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In Sicilia sale la protesta: così non vinceremo mai più

In Sicilia sale la protesta: così non vinceremo mai più

Messaggioda franz il 19/06/2008, 15:54

TRACOLLO
In Sicilia sale la protesta: così non vinceremo mai più
Dal meno 20% di Enna al meno 5% di Palermo, contestato il segretario regionale che non molla

Alfredo Marsala
PALERMO

Eppure, qualcosa si muove. Il silenzio di tutti i dirigenti del Pd,
stracciato dal centrodestra e umiliato dai suoi ex elettori che gli
hanno voltato le spalle, è rotto dai primi segnali di bufera. Mario
Filippello, leader degli artigiani della Cna e storico militante del
Pci-Ds, apre il coro: «Vadano tutti a casa», dice dopo il disastroso
risultato alle amministrative, con il centrodestra che ha fatto l'en
plein: otto province su otto, tre capoluoghi su tre (Messina, Catania
e Siracusa), 12 comuni con più di diecimila abitanti a zero nel primo
turno, 23 candidati a 9 ai ballottaggi. «Davvero non capisco - sbotta
Filippello - quali altre prove servano». La pensa allo stesso modo
Italo Tripi, segretario della Cgil ed ex componente del direttivo Ds.
«Se non si vuole che il partito muoia ancor prima di nascere bisogna
ricominciare a lavorare tra la gente». Dubita però che il rinnovamento
possa «essere realizzato dagli stessi uomini che hanno commesso errori
tali da portare la sinistra a questo punto». Ancora più esplicito è
Vito Lo Monaco, alla guida del centro Pio La Torre: «Ora non si
tentino giustificazioni tipo 'la gente ha preferito il mare, era
stanca di tante elezioni'». Quindi Lo Monaco prova a indicare una
strada: «Si parla tanto di radicamento territoriale, ma ci si
dimentica che essere tra la gente significa organizzarne i bisogni
quotidiani e le prospettive di vita». Ecco, appunto. In Sicilia la
sconfitta del Pd sta proprio nell'incapacità di cogliere i bisogni
della gente. Lo dicono i numeri. A Caltanissetta il Pd ha perso 11
punti (aveva il 29%), a Enna ne ha persi 20 (dal 35 al 15%), a Catania
è in calo dell'8% (da 20 a 12%), a Siracusa arretra di 3 punti e a
Palermo perde 5 punti (aveva il 21,18%). Male, anzi malissimo Prc,
Sinistra arcobaleno, il cartello di sinistra Uniti per la Sicilia.

Crescono invece il Mpa di Raffaele Lombardo e l'Idv di Di Pietro,
mentre avanzano ma a macchia di leopardo e in qualche caso arretrano
il Pdl e l'Udc. A sorpresa in molti comuni spunta la destra di Storace
che, a parte Catania con la testa d'ariete Nello Musumeci, conquista
un seggio nella provincia di Palermo. Il voto di Catania segna anche
il tracollo definitivo dell'ex ministro Enzo Bianco che aveva puntato
sul parlamentare Giovanni Burtone per tentare di recuperare consensi.
Invece Burtone è stato surclassato dal neo sindaco Raffaele
Stancanelli e da Musumeci.

In questo cataclisma, Francantonio Genovese, il leader del Pd
siciliano di cui in molti vorrebbero le dimissioni, si difende così:
«Il risultato negativo è in linea con i recenti esiti delle politiche
e delle regionali. Sebbene in alcune realtà come il comune di Messina
sia stato sfiorato il 40%, ovvero il 20% in più rispetto alle
regionali, il dato complessivo è davvero sconfortante». E dire che
proprio a Messina, la sua città, Genovese ha incassato una sonora
sconfitta, si è fermato a quota 37,76%. I messinesi gli hanno
preferito l'ex sindaco che fu destituito per essere andato in vacanza
con la moglie in auto blu (e per questo è stato condannato).

(ilmanifesto)
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