Altroconsumo: class action contro la Rai
di R. Bru.
Altro che mamma Rai. La televisione di Stato è venuta meno ai suoi doveri nei confronti dei cittadini italiani. Ha violato il contratto di servizio pubblico, visto che non ha offerto un'informazione obiettiva, men che mai imparziale e certamente non equilibrata. E' per questo che Altroconsumo, l'associazione indipendente dei consumatori, ha promosso una class action nei confronti della Rai, che oggi conta oltre 13 mila adesioni. Ebbene, il primo giugno si terrà la prima udienza davanti al Tribunale di Roma, e in teoria per la nuova direttrice generale Lorenza Lei potrebbe essere un guaio non indifferente, che graverebbe sulle già doloranti casse dell'azienda: infatti con l'azione collettiva, Altroconsumo chiede il risarcimento del danno, stimato sui 500 euro a testa, subito dagli utenti.
Ora, si sa come vanno queste cose in tribunale, ma i dati – anche quelli dell'Agcom, che ha emesso una sanzione nei confronti del Tg1 con una multa di 100 mila euro - sulla sproporzione di stampo nordcoreano per quel che riguarda lo spazio dato al presidente del consiglio rispetto all'opposizione, appaiono difficilmente confutabili. Per la verità, anche il “waka waka” del primo telegiornale d'Italia, ossia la sfilza incredibile di servizi assurdi, privi d'interesse se non addirittura surreali messi in onda, dovrebbe essere seriamente preso in considerazione dal tribunale: fare dell'ironia sul Tg1 è fin troppo facile, il vero punto è che il cittadino ha diritto ad un'informazione autorevole e credibile, che il servizio pubblico continua a negare. Un altro esempio: con la scusa di un'applicazione estrema delle norme sulla par condicio, durante la campagna elettorale per le amministrative del marzo dell'anno scorso, furono “sospesi” tutti i principali talk show politici, da Ballarò a Porta a Porta, da Annozero all'Ultima parola. Come dire: vietato formarsi un'opinione. Chi parla, parla troppo.
Ovviamente le adesioni non sono chiuse: gli abbonati possono contattare il numero verde 800.131.889 oppure entrare nel sito http://www.altroconsumo.it/rai. Una conferma formale all'adesione sarà necessaria successivamente alla verifica dell'ammissibilità dell'azione da parte del tribunale.
Per sostanziare la class action, l'associazione ha anche condotto un'inchiesta su 1452 consumatori, da cui emerge il grado imbarazzante di “teledipendenza” degli italiani: il 35% del campione trascorre in media più di sei ore davanti al piccolo schermo, e un altro 32% dalle quattro alle sei ore. Il 78% guarda la tv tutti giorni, mentre l'82% delle persone intervistare dichiara di vedere molto frequentemente i telegiornali. In pratica, la stragrande maggioranza degli italiani trae gran parte delle proprio informazione e forma le proprie opinioni proprio sulla base dei tg. Ma questi non assolvono il proprio compito. Rai matrigna, per dirla con Biancaneve.
11 maggio 2011
L'Unità
Link per aderire alla class action
http://www.altroconsumo.it/class-action ... /untbn.htm