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impronte digitali per i bambini ROM

Garantire insieme: sicurezza e giustizia uguale per tutti; privacy e diritto del cittadino all'informazione

impronte digitali per i bambini ROM

Messaggioda franz il 26/06/2008, 23:02

al peggio non c'è mai fine ... chissà quando arriveremo a marcare case e macchine dei ROM con un simbolo univoco, come si marcavano le case ed i passaporti degli ebrei con la stella a sei punte duerante la seconda guerra mondiale?



Il ministro Maroni (Lega) ipotizza di prendere le impronte anche ai minori rom
"come garanzia per la tutela dei loro diritti". Polemica con l'Unicef
Impronte nomadi, Garante privacy
"Rischio discriminazione"
Pizzetti scrive ai prefetti di Roma, Milano e Napoli per avere spiegazioni
Finocchiaro: "E se invece che bambini rom scrivessimo bambini ebrei?"


Impronte nomadi, Garante privacy "Rischio discriminazione"

ROMA - Prendere le impronte ai minorenni rom può essere una pericolosa "discriminazione". Lo dice il Garante per la privacy Francesco Pizzetti che stamani ha riunito l'organismo di controllo, ha valutato notizie e dichiarazioni che circolano da ieri, e ha deciso di convocare i supercommissari per l'emergenza rom, cioè i prefetti di Roma, Milano e Napoli. Milano, soprattutto, dove il prefetto Gian Valerio Lombardi ha avviato da un paio di settimane la schedatura dei rom che vivono in campi rom per avere la lista dei nomadi che possono sostare nei campi.

Il Garante per la protezione dei dati personali ritiene che la rilevazione delle impronte digitali anche dei minori, "pur nell'ambito dell'attività di identificazione e di censimento delle comunità di nomadi", potrebbe coinvolgere "delicati problemi di discriminazione che possono toccare anche la dignità delle persone e specialmente dei minori". Ecco perché è necessario ascoltare i tre supercommissari che da settimane stanno eseguendo la direttiva del ministro Roberto Maroni. I dubbi del Garante riguardano in generale l'attività di acquisizione dei dati personali nei campi rom nei confronti di adulti e minorenni. Pizzetti ha già scritto ai tre prefetti chiedendo di sapere e capire le modalità di acquisizione, tempi di conservazione e finalità della raccolta dei dati. E' un censimento o una schedatura? La differenza lessicale è minima. Quella sostanziale può essere un abisso.

Anche stamani, dopo averlo spiegato per la prima volta ieri davanti al Parlamento tracciando le linee programmatiche del suo dicastero, il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha ripetuto che il governo andrà avanti fino in fondo sul tema della sicurezza, in particolare sui nomadi: "Non ci faremo impressionare o fuorviare da chi esprime giudizi e conosce poco questa terribile realtà che fa dell'Italia uno dei Paesi più arretrati al mondo". Identificare, per altri schedare, e prendere le impronte ai minori è - secondo il ministro - "una norma che punta al superamento dell'emergenza nomadi", una realtà per cui "i bambini vivono nei campi in mezzo ai topi".

Il nesso causa-effetto tra topi e impronte digitali sfugge un po'. Maroni lo spiega così: sapere chi sono i minori rom, quanti sono, dove vivono e con chi
è il fondamento "per rispettare il loro diritto all'infanzia" e dire basta ad abusi e sfruttamenti, anche quelli a cui li sottopongono i genitori. Un altro intendimento del ministro, infatti, è quello di togliere la patria potestà a chi manda i figli a rubare o a chiedere l'elemosina. Anche solo a vendere rose. "Del resto - ha aggiunto Maroni - nel 2007 l'allora ministro Rosi Bindi disse che occorreva difendere i minori anche ricorrendo alla rilevazione delle impronte digitali".

