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impronte digitali per i bambini ROM

Garantire insieme: sicurezza e giustizia uguale per tutti; privacy e diritto del cittadino all'informazione

Impronte rom, Ue: «No a discriminazioni su base etnica»

Messaggioda annalu il 02/07/2008, 17:41

Dal Corriere.it di oggi:

Impronte per i rom, la commissione Ue:
«No a discriminazioni su base etnica»I
l responsabile agli Affari sociali: «Affronteremo il problema italiano quando sarà un caso concreto»

BRUXELLES - «Le persone sono uguali, la direttiva Ue dice chiaramente che non si possono fare differenze su base etniche». È quanto ha affermato il commissario europeo agli Affari sociali, Vladimir Spidla, presentando a Bruxelles il rapporto sull'inclusione dei rom in Europa. «Non posso parlare del caso italiano - ha detto rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulla decisione del governo di prelevare le impronte dei rom - perché le mie conoscenze non sono abbastanza approfondite, ma è chiaro che in Europa è impossibile dare ad alcuni cittadini per motivi etnici doveri diversi rispetto ad altri. L'eguaglianza è il valore primordiale - ha proseuito Spidla - la non discriminazione e le pari opportunità sono la cosa più importante dell'Europa».

PROBLEMA GRAVE - Del resto, ha proseguito Spidla, «almeno in teoria trovo il problema (italiano) abbastanza grave, ma naturalmente non posso dire quale sarà la reazione della Commissione. Certamente seguiremo attentamente il caso concreto e non quello teorico. La Commissione - ha concluso il commissario - può reagire solo a una situazione reale e questo non è ancora il caso perché non ho le informazioni».

02 luglio 2008
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Ma Maroni insiste: "Censimento nomadi entro 15 ottobre"

Messaggioda annalu il 02/07/2008, 17:50

Ma Maroni insiste:

ANSA:

MARONI: ELIMINEREMO CAMPI DISUMANI
Censimento nomadi entro 15 ottobre, nessuna violazione diritti

(ANSA) - ROMA, 2 LUG - 'La realta' che noi vogliamo eliminare per sempre e' quella dei campi nomadi in cui si vive in modo disumano'. Cosi' il ministro Maroni. Nel corso del question Time alla Camera Maroni ha annunciato che il censimento avviato dal governo nei circa 700 campi nomadi presenti sul territorio, con l'identificazione di 'tutti i minori che ci vivono', verra' concluso entro il 15 ottobre. Un'operazione -ha detto- che non comporta violazioni ne' delle norme Ue ne' della carta dei diritti dei minori.
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Premier intende abbandonare repressione e integrare i Rom ?

Messaggioda Sandra Zampa il 03/07/2008, 19:07

il Presidente del Consiglio intende revocare lo stato di emergenza, abbandonare le politiche repressive e promuovere l’integrazione sociale e la scolarizzazione di minori Rom e Sinti ?

Interpellanza urgente ex. art. 138 bis del Regolamento


I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri,

per sapere, premesso che,


il 21 maggio 2008, con DPCM viene dichiarato lo stato di emergenza, fino al 31 maggio 2009, in relazione agli insediamenti di comunità nomadi nel territorio delle regioni Campania, Lazio e Lombardia;



la base giuridica per l’adozione del decreto è costituita dall’art. 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225: si tratta della legge che istituisce il Servizio nazionale della Protezione civile, e il cui art. 5, comma 1, prevede che, al verificarsi di calamità naturali, catastrofi o altri eventi che per intensità ed estensione debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, delibera lo stato di emergenza, determinandone durata ed estensione territoriale in stretto riferimento alla qualità e alla natura degli eventi;



sulla base del DPCM, il 30 maggio 2008 vengono adottate tre ordinanze (n. 3676, n. 3677, e n. 3678) del Presidente del Consiglio dei ministri, che contestualmente nominano i prefetti di Roma, Milano e Napoli come commissari delegati per la realizzazione di tutti gli interventi necessari al superamento dello stato di emergenza, e attribuiscono loro una serie di poteri tra cui quello del “monitoraggio dei campi autorizzati in cui sono presenti comunità nomadi e individuazione degli insediamenti abusivi (art. 1, comma 2, lett. b) e quello “dell’identificazione e censimento delle persone, anche minori di età, e dei nuclei familiari presenti nei campi autorizzati e negli insediamenti abusivi, attraverso rilievi segnaletici”(art. 1, comma 2, lett. c).



