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Bell' articolo di Travaglio sul Blog l'Antefatto http://antefatto.ilcannocchiale.it/?r=168704

Si tratta del caso Luigi Campise,reo confesso di omicidio e condannato in primo grado a trent'anni,ma ancora non in via definitiva, che stava scontando in carcere un'altra condanna,a 4 anni e mezzo per estorsione ed è uscito per via dell'indulto 3 anni prima.Reo confesso e consegnatosi era stato giudicato non sussistere il pericolo di fuga.
Oggi dopo l'intervento di alcuni giornali e del Ministro della Giustizia rimesso in carcere dai Giudici di Catanzaro A FUROR DI POPOLO!!!
Conclude Travaglio " Ce ne sarebbe abbastanza per far insorgere i vari garantisti un tanto al chilo,i vari Pigi Battista,Galli della Loggia,Panebianco,Sergio Romano,Piero Ostellino,sempre pronti a tuonare contro

(scusate) "contro il 'giustizialismo' ,la 'giustizia politica',la''giustizia di piazza',la 'gogna mediatica' e il 'circuito mediatico-giudiziario'.Ma questi invece tacciono:per loro sono sempre 'facili' le scarcerazioni degli imputati comuni.
Invece,quando si tratta di un potente sono 'facili' le manette."

Ma per arrestare qualcuno non c'è bisogno di una accusa in base ad un qualche articolo di legge?
Quello che è stato spiegato al popolo (a me, almeno) è che un assasino era tornato in libertà dopo due anni.
Forse ero distratto manessun telegiornale, all'inizio, ha detto (o ha enfatizzato) il fatto che fosse in galera per motivi che non c'entravano niente con l'omicidio.
Solo dopo il primo durissimo impatto mi sono accorto dell'equivoco.
Mi piacerebbe conoscere la motivazione di questo arresto.

avete perfettamente ragione. Comunque se la legge italiana non prevede che una persona che si e' macchiata di questo tipo di crimini sia in carcere ben piu' di due anni, c'e' qualcosa che non va nella legge italiana o nella sua applicazione. Una delle due.

pagheca

pagheca ha scritto:avete perfettamente ragione. Comunque se la legge italiana non prevede che una persona che si e' macchiata di questo tipo di crimini sia in carcere ben piu' di due anni, c'e' qualcosa che non va nella legge italiana o nella sua applicazione. Una delle due.

pagheca

Pagheca!
Non due anni ma assolutamente niente.
Quello lì era in prigione per altri motivi.
Sicuramente c'è "qualcosa che non va" se dopo questi anni il soggetto è ancora presunto innocente.
Adesso, però, il presunto innocente è in galera come se fosse colpevole.
La nostra giustizia si è fatta condizionare dalle pressioni politico-mediatiche?
Comincio a dubitare che siano imparziali con i potenti.

io veramente ho capito che la presunta innocenza e' dovuta al fatto che la condanna e' SOLO di primo grado. Il "presunto" assassino e' reo confesso.

pagheca

pagheca ha scritto:io veramente ho capito che la presunta innocenza e' dovuta al fatto che la condanna e' SOLO di primo grado. Il "presunto" assassino e' reo confesso.

pagheca

Sono anch'io d'accordo che "c'è qualcosa che non va",ma la lettera del padre della ragazza uccisa,i titoloni dei giornali,la "prontezza" del Ministro Alfano a minacciare Ispezioni,non possono condizionare i Giudici né sostituirsi alla legge.Vorrei sapere anch'io le motivazioni del nuovo arresto.Rilevante anche il fatto che nessuna voce "garantista" si sia sentita.

prima di dire questo io andrei a verificare sulla base di cosa quest'uomo e' stato arrestato. Il fatto che noi non lo si sappia non vuol dire che sia stato un atto di imperio al di fuori della legge. Questo paese e' retrocesso ad uno stadio semiprimitivo di sviluppo della democrazia. Ma e' tutto il sistema che lo dimostra, incluso il fatto che la famosa certezza della pena sia un caro ricordo, che la giustizia impieghi tempi tali ad arrivare ad un giudizio da non potersi piu' fregiare di tale nome, che chi scrive le leggi e' - apparentemente - incompetente per farlo. Guardare come ad uno scandalo ad un solo aspetto del problema, mi pare sbagliato.

C'e' una cosa che non ho capito. Ma veramente per essere essere arrestati e tradotti in carcere ci vuole la sentenza di terzo grado? Cioe': se io in Italia ammazzo il vicino di casa, vengo colto con le mani sporche di sangue e mi dichiaro reo confesso, ma faccio ricorso dopo la condanna a vent'annni, vengo rimandato tranquillamente a casa? Come si sara' capito non ho competenze legali.

pagheca

pagheca ha scritto:prima di dire questo io andrei a verificare sulla base di cosa quest'uomo e' stato arrestato. Il fatto che noi non lo si sappia non vuol dire che sia stato un atto di imperio al di fuori della legge. Questo paese e' retrocesso ad uno stadio semiprimitivo di sviluppo della democrazia. Ma e' tutto il sistema che lo dimostra, incluso il fatto che la famosa certezza della pena sia un caro ricordo, che la giustizia impieghi tempi tali ad arrivare ad un giudizio da non potersi piu' fregiare di tale nome, che chi scrive le leggi e' - apparentemente - incompetente per farlo. Guardare come ad uno scandalo ad un solo aspetto del problema, mi pare sbagliato.

C'e' una cosa che non ho capito. Ma veramente per essere veramente condannati ci vuole la sentenza di terzo grado? Cioe': se io in Italia ammazzo il vicino di casa, vengo colto con le mani sporche di sangue e mi dichiaro reo confesso, ma faccio ricorso dopo la condanna a vent'annni, vengo rimandato tranquillamente a casa? Come si sara' capito non ho competenze legali.

pagheca

Qualcuno può rispondere in modo documentato alla domanda di Pagheca?
Il vero problema è proprio questo.
Quando si va in galera in questo paese?
Solo dopo la condanna in terzo grado?
Pare che solo il pericolo di fuga autorizzi l'arresto prima della condanna in terzo grado e che questo valga anche per un reo confesso.
A prescindere dalla motivazione partorita a furor di ministro, il padre della vittima tutti i torti non li ha.