Roberto Arduini

Pirate Bay sito web - internet
«Lo Stato fascista chiude la Baia». Sarebbe una curiosità, una frase un po´ forte per reagire alla chiusura del proprio sito. Ma lo Stato fascista è l´Italia e un sito è stato oscurato veramente dalle autorità italiane, l'ormai famoso "The Pirate Bay". Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bergamo ha infatti inibito l'accesso dall'Italia al sito svedese, specializzato nel peer-to-peer, lo scambio di file multimediali. Quattro persone di nazionalità svedese, individuate quali gestori del sito estero, sono state iscritte sul registro degli indagati per violazione alla normativa italiana sul diritto d'autore.
Gli amministratori di Pirate Bay, molto attivi nel combattere i tentativi di oscuramento, hanno reagito subito mettendo in piedi labaia.org, accesso alternativo che è rimasto attivo il tempo per diffondere in rete un duro comunicato contro il governo Berlusconi. «Siamo abituati al fatto che vi siano paesi fascisti che non consentano libertà d´espressione», si legge nel comunicato. «Alcuni paesi più piccoli hanno dittatori che decidono di bloccare il nostro sito perché possiamo contribuire a diffondere informazioni che potrebbero essere loro dannose». Il comunicato si rivolge poi all´Italia e contro le associazioni anti-pirateria, in questo caso contro la S.I.A.E.: «Stavolta tocca all´Italia, che già soffre di una situazione molto seria, visto che un organismo simile all'Ifpi è stato costituito durante gli anni del fascismo, e ora un fascista è al potere in quello Stato, Silvio Berlusconi. Berlusconi è anche il personaggio più potente, proprietario dei media italiani, dal momento che possiede molte ditte che sono in competizione con "The Pirate Bay" e vuole restare in questa condizione di monopolio». L´attenzione si sposta, poi, contro il sostituto procuratore che conduce l'indagine: «Così uno dei suoi lacchè, Giancarlo Mancusi, ha ordinato la chiusura del nostro nome di dominio e del nostro indirizzo IP in Italia per rendere più difficile contrastare l´impero di Berlusconi».
Il comunicato riporta quindi le contromisure predisposte dal gruppo dei "pirati": «Abbiamo già combattuto in passato in Italia, … vinceremo anche stavolta». E spiegano come: «Abbiamo già cambiato IP per il sito web, e questo consentirà l'accesso da metà dei provider. Vorremmo che tutti spingessero i nostri amici italiani a cambiare i loro DNS ad OpenDNS in modo che possano bypassare i filtri degli ISP. Questo consentirà loro anche di bypassare altri filtri installati dal governo italiano, come bonus». La battaglia, per la magistratura italiana, si annuncia quindi difficile: anche perché i "pirati" confermano che «noi non vogliamo un´internet censurata. E la guerra inizia qui ...».
Vista la straordinaria rilevanza del sito pirata di origine svedese, uno dei siti più visitati del mondo, la notizia del blocco sta rimbalzando un po´ ovunque e la Baia ha già annunciato che tenterà anche un ricorso contro il provvedimento del gip di Bergamo. Il più celebre degli admin della baia, Peter Sunde, ha dichiarato nelle scorse ore che The Pirate Bay intende fare tutto il possibile per rimanere accessibile agli italiani, e invita gli avvocati italiani esperti della materia e delle leggi in Italia a contattare gli amministratori del sito.
Pirate Bay annuncio contro Berlusconi - internet
Al di là delle parole, sembra aprirsi in Italia una stagione calda , oltre che per "The Pirate Bay" anche per i milioni di utenti che ne hanno fin qui fatto uso liberamente del peer-to-peer: non è la prima volta che le autorità italiane bloccano un sito internet, a causa della violazione dei diritti d´autore. Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza di Bergamo aveva chiuso "Colombo BT", portale italiano della pirateria, denunciando a piede libero tre persone.
In sostanza, il sito inibito ha lo stesso funzionamento di "Colombo Bt", rendendo estremamente semplice scaricare musica e film dal web. Attraverso un motore di ricerca interno, denominato tracker, è infatti possibile localizzare le opere di interesse. I file di queste vengono posti a disposizione da varie persone attraverso la loro condivisione sulla rete. Quest´operazione può avvenire in un'unica soluzione oppure "a pezzi", provenienti anche da fonti diverse contemporaneamente. In quest'ultimo caso il "download" è notevolmente più veloce e un apposito software ricompone le parti nel prodotto intero, che può essere a sua volta messo a disposizione di altri utenti collegati.
Dal 2004 ad oggi la popolarità del sito è andata progressivamente aumentando. I dati statistici disponibili on line evidenziano che "The Pirate Bay" è attualmente uno dei 100 siti web più visti al mondo, con circa 20 milioni di visitatori al mese. La celebrità della "Baia dei Pirati" è testimoniata inoltre dal fatto che i suoi contenuti sono tradotti in 13 lingue, tra cui appunto l'italiano, e proprio dall'Italia proveniva oltre il 2 per cento dei contatti, ovvero circa 450mila visite al mese.
www.unita.it