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A reti unificate

Garantire insieme: sicurezza e giustizia uguale per tutti; privacy e diritto del cittadino all'informazione

A reti unificate

Messaggioda franz il 15/09/2009, 9:37

Dopo ballarò ora anche Matrix viene spostato.
Assisteremo quindi ad un Berlusconi a reti unificate?

Gentiloni: è cominciata la normalizzazione di rai tre
Rai, Ballarò slitta per Porta a Porta
Vespa su Raiuno farà una diretta per la riconsegna delle case in Abruzzo. Floris: un atto immotivato

MILANO - Rammarico e disappunto. Ma anche rabbia. Tutto per un «atto immotivato» almeno agli occhi di Giovanni Floris, il conduttore di Ballarò. Il programma doveva andare in onda, per la prima puntata della stagione, martedì in prima serata. Peccato però che la Rai ha deciso di farlo slittare per dare spazio a uno speciale Porta a porta di Bruno Vespa sulla consegna delle prime villette a terremotati dell'Abruzzo. E il conduttore del programma di Raiuno interviene dopo le polemiche. « Capisco il malumore di Floris e degli amici di Raitre, ma questa non mi pare una mostruosa limitazione della libertà di informazione». «È un riconoscimento a quanto il pubblico ci ha consentito di fare in favore dei terremotati e a chi ha battuto ogni record d'efficienza per rispettare l'impegno che Guido Bertolaso aveva preso con noi». «Sul terremoto Raiuno e Porta a porta sono state le tv e il programma leader», spiega Vespa. «Abbiamo raccolto 4 milioni e il primo milione e mezzo è stato usato per costruire a tempo di record un asilo a Onna. Martedì l'asilo sarà consegnato e noi, di fronte a una cosa così, non ci sentiamo ne potremmo mai sentirci abusivi». A chi fa notare che martedì sarà presente anche Silvio Berlusconi, il conduttore abruzzese ha ricordato che «è tradizione di Porta a porta dal 1996 invitare il presidente del Consiglio in carica alla prima puntata. Un invito che è arrivato una decina di giorni fa. Abbiamo invitato anche Dario Franceschini che sarà ospite della puntata del 23 settembre».

IL GIORNALISTA- Floris (ascolta l'intervista audio di Domenico Affinito - Rcd) spiega che «Avremmo potuto trattare gli stessi temi dello speciale di Rai uno, non vedo il motivo di sostituirci. Abbiamo un inviato in Abruzzo da due settimane, e la cerimonia del 15 settembre era un avvenimento previsto da tempo, da prima che presentassimo la trasmissione. Si tratta di un avvenimento in agenda; non di un evento, non di un imprevisto, nè di un'emergenza. So che (nel rispetto del suo ruolo) il Direttore Ruffini lo ha fatto notare all'azienda, ma non è stato ascoltato. Naturalmente poi avremmo parlato anche di altro, di attualità politica e di attualità economica». Ed è per questo che «sono dispiaciuto, certo, ed è dire poco. È come aver lavorato per mandare in stampa un giornale e vederne poi un altro in vendita nelle edicole. A tutti quelli che mi telefonano allarmati dico che mi auguro che sia solo un episodio sgradevole e grave, e che mi auguro che andremo in onda prima possibile dicendo tutto quello che abbiamo da dire».

D'ALEMA- E nella querelle interviene anche Massimo D'Alema. Secondo l'ex ministro degli Esteri, quello che è accaduto è «un episodio grave: è evidente che c'è un commentatore principe che offre tutte le garanzie di mettere in giusta luce le opere del miglior presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni. È un segnale molto brutto. Rivolgo un invito a Bruno Vespa, che è anche un decano del giornalismo: lui non lo dovrebbe permettere. Sarebbe un bellissimo segnale, ma so che forse non accadrà»

GARIMBERTI - «La consegna delle prime case ai terremotati era un evento programmato e programmabile. Si poteva fare tutto per tempo ed evitare di mettere la Rai al centro di nuove polemiche politiche». Queste le parole del presidente della tv pubblica Paolo Garimberti, che dice di aver appreso solo nel pomeriggio di domenica, mentre era in viaggio tra Venezia e Milano, la decisione dello spostamento di Ballarò. Il direttore di rete, Paolo Ruffini, precisa che la decisione è stata presa «contro il parere di Raitre» e sottolinea che Ballarò «avrebbe comunque raccontato la cerimonia di consegna delle case ai terremotati» visto che un inviato del programma era lì da diversi giorni proprio per questo.

