Il presidente del quartiere Santo Stefano indica 8 ambiti di intervento che saranno al centro della sua campagna elettorale: riqualificazione urbana e degrado, sicurezza, politiche sociali, politiche sanitarie, commercio e turismo, politiche giovanili, mobilità e infrastrutture
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Bologna, 17 luglio 2008 - Il presidente del quartiere Santo Stefano di Bologna ed esponente del Pd Andrea Forlani sfida il sindaco Sergio Cofferati sul banco di prova delle primarie interne al partito, per la scelta del candidato a sindaco che nel 2009 correrà alle amministrative contro il centrodestra. Forlani, che ha ufficializzato oggi la sua decisione in una conferenza stampa tenutasi nella sede provinciale del Pd in via della Beverara sotto le Due Torri, attorniato dai consiglieri del Pd del suo quartiere, ha parlato della sua discesa in campo come di «un atto a servizio del partito che compio indipendentemente da quelli che saranno i miei destini personali».
«Le ragioni per cui mi candido a sindaco sono di natura politica e amministrativa: - precisa Forlani - come fondatore del Pd sono convinto che questo partito sia nato per cambiare i modi di fare politica e credo che le primarie siano uno dei segnali più significativi e più attesi di questo cambiamento sia da parte degli iscritti sia da parte dei cittadini. Ma questo strumento - aggiunge -bisogna farlo funzionare, non si può sempre rinviare ad un momento successivo, altrimenti si rischia di perdere credibilità».
Sul piano del governo operativo della città, invece, spiega il presidente del quartiere Santo Stefano, «il mio giudizio sull'amministrazione, di cui sono e mi sento pienamente parte, è buono, ma in questi 4 anni ho visto luci ed ombre e credo che ci siano delle cose che nel merito vanno modificate e migliorate».
In particolare, Forlani indica 8 ambiti di intervento che saranno al centro della sua campagna elettorale. Si tratta di «riqualificazione urbana e degrado, sicurezza, politiche sociali, politiche sanitarie, commercio e turismo, politiche giovanili, mobilità e infrastrutture».
«Su questi punti abbiamo nuove idee» promette l'esponente del Pd, che sul piano metodologico si concentrerà, invece, su «decentramento e partecipazione, riordino della macchina amministrativa e scelta delle persone». «Questi sono 3 aspetti - sostiene - su cui l'attuale amministrazione ha marcato una serie di errori e su cui ora serve un cambio di rotta che vada nella direzione di un maggior coinvolgimento dei cittadini e contro il clima di conflitto permanente, sbagliato e viziato, che si è creato in città e che Bologna finora non aveva mai respirato». Forlani è deciso, insomma, e chiarisce da subito che la sua «non è una candidatura di testimonianza: io mi aspetto di fare il sindaco - afferma - anzi contesto chi dice 'partecipo pensando di perderè». «Voglio fare il sindaco al posto di Cofferati - ribadisce - e lo dico senza arroganza e con serenità, auspicando che il confronto sia sul merito dei temi amministrativi e privo di personalismi».
L'auspicio di Forlani, dunque, è che "ci siano delle primarie 'verè, fondate cioè sui temi e non su contrapposizioni interne al partito dentro al quale sono e ci voglio rimanere". Rispondendo a chi gli chiedeva se il partito fosse unito o diviso, lo sfidante di Cofferati ammette che "ci potranno essere discussioni, che giudico positive, sulla scelta del candidato, ma poi tutto il Pd deve ricompattarsi attorno al vincitore e se sarà Cofferati sarò il primo a sostenerlo".
Nessuna ipotesi, dunque, di mettere in piedi una sorta di lista civica di appoggio al Pd. "Io sono iscritto al partito e lo appoggio dall'interno, non dall'esterno, tanto che con la mia scelta credo di fare del bene al Pd, assumendomene tutte le responsabilità« ribadisce Forlani che conclude »per me Cofferati non è il candidato migliore, se avessi pensato che con lui si vincerà sicuramente, avrei anche detto esplicitamente che le primarie non si dovevano fare".
Quanto, infine, alla battuta con cui Cofferati (pronunciata annunciando lo scorso mese la sua disponibilità a correre per un mandato bis) si disse pronto a sottoscrivere la candidatura di chiunque avesse corso nelle primarie del Pd, Forlani commenta "interpreto positivamente la sua dichiarazione come un segnale di sostegno alle primarie e di apertura al confronto, ma non credo che abbia un senso logico firmare a sostegno di un proprio avversario".