse di separare le carriere anche per annullare la separazione dei Poteri. È la distinzione fra potere legislativo, amministrativo e giurisdizionale a garantire la democrazia. Viceversa c'è il rischio di ritrovarci con uno Stato autoritario».

Condivide l'allarme di Giuseppe Cascini, il segretario dell'Anm sul «rischio fascismo»?
«Non c'è bisogno che lo condivida. Basta che dica le cose a modo mio, con parole mie».

Vede la democrazia a rischio?
«Il rischio si manifesta se manca l'equilibrio e se c'è una ingerenza della politica nella magistratura. Così come l'eccessiva politicizzazione della magistratura crea un rischio contrario. Oddio, un rischio minore, ma ugualmente grave».

Suo fratello considerava una ipocrisia l'obbligatorietà dell'azione penale?
«Di obbligatorio c'è sempre stato molto poco. È evidente che una certa discrezionalità la magistratura l'ha sempre avuta».

Berlusconi suggerisce anche di introdurre «criteri meritocratici nella valutazione del lavoro dei magistrati».
«Sono d'accordo, ma chi valuta e controlla il merito? Il Csm. È quindi importante che l'organo di autogoverno non sia politicizzato».

Lo teme pure Cascini. Ma oggi il Csm appare immune?
«Oggi è politicizzato. Cascini suggerisce di non fare entrare la politica, ma siamo sicuri che non ce ne sia già troppa nel Csm?».

E la «terzietà» del giudice?
«Non c'è dubbio che per Giovanni nel processo accusatorio il pm dovesse essere considerato parte».

Come l'avvocato dell'altra parte, direbbe Berlusconi.
«E su questo ha ragione. Ma la figura del pm va modificata senza ledere il principio dell'indipendenza della magistratura. Qualsiasi riforma si possa fare, soprattutto se si vuole fare riferimento a Falcone, bisogna avere un grande rispetto per la democrazia, per la Carta costituzionale e soprattutto per la divisione dei Poteri».

Il Cavaliere ha detto che stavolta riformerà la giustizia, anche da solo. Ma Veltroni ha replicato che si deve fare solo con il placet dei magistrati...
«E io sono d'accordo con Veltroni, in questo caso. Toccando un tema tanto delicato, non può esserci nessun uomo politico di destra o sinistra che dica "la riforma la faccio io". Il pluralismo è il fondamento della democrazia. Occorre misura. Come misura era Giovanni».

Lo dice perché vede poca «misura» in Berlusconi?
«Guardi che anch'io cerco di essere moderata perché con gli eccessivi personalismi si finisce per nuocere alla causa della giustizia».

Felice Cavallaro
22 agosto 2008
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Re: Giustizia, l'Anm all'attacco "Rischiamo modello fascista"

Messaggioda lucameni il 26/08/2008, 20:29

finito or ora di leggere "Bavaglio" di Gomez-Travaglio-Lillo, con una lunga e bellissima introduzione di Pino Corrias.
Un libro illuminante anche per me che pure, bazzicando la giurisprudenza e le leggi, non ero affatto digiuno delle "innovazioni" dei nostri berlusconidi in merito a riforma della giustizia e intercettazioni: qui la sintesi è il valore aggiunto.
Un panorama devastante.
Consigliatissimo a tutti i forumisti.

(ovviamente è in argomento)
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