LA POLEMICA- Immediate le reazioni del mondo politico e non solo. Secondo Paolo Gentiloni, responsabile comunicazione Pd, «è cominciata la "normalizzazione" di Rai Tre». Non c'è «alcuna giustificazione ed appare come un grave tentativo di trasformare la consegna delle prime case ai terremotati di Onna in una sorta di reality show governativo, col premier come protagonista». Per il commissario Francesco Pancho Pardi, in quota Italia dei Valori: «È necessaria una riunione immediata e speciale della commissione di vigilanza visto il crescente allarme per la libertà di informazione all'interno della Rai». Molto critica anche la Fnsi (Federazione Nazionale della Stampa Italiana). In una nota il presidente Roberto Natale spiega che «il vertice Rai sembra aver smarrito il senso della dignità del servizio pubblico». Mentre i consiglieri Rai Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten parlano rispettivamente di «normalizzazione delle diversità» e di un modo per «compiacere Silvio Berlusconi». Pier Luigi Bersani rimanda ogni discussione alla manifestazione di sabato prossimo a Roma sulla libertà di informazione e l'altro candidato alla segreteria del Pd, Ignazio Marino, parla di «palinsesti e corretti e riscritti fuori da Viale Mazzini».

13 settembre 2009
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Re: A reti unificate

Messaggioda Gab il 15/09/2009, 15:22

Vedete che a volte l'idee di "SPEGNERE LA TV!" viene ripresa anche dai grandi capi!?

ciao
Gab

http://www.unita.it/news/italia/88477/f ... ta_a_porta

http://www.unita.it/news/italia/88476/t ... ta_a_porta
Tam tam via sms: "Stasera non guardare Porta a Porta"

«Questa sera boicottiamo Porta a Porta». Lo sciopero dell'audience nasce su un blog (Little Mary Street, the Italian Blog Village) si moltiplica in Rete e diventa un moderno tam-tam grazie agli sms dei telefonini. Scrive il blog Little Mary Street. «Spostano Ballarò per dare spazio alla puntata di Vespa sulla consegna delle nuove case ai terremotati abruzzesi. Cancellano Matrix per motivi tecnici. Incredibile. Propaganda politica, la situazione è talmente imbarazzante che è difficile da commentare».

Che i terremotati ricevano finalmente una casa «è una cosa normale, la consegna delle chiavi non deve essere né celebrata né strumentalizzata. Il governo deve fare il suo mestiere, senza utilizzare il servizio pubblico come fosse un palcoscenico per i propri teatrini». Da questa premessa nasce la protesta: «Voi spostate le trasmissioni Rai a vostro piacimento con la scusa di 'evitare sovrapposizioni' e noi non le guardiamo. Nessuno questa sera guardi Porta a Porta su Rai Uno». Più sintetico, appena 105 battute, il testo dell'sms: «Un gesto concreto per la libertà d'informazione. Stasera non accendere Rai1, non guardare Porta a Porta».
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Re: A reti unificate

Messaggioda pagheca il 15/09/2009, 16:47

buona idea in teoria ma c'e' il rischio che chi effettivamente seguira' queste indicazioni sia un risicato 5% e che questo venga usato per dire che il 95% approva lo spostamento. Chi vuoi che sappia del boicottaggio, si astenga, etc.?

Vedrai che andra' proprio cosi!

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Re: A reti unificate

Messaggioda franz il 15/09/2009, 18:39

pagheca ha scritto:buona idea in teoria ma c'e' il rischio che chi effettivamente seguira' queste indicazioni sia un risicato 5% e che questo venga usato per dire che il 95% approva lo spostamento. Chi vuoi che sappia del boicottaggio, si astenga, etc.?

Vedrai che andra' proprio cosi!

pagheca

Veramente basta che non guardino porta a porta quelli che hanno in casa il sistema di rilevamento dell'audience.
Sono 5163 famiglie (vedere www.auditel.it)
Quello che avviene nel paese puo' essere cosa molto diversa.

