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Tolleranza zero, è l'estate dei divieti

Garantire insieme: sicurezza e giustizia uguale per tutti; privacy e diritto del cittadino all'informazione

Tolleranza zero, è l'estate dei divieti

Messaggioda franz il 15/08/2008, 9:24

Dai baci in auto al cibo ai piccioni. Il vademecum per orientarsi nella selva dei divieti
Il decreto Maroni sui superpoteri ai sindaci ha aperto la strada a decine di ordinanze

Tolleranza zero, è l'estate dei divieti
Dove, e per cosa, si rischia la multa

DI VLADIMIRO POLCHI

ROMA - Attenti ai piccioni. A Lucca, dargli da mangiare può costare caro: fino a 500 euro di multa. Frenate, poi, le vostre effusioni: per un bacio in auto a Eboli si sborsano 500 euro. Organizzate una festa con fuochi d'artificio? Ricordate che a Positano sono vietati ogni giorno, tranne il sabato. E poi, dite addio ai massaggi sui litorali. Ogni estate ha i suoi divieti, si sa. Ma questa del 2008 rischia di diventare un percorso a ostacoli. Complice il decreto Maroni, che incoraggia la "creatività" dei sindaci a colpi di ordinanze.

In effetti i primi cittadini, ora "ufficiali di governo", stanno dando prova di grande fantasia. I divieti? Dai più seri, ai più futili. Tra i primi, quelli che colpiscono l'accattonaggio (ad Assisi, Verona, Venezia, Firenze), la prostituzione di strada con maximulte ai clienti (a Padova, Verona, Silvi, Pescara), gli ambulanti abusivi e il trasporto di merce in borsoni (a Venezia, Alassio, Roma, Cortina d'Ampezzo, Forte dei Marmi).

Un pacchetto d'ordinanze, questo, che è direttamente figlio del decreto legge del 5 agosto scorso, relativo ai nuovi poteri dei sindaci. Altri divieti, che colpiscono a pioggia i comportamenti più vari, sono invece usciti dai cassetti dei Comuni ben prima del via libera dato dal Viminale. Capostipite, l'ordinanza anti-lavavetri di Firenze, del 27 agosto 2007.

A Positano, da fine giugno scorso i "botti" sono vietati nelle feste private, tutti i giorni a eccezione del sabato dalle 20.30 alle 23. Le multe? Da 50 a 500 euro. Il sindaco di Forte dei Marmi, Umberto Buratti, invece, ha deciso di vietare l'uso del rumoroso tagliaerba nel pomeriggio e durante il weekend. Ben oltre si è spinto il 2 agosto scorso, il sindaco di Eboli: ha infatti deciso di istituire una multa fino a 500 euro per chi viene trovato in auto in atteggiamenti amorosi.

A Lucca, il nemico è il piccione e chi gli dà da mangiare: la multa può andare da 25 a 500 euro. Sotto attacco sono poi le panchine di mezza Italia: a Voghera, il vicesindaco Graziano Percivalle (Udc) le vieta a partire dalle 23 a gruppi composti da più di tre persone; a Viareggio, invece, nei mesi di luglio e agosto è vietato appoggiarvi sopra i piedi. A Novara, il primo cittadino Massimo Giordano proibisce la sosta notturna nei parchi a più di due persone.

Attenti anche in spiaggia: a Massa Carrara non si può cucinare dentro le cabine degli stabilimenti; ad Eraclea, guai a costruire castelli di sabbia; a Is Aruttas (Olbia) multa fino a 360 euro per chi fuma in spiaggia. Non va meglio in città: a Genova dall'8 agosto scorso, non si può passeggiare con una bottiglia di bevanda alcolica in mano, tra i carrugi del centro storico. Vietato, poi, in molte città (ad esempio Capri) girare a torso nudo o in bikini.

