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Senato, via al salva-Berlusconi

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Senato, via al salva-Berlusconi

Messaggioda franz il 17/06/2008, 10:03

Due proposte di modifica al dl sicurezza. Individuano i processi urgenti, sospesi gli altri
Tra questi ci sarebbe anche il dibattimento Mills che lo vede imputato
Senato, via al salva-Berlusconi
Il premier: "Toghe contro di me"

La Russa al Quirinale: i soldati in strada aumentano a 3000

MILANO - In Parlamento è partita l'operazione salva-Berlusconi. Come anticipato da Repubblica, al Senato sono stati presentati due emendamenti al provvedimento all'esame dell'Aula, che potrebbero essere propedeutici ad una sospensione delle azioni giudiziarie che riguardano, tra gli altri, il presidente del Consiglio.

Le due proposte di modifica sono firmate dai relatori al dl sicurezza Carlo Vizzini e Filippo Berselli: nel primo si interviene sulla formazione dei ruoli d'udienza, indicando quali sono i procedimenti di particolare urgenza per il tipo di reati che devono avere priorità rispetto agli altri. Nel secondo emendamento si prevede invece la sospensione degli altri processi penali relativi a fatti commessi fino al 30 giugno 2002 "che si trovino in uno stato compreso tra la fissazione dell'udienza preliminare e la chiusura del dibattimento di primo grado". La sospensione sarà immediata al momento dell'entrata in vigore della legge e durerà un anno. Il corso della prescrizione, durante la sospensione del procedimento o del processo penale, resta sospeso.

Berlusconi: "Provvedimento utile, toghe di sinistra contro di me". Per Berlusconi si tratta di "un provvedimento di legge a favore di tutta la collettività e che consentirà di offrire ai cittadini una risposta forte per i reati più gravi e più recenti": così il premier lo ha definito in una lettera al presidente del Senato Renato Schifani, aggiungendo per l'opposizione "non dovrebbe essere approvato solo perché si applicherebbe anche ad un processo nel quale sono ingiustamente e incredibilmente coinvolto".

"Si tratta - aggiunge - dell'ennesimo stupefacente tentativo di un sostituto procuratore milanese di utilizzare la giustizia a fini mediatici e politici, in ciò supportato da un tribunale anch'esso politicizzato e supinamente adagiato sulla tesi accusatoria". "Proporrò al Consiglio dei Ministri di esprimere parere favorevole sull'emendamento", si legge ancora nella lettera, in cui Berlusconi annuncia anche che ricuserà il presidente del Tribunale per il caso Mills.

Il premier rilancia il Lodo Schifani. Berlusconi aggiunge anche: "Proporrò di presentare un disegno di legge per evitare che si possa continuare ad utilizzare la giustizia contro chi è impegnato ai più alti livelli istituzionali nel servizio dello Stato", rilanciando così il lodo Schifani. E' "indispensabile - dice - introdurre anche nel nostro Paese quella norma di civiltà giuridica e di equilibrato assetto dei poteri che tutela le alte cariche dello Stato e degli organi costituzionali, sospendendo i processi e la relativa prescrizione per la loro durata in carica. Questa norma è già stata riconosciuta come condivisibile in termini di principio anche dalla nostra Corte Costituzionale".

I soldati in strada. A tenere banco, c'è anche l'altra questione, sempre legata al decreto sicurezza, del pattugliamento dei soldati nelle città. "Non c'è nessun contrasto all'interno del governo", assicura il titolare della Difesa Ignazio La Russa che per dimostrare la piena sintonia tra i ministri ha incontrato oggi in prefettura a Milano il ministro dell'Interno Roberto Maroni. Davanti a giornalisti, fotografi e operatori tv, i due hanno suggellato la dichiarata armonia con un abbraccio.

Il titolare della Difesa ha illustrato nel pomeriggio al Quirinale l'emendamento del governo (che prevede il pattugliamento dei soldati nelle città) al decreto sicurezza, spiegando dopo, in una conferenza stampa alla Camera, che il numero dei militari salirà a 3.000. Avranno più compiti: perlustrazione, pattugliamento, servizi di vigilanza ai siti e agli obiettivi sensibili.

La task force sarà reclutata preferibilmente tra Carabinieri oggi impegnati in compiti militari o tra volontari delle Forze Armate addestrati per i compiti da svolgere. "Toccherà ora al ministro dell'Interno - ha sottolineato La Russa - decidere se, come e quando utilizzare questa possibilità per le emergenze che si possono presentare". Napolitano, dal canto suo, "ha raccomandato al ministro di sentire la maggior parte delle opinioni e amalgamare il testo alle diverse esigenze".

Riguardo alle polemiche in atto sul pacchetto per l'ordine pubblico suscitate in particolare dall'emendamento sull'uso dei militari La Russa dà 'colpa' ad alcune forze politiche. "Quando si vuole affrontare seriamente - ha aggiunto - il problema della sicurezza contro la criminalità scatta, come al solito, un riflesso pavloviano, un'antica abitudine ideologica di non stare mai dalla parte di chi veramente vuole affrontare questo problema. Credevo che questo fosse definitivamente superato almeno in Parlamento, grazie alla nuova composizione. Ma in qualcuno c'è questo meccanismo antico".

La Russa, in una intervista a Repubblica, aveva già affrontato la questione, sottolineando che con "2500 soldati (ora saliti a 3000 ndr) non si militarizza un bel nulla, scandalizzarsi per questo impiego - dice - è un riflesso ideologico". "Se vediamo militari che si occupano dell'immondizia in Campania tutto bene - ha aggiunto il ministro -. Se si parla di sicurezza, invece, c'è una levata di scudi: e io credo che questi siano compiti possibili per le forze armate".

La misura, ha spiegato, vuole essere "una risposta immediata" all'insicurezza dei cittadini, perché "se anche la criminalità in termini assoluti o statistici non fosse cresciuta", continua a crescere "la percezione di una violenza diversa, a volte selvaggia".

A chi gli fa notare che così si rischia di scambiare l'Italia con la Colombia, l'esponente di An replica: "Chi parla di Colombia non gira per l'Italia, non sa cosa chiede la gente". La proposta, spiega il ministro, è stata fatta "in alternativa alle ronde verdi, tricolori, padane, siciliane o di ogni altro colore. E il nostro messaggio è chiaro: in Italia le ronde le fa soltanto lo Stato".

(16 giugno 2008)

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Re: Senato, via al salva-Berlusconi

Messaggioda lucameni il 11/08/2008, 1:57

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