Ciao,
Franz
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Re: A reti unificate

Messaggioda pianogrande il 16/09/2009, 4:15

MIMANCARAITRE.
Potrebbe essere un bellissimo cartello per la manifestazione di Roma del 19 Settembre alla quale, purtroppo, non potrò partecipare.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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Berlusconi: "Farabutti in tv, stampa e politica"

Messaggioda franz il 16/09/2009, 8:38

A "Porta a Porta", il premier parla della ricostruzione all'Aquila, poi va giù duro
"Delinquenziale parlare di libertà di stampa a rischio". Poi Fini, i rapporti con l'Udc e i "comunisti"

Berlusconi: "Farabutti in tv, stampa e politica
Repubblica superpartito che mi attacca"

Sulla trasmissione in prima serata, il Cavaliere confessa: "Avrei preferito il Milan"

ROMA - Mentre su Rai2 va in onda un poliziesco all'italiana al posto di Ballarò, e su Canale 5 Matrix è sostituito da un serial sulla mafia, Berlusconi è "costretto" a monopolizzare Rai1 per più di tre ore. "Costretto" perché se fosse stato per lui, avrebbe preferito guardare il Milan: "Ero nettamente contrario allo spostamento in prima serata della trasmissione. Come proprietario del Milan, avrei grandemente voluto assistere alla partita di stasera di Champions league. Ma ho accettato l'invito".

Trascorsi i primi 45 miniuti sul terremoto all'Aquila e i progetti di ricostruzione ("Entro dicembre tutti gli sfollati avranno un tetto sulla testa e senza alcuna tassa aggiuntiva perché stanzieremo 30 miliardi di euro"), Silvio Berlusconi ha aperto il fuoco sulla libertà di stampa: "Siamo circondati da farabutti in tivù, stampa e politica. La Rai è l'unica rete pubblica che parla male del governo con i soldi dei contribuenti".

E poi una bordata a Repubblica: "E' un giornale retto da un editore svizzero, con un direttore dichiaratamente evasore fiscale". Vespa prova ad interromperlo: "Mauro dice che non è vero", ma Berlusconi insiste: "Lei ha un gran senso dell'umorismo, ma è delinquenziale parlare di attentato alla libertà di stampa. Denunciare quella testata era il minimo che potessi fare".

Non poteva mancare un accenno ai dissapori in casa Pdl: "Con Fini non ci sono problemi da parte mia", ha detto Berlusconi. "Ci sono due concezioni diverse in campo. Io vedo i partiti come movimenti che devono organizzarsi nei momenti elettorali. Per Fini e i professionisti della politica - e io non lo sono - il partito deve discutere le decisioni che devono essere prese dal governo. Due concezioni diverse, ma nessun problema con Fini".

Spara invece sull'Udc: "Fa parte del PPE e mi parrebbe logico e conseguente che si alleasse con noi, mentre fa calcoli di convenienza con la sinistra nelle regioni rosse solo per avere assessori e fette di potere". Pier Ferdinando Casini interviene in diretta per spiegare che è l'unica forza politica all'opposizione con il vecchio governo e con l'attuale: "Perché a noi - dice il presidente dell'Udc - piace stare con chi governa bene. E comunque, se Berlusconi dice che puntiamo alle clientele, vuol dire che non faremo alleanze con il Pdl alle regionali". Ma il Berlusconi gela il dialogo prima ancora che nasca, e laconico replica: "Auguri".

Poi il Cavaliere torna ad incensarsi. "Il mio esecutivo è meglio quello di De Gasperi", dice convinto: "Lui fu il padre della patria, ma il mio esecutivo è il migliore". E quando parla dell'opposizione, Berlusconi non perde l'abitudine di definarla "comunista". Anche Vespa tenta timidamente di contraddirlo ("Non esistono più i comunisti. Si chiamano Pd"), ma il premier ha insistito: "Sono e saranno sempre dei vecchi comunisti. D'Alema è un vetero comunista che sta lì a fare il comunista da 40 anni. Le accuse che rivolge al governo sono espressioni da puro stalinista. Serve un cambiamento generazionale".

E a Vespa che gli fa osservare come sia paradossale che a invocare il cambiamento generazionale sia proprio lui, Berlusconi, che di anni ne ha 73, il premier replica piccato: "Io sono il più giovane: non è l'età che fa l'innovazione. E' il cervello, caro dottore".

