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Informazione: Mediaset contro Youtube

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Informazione: Mediaset contro Youtube

Messaggioda franz il 31/07/2008, 8:53

Giustizia ed Informazione

Il gruppo ha chiesto a Google 500 milioni di euro di risarcimento
L'azienda: sono presenti oltre 4.000 filmati di nostra proprietà

Mediaset contro YouTube
"Sfrutta i nostri video"


MILANO- Mediaset vuole 500 milioni di euro da YouTube e Google. Secondo l'azienda di Cologno Monzese, i due portali sono colpevoli di "illecita diffusione e sfruttamento commerciale di file audio-video di proprietà delle società del gruppo" e per questo motivo li ha citati in giudizio.

Secondo quanto riferito da Mediaset, sul portale di video più famoso del web sono presenti 4.463 filmati di proprietà dell'azienda pari ad oltre 325 ore di programmazione. Materiale per il quale You Tube, ovviamente, non ha tirato fuori un euro. Ma non finisce qui. Nell'atto d'accusa l'azienda italiana sottolinea "che alla luce dei contatti rilevati e vista la quantità dei documenti presenti illecitamente sul sito è possibile stabilire che le nostre tre reti televisive italiane abbiano perduto ben 315.672 giornate di visione da parte dei telespettatori".

La richiesta di risarcimento, naturalmente, è verso Google, proprietaria del celebre sito di condivisione video. La cifra di 500 milioni di euro secondo Mediaset è però destinata ad aumentare perché fa notare il gruppo "al danno emergente bisognerà aggiungere le perdite subite per la mancata vendita di spazi pubblicitari sui programmi illecitamente diffusi in rete".

(30 luglio 2008)
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Re: Informazione: Mediaset contro Youtube

Messaggioda Ivy il 01/08/2008, 10:38

Pare che proprio a Mediaset gli avvocati avessero un po' di tempo da perdere.
Sarebbe bastato leggere le condizioni d'uso che ogni utente accetta quando fa l'upload di un video sul sito di proprietà della grande G per rendersi conto che la causa per richiedere danni è assolutamente infondata.

In particolare c'è una parte che cito testualmente che taglia subito qualsiasi ulteriore discorso.
B. You shall be solely responsible for your own User Submissions and the consequences of posting or publishing them. In connection with User Submissions, you affirm, represent, and/or warrant that: you own or have the necessary licenses, rights, consents, and permissions to use and authorize YouTube to use all patent, trademark, trade secret, copyright or other proprietary rights in and to any and all User Submissions to enable inclusion and use of the User Submissions in the manner contemplated by the Website and these Terms of Service.


Le parti in grassetto attribuiscono all'utente finale la totale responsabilità sul contenuto che pubblica, obbligandolo a dichiarare di detenere ogni diritto necessario per la pubblicazione stessa.

Pertanto, o Mediaset fa causa singolarmente ad ogni utente che ha caricato video di cui non deteneva i diritti, oppure segue la semplice prassi, e richiede la rimozione dei video in questione, come ad esempio ha fatto la Rai.

Inoltre la quantificazione delle giornate di visione che Mediaset dichiara di aver perso a causa della presenza dei video su YouTube è esilarante. Prima di tutto si dovrebbe supporre che le stesse persone che guardavano i video su YouTube nel momento stesso in cui il video veniva trasmesso in tv sarebbero stati li a guardarlo.
E' ovvio come questo sia assolutamente impossibile da dimostrare, almeno quanto è semplice dimostrare il contrario: chi "gira" su YouTube magari arriva a quel video per vie traverse, partendo da ricerche che nulla vi avevano a che fare nell'intento iniziale, per cui è molto più semplice dimostrare che chi ha guardato quel video su YouTube difficilmente lo avrebbe visto live al momento della messa in onda (poi è un altro discorso valutare se questo meccanismo a Mediaset causi o meno danni).

Pertanto Mediaset ha perso un'occasione per tacere e fare una bella figura, mettendosi in mostra al suo pubblico (i giovani sono un po' il target preferito dalle tv) che usa internet e che già aveva storto il naso in conseguenza della querelle Mediaset/Vcast, quando la società diffidò quindi gli utenti a non poter nemmeno utilizzare per i canali di sua proprietà il più famoso videoregistratore virtuale italiano.
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Re: Informazione: Mediaset contro Youtube

Messaggioda franz il 01/08/2008, 19:37

Ivy ha scritto:Pare che proprio a Mediaset gli avvocati avessero un po' di tempo da perdere.

