pagheca ha scritto:Robyn ha scritto:La mafia,la camorra,ed in generale la criminalità organizzata si sconfiggono cercando di sviluppare il sud.
vero, ma come?
bene, abbiamo scoperto che il sottosviluppo lo si combatte con lo sviluppo. ....
Ma come si sviluppa il Sud?
Sul "come" rimando a quell'articolo sulla gabbie salariali apparso su
noisefromaerikaIn particolare:
Ma perché è più bassa la curva di domanda di lavoro al Sud? Non si può fare in modo che si alzi?
La prima domanda è l'essenza della questione meridionale. Perché l'economia meridionale genera una domanda di lavoro così bassa? C'è un dibattito che dura da più di un secolo sulla questione, per cui lascio la domanda sospesa e non mi addentro oltre (anche se consiglio tutti di leggere questo post di Michele). Rispondere alla seconda domanda richiede purtroppo che si risponda alla prima. Se, per esempio, riteniamo che il Sud abbia una struttura sociale e istituzionale ben funzionante e difetti solo di maggior capitale fisico che ne aumenti la produttività (per esempio un bel ponte sullo stretto di Messina) allora la risposta è di riaprire i rubinetti dell'aiuto al Mezzogiorno. Se invece riteniamo che il prinicipale problema del Sud sia la presenza di una classe dirigente marcia e rapace che sopravvive grazie ai trasferimenti del centro, allora la soluzione è tagliare il tubo che continua a nutrire tale classe dirigente disfunzionale e pericolosa. Analisi più sfumate e articolate sono possibili, ciascuna con le sue conseguenze in termini di soluzioni. Il dibattito continua.
Una osservazione importante però è che qualunque cosa si decida di fare per risolvere la questione meridonale, i risultati necessiteranno tempo per manifestarsi, probabilmente parecchio tempo. Nel breve periodo, qualunque sia la causa della bassa domanda di lavoro al Sud, l'unica opzione per intervenire rapidamente in favore dell'occupazione è permettere un aggiustamento del salario verso il basso.
Ma non è ingiusto che uno abbia un salario più basso solo perché è nato al Sud?
Si, è ingiusto. È anche ingiusto che uno abbia un salario più basso perché è nato in Italia invece che in Germania. Oppure perché il nonno è emigrato in Argentina invece che negli Stati Uniti. La vita è spesso ingiusta. Ci sono ingiustizie rispetto alle quali non si può far nulla. Il mio corredo genetico ha decretato che non sono bello come Brad Pitt; posso ritenere che ciò sia ingiusto, ma devo solo farmene una ragione e smettere di pensarci. Su altre ingiustizie possiamo agire, e l'ingiustizia dei salari differenti è una di queste. Il modo giusto per eliminare l'ingiustiza è far sviluppare il Sud; per farlo bisogna purtroppo rispondere alla domanda precedente. Quali sono le forze che mantengono la domanda di lavoro bassa al Sud? Il modo sbagliato di agire è invece quello di imporre per legge un salario uguale a quello del Nord. Oltretutto questo genera disparità al Sud tra i fortunati che ottengono il posto e quelli che restano disoccupati. Perche', in base all'analisi precedente, se il salario imposto e' maggiore di quello d'equilibrio il numero di posti a disposizione sara' minore del numero di lavoratori che tali posti desiderano per cui l'assegnazione dei lavoratori ai posti avverra' con meccanismi non di mercato: il caso, le amicizie, le relazioni personali, i favori personali, ...
Ma chi deve decidere quale deve essere il salario al Sud?
Questo è un punto su cui la confusione regna sovrana. In un mercato concorrenziale i salari non sono determinati da nessuno in particolare, sono le forze di domanda e offerta che determinano salario e occupazione. Su questo punto la Lega ha fatto veramente un pessimo servizio parlando di ''gabbie salariali''. Le ''gabbie'' erano un meccanismo istituzionale per cui la contrattazione dei salari era comunque centralizzata, ma poi si permettevano differenze per macroaree, anch'esse comunque gestite in modo politico e centralizzato da sindacati, associazioni padronali e governo. Tali differenze erano rigide, stabilite a priori, e non legate alle condizioni locali dei differenti mercati del lavoro. Si trattava quindi di un meccanismo di decisione centralizzata, che generava un ulteriore elemento di rigidità. Permettere che i salari si differenzino localmente grazie al gioco di domanda e offerta è chiaramente tutta un'altra storia. Questo è un obiettivo che si raggiunge non con meccanismi di contrattazione centralizzanti ma potenziando il ruolo della contrattazione decentrata, soprattutto a livello di impresa. I dirigenti della Lega sembra si siano resi conto dell'errore ed hanno smesso di parlare di ''gabbie salariali'', iniziando a parlare di ''salario differenziato territorialmente.'' Non hanno mai però chiarito esattamente cosa hanno in mente, mischiando allegramente salari pubblici e privati e introducendo in aggiunta il tema dell'adeguatezza dei salari al Nord.
Sembrebbe quindi che per sconfiggere le mafie e sviluppare il sud occorra lasciare che la libera contrattazione dei salari spinga in basso quelli del sud (e forse in alto quelli del nord) cosa che in caso di federalismo fiscale porterebbe anche ad una pressione fiscale piu' bassa al sud e piu' alta al nord. Il tutto invoglierebbe molte aziende a trasferirsi al sud, sempre che ci siano strutture e manodopera qualificata (inveced i tonnellate di laureati in lettere o giurispirudenza).
Questo porterebbe ad un riequilibrio della domanda ed una diminuzione della disoccupazione al sud (e forse un aumento al Nord). Ma chi mai farebbe una proposta del genere, che rende evidente la differenza tra cio' che puo' essere prospettato da un economitsa e cio' che un politico non farà mai?
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)