(15 settembre 2009)
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Monologo con insulti e menzogne

Messaggioda franz il 16/09/2009, 8:46

Berlusconi a "Porta a porta" torna all'attacco della stampa
Tre ore di spot governativo senza alcun contraddittorio

Monologo con insulti e menzogne
nel salotto del servizio pubblico

di CURZIO MALTESE

C'è poco da commentare sulla puntata di "Porta a Porta" di ieri sera. Bisogna passare ai fatti. Registrare tutto e inviarlo al resto del mondo, via Internet, con una sola parola d'accompagnamento: "aiuto!". Tre ore di spot governativo, con il miglior presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni, autoproclamatosi "superiore a De Gasperi", senza alcun contraddittorio, non soltanto in studio, ma nell'etere intero. Che ne penseranno nei paesi democratici?

Il Presidente Ingegnere, come scriveva Augusto Minzolini prima d'essere premiato con la direzione del Tg1, che consegna le prime case ai terremotati abruzzesi, è l'ultima versione dell'Uomo della Provvidenza. Bruno Vespa lo prende sottobraccio, da vecchio amico, fin dalla prima scena. A spasso fra le macerie dell'Aquila e della democrazia italiana. I commenti del conduttore spaziano fra "ma questo è un record!" a "un altro record!", fino a sfociare "è un miracolo!". Ma Onna, i terremotati e il loro dolore, la ricostruzione dell'Aquila, ancora di là da venire, sono soltanto pretesti.

Dopo mezzora si capisce qual è il vero scopo della trasmissione a reti unificate. Un attacco frontale alla stampa, anzi per dirla tutta a Repubblica. Noi giornalisti di Repubblica siamo "delinquenti", "farabutti" che ci ostiniamo a fargli domande alle quali il premier non risponde da mesi. Se non con questo impasto di minacce e menzogne, come la favola della "perdita di lettori e copie": un'affermazione smentita dalle vendite del giornale in edicola che sono in costante ascesa.

Ecco lo scopo di non avere un Ballarò e neppure un Matrix fra i piedi. Non tanto e non solo per disturbare il "vi piace il presepe?" allestito sulla tragedia del terremoto. Quanto per non rischiare un contraddittorio durante la fase di pestaggio.

Vespa non ci ha neppure provato, a parte il minimo sindacale ("Nessuno di Repubblica è presente"). Lasciamo perdere gli altri figuranti. Nessuno, nell'affrontare il problema dei rapporti con Fini, ha chiesto al Cavaliere un giudizio sui dossier a luci rosse contro il presidente della Camera sventolati come arma di ricatto da Vittorio Feltri, direttore del giornale di famiglia.

Già una volta il presidente del Consiglio era andato nel cosiddetto "salotto principe" della televisione, a "chiarire le vicende di Noemi e il resto", senza chiarire un bel nulla e con i giornalisti presenti, fra i quali il solito Sansonetti, il quale non poteva mancare neppure ieri sera, tutti ben contenti di non rivolgergli mezza domanda sul caso specifico. Stavolta però si è polverizzato davvero ogni primato d'inciviltà. Ma che razza di servizio pubblico è quello che organizza simili agguati? E' un'altra domanda che probabilmente non avrà mai risposta. Non da Berlusconi e tanto meno dai sottostanti vertici della Rai.

Il meno che si possa dire è che la puntata di "Porta a Porta" ha dato ragione a tutte le critiche della vigilia. Anzi, è andata molto oltre le peggiori aspettative. Ed è tuttavia interessante notare l'evoluzione del caso Berlusconi. Che senso ha attaccare la stampa indipendente al cospetto di una platea televisiva che poco o nulla sa delle inchieste di Repubblica e degli scandali del premier, dello stesso discredito internazionale che circonda ormai la figura di Berlusconi in tutto il mondo libero? E' davvero singolare che sia proprio Berlusconi a parlarne. Da solo, visto che i prudenti giornalisti chiamati a fargli ogni volta da corte, astutamente si guardano bene dal citare questi fatti. Per capirlo, ci vorrebbe uno psicoanalista, di quelli bravi.