Le spiegazioni del titolare del Viminale non convincono. I diritti dell'infanzia prima di tutto. "Ma cosa succederebbe se invece che bambini rom scrivessimo bambini ebrei?" è la provocazione di Anna Finocchiaro. "Quali sarebbero le reazioni e le considerazioni? - aggiunge la presidente dei senatori del Pd - Credo proprio che il ministro Maroni debba riflettere bene prima di fare certi annunci". Fare liste è sempre pericoloso. Chi garantisce sull'uso legittimo di quelle liste? Contrari in blocco i Radicali: "Censimento è una cosa, prendere le impronte un'altra. Non ci stiamo" dice Rita Bernardini.

Con Maroni si schiera compatto il Pdl, da Maurizio Gasparri (An) a Gabriella Carlucci (Fi), vicepresidente della Commissione Infanzia. D'accordo anche un tecnico come Simonetta Matone, ex presidente del Tribunale dei minori di Roma e ora capo di gabinetto alle Pari Opportunità. Quattro eurodeputati di Rifondazione comunista interrogano la Ue sulle ultime iniziative del governo italiano. Le suore missionarie comboniane consegnano addirittura un comunicato per dire che "lungi dal servire e difendere i piccoli zingari, la proposta ha il sapore del razzismo etnico, una sorta di moderna stella gialla che classifica da subito come delinquenti i bambini zingari".

Polemica a distanza tra Maroni e Unicef. Il ministro accusa, in generale ma tra questi anche l'Unicef, i soliti ben pensanti che si scandalizzano per le impronte ma lasciano i bambini rom a vivere tra i topi. Secca la replica di Vincenzo Spadafora, presidente di Unicef Italia: "Non si può, per proteggere i bambini, violare i loro diritti fondamentali. Non dobbiamo criminalizzare le vittime. Dobbiamo invece colpire chi abusa e sfrutta i bambini".

(26 giugno 2008)

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L'Ue boccia le impronte ai rom

Messaggioda franz il 27/06/2008, 13:19

La proposta del ministro dell'Interno Maroni: prendere le impronte digitali ai nomadi
Jacques Barrot, commissario alla Giustizia ricorda che Bruxelles vigila sui diritti umani
L'Ue boccia le impronte ai rom
"Mai successo prima in Europa"

La schedatura dei gruppi etnici non è compatibile con le normative comunitarie
ma la Commissione puntualizza: "commenteremo solo la legge quando approvata"

BRUSSELLES - Gli Stati membri dell'Unione europea non possono prendere misure di schedatura o prelievo di informazioni biometriche come impronte digitali per singoli gruppi nazionali o etnici. Lo ha detto Pietro Petrucci, uno dei portavoce della Commissione europea.

Petrucci si è rifiutato di commentare direttamente l'annuncio lanciato dal ministro dell'Interno Roberto Maroni di una banca dati con le impronte digitali dei rom. "Si tratta solo di un annuncio - ha detto - e noi non commentiamo annunci. Parliamo solo quando siamo di fronte a un fatto concreto, a un atto giuridico dello Stato membro".

Tuttavia, di fronte alla domanda dei giornalisti se sia in generale compatibile con le norme Ue contro la discriminazione e i pari diritti dei cittadini comunitari che uno Stato membro schedi le impronte dei soli rom, Petrucci ha risposto chiaramente: "No". Il portavoce ha spiegato inoltre che il governo italiano dovrà notificare la norma a Bruxelles una volta che il decreto, passati i due mesi di rito, sarà convertito in legge.

Petrucci ha comunque aggiunto che "non è mai successo finora in uno Stato membro" che si schedino le impronte di un singolo gruppo. E infine ha ricordato che Bruxelles dà grande importanza al rispetto dei diritti umani e dei valori fondamentali e alla lotta contro la discriminazione.

(27 giugno 2008)
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Re: L'Ue boccia le impronte ai rom

Messaggioda annalu il 27/06/2008, 14:49

franz ha scritto:[...]
BRUSSELLES - Gli Stati membri dell'Unione europea non possono prendere misure di schedatura o prelievo di informazioni biometriche come impronte digitali per singoli gruppi nazionali o etnici. Lo ha detto Pietro Petrucci, uno dei portavoce della Commissione europea.
[...]
Petrucci ha comunque aggiunto che "non è mai successo finora in uno Stato membro" che si schedino le impronte di un singolo gruppo. E infine ha ricordato che Bruxelles dà grande importanza al rispetto dei diritti umani e dei valori fondamentali e alla lotta contro la discriminazione.