la disinvoltura con cui la dichiarazione dello stato di emergenza sui campi nomadi viene ricondotta alla fattispecie costituita dal “verificarsi di calamità naturali, catastrofi o altri eventi”, potenzialmente sembra giustificare la dichiarazione dello stato di emergenza, con semplice DPCM, senza alcun controllo o garanzia parlamentare, praticamente su qualunque materia;



nelle dichiarazioni rese dal Ministro Maroni, tale intervento sarebbe legittimato, inoltre, dal Regolamento CE n. 380/2008; in realtà, tale regolamento prevede la rilevazione di identificatori biometrici, comprendenti le immagini del volto e le impronte digitali, a partire dall’età di sei anni, al mero fine di istituire un modello uniforme per i permessi di soggiorno rilasciati a cittadini di paesi terzi;



viene quindi impropriamente estesa una normativa comunitaria - applicabile ai soli cittadini extra-comunitari e ai soli fini di istituzione di un modello uniforme di permesso di soggiorno - a tutti coloro che italiani, comunitari o extra-comunitari, di qualunque età, anche inferiore ai sei anni, si trovino in un campo nomade, autorizzato o abusivo, e a prescindere dalla presenza legale o illegale sul territorio italiano, e dunque dall’eventuale rilascio di un permesso di soggiorno, dimenticando peraltro che circa il 60 per cento dei rom presenti sul territorio nazionale ha la cittadinanza italiana;



le norme adottate, inoltre, lungi dal distinguere tra cittadini italiani, comunitari o extra-comunitari, si fondano sul mero presupposto che tutti coloro che vi saranno soggetti si trovino in un campo nomade, suscitando così le perplessità espresse dal Garante della privacy che non ha mancato di sottolineare come questa “schedatura” sarebbe priva di una base normativa, prevedendo oggi la legge che le impronte possano essere prese solo in casi ben determinati, come per esempio nell’ipotesi di ingresso in carcere. In ogni caso non possono essere prese indiscriminatamente, o comunque per una fascia sola della popolazione sulla base della mera considerazione che il soggetto viva in un campo nomade, violando così il principio di dignità, di non discriminazione per etnia e di tutela dei minori;



tali disposizioni, secondo Unicef Italia, violano fondamentali principi non solo costituzionali, primo tra tutti quello sancito dall’art. 3 Cost., ma anche quelli del superiore interesse del bambino su qualunque altra considerazione e quello di non discriminazione dei bambini, principi cardine della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia; così come preoccupate sono state le dichiarazioni del Commissario per i diritti umani in seno al Consiglio d’Europa che ha ricordato come “tali metodi richiamano misure prese nel passato e che hanno portato alla repressione dei Rom”;



le norme approvate, infatti, al di fuori di ogni garanzia parlamentare o costituzionale, lungi dal perseguire gli autori di abusi e violazioni dei diritti dei bambini, finiscono per equiparare le vittime di tali abusi ai criminali che li sfruttano, e ledono al contempo in maniera sproporzionata il diritto all’eguaglianza di tutti i bambini, rilevando un approccio da un lato restrittivo e discriminatorio, dall’altro inefficace, come sottolineato dalla stessa Cei;



la stessa finalità indicata dal Ministro dell’Interno e da quello della Scuola, di favorire così la scolarizzazione dei minori rom, è contraddetta dalla stessa pratica di sgombero dei campi rom che spesso, come testimoniato dai volontari che vi lavorano a stretto contatto, determina l’inutile e pericoloso effetto di sparpagliare nuovamente quei bambini per le città, interrompendo, invece, processi di scolarizzazione in corso, avviati con il concorso di tutte le professionalità della scuola italiana:



se il Presidente del Consiglio dei ministri intenda modificare quanto prima il decreto che proclama lo stato di emergenza, e le ordinanze conseguentemente adottate, abbandonando le politiche repressive e discriminatorie fin qui seguite, e avviando invece un’approfondita riflessione sulle politiche di integrazione, affrontando in particolare l’aspetto della scolarizzazione e dell’integrazione sociale dei bambini appartenenti a comunità nomadi; se, a tal fine, non intenda predisporre un piano nazionale, integrato e pluriennale per la frequenza e il successo scolastico di minori rom e sinti.