Alla fine, a parte lo scempio d'informazione, cui ormai si è quasi abituati, indigna più di tutto la strumentalizzazione del dolore della gente abruzzese. La diretta in prima serata e l'oscuramento della concorrenza era stato giustificato dalla Rai con l'urgenza dell'evento, la consegna dei primi novantaquattro appartamenti agli sfollati del terremoto. Chiunque abbia seguito la serata ha potuto constatare come questo fosse appena un miserabile espediente, liquidato in pochi minuti, con qualche frase di circostanza e commozione da attori. Per poi passare al regolamento di conti con chiunque osi criticare il presidente del Consiglio. Ce la potevano risparmiare, questa serata di veleni e sciacalli.

(16 settembre 2009)
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Re: A reti unificate

Messaggioda pagheca il 16/09/2009, 11:49

pagheca ha scritto:buona idea in teoria ma c'e' il rischio che chi effettivamente seguira' queste indicazioni sia un risicato 5% e che questo venga usato per dire che il 95% approva lo spostamento. Chi vuoi che sappia del boicottaggio, si astenga, etc.?

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ben felice di essermi sbagliato:

Porta a porta con Berlusconi battuto da L'Onore e il Rispetto
Vespa ha avuto un ascolto del 13,47%, mentre la fiction di Canale 5 ha fatto oltre il 22%


e' un dato da non sottovalutare che potrebbe significare moltissimo in futuro...

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Re: A reti unificate

Messaggioda franz il 16/09/2009, 13:22

pagheca ha scritto:ben felice di essermi sbagliato:

Anche io temevo lo share bulgaro.
27 milioni davanti agli schermi, ma hanno preferito altro.
Ottimo.

Franz


"Porta a porta" con il premier capitola nel confronto con "L'onore e il rispetto"
La serie ha ottenuto il 22,61% di share, al presidente del Consiglio solo il 13,47%

Ascolti, Vespa battuto da Canale 5
la fiction va meglio di Berlusconi

Parte del pubblico ha scelto anche le dirette delle partite di Champions
ma pure "L'ispettore Coliandro" (RaiDue) e "Dirty Dancing" (Italia1)

ROMA - Gabriel Garko batte Silvio Berlusconi: la fiction L'onore e il rispetto in onda ieri sera su Canale 5 ha avuto la meglio, quanto ad ascolti, sulla puntata di Porta a porta che ospitava il presidente del Consiglio: l'ammiraglia Mediaset ha ottenuto il 22,61% di share con 5.750.000 di spettatori contro il 13,47% e 3.219.000 spettatori di RaiUno. "Un flop clamoroso - ha detto il consigliere d'amministrazione Rai Giorgio Van Straten - forse la peggiore performance di RaiUno nell'anno".

La puntata di Porta a porta. Una puntata preceduta dalle polemiche, quella condotta ieri sera da Bruno Vespa, per lo slittamento del debutto di Ballarò su RaiTre e di Matrix su Canale 5, due programmi di approfondimento che avrebbero rappresentato una valida alternativa a Porta a porta. Dove il presidente del Consiglio è tornato ad attaccare la stampa e Repubblica oltre a parlare della consegna delle case ai terremotati dell'Abruzzo e dell'attualità politica.

La concorrenza. Scongiurare i rischio-flop annientando la concorrenza di prodotti simili non è stato, tuttavia, sufficiente. Considerato che c'erano anche le dirette delle partite di Champions - giocavano sia la Juventus che il Milan - e altre offerte, come il film Dirty Dancing su Italia Uno (in onda in occasione della scomparsa dell'attore protagonista, Patrick Swayze, ha ottenuto 3.183.000 spettatori e il 12,18% di share), l'appuntamento con la serie L'ispettore Coliandro su RaiDue (3.105.000 spettatori, share dell'11,82%), il film La caduta su RaiTre (2.377.000 e il 9,69%), la commedia Selvaggi su Retequattro (1.674.000 e il 6,37%).

"Il risultato peggiore". "Un flop clamoroso, forse la peggiore performance di RaiUno nell'anno": questo il commento del consigliere di amministrazione Rai Giorgio Van Straten, che giudica la scelta del direttore generale della Rai, Mauro Masi, "non solo inaccettabile sotto il profilo del pluralismo informativo e del buon giornalismo, ma anche completamente sbagliata rispetto agli interessi dell'azienda, come era facilmente prevedibile e anche io avevo previsto". E si augura che "da oggi, nell'interesse del paese e della Rai, i giornalisti tornino a fare i giornalisti e i dirigenti a dirigere l'azienda con autonomia ed efficienza".