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Per fortuna che stiamo in Europa!!!

Non avevo commentato prima la notizia, perché ... era troppo grave per poter dire qualcosa senza eccedere.
L'idea dui schedare le persone sulla base della loro appartenenza etnica è evidentemente una tentazione che si ripete nella storia: serve ad identificare un "nemico" come "diverso da noi" che siamo i buoni.

Il problema poi si allarga.
Noi, chi siamo, ma soprattutto, chi sono "gli altri"?
Prima escludiamo un gruppo etnico o più di uno, poi un gruppo con orientamenti sessuali meno frequenti, poi ... lasciamo perdere.

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Re: impronte digitali per i bambini ROM

Messaggioda mario il 27/06/2008, 22:51

E comunque, in ogni caso, i bambini non si toccano.
Non si discriminano.
Non vanno fatti piangere. Né svegliati nella notte per perquisizioni o deportazioni.
Perché di deportazione si è trattato quella notte.
L’abbiamo visto alla televisione e siamo rimasti tutti a guardare.
Una società che non rispetta i bambini non promette niente di buono.
Cosa è peggio una legge ad personam, o un bambino maltrattato ?
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Non saremo più sicuri dopo che avremo umiliato i bambini Rom

Messaggioda Sandra Zampa il 28/06/2008, 2:31

L’attuale stato di crisi istituzionale e il senso di insicurezza che sembrano pervadere i nostro Paese chiamano sempre più spesso in causa la ricerca della legalità.

Ma quando in nome di un distorto principio di legalità si agisce ai danni dei più deboli fino alla mancata tutela dei diritti della persona umana, allora è il senso più alto della giustizia ad essere offeso.

La proposta del ministro Maroni di schedare i bambini di etnia rom attraverso le impronte digitali è aberrante e ingiusta perchè viola i diritti della persona umana, perchè discrimina e si accanisce su una etnia in particolare, perchè riguarda i bambini. Bambini nella grande maggioranza dei casi nati in Italia e spesso vittime di violenza, mai carnefici.

Nasce il sospetto che nel nostro Paese anziché dotarsi di strumenti efficaci per la lotta contro la criminalità ci si concentri in demagogiche e pericolose uscite ad effetto. Da mesi non si fa altro che parlare di rom facendo leva sul senso di paura e di fastidio che molti cittadini avvertono nelle nostre città, ma non è così che saremo in grado di risolvere il
problema.

La Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia è stata ratificata dall’Italia con la legge n° 176 del 27 maggio 1991 e fa bene l’Unicef a ricordare al ministro Maroni che non si difendono i bambini violandone i diritti sanciti dalla Convenzione. Il monito di Monsignor Nozza, direttore della Caritas, è un richiamo al senso di civiltà: “i bambini vanno difesi e accuditi e non trattati da criminali” come intende fare il ministro Maroni con l’umiliante trattamento delle impronte digitali. Anche la Commissione Europea ha espresso il suo dissenso e invita l’Italia a non procedere in questa direzione che viola le norme comunitarie in materia.

Ma prima ancora dei moniti delle istituzioni europee e delle organizzazioni credo che ognuno di noi possa, in coscienza, comprendere come non sia ammissibile che un bambino, di qualsiasi razza, provenienza, colore e religione sia trattato come un possibile criminale. La ferita che gli sarebbe provocata è di quelle che nessuna legge al mondo potrà più
cancellare perchè farà di lui un diverso e un isolato, una persona indesiderata, un nemico prima che un simile.

La destra ci accusa di buonismo, di negare le assonanze tra presenza di campi rom e aumento della criminalità, ma sono accuse che tendono a mettere a tacere il buonsenso e la coscienza civile dei cittadini, anche di quelli di destra, davanti a scelte e proposte che gettano una luce sinistra su tutti gli italiani. La sicurezza nelle nostre città non sarà migliore dopo che avremo umiliato i bambini rom, dopo che la nostra coscienza di nazione civile e democratica avrà subito un così duro colpo. Sono certa che gli italiani non intendano rivivere le pagine più inquietanti della storia, purtroppo anche della storia del nostro Paese.