Per non essere da meno degli enti locali, anche il governo nazionale impone i suoi divieti estivi. Con un'apposita ordinanza, infatti, il sottosegretario al Welfare, Francesca Martini, ha proibito qualche giorno fa i massaggi lungo i litorali, per "prevenire gli effetti pericolosi che possono essere generati dalla pratica sulle spiagge di prestazioni estetiche o terapeutiche, da parte di soggetti ambulanti non in possesso di adeguata preparazione e competenza".

C'è invece chi i divieti decide di toglierli. Il 13 agosto, un uomo che leggeva un libro sdraiato sul prato di Campo Marzo a Vicenza è stato multato di 50 euro, in base a un'ordinanza del 2002, che vietava di adagiarsi sull'erba di alcuni giardini pubblici. Divieto, che il Comune ha deciso però di togliere per permettere di "stendersi sull'erba: cosa che tranquillamente avviene in tutti i più bei parchi del mondo".

(15 agosto 2008)
http://www.repubblica.it


Beh, che dire, la fantasia non ci manca ma in ogni paese civile non si taglia l'erba la domenica e nei giorni festivi (si' pero' al sabato e nei pomeriggi, dopo le 15) l'accattonaggio è vietato un po' ovunque (sono rare le eccezioni).
La prostituzione non è costretta in strada ma ha altri luoghi in cui esercitarsi ed i parchi di solito vengono chiusi ad una certa ora.
In vari blog il tema di certi divieti assurdi viene trattato ed associato al fascismo, soprattutto dai giovani.
Comunque "non male" come inizio per un governo che vorrebbe "deregolamentare"!

Ciao,
Franz
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Tolleranza zero, ... lucciole per lanterne

Messaggioda franz il 15/08/2008, 12:18

La denuncia di due ragazze sudamericane maltrattate da un poliziotto a Roma
Una fermata e poi rilasciata: erano sedute sugli scalini di una chiesa

L'odissea di una peruviana
"In cella perché straniera"


di MARIA ELENA VINCENZI
ROMA - Scambiata per prostituta, umiliata davanti ai passanti proprio nel centro della città, portata all'ufficio Immigrazione. E lasciata lì, tutta la notte, in una cella minuscola, sporca e maleodorante con prostitute vere, che le passano accanto e sbrigano le pratiche per il rilascio ben più velocemente di lei. Succede a Roma, la città che, su disposizione del governo, avrà il maggior numero di militari a presidiare strade, stazioni, ambasciate. La stessa dove i primi appuntamenti nell'agenda del sindaco sono le nuove ordinanze anti-rovistaggio, anti-accattonaggio Scambiata per prostituta, una notte in cella

Le vittime sono due ragazze normalissime. Vestite come qualsiasi altra giovane romana. Jeans, T-shirt a girocollo, ballerine, 28 anni, occhiali a goccia, capelli legati e un filo di trucco. Solo che, nonostante l'inflessione romanesca, sono peruviane. Almeno di nascita: a Roma ci vivono da cinque anni. Sono diplomate in Italia e frequentano regolarmente l'università "La Sapienza". Si mantengono con qualche lavoretto, una fa la cameriera e l'altra la baby sitter. Vivono in zona Prati. La domenica insegnano catechismo a Santa Maria degli Angeli, piazza della Repubblica, poco distante dalla centralissima stazione Termini.

Un racconto fatto di lacrime e paura, quello delle due protagoniste della storia, M. J. P. e Y. V. "Erano le 17 quando sono arrivata in via XX Settembre per aspettare che la mia amica uscisse dal lavoro. Dovevamo andare con amici a prendere l'aperitivo. Lei era in ritardo, così ho deciso di sedermi sui gradini di Santa Maria della Vittoria. Cinque minuti e una volante della polizia mi si avvicina. Gli agenti abbassano il finestrino e uno dei due mi chiede: "Ma che fai ti metti a lavorare proprio qui, davanti a una chiesa?". Io, incredula, rispondo: "Come?". Lui ripete lo stesso concetto. Rimango senza parole, non riesco a credere che si possano essere permessi di confondermi con una prostituta: sono una ragazza normale, vestita con gonna e camicia. Non riesco a reagire. L'unica cosa che faccio è chiamare la mia amica". Che racconta: "Sono scesa, ho trovato M. in lacrime. Mi sono avvicinata e gli agenti hanno ripetuto a me la stessa cosa, con lo stesso tono sprezzante: "Bella, diglielo pure alla tua amica, questa è una chiesa, non potete mettervi a lavorare qui". Vado su tutte le furie e loro, di tutta risposta, ci chiedono i documenti: io li avevo, la mia amica no perché aveva una borsetta da sera molto piccola. Intorno, la gente iniziava a innervosirsi per la reazione dei poliziotti. Tanto che, dopo qualche schermaglia, decidono di andare via".

