Il caso di Genova è emblematico.
È un classico caso di decisione difficile.
Chiudere le scuole significa grossi problemi per le famiglie nucleari in cui lavorano entrambi i coniugi ma signifca anche evitare traffico nelle strade. Che in caso di alluvione è il rischio piu' elevato di morti in strada.
Lo sanno anche i sassi che quando piove le mamme portano i bambini a scuola in macchina e che quindi è contraddittorio dire "state a casa ed usate la macchina meno possibile" e non chiudere contemporaneamente le scuole.
Contempraneamente è anche vero che se in base ad un prealllarme di 24 ore prima si chiudono le scuole e poi non succede nulla, non ci saranno morti ma le polemiche saranno altrettanto velenose. 5 falsi allarmi e poi ogni avviso non sarà piu' credibile.
Allora che fare?
Ritengo che le moderne tecnologie possano aiutarci. SMS e internet possono costituire (con l'aiuto del millenario passa parola) un efficace strumento per poter diramare annunci all'ultimo momento, quando la previsione è piu' sicura. Alla mattina, prima di uscire, si consultano le ultime informazioni. Se dicono di stare a casa, meglio un po' di problemi logistici che un figlio o un familare morto o disperso. nel dubbio, meglio chiudere le scuole che rischiare morti, bambini o adulti che siano
Nel caso concreto, anche il sindaco di Genova non ha torto:
Non si sente responsabile, sindaco Vincenzi? "E di che cosa sarei responsabile? - risponde - del fatto che uno Tsunami ha colpito la città di cui sono sindaco?". Da due giorni è scattato lo stato di massima allerta, ma le scuole erano aperte, un punto sul quale si sono scatenate subito le polemiche in città. "E meno male che erano aperte - dice la Vincenzi - altrimenti avremmo aggiunto caos al caos. Se la gente deve andare a lavorare e il giorno prima comunichi che la scuola è chiusa, tutti prendono le macchine per portare i bambini dai nonni. Tenere aperte le scuole - continua la Vincenzi, che peraltro ha annunciato la chiusura delle scuole per domani - ha significato dare una possibilità in più alle famiglie. E nelle scuole aperte si è rifugiata anche tanta gente che era in giro e non aveva trovato riparo alternativo".
Pero' massima allerta significa "state a casa". Tutti. Non solo i bambini. Proprio tutti.
Anche chi lavora, salvo chi è nei servizi di emergenza (luce, gas, pompieri, personale medico e infermieristico).
Oppure esiste un'allerta che è superiore alla massima?
Che messaggio è "massima allerta" unito a "scuole aperte"?
Mi sembra chiaro che la "massima allerta" viene snobbata da tutti, se le scuole rimangono aperte.