Aiuterete me ed il Partito Democratico in questa battaglia di civiltà ?

Conto sul vostro aiuto.

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Re: Non saremo più sicuri dopo che avremo umiliato i bambini Rom

Messaggioda franz il 28/06/2008, 11:25

Sandra Zampa ha scritto: La sicurezza nelle nostre città non sarà migliore dopo che avremo umiliato i bambini rom, dopo che la nostra coscienza di nazione civile e democratica avrà subito un così duro colpo. Sono certa che gli italiani non intendano rivivere le pagine più inquietanti della storia, purtroppo anche della storia del nostro Paese.

Aiuterete me ed il Partito Democratico in questa battaglia di civiltà ?

Conto sul vostro aiuto.

Sandra Zampa

Tutto questo mi fa venire in mente le operazioni di pulizia etnica che furono messe in atto nella prima metà del secolo scorso e che arrivavano a togliere (rapire) bambini rom alle loro famiglie per affidarli a famiglie "normali". Politiche che furono portate avanti anche da paesi civili come la Svezia, la Svizzera e quasi tutto il nord Europa. Solo che l'Europa ha imparato dai propri errori e solo noi italiani sembriamo condannati ciclicamente a ripeterli (quel "ho, no, not again" del FT è emblematico).

A proposito di quei periodi e di quelle politiche di allora, uno dei nostri ulivisti in rete, mario cavatore, anni fa ha scritto un libro "il seminatore", edito da einaudi. Io l'ho letto e ve lo raccomando, ... lo raccomanderei anche a Maroni ed ai vari legisti ma non sono cosi' ottimista.

Ciao,
Franz

Link:
Il libro, sul sito dell'autore: http://www.mariocavatore.it/seminatore.htm
Campagna contro il pregiudizio nei confronti dei Rom: http://www.immigrazioneoggi.it/rubriche ... /spot.html
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Re: Non saremo più sicuri dopo che avremo umiliato i bambini Rom

Messaggioda Perrynic il 01/07/2008, 0:47

Su questo discorso qua, io vado un po' controcorrente.

Diciamo che non sono contrario a che vengano prese le impronte digitali ai rom, perché non sono contrario che addirittura sulle carte d'Identità italiane ci siano le impronte digitali degli Italiani.

Per me si potrebbe fare benissimo una carta d'Identità elettronica in cui ci siano anche le impronte digitali del proprietario della carta d'Identità, magari inserite in un microcip all'interno della carta d'Identità.

Così come dovrebbe essere anche nei permessi di soggiorno e nelle carte d'Identità rilasciate ai cittadini stranieri che non hanno ancora la cittadinanza Italiana ma solo la carta di soggiorno (che è una cosa diversa dal premesso di soggiorno).

Sarebbe molto più semplice l'Identificazione delle persone da parte degli organi di polizia, per qualsiasi motivo.

Chi non ha problemi con la legge nulla ha da preoccupardi della presenza delle sue impronte digitali nella sua carta d'Identità, mentre sarebbe molto ma molto difficile falsificare una carta d'Identità o falsificare la propria identità, visto che sarebbe tutto registrato in un terminale nei vari uffici della polizia scientifica sparsi in Italia, a cui si potrebbe accedere in maniera veloce.

Naturalmente non bisogna negare che ci sia un problema dei rom a cui bisogna porre rimedio, tali persone praticamente non hanno una vera e propria identificazione, non hanno documenti d'identità, per il motivo che non se li vogliono fare.
Ma non si tratta di schedatura, si tratta semplicemente di poter effettuare una censimento ed una precisa identificazione di tutte le persone presenti in questi campi nomadi.

Vi faccio solo un esempio reale e recentissimo.

Questa notte i miei colleghi hanno fermato una ragazzina rom che dormiva in stazione, proprio perché palesemente di età inferiore ai 18 anni e quindi non avendo dato plausibili spiegazioni del motivo per cui si trovasse da sola di notte in una stazione si è dovuti accompagnarla in ufficio per procedere alla sua identificazione e successivo eventuale affidamento alla famiglia.