Forse si'. Ma forse è anche perché la crisi economica tocca i consumi e quindi tocca anche la pubblicità.

Il sito di Di Pietro pubblica questa nota, che mi pare "azzeccata" :)

Ieri il titolo Mediaset ha perso il 4,31%, l’arretramento da inizio anno è del 32,53%. Il suo risultato operativo è in calo: 644,3 milioni di euro nel primo semestre 2008 contro i 699,9 del 2007. Mediaset vive di pubblicità. Berlusconi, grazie alla concessione da parte dello Stato Italiano di trasmettere sul territorio nazionale con ben tre reti può spartirsi con la RAI la torta della pubblicità televisiva attraverso Publitalia, in una situazione di sostanziale monopolio. Gli inserzionisti televisivi devono passare da Publitalia. La concessione statale di Craxi, reiterata dai governi di centro sinistra, ha reso ricco Berlusconi. Questo è l’unico segreto del grande imprenditore. L’impero pubblicitario di Mediaset sta vacillando? E’ necessario distogliere l’attenzione dai conti e trovare un colpevole e chi meglio della Rete? I 500 milioni di euro chiesti a Google per aver consentito la visione di spezzoni tratti da Mediaset su YouTube sono una mossa fatta da chi sente che può essere travolto dal cambiamento.

Tra pochi anni, da tre a cinque, la spesa per la pubblicità on line supererà quella della carta stampata e quella televisiva. Il tempo di visione dei contenuti attraverso la Rete ha superato in molti Paesi quello trascorso davanti alla televisione. La Rete è libera e tale deve rimanere. Non sono d’accordo né sulle intimidazioni di Mediaset, che non lo dimentichiamo ha dietro si sé Berlusconi e quindi il Governo (è come se la CNN in una sua causa potesse contare sull’appoggio di Bush perché ne è proprietario), né sulla necessità, come chiede Veltroni, di definire nuove regole (quali?) o nuove leggi per una nuova condivisione (quali?). Posso dare un consiglio a tutti coloro che navigano in Rete: non pubblicate spezzoni tratti da Mediaset e se lo avete fatto cancellateli. Mediaset sta bene dov’è, la Rete non è posto per lei.


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Re: Informazione: Mediaset contro Youtube

Messaggioda Ivy il 01/08/2008, 23:43

Che Mediaset abbia problemi dovuti agli introiti per le pubblicità è chiaro, ma questo non cambia il fatto che la causa su YouTube resta infondata, cosi come non credo nemmeno che sia proprio YouTube (o simili) la causa delle perdite in quel senso.

Io su internet guardo legalmente serie tv americane, ad esempio ce n'è una che pubblica gli episodi addirittura embeddabili, episodi da 20 minuti con 4 intermezzi pubblicitari da 15/20 secondi, che non mi disturbano affatto, e ci sono pubblicate 3 serie intere. La rete, YouTube, la condivisione dei contenuti è in realtà un'enorme possibilità economica.

Riporto quello che Veltroni, proprio su FaceBook, non a caso la scelta del mezzo, dice sulla questione (il grassetto è mio):

...Per questo, nel leggere della causa di Mediaset contro YouTube e Google, per prima cosa mi viene da pensare a quale idea di media sia giusto ispirarsi.
Internet e le nuove tecnologie portano con sé una rivoluzione epocale.
Per ogni cittadino, la rete significa forme nuove di condivisione, produzione, critica, trasmissione e diffusione dell’informazione.
Qualcosa che ha a che fare con la libertà, la crescita dell’opinione pubblica, la qualità della nostra democrazia.
Per questo guardo a questa polemica come a un discrimine tra il vecchio e il nuovo mondo, tra un’idea chiusa e regressiva ed una aperta ed avanzata.
Credo con forza che siano mature le condizioni per una legislazione basata sulla libertà della comunicazione e della diffusione, che al tempo stesso tuteli il lavoro degli autori e dei creativi.
E penso che possa nascere finalmente una televisione nuova, in cui la condivisione e la partecipazione degli utenti (di noi cittadini nella rete) rompa gli schemi e riconquisti la creatività, la libertà, l’utilità alle potenzialità di questo mezzo straordinario.
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Re: Informazione: Mediaset contro Youtube

Messaggioda franz il 02/08/2008, 8:09

Ivy ha scritto:Che Mediaset abbia problemi dovuti agli introiti per le pubblicità è chiaro, ma questo non cambia il fatto che la causa su YouTube resta infondata, cosi come non credo nemmeno che sia proprio YouTube (o simili) la causa delle perdite in quel senso.

Concordo con entrambe le opinioni.
Certo che il fatto che l'azienda ricorrente sia del Presidente del Consiglio costituisce di fatto una indebita pressione verso Youtube e verso chiunque si trovi cause penali o civili con un'aziende dei simile calibro. Soprattutto da quando è nota l'abilità a legiferare in modo da portare vantaggi alle sue aziende o agevolarle nei guai giudiziari.

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Re: Informazione: Mediaset contro Youtube

Messaggioda annalu il 02/08/2008, 10:23

franz ha scritto:Certo che il fatto che l'azienda ricorrente sia del Presidente del Consiglio costituisce di fatto una indebita pressione verso Youtube e verso chiunque si trovi cause penali o civili con un'aziende dei simile calibro. Soprattutto da quando è nota l'abilità a legiferare in modo da portare vantaggi alle sue aziende o agevolarle nei guai giudiziari.

Ma pare che il conflitto di interessi sia argomento poco interessante e poco attuale ...
E purtroppo la mia non è una battuta: pare che per i nostri politici le cose stiano davvero così!!!
Però mi consola leggere i dati di mercato di Mediaset: in fondo, se il Presidente del Consiglio appare intoccabile da un punto di vista legislativo, sapere che il mercato sta punendo Berlusconi è pur sempre una soddisfazione.

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Re: Informazione: Mediaset contro Youtube

Messaggioda Ivy il 02/08/2008, 11:33

Il mercato punisce Mediaset (Rai meno perchè comunque beneficia dell'intervento pubblico) proprio perchè start up (ormai realtà affermate) come YouTube hanno dimostrato che la tv generalista ha fatto il suo corso. L'ha capito la tv satellitare, insieme di canali esclusivamente tematici ed orientata all'on-demand, l'ha capito in qualche modo anche La7, che punta alla nicchia, alla coda lunga del mercato televisivo, l'ha capito anche la Rai, che invece di blindare l'esclusiva sulle Olimpiadi rende disponibile il contenuto anche sul web gratuitamente (poi vedremo la qualità del servizio).

All'estero non solo l'hanno capito, ma l'hanno capito molto prima e e ci stanno marciando, tanto che sono sempre di più le reti che decidono di condividere loro stesse il contenuto, vedi proprio YouTube anche con molti canali ufficiali, e come dicevo nel post precedente intere serie tv visibili online (con qualità ottima).

Non l'ha capito Mediaset, che ha predisposto un sito a pagamento per rivedere i contenuti, che vende i dvd delle serie tv, che sfrutta il digitale terrestre palesando l'unico motivo per cui è stato introdotto, per offrire una programmazione che tutto sommato c'è anche su Sky e non è niente di straordinario. Non l'ha capito nel momento in cui prende la tecnologia del futuro, YouTube la rappresenta, e non se la fa alleata, ma se la fa nemica, cosi come fece con Vcast, relegandosi al ruolo di incomodo, e accontentandosi del target di Lucignolo, visto che su Italia1 serie di successo in tutto il mondo finiscono in seconda serata (vedi la celebre e osannatissima oltreoceano Ugly Betty, per fare un esempio).

Mediaset campa grazie al conflitto di interessi, senza i vantaggi ottenuti grazie alla posizione di Berlusconi le perdite sarebbero ancora pià evidenti, perchè non esiste una politica di gestione delle reti (2, io Rete 4 nemmeno la considero) lungimirante e aperta alle nuove opportunità; si preferisce chiudersi nell'ennesima serie di Carabinieri, Amici, Uomini e Donne, preserali che perdono costantemente il confronto con la Rai, film passati per mille volte, Lucignolo e il dott. House, solo lui, perchè ormai le serie tv passano su Rai 2. Non si va lontano con queste politiche e il Premier non è eterno (si spera).
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