Roma, 03 luglio 2008


On.li Antonello Soro, Gianclaudio Bressa, Marina Sereni, Sesa Amici, Roberto Zaccaria, Manuela Ghizzoni, Maria Letizia De Torre, Donata Lenzi, Sandra Zampa.
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Re: impronte digitali per i bambini ROM

Messaggioda matthelm il 04/07/2008, 9:02

Un editoriale da "famiglia Cristiana":

SILENZIO ASSORDANTE CONTRO L’INDECENTE PROPOSTA DI MARONI

PRIMA PERÒ LE IMPRONTE
DEI PARLAMENTARI E DEI FIGLI
«Spetta al Governo», ha detto monsignor Marchetto di Migrantes, «favorire le iniziative di istruzione che sono alimentate nei campi rom solo dalle associazioni di volontariato».

Alla prima prova d’esame i ministri "cattolici" del Governo del Cavaliere escono bocciati, senza appello. Per loro la dignità dell’uomo vale zero. Il principio della responsabilità di proteggere (cioè, il riconoscimento dell’unità della famiglia umana e l’attenzione per la dignità di ogni uomo e donna), ampiamente illustrato da papa Benedetto XVI all’Onu, è carta straccia. Nessuno che abbia alzato il dito a contrastare Maroni e l’indecente proposta razzista di prendere le impronte digitali ai bambini rom.

Avremmo dato credito al ministro se, assieme alla schedatura, avesse detto come portare i bimbi rom a scuola, togliendoli dagli spazi condivisi coi topi. Che aiuti ha previsto? Nulla. Il prefetto di Roma, Carlo Mosca, s’è rifiutato di schedare, il presidente del Veneto, Galan, ha parlato di "fantapolitica", ma il ministro non arretra d’un millimetro.

Non stupisce, invece, il silenzio della nuova presidente della Commissione per l’infanzia, Alessandra Mussolini (non era più adatta Luisa Santolini, ex presidente del Forum delle famiglie?), perché le schedature etniche e religiose fanno parte del Dna familiare e, finalmente, tornano a essere patrimonio di Governo. Non sappiamo cosa ne pensi Berlusconi: permetterebbe che agenti di polizia prendessero le impronte dei suoi figli o dei suoi nipotini?

A sessant’anni dalle leggi razziali, l’Italia non ha ancora fatto i conti con le sue tragiche responsabilità (non ce ne siamo vergognati abbastanza). In particolare, quei conti non li ha fatti il Centrodestra al Governo, se un ministro propone il concetto di razza nell’ordinamento giuridico. Perché di questo si tratta. Come quando i bambini ebrei venivano identificati con la stella gialla al braccio, in segno di pubblico ludibrio.

Oggi, con le impronte digitali, uno Stato di polizia mostra il volto più feroce a piccoli rom, che pur sono cittadini italiani. Perché non c’è la stessa ostinazione nel combattere la criminalità vera in vaste aree del Paese? Rende meno, forse, politicamente? Ma c’è di più. Stiamo assistendo al crepuscolo della giustizia e alla nascita di un diritto penale straordinario per gli stranieri poveri. La Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia (firmata anche dall’Italia, che tutela i minori da qualsiasi discriminazione) non conta più niente. La schedatura di un bambino rom, che non ha commesso reato, viola la dignità umana. Così come la proposta di togliere la patria potestà ai genitori rom è una forzatura del diritto: nessun Tribunale dei minori la toglierà solo per la povertà e le difficili condizioni di vita.

È giusto reprimere, con forza, chi nei campi nomadi delinque, ma le misure di Maroni non servono a combattere l’accattonaggio (che non è reato). C’è un solo modo perché i bambini rom non vadano a rubare: mandarli a scuola. Qui, sì, ci vorrebbe un decreto legge perché, ogni mattina, pulmini della polizia passassero nei campi nomadi a raccoglierli. Per la sicurezza sarebbero soldi ben spesi.

Quanto alle impronte, se vogliamo prenderle, cominciamo dai nostri figli; ancor meglio, dai parlamentari: i cittadini saprebbero chi lavora e chi marina, e anche chi fa il furbo, votando al posto di un altro. L’affossa "pianisti" sarebbe l’unico "lodo" gradito agli italiani.
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Re: impronte digitali per i bambini ROM

Messaggioda incrociatore il 08/07/2008, 10:20

L'ARCI ha cominciato ieri la campagna contro le impronte digitali con oltre 3000 impronte raccolte volontariamente a Roma...

e sul web impazza l'iniziativa di G.O.D. "Ghostwriters on demand"
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A Bologna i problemi si risolvono senza atti razzisti.