Allora cosa è successo:

La ragazzina, per prima cosa ha fatto finta di non capire l'Italiano, si è rifiutata di dare le proprie generalità o di fornira alcun recapito telefonico di una persona alla quale potesse essere affidata, praticamente non parlava.

Non avendo modo di identificarla, si è proceduto a sottoporre la ragazzina ai rilievi "fotodattiloscopici" (foto + impronte digitali) nella speranza che con un cotrollo "AFIS" (quindi con un paragone della banca dati nazionale) si potesse risalire ad una identità certa, nella speranza che la stessa da qualche parte in Italia fosse già stata sottoposta alle stesse impronte digitali.

Nel frattempo la ragazzina ha continuato a non proferire parola.

Nel primo pomeriggio la ragazzina, ha iniziato a proferire qualche parola (in francese), forse anche stufa di attendere in ufficio (ma purtroppo i tempi per la risposta afis sono quelli e fino a che non c'è risposta non si può mandarla via, o almeno entro un tot di ore.

Ha dato un nome un cognome una data di nascita (del 1994), dicendo di essere nata in bulgaria da padre croato (di etnia rom) e madre bulgara, ha detto di essere qui in Italia da soli 3 mesi e per quello non parlava italiano, ha detto che stava in un campo nomadi a circa 150 km di distanza e di essere finita qui in città perché aveva voluto farsi un giro, ma poi era stata derubata da un marocchino e quindi si trovava a dormire in stazione perché aveva perso l'ultimo treno ieri sera per tornare al campo nomadi.

Poi diceva di avere 9 tra sorelle e fratelli e lei era la più grande e quindi doveva badare anche a loro, ha dato nome del padre e della madre, (non le date di nascita) e di essere sposata con un ragazzo di 15 anni di cui però non ha dato alcun nome e di avera anche un figlio, e piangendo diceva che voleva tornare a casa, proprio perché l'aspettava nel campo nomadi il suo bambino ..... diciamo una bella storia strappalacrime.

Naturalmente noi non possiamo lasciarla andare ma dobbiamo affidarla o alla famiglia o in un cetro per minori, quindi insistevamo per farci dare un recapito telefonico, ma lei sosteneva che anche il cellulare era stato rubato dal marocchino oltre alla sua borsa e non si ricordava il numero di telefono del padre.

Nel primo pomeriggio è venuto fuori il responso afis.

La tenera ragazzina era fuggita la sera prima da un centro accoglienza per minori (distante circa 170 km dalla stazione dove l'abbiamo trovata), la ragazzina era finita in quel centro, perché sorpresa in data 28.06.2008 in flagranza di reato a rubare dentro vari appartamenti nel corso della mattinata.

Naturalmente il nome che ci aveva fornito era totalmente fasullo, anzi era il nome della ragazzina che era stata beccata con lei il 28.06.2008 mentre rubava in casa, inoltre aveva non so quanti alias (praticamente altri nominativi che si inventava ogni volta che veniva fermata ed identificata) con una sfilza di precedenti per furto in abitazione.
Quindi tutto quello che ci aveva raccontato era una marea di bugie, naturalmente il fatto che era in italia da soli tre mesi era smentito da tutti i precedenti che aveva e che dimostravano che in italia ci era già da anni, e di sicuro sapeva parlare e capiva benissimo l'Italiano.

Sinceramente non sappiamo nemmeno quale sia effettivamente il suo vero nome, talmente tanti alias che ha e non avendo mai posseduto un reale documento di identificazione.

Quindi poter fare un serio censimento della realtà rom non vedo quale scandalo potrebbe essere, almeno si avrebbe una identificazione precisa della persona prima che possa inventarsi diecimila identità possibili e rendere problematico il procedere alla sua identificazione.

Per sapere come finirà con la ragazzina???

