La Chiesa pensi ai cittadini

È la risposta "piccata" del ministro Maroni alle accuse della Curia milanese di populismo e fascismo nella vicenda del Centro Islamico di viale Jenner.
«È giusto che lui sia attento al rispetto dei diritti (il Ministro si riferisce a Monsignor Bottoni che ha lanciato l'accusa - n.d.r.), ma allora dovrebbe preoccuparsi della negazione dei diritti dei cittadini milanesi che non possono dormire la notte, girare liberamente per il quartiere, fare ciò che è consentito nelle altre zone. Io intendo garantire i diritti di chi reclama e lo farò senza ledere quelli di nessun altro».
Due domande a me sorgono spontanee.
La prima - Ma com'è che chi a ogni 3x2 professa la sua fede cattolica, poi pretende dalla Chiesa - notoriamente operante con visioni universali dell'uomo - un comportamento che distingua tra Mario Rossi e Mohammed Abbas? Perché la Curia dovrebbe curarsi di Mario Rossi (cittadino) e non di Mohammed Abbas (non cittadino... secondo il Ministro)? Vabbé confondere la religione come uno strumento per raccogliere consenso, ma forse pretendere che le Chiese diventino sezioni di Partito o succursali delle Prefetture forse è un po' troppo.
La seconda - Ma qual'è l'idea di "cittadino" del Ministro Maroni? Quella che si è tali solo se si gode del diritto di cittadinanza? Un Ministro dell'Interno non dovrebbe sapere che nell'ambito dei diritti... e quindi nel concetto stesso di cittadino... quello della cittadinanza è forse il più marginale? Diritti civili (le libertà negative) e i diritti sociali (le libertà positive), sono tutelati dalle Leggi e dalla Costituzione e sono molto più importanti degli stessi diritti politici attorno i quali ruotano gran parte dei diritti conferiti con la cittadinanza... quindi se non "cittadini" come li vuole considerare?
Sono proprio i Comuni che non fanno distinzioni... chiamati ad erogare servizi ai loro "cittadini"... indipendentemente dalla loro "cittadinanza"... È l'adempimento al vincolo costituzionale di garantire le cosiddette "libertà positive" (i diritti sociali)... quelle per le quali lo Stato si impone di erogare servizi in tema di protezione sociale contro la malattia, la vecchiaia, la disoccupazione ecc., il diritto alla salute, il diritto al lavoro, il diritto all'istruzione e così via.
Sono dette "libertà negative", quelle dei diritti civili, perché lo Stato si obbliga a non esercitare limitazioni alla libertà personale, di movimento, di associazione, di riunione, di coscienza e di religione... all'uguaglianza di fronte alla legge... E dov'è il rispetto di quest'obbligo nelle parole di coloro che hanno fatto dire a Mons. Bottoni quello che ha detto?
Comunque uno dei miei figli che vive a Milano in un monolocale sul Naviglio Grande sta meditando di scrivere al Ministro per chiedergli di far chiudere quella maledetta birreria che, proprio sotto alle sue finestre, produce schiamazzi fino alle tre o quattro di mattina e non lo lascia dormire... il Ministro dirotterà la sua missiva a Mons. Bottoni?
«È giusto che lui sia attento al rispetto dei diritti (il Ministro si riferisce a Monsignor Bottoni che ha lanciato l'accusa - n.d.r.), ma allora dovrebbe preoccuparsi della negazione dei diritti dei cittadini milanesi che non possono dormire la notte, girare liberamente per il quartiere, fare ciò che è consentito nelle altre zone. Io intendo garantire i diritti di chi reclama e lo farò senza ledere quelli di nessun altro».
Due domande a me sorgono spontanee.
La prima - Ma com'è che chi a ogni 3x2 professa la sua fede cattolica, poi pretende dalla Chiesa - notoriamente operante con visioni universali dell'uomo - un comportamento che distingua tra Mario Rossi e Mohammed Abbas? Perché la Curia dovrebbe curarsi di Mario Rossi (cittadino) e non di Mohammed Abbas (non cittadino... secondo il Ministro)? Vabbé confondere la religione come uno strumento per raccogliere consenso, ma forse pretendere che le Chiese diventino sezioni di Partito o succursali delle Prefetture forse è un po' troppo.
La seconda - Ma qual'è l'idea di "cittadino" del Ministro Maroni? Quella che si è tali solo se si gode del diritto di cittadinanza? Un Ministro dell'Interno non dovrebbe sapere che nell'ambito dei diritti... e quindi nel concetto stesso di cittadino... quello della cittadinanza è forse il più marginale? Diritti civili (le libertà negative) e i diritti sociali (le libertà positive), sono tutelati dalle Leggi e dalla Costituzione e sono molto più importanti degli stessi diritti politici attorno i quali ruotano gran parte dei diritti conferiti con la cittadinanza... quindi se non "cittadini" come li vuole considerare?
Sono proprio i Comuni che non fanno distinzioni... chiamati ad erogare servizi ai loro "cittadini"... indipendentemente dalla loro "cittadinanza"... È l'adempimento al vincolo costituzionale di garantire le cosiddette "libertà positive" (i diritti sociali)... quelle per le quali lo Stato si impone di erogare servizi in tema di protezione sociale contro la malattia, la vecchiaia, la disoccupazione ecc., il diritto alla salute, il diritto al lavoro, il diritto all'istruzione e così via.
Sono dette "libertà negative", quelle dei diritti civili, perché lo Stato si obbliga a non esercitare limitazioni alla libertà personale, di movimento, di associazione, di riunione, di coscienza e di religione... all'uguaglianza di fronte alla legge... E dov'è il rispetto di quest'obbligo nelle parole di coloro che hanno fatto dire a Mons. Bottoni quello che ha detto?
Comunque uno dei miei figli che vive a Milano in un monolocale sul Naviglio Grande sta meditando di scrivere al Ministro per chiedergli di far chiudere quella maledetta birreria che, proprio sotto alle sue finestre, produce schiamazzi fino alle tre o quattro di mattina e non lo lascia dormire... il Ministro dirotterà la sua missiva a Mons. Bottoni?