Alfano ...

Csm, Mancino sul Lodo Alfano
"Servirebbe legge costituzionale"
Bonaiuti dice che il premier potrebbe non avvalersi del Lodo
L'Anm interviene sulla giustizia: "Vogliamo un magistrato libero"
ROMA - "Non sarebbe fuor d'opera rafforzare con una legge costituzionale una legge ordinaria. L'ho sempre detto". All'indomani dell'approvazione definitiva del Lodo Alfano il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, ribadisce il suo punto di vista.
Mancino ricorda di aver sempre sostenuto che un intervento per garantire l'immunità alle alte cariche dello stato per un periodo temporaneo richiedesse una legge costituzionale.
"Da senatore ho sostenuto che la legge Schifani sarebbe stata travolta dalla Corte Costituzionale", dice Mancino prima di iniziare il plenum a Palazzo dei Marescialli. "Qualcuno - aggiunge - ha insinuato il sospetto che avessi collegamenti con la Consulta. Non era vero allora e non è vero neanche adesso".
Il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura si dice poi amareggiato per le critiche ricevute, sia all'epoca che di recente: "Ora mi sono imposto un periodo di tregua; alla ripresa, a settembre, non penso che ci sarà la guerra. Ma mi chiedo: è legittimo esprimere una opinione in un Paese democratico?".
Il premier potrebbe non avvalersi dell'immunità. Durante un dibattito televisivo, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti ha risposto a una domanda sulla possibilità che Berlusconi non si avvalga del Lodo Alfano. "E' vero, vediamo; sono tecnicalità di cui si occupano i suoi avvocati", ha detto Bonaiuti.
L'intervento dell'Anm. Parla dei provvedimenti in materia di giustizia preannunciati dal governo Berlusconi anche il presidente dell'Associazione nazionale magistrati: "Ci interessa la riforma della giustizia non la riforma dei giudici", dice Luca Palamara durante la presentazione del rapporto Censis sulla giustizia, chiarendo le intenzioni dei membri dell'associazione: "Vogliamo un magistrato libero, soggetto soltanto alla legge". E aggiunge: "Vogliamo confrontarci con lo Stato nell'interesse del funzionamento del sistema giudiziario". Tra le sue proposte, un sistema penale moderno, informatizzato, e i tagli sui tribunali inutili.
(23 luglio 2008)
www.repubblica.it
"Servirebbe legge costituzionale"
Bonaiuti dice che il premier potrebbe non avvalersi del Lodo
L'Anm interviene sulla giustizia: "Vogliamo un magistrato libero"
ROMA - "Non sarebbe fuor d'opera rafforzare con una legge costituzionale una legge ordinaria. L'ho sempre detto". All'indomani dell'approvazione definitiva del Lodo Alfano il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, ribadisce il suo punto di vista.
Mancino ricorda di aver sempre sostenuto che un intervento per garantire l'immunità alle alte cariche dello stato per un periodo temporaneo richiedesse una legge costituzionale.
"Da senatore ho sostenuto che la legge Schifani sarebbe stata travolta dalla Corte Costituzionale", dice Mancino prima di iniziare il plenum a Palazzo dei Marescialli. "Qualcuno - aggiunge - ha insinuato il sospetto che avessi collegamenti con la Consulta. Non era vero allora e non è vero neanche adesso".
Il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura si dice poi amareggiato per le critiche ricevute, sia all'epoca che di recente: "Ora mi sono imposto un periodo di tregua; alla ripresa, a settembre, non penso che ci sarà la guerra. Ma mi chiedo: è legittimo esprimere una opinione in un Paese democratico?".
Il premier potrebbe non avvalersi dell'immunità. Durante un dibattito televisivo, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti ha risposto a una domanda sulla possibilità che Berlusconi non si avvalga del Lodo Alfano. "E' vero, vediamo; sono tecnicalità di cui si occupano i suoi avvocati", ha detto Bonaiuti.
L'intervento dell'Anm. Parla dei provvedimenti in materia di giustizia preannunciati dal governo Berlusconi anche il presidente dell'Associazione nazionale magistrati: "Ci interessa la riforma della giustizia non la riforma dei giudici", dice Luca Palamara durante la presentazione del rapporto Censis sulla giustizia, chiarendo le intenzioni dei membri dell'associazione: "Vogliamo un magistrato libero, soggetto soltanto alla legge". E aggiunge: "Vogliamo confrontarci con lo Stato nell'interesse del funzionamento del sistema giudiziario". Tra le sue proposte, un sistema penale moderno, informatizzato, e i tagli sui tribunali inutili.
(23 luglio 2008)
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