Non preoccupatevi, visto che è del 1994, naturalmente non può essere arrestata, nonostante abbia una sfilza di precedenti per furto in abitazione, (cosa che sinceramente cambierei) verrà riaffidata ad un centro per minori, dal quale fuggirà, questa volta, non sbaglierà treno e invece di finire nella nostra stazione, riuscirà probabilmente a ritornare al campo nomadi da cui ripartirà già il giorno dopo per chissà quale destinazione con qualche cacciavite nascosto e attaccato con lo scotch sotto le ascelle, o all'interno dei pantaloni, o tra i seni (cose vere, ve lo assicuro) pronta per svaligiare qualche altro appartamento.

Signori, non si può lavorare così ...... è umiliante .... credetemi!!!

Saluti Perrynic
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Re: Non saremo più sicuri dopo che avremo umiliato i bambini Rom

Messaggioda annalu il 01/07/2008, 12:11

Perrynic ha scritto:Su questo discorso qua, io vado un po' controcorrente.

In che senso controcorrente?
Tu poni l'accento su un problema molto concreto, che con regole concrete dovrebbe essere superato, e non con la demagogia.

Perrynic ha scritto:Diciamo che non sono contrario a che vengano prese le impronte digitali ai rom, perché non sono contrario che addirittura sulle carte d'Identità italiane ci siano le impronte digitali degli Italiani.

Per me si potrebbe fare benissimo una carta d'Identità elettronica in cui ci siano anche le impronte digitali del proprietario della carta d'Identità, magari inserite in un microcip all'interno della carta d'Identità.

Così come dovrebbe essere anche nei permessi di soggiorno e nelle carte d'Identità rilasciate ai cittadini stranieri che non hanno ancora la cittadinanza Italiana ma solo la carta di soggiorno (che è una cosa diversa dal premesso di soggiorno).

Sarebbe molto più semplice l'Identificazione delle persone da parte degli organi di polizia, per qualsiasi motivo.

La differenza tra razzismo e realismo, sta nella tua prima frase che ho citato.
nemmeno io sono aprioristicamente contraria all'impronta digitale di tuttisulla Carta d'Identità, sono invece assolutamente contraria all'impronta digitale presa in modo poliziesco e selettivo solamente ai rom, bambini compresi.
La differenza tra le due soluzioni è enorme: le impronte digitali di tutti sui documenti facilitano l'identificazione certa delle persone, e può essere di aiuto nell'identificazione di chi delinque.
Prendere le impronte solo ai rom, indica che classifichiamo come potenziali delinquenti i membri di una intera etnia, dimenticandoci della responsabilità individuale.

Perrynic ha scritto:Naturalmente non bisogna negare che ci sia un problema dei rom a cui bisogna porre rimedio, tali persone praticamente non hanno una vera e propria identificazione, non hanno documenti d'identità, per il motivo che non se li vogliono fare.
Ma non si tratta di schedatura, si tratta semplicemente di poter effettuare una censimento ed una precisa identificazione di tutte le persone presenti in questi campi nomadi.

Vi faccio solo un esempio reale e recentissimo.

Questa notte i miei colleghi hanno fermato una ragazzina rom che dormiva in stazione, proprio perché palesemente di età inferiore ai 18 anni [...]
Signori, non si può lavorare così ...... è umiliante .... credetemi!!!

L'esempio che fai è serio ed emblematico.

Alcune considerazioni:
1. tra censimento e rilevazione delle impronte digitali c'è una notevole differenza.
Se per i cittadini italiani "non rom" non sono richieste le impronte, allora non devono venir richieste nemmeno ai cittadini italiani rom. Per i rom stranieri, dovrebbero valere le regole che valgono per tutti gli immigrati.
Altrimenti si ipotizza una "presunzione di colpevolezza" legata all'etnia, e noi ai precedenti della singola persona.