Ma non finisce qui:
alcune donne che hanno assistito alla scena convincono le studentesse ad andare a denunciare l'accaduto in questura. Hanno preso pure il numero di targa della volante. Le due ragazze decidono di seguire il consiglio e a piedi arrivano a via San Vitale, sede della questura di Roma.
"Entriamo in portineria e chiediamo di fare una denuncia: il poliziotto all'entrata è gentilissimo. Dopo un minuto, dall'ingresso entra lo stesso agente con cui avevamo litigato. "Ancora qui state? Adesso vi faccio passare la voglia". E mi prende per un braccio - racconta Y. V. - io mi divincolo e gli dico che lo denuncerò. L'agente per la prima volta abbandona il tono arrogante, si stizzisce e carica la mia amica in macchina. "Con te non posso ma con lei sì, è senza documenti".

E se ne vanno senza nemmeno dirmi dove la portano.
I colleghi della questura, che hanno visto la scena senza battere ciglio, dopo la mia insistenza mi dicono la destinazione, l'ufficio immigrati di via Patini. Chiamo un amico, vado a casa di M. a prendere i documenti e li porto là. Arrivo alle 20 e consegno tutto. Chiedo quanto ci metteranno a rilasciarla: due ore circa. Decido di aspettare. Passano le ore e delle mia amica nemmeno l'ombra".

"Mi hanno tolto tutto quello che avevo - spiega l'amica - e mi hanno chiuso dentro una cella sporca di immondizia. Non riuscivo a smettere di piangere. Tutti gli altri stranieri che stavano lì uscivano prima di me, ladre, prostitute, pusher, abusivi. La notte è passata così, tra lacrime e preghiere. Sono uscita solo alle 10.30 del mattino". Versione confermata anche da un amico italiano, C. B., che ha accompagnato Y. a prendere i documenti a casa della ragazza e poi a via Patini. "Siamo stati lì davanti fino alle 3 del mattino, poi siamo tornati più tardi. E, infine, alle 10.30 sono stato io a prendere M. quando, sconvolta, è stata rilasciata e l'ho accompagnata a casa in motorino".

E ancora ieri, una volta fuori, le ragazze non riescono a dimenticare.
"Roma è diventata invivibile per gli stranieri: siamo regolari, parliamo romano, abbiamo amici italiani eppure veniamo trattate così. Siamo qui da tanti anni, continuiamo ad amare questa città, ma facciamo fatica a viverci". Forse tutto questo andrebbe denunciato. "Volevamo farlo ieri, ma poi è andata come è andata. Ora abbiamo paura, chi ci torna in questura?".

(14 agosto 2008)
http://www.repubblica.it


Aria di fascismo ed anche di razzismo.
Certo che con poliziotti cosi' forse è meglio l'esercito....
Franz
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L'Independent contro l'Italia: vietate tutte le cose diverte

Messaggioda franz il 17/08/2008, 15:07

In questa estate 2008, nel nostro Paese, un ginepraio di norme, locali o nazionali
E il giornale britannico avverte i turisti stranieri: "Rischiate la multa..."

L'Independent contro l'Italia
"Vietate tutte le cose divertenti"

No ai massaggi in spiaggia e agli acquisti dai vu cumprà
A Capri niente zoccoli, a Viareggio niente piedi sulle panchine...