Le reazioni. Il programma di Bruno Vespa, alla fine, non è riuscito a ottenere il favore del pubblico, che gli ha preferito la saga mafioso-melodrammatica della famiglia siciliana protagonista di L'onore e il rispetto. E il flop ha richiamato, com'era prevedibile, i commenti dell'opposizione. Come quello di Fabrizio Morri, del Pd, capogruppo nella commissione parlamentare di vigilanza Rai, secondo il quale i risultat' d'ascolto equivalgono "alla performance del più scadente dei varietà". Sulla stessa linea Vincenzo Vita (Pd), che registra "l'inizio della crisi di un certo modello di talk show, quello fondato sulla propaganda e sull'ingiallita tecnica manipolatoria della 'cerimonia mediatica'".

Il senatore dell'Idv Stefano Pedica osserva che "il flop degli ascolti dimostra che gli italiani sono ormai nauseati da Bruno Vespa e dalle sue sviolinate a Berlusconi". Una "doppia umiliazione - osserva Rosy Bindi - per Viale Mazzini che non ha salvaguardato l'autonomia del servizio pubblico e per Berlusconi che ha usato uno spazio privilegiato per fare propaganda di regime e attaccare la stampa indipendente e gli avversari politici''.

(16 settembre 2009)
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Incredibile : Garimberti contro Berlusconi!

Messaggioda ranvit il 16/09/2009, 15:08

da repubblica.it :

Il presidente della Rai: "Chi non ammette le critiche
scambia il servizio pubblico con le tv di Stato dei regimi non democratici"
Garimberti contro Berlusconi
"Non offenda i giornalisti Rai"
Caso "Ballarò", La Vigilanza convoca Masi per martedì prossimo


ROMA - "In tutte le democrazie occidentali le tv pubbliche sovvenzionate dal canone criticano governi, coalizioni, partiti e singoli politici senza che nessuno gridi allo scandalo. Gli uomini pubblici e di governo, che pensano che la Rai debba astenersi dal riportare critiche alla loro parte scambiano il servizio pubblico con le televisioni di Stato che operano in regimi non democratici". Il presidente della Rai, Paolo Garimberti, replica duramente alle affermazioni fatte ieri a Porta a porta da Silvio Berlusconi. Ieri sera il Cavaliere, infatti, aveva puntato il dito contro il servizio pubblico italiano, "unico, tra le tv pubbliche, a criticare il governo del proprio paese".

"Il servizio pubblico, come dice la parola stessa - chiarisce Garimberti - è al servizio di tutti i telespettatori, quali che siano le loro opinioni. Completezza e pluralismo dell'informazione ne sono i principi fondanti - continua - e non possono non essere il metodo di lavoro delle nostre redazioni. Il diritto di critica al nostro operato è legittimo, la delegittimazione sistematica e l'insulto no".

Insulti che ieri il Cavaliere non ha lesinato. Trovando oggi l'opposizione di Garimberti. "Ho solidarizzato con Vespa per le offese che gli erano state rivolte, oggi la mia solidarietà va a Raitre, a Ballarò, a Report, ad Annozero e a tutti i lavoratori del servizio pubblico attaccati ieri".

Polemica anche la reazione del presidente della Provincia dell'Aquila, Stefania Pezzopane. "Con la puntata di ieri di Porta a porta abbiamo davvero toccato il fondo - dice in un'intervista a Radio Città Futura - quella di ieri è stata una giornata di gioia (la consegna delle prime case ai terremotati, ndr) guastata in parte dall'indecorosa enfasi data all'evento. Ho sentito dire che era tutto risolto, ma così non è. Ci sarebbe voluta decisamente più sobrietà".

E si svolgerà martedì prossimo l'audizione del direttore generale della Rai, Mauro Masi, davanti alla commissione di Vigilanza. Una decisione adottata oggi dall'ufficio di presidenza della commissione su proposta del capogruppo del Pd, Fabrizio Morri, dopo il caso Ballarò che, per lo stesso Morri, potrebbe aver causato "un danno all'azienda". La richiesta è stata accolta dal presidente Sergio Zavoli e alla fine anche da Lega e Pdl.

(16 settembre 2009
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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