2. L'identità della bimba rom alla fine è stata accertata, perché essendo stata colta a delinquere più volte, le sue impronte erano state registrate. E giustamente, data la sua personale propensione a delinquere.
In questo caso quindi i problemi sono di natura diversa:
- la lentezza del confronto delle impronte della ragazzina con quelle in archivio, e questo mi sembra un problema di organizzazione, che si aggraverebbe solamente, se le impronte archiviate fossero più numerose;
- le difficoltà a forme di limitazione della libertà di minori propensi a delinquere, e questo pure è un problema di carattere generale, sul quale varrebbe la pena soffermarsi.
L'uso dei minori a scopo di azioni delittuose è ampiamente usato, per quel che ne so, da tutte le organizzazioni criminali, proprio per l'impunità della quale i minori godono. Questo fa sì che so strutturi una sorta di "scuola del crimine", ed un ragazzino che ha cominciato a delinquere da piccolo, difficilmente smetterà più tardi.
Creare strutture adatte all'accoglienza dei piccoli delinquenti (zingarelli ladri, ma anche piccoli spacciatori di droga, e peggio, in organizzazioni di tipo mafioso) strutture che portino ad una reale rieducazione positiva, e non solo alla loro reclusione, è un programma impegnativo e costoso. Però porterebbe a risultati, quanto meno perché toglierebbe i piccoli delinquenti dalla strada dopo il primo reato, e quindi disincentiverebbe l'uso dei bambini da parte di tutte le organizzazioni criminali.

Ma questo sarebbe una cosa seria, seria e difficile, di scarso impatto mediatico.

Molto meglio criminalizzare una etnia, affermare che così facendo si riduce la criminalità, e chiudere il discorso.
Se questo non è razzismo!

Quanto poi alle obiezioni che i paragoni tra i campi nazisti e le impronte ai rom siano infondate, mi sembrano le solite affermazioni di chi non ha mai avuto modo di essere lui stesso o di avere parenti o amici discriminati per motivi razziali.

Essere considerati colpevoli solo per il fatto di essere nati è una sensazione terribile, che si percepisce sin dalla più tenera infanzia, e chi lo ha percepito una volta non la dimentica più.

Nell'ultima "retata" a scopo di identificazione in un campo nomadi, è stato costretto ad un risvegli in pieno clima poliziesco un anziano di etnia rom, reduce dai campi di sterminio ed insignito della medaglia d'oro.
Cosa deve aver pensato e sofferto quella persona?
Quali terribili ricordi questa esperienza può aver risvegliato?

La sensibilità delle persone non conta, se sono di etnia ... che a Maroni non piace?

Un bambino umiliato pubblicamente di fronte ai suoi amichetti coi quali si sta faticosamente integrando, non ne risentirà in modo grave, e non potrà forse arrivare alla conclusione che delinquere e derubare i non-rom è lecito, dato il loro comportamento?

Il razzismo è una cosa seria, molto seria.
In questo periodo storico, in cui le grandi migrazioni portano a contatto etnie e culture diverse, ogni cenno di discriminazione può essere molto pericoloso e scatenare reazioni a catena imprevedibili.

Ricordiamoci, così tanto per promemoria, che la popolazione occidentale, cristiana e di pelle chiara non è più la maggioranza.
Una vena di razzismo, o almeno di xenofobia, è purtroppo presente un po' ovunque nel mondo.
L'Europa ha dato un esempio terribile nel novecento.
Stiamo attenti a non ripeterci, ma anche solo a non rammentare a tutti quello che siamo stati capaci di fare.

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Re: impronte digitali per i bambini ROM

Messaggioda ranvit il 01/07/2008, 13:01

Su questo discorso concordo abbastanza con annalu.

Premesso che sono per le impronte digitali a tutti, credo che per i Rom cittadini italiani vada attuata una politica semplice semplice : salario minimo di disoccupazione - alloggi popolari come a tutti gli indigenti italiani - obbligo scolastico per tutti i minori fino a 16 anni come previsto dalla legge.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: impronte digitali per i bambini ROM

Messaggioda mario il 01/07/2008, 14:43

"Salario minimo di disoccupazione - alloggi popolari come a tutti gli indigenti italiani."
Non mi risulta che sia come dici tu.
Magari.
Il punto è proprio questo. Non è così.
E invece dovrebbe essere.
Oltre alle manifestazioni contro Berlusconi (doverose) perchè non portiamo avanti questi temi?
"Salario minimo di disoccupazione e alloggi popolari..."
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