LONDRA - Sono tante le cose che non si possono fare nel nostro Paese, in questa estate 2008. Prendiamo ad esempio le spiagge: su tutto il territorio nazionale è vietato farsi fare un massaggio cinese sul lettino, o comprare un pareo o un costume da un vu cumprà. E se poi passiamo in ambito locale, le proibizioni crescono, grazie a una serie di provvedimenti emanati da sindaci più o meno sceriffi. Una situazione diffusa che adesso finisce nel mirino dei giornali inglesi. O più precisamente in quello dell'autorevole Independent, che al fenomeno tricolore del "nonsipuotismo" stabilito per legge (o per ordinanza) dedica un ampio articolo. Con un titolo che è già un commento: "Turisti attenti: se una cosa è divertente, l'Italia ha una legge che lo vieta".

Oggetto del reportage, come è spiegato dalle pagine del giornale, è la "tempesta di nuove regole e regolamenti, che rischiano di trasformare il Belpaese nel più grande stato-babysitter". Con i cittadini visti come bambini da controllare accudire e limitare, quasi in ogni ambito del vivere pubblico.

In realtà, però, l'articolo dell'Independent - oltre a una denuncia dell'eccesso di regole e regolette in vigore in casa nostra - vuole anche avvertire i visitatori provenienti dall'estero. I quali, magari abituati a situazioni più permissive, vanno incontro a possibili sanzioni: "Gli stranieri inconsapevoli rischiano pesanti multe se fanno cose che sono perfettamente legali da qualsiasi altra parte del mondo, eccetto in quella città o paese dove si trovano - scrive il giornale - a Genova, per esempio, è ora illegale camminare per strada con una bottiglia di vino o una lattina di birra. A Roma è okay, ma se ti sdrai sotto un pino o sui gradini di piazza di Spagna per berla, o solo per mangiare un sandwich, il tuo comportamento 'indecoroso' può essere penalizzato. Lo stesso se il tuo snack all'aria a aperta è seguito da un sonnellino".

Il giornale elenca molte delle ordinanze di quest'estate, e ricorda: "Il governo di Silvio Berlusconi può essere stato il primo al mondo a introdurre il 'ministero della semplificazione' (quello del leghista Roberto Calderoli, ndr) con il compito di identificare ed abolire leggi inutili, ma nell'interesse di una maggiore democrazia a livello locale e della sicurezza, il suo ministro dell'Interno Roberto Maroni ha consentito a migliaia di fiori legali di sbocciare. Molte di queste ordinanze non verranno probabilmente mai fatte rispettare, ma sarà una scarsa consolazione per colui che dava da mangiare ai piccioni, e che avrà una pesante multa tra i suoi souvenir delle vacanze".

E gli esempi, al di là di quelli forniti dal quotidiano britannico, potrebbero continuare. Ecco qualche altro esempio. A Forte dei Marmi non si può fare giardinaggio nel weekend, mentre a Novara, dopo le 11 di sera, è proibito stazionare nei parchi in più di due persone. A Capri e a Positano, è proibito portare gli zoccoli ai piedi. Il divieto di andare in giro a torso nudo se sei uomo, in bikini se sei donna arriva invece da Viareggio, dove è vietato anche appoggiare i piedi sulle panchine o andare in skateboard sulla passeggiata del lungomare.

(17 agosto 2008)
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«Parco della Libertà» pieno di divieti

Messaggioda franz il 21/08/2008, 17:14

Immagine
Per vedere l'immagine piu' grande e leggere meglio i siboli, cliccare qui.
http://download.kataweb.it/mediaweb/ima ... eti450.jpg

«Parco della Libertà» pieno di divieti
Ecco le diciotto azioni da non fare

Diciotto divieti, nove obblighi e quattro avvertimenti di pericolo. E ironia della sorte, il parco pubblico di via Bellini si chiama «Parco della Libertà». Il cartello all'ingresso dei giardini pubblici, la prima cosa che si vede varcando il cancello, non lascia dubbi sulla rigidità del regolamento comunale volto a garantire la sicurezza nell'area verde, e che va applicato anche in tutti i luoghi pubblici.

