Se questo è lo stato in cui viviamo......
https://napoli.repubblica.it/cronaca/20 ... 3-P2-S7-T1
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pianogrande ha scritto:Dice l'articolista: "Dove era lo stato"?
https://www.repubblica.it/editoriali/20 ... -P10-S1-T1
La risposta è semplicissima.
Lo stato aveva in mano il manganello e picchiava e infieriva a calci su chi andava a terra.
Lo stato non era assente.
Era lì; in divisa con stellette e casco e manganello.
Il primo a doversi scusare e vergognare è proprio lo stato; colto in flagranza di reato.
trilogy ha scritto:pianogrande ha scritto:Dice l'articolista: "Dove era lo stato"?
https://www.repubblica.it/editoriali/20 ... -P10-S1-T1
La risposta è semplicissima.
Lo stato aveva in mano il manganello e picchiava e infieriva a calci su chi andava a terra.
Lo stato non era assente.
Era lì; in divisa con stellette e casco e manganello.
Il primo a doversi scusare e vergognare è proprio lo stato; colto in flagranza di reato.
Diamogli un nome allo Stato. Perché lo Stato è un presidente del consiglio con delega ai servizi, è un ministro della giustizia, ecc. Dirigenti che dovrebbero controllatr. Nessuno sapeva nulla? Nessuno è stato informato di nulla, nessuno si è accorto di nulla. Se è così cambino mestiere.
Robyn ha scritto:Sono fatti di estrema gravità.Il problema è sicuramente all'origine, cioè come hanno fatto quelle persone a diventare agenti carcerari?quale concorso hanno fatto?Perché è giusto non fare di tutta l'erba un fascio perché si andrebbe a criminalizzare tutti gli agenti,ma questi agenti sono un pericolo per l'incolumità dei detenuti nelle carceri.La domanda è se servano concorsi estremamente selettivi vista la gravità di questi fatti.Non può chiamarsi civile un paese che tratta così i detenuti o meglio un paese civile si riconosce da come tratta i suoi detenuti
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