Messaggioda Sandra Zampa il 09/07/2008, 20:07

L'onorevole Donata Lenzi ed io ci uniamo alle preoccupazioni espresse dai Consigli provinciale e comunale di Bologna in riferimento all’iniziativa del ministro Maroni di schedare i bambini di etnia Rom attraverso le impronte digitali.

Ricordiamo che si e’ ancora in attesa della convocazione della commissione Infanzia, che ho richiesta per discutere di un provvedimento che ha suscitato dure critiche da parte della Caritas e della Cei, oltre che dalle organizzazioni mondiali come L’Unicef, perche’ lesivo della dignita’ umana e discriminante.

Le nostre amministrazioni hanno da sempre lavorato perche’ fossero garantiti i diritti dei minori che si trovano a vivere in condizioni di illegalita’, garantendo la sicurezza di tutti i cittadini e risolvendo situazioni logistiche di pericolo, senza per questo macchiarsi di atti di razzismo o di intolleranza.

Insieme a Lenzi, ho firmato un'interpellanza urgente al presidente del Consiglio per chiedere che venga immediatamente ritirata l’ordinanza e sostituita con un piano a favore della scolarizzazione e integrazione dei bambini di etnia Rom e Sinti, concludoncon l’auspicio che le forze politiche trovino la necessaria coesione nella difesa dei diritti fondamentali dei bambini.

Potete trovare qui http://www.sandrazampa.it/?p=299 l'interpellanza urgente e le principali dichiarazioni che arrivano da tutto il mondo contro la schedatura dei bambini Rom ideata da Maroni.

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Re: impronte digitali per i bambini ROM

Messaggioda incrociatore il 10/07/2008, 12:33

dal Parlamento Europeo almeno la notizia che in Europa la maggioranza è ancora civile.
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Re: impronte digitali per i bambini ROM

Messaggioda incrociatore il 11/07/2008, 8:24

però oggi sulla stampa cattolica la notizia enorme di un Parlamento Europeo che censura l'Italia di razzismo è praticamente inesistente... perché?

Quando viene citato (per quel che ho visto, ma magari mi sbaglio), il tutto è derubricato come la solita manovra della sinistra italiana che mesta nel torbido all'estero non importa se al prezzo di screditare il Paese... dimenticando che il voto a maggioranza a Bruxelles si è avuto grazie all'astensione quando non al voto a favore di una grandissima parte delle forze di centro-destra... PPE in testa.
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Maroni, invece di accusare l’ARCI, si rilegga condanna UE.

Messaggioda Sandra Zampa il 14/07/2008, 20:19

Invece di accusare l’Arci, il ministro Maroni farebbe meglio a rileggersi il testo della risoluzione con cui Bruxelles condanna le misure del governo italiano per la raccolta delle impronte digitali dei Rom, minori compresi.
Cosi’, come membro della commissione Bicamerale Infanzia e della commissione per le Politiche Comunitarie, mi sento in dovere di intervenire nel botta e risposta tra il ministro dell’Interno e l’Arci.

Maroni minaccia querele a un’associazione che si muove correttamente all’interno della società civile guidata un unico obiettivo: difendere il rispetto dei diritti umani e dell’infanzia.

Ho dovuto ricordare al ministro che le sue misure sono state definite dall’Europarlamento, ‘un chiaro atto di discriminazione basato sulla razza e sull’origine etnica’.

Qui http://www.sandrazampa.it/?p=321 potete trovare la risoluzione UE che condanna questo atto del governo italiano, la segnalazione dell'Arci e l'attacco del Ministro.

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Re: impronte digitali per i bambini ROM

Messaggioda Paolo65 il 17/07/2008, 8:28

Trovo che la richiesta di impronte anche ai bambini Rom più che razzista o xenofoba, come è stata definita, la trovo eccessiva, mentre mi trovo d'accordo sulla completa identificazione di chi c'è nei campi nomadi, spesso illegali dai quali escono molti problemi, non ultimi quelli della vita indecorosa ai quali sono sottoposti i bambini di quei campi.

Oggi pare che ci sia un accordo per l'impronta per tutti dal 2010. Bene, così la finiamo con polemiche inutili e si va al sodo della questione che resta una maggiore sicurezza per tutti.

La SX finora ha lasciato alla DX il tema sicurezza,una delle cause della sconfitta devastante alle ultime politiche.

Serve un PD diverso che metta in primo piano il tema e la faccia finita con il buonismo straccione che fa perdere elettorato e mette nelle mani della Lega un tema così delicato.

Serve una virata di 180° su questo ed altri temi.

Paolo
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