Tra i divieti, oltre a quelli classici come calpestare le aiuole o gettare i mozziconi di sigaretta sull'erba, ne sono presenti anche alcuni di «estremi», ma difficili da far rispettare oggi, come il divieto di usare un linguaggio volgare ed offensivo, o massimamente «cautelativi» come il divieto di usare modelli radiocomandati o di ripararsi sotto le piante in caso di maltempo.

Ma tant'è, il regolamento c'è e «occorre rispettarlo e farlo rispettare sanzionando i soggetti che lo trasgrediscono». Era questo il senso dell'avviso pubblico fatto affiggere, nei giorni scorsi, dal sindaco Marcello Volpato, stanco di trovare strade, monumenti e muri imbrattati, rifiuti di ogni genere abbandonati in luogo pubblico, arredi urbani danneggiati. «Il mio è un richiamo a un comportamento più responsabile da parte di tutti: le regole ci sono e vanno rispettate per poter convivere tutti in modo più civile» ribadisce il sindaco. La stretta richiesta dal primo cittadino sarà oggetto di discussione anche lunedì, in occasione del primo incontro post-ferie dei sindaci dell'Unione dei Comuni del Camposampierese.

Il Comando della polizia municipale ha infatti predisposto una bozza di ordinanza che verrà esaminata dai primi cittadini con l'intento di giungere a un provvedimento comune per tutti sul tema della sicurezza nei luoghi pubblici, della salvaguardia ambientale e dell'igiene e decoro urbani. L'ordinanza completerà i regolamenti già in vigore nei vari Comuni. Un'attenzione particolare verrà posta, verosimilmente, sul problema del consumo di alcolici all'esterno dei locali di vendita.

Verrà probabilmente vietato il consumo di alcolici in luoghi pubblici, dove spesso poi vengono abbandonati i vuoti. Numerose sono infatti le segnalazioni che arrivano in municipio di bottiglie e vetri rotti, senza contare il rischio di pericolose ubriacature collettive. In attesa dell'ordinanza dei sindaci, attenzione alle multe che vanno dagli 80 ai 500 euro per chi trasgredisce divieti ed obblighi. Soprattutto nel Parco della Libertà.

Che ne pensate? Eccesso di divieti o provvedimenti necessari, visti i vandali e i maleducati? Quale strada seguire per far crescere il senso civico e l'educazione tra i cittadini? Qual è la vostra opinione sulle cosiddette ordinanze creative dei sindaci?
(21 agosto 2008)
http://www.repubblica.it


Che dire? Alcuni divieti sono sacrosanti e doverosi. Altri di buon senso (come quello di non ripararsi sotto gli alberi durante i temporali).
Tutti comunque mettono alla gogna la civiltà e la cultura dei cittadini che frequentano quei parchi.
In fondo certi cartelli piu' che indicare la qualità degli amministratori puntano il dito sulla qualità degli amministrati.

Ricordo che viaggiando oltr'alpe una volta vidi un cartello che affermava che era vietato calpestare l'erba e raccogliere fiori nel parco. Sulle prime non ci ho fatto caso ma poi voltandomi ebbi la conferma di uno strano effetto che prima era passato inosservato.
Non era scritto in tedesco, non in francese, non in inglese.
Era scritto in italiano. Solo in italiano, per capirci.

Sempre a proposito di cartelli pieni di informazioni, in tutte le città europee è classico trovare l'indicazione "Polizia" ma solo in Italia all'ingresso delle città si trovano cartelli con indicazioni di sette forze diverse di polizia. In Toscana, entrando a Grosseto trovai un cartello (peccato non averlo fotografato) con l'indicazione di Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Vigili Urbani, Guardia Costiera ed un altoro che francamente stento a ricordare (spero di non offendere nessuno). Cose simili le ho viste solo in america latina.

Si potrebbe analizzare l'Italia partendo dai cartelli.

Ciao,
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