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Sempre più scemi?

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Re: Sempre più scemi?

Messaggioda flaviomob il 15/09/2018, 16:53

Non è solo questo. Ai nostri tempi i genitori non se la prendevano con gli insegnanti, arrivando perfino alle minacce, se noi non studiavamo. Oggi ci sono genitori che comprano il cellulare o il tablet ai figli piccoli pur che "non rompano i ...". E altrettanto ci sono genitori che non giocano e non interagiscono con i figli perché alienati dietro a un cellulare o a un tablet.


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Re: Sempre più scemi?

Messaggioda pianogrande il 16/09/2018, 1:49

flaviomob ha scritto:Non è solo questo. Ai nostri tempi i genitori non se la prendevano con gli insegnanti, arrivando perfino alle minacce, se noi non studiavamo. Oggi ci sono genitori che comprano il cellulare o il tablet ai figli piccoli pur che "non rompano i ...". E altrettanto ci sono genitori che non giocano e non interagiscono con i figli perché alienati dietro a un cellulare o a un tablet.


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Re: Sempre più scemi?

Messaggioda franz il 16/09/2018, 14:10

pianogrande ha scritto:
flaviomob ha scritto:Genitori diseducativi: vero, sono sempre di più. Ciò però dovrebbe limitarsi alla realtà italiana, in evidente declino etico e culturale, mentre il fenomeno sembra mondiale.


Appena lo stato di benessere lo permette, i genitori diventano iper protettivi.

E questo anche per me è un fattore critico.
Non è il livello di studio.
Oggi abbiamo laureati che dimostrano nei fatti di essere veri analfabeti funzionali.
Non vorrei riaprire la polemica sui "bamboccioni", ma ....

Per contro tra le due guerre c'erano milioni di persone che avevano alle spalle la sola quinta elementare ma tutto sommato erano molto più "funzionali" di oggi. Il problema non è il livello di studio ma la drammaticità del "vissuto".
Tra le due guerre, a parte i morti per le guerre stesse, che furono milioni, c'erano alluvioni (polesine) e malattie continue, che falcidiavano figli e genitori (la spagnola).

Le famiglie contadine avevano anche 8 figli, di cui 1/3 moriva nei primi anni, altri in guerra o per epidemie. O per fame. Si viveva in mezzo alla tragedia continua. E questo forgiava il carattere. I sopravvissuti lodavano la buona sorte ma capivano anche per aver "fortuna" bisognava lottare per sopravvivere.

Vero che oggi l'Europa vive in pace da 70 anni e questo ha un valore immenso, ma il rovescio della medaglia è quello che vediamo. Tanti bamboccioni e tanti "piccoli mussolini" (volutamente minuscolo) che si apprezzano a vicenda.

Rimpiango fame, guerre e pestilenze? No di certo!

Segnalo solo che i tempi drammatici forgiano caratteri diversi dai tempi di pace.
E che con buona probabilità i secondi preparano la strada ad un ritorno dei primi.
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Re: Sempre più scemi?

Messaggioda pianogrande il 16/09/2018, 23:42

franz ha scritto:
Rimpiango fