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Travaglio: Lettera al presidente del Senato

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Re: Travaglio: Lettera al presidente del Senato

Messaggioda pinopic1 il 30/07/2008, 14:22

Paolo65 ha scritto:Il dibattito sul lodo alfano da una parte è inevitabile,dall'altra è una perdita di tempo.

Non bisogna essere delle aquile per capire che Berlusconi lo ha fatto per se, e ci ha messo le altre cariche perchè al contrario sarebbe stato troppo spudorato.

Quello che neppure Berlusconi si aspettava è il regalo politico di non discutere altro per 1 mese intero e vedere il CS dividersi tra scontristi e dialoganti e di fatto indebolirsi ulteriormente.

Sarebbe il caso di capire che abbiamo di fronte un leader spregiudicato ed una DX compatta,per cui tanti sofismi tecnico giuridico non pagano sul piano politico.

La gente vede che la mondezza non c'è più nelle strade e che si prendono delle decisioni governative come mai prima d'ora.

Cosa intenda fare il PD, oltre che litigare sul suo segretario, non è dato sapere...finora.

In autunno oltre alla manifestazione del PD il governo ha già detto dove vuole andare a parare. Sarà pronto il PD per la battaglia di autunno, o pensa che il 25 ottobre con quella manifestazione avrà fatto per intero il suo ruolo di opposizione?

Attendo fiducioso ma la vedo nera.

Paolo


Infatti l'ooposizione se vuole arrivare al cuore del popolo, degli elettori, deve essere fatta necessariamente in maniera un po' grossolana, badando alla sostanza, alla natura politica e sociale dei provvedimenti, non alla tecnica e alla scienza giuridica e amministrativa (cosa tuttavia che va bene in un ambito ristretto come questo forum). Anche a costo di scontentare Ricolfi e costringerlo a scrivere un altro interessante articolo.
Anche con un pizzico di cinismo. E anche oso dire, rispondendo alla demagogia con la demagogia.
Per esempio, dissertare di quanto siano fannulloni i dipendenti pubblici, alla fine giova soltanto al governo, e il risultato è quello di dargli una mano a portare avanti una politica di tagli indiscriminati che non servono a darci servizi più efficienti e neanche, a lungo andare, a combattere il fannullonismo e che colpiscono invece in primo luogo i più deboli.

Paradossalmente....
i meno fannulloni nel pubblico impiego sono i dipendenti pubblici precari, perché non se lo possono permettere di essere fannulloni e/o assenteisti; ma i tagli colpiscono prima di tutto loro. Poiché è difficile far comprendere al grande pubblico televisivo queste sottigliezze, almeno quanto è difficile far comprendere a Ricolfi la differenza tra un precario e un farmacista, conviene approfittare cinicamente di qualsiasi occasione per fare opposizione a Brunetta e a tutto il governo.

Oppure si può anche fare a meno di opporsi e ci si può arrendere e concentrarsi sugli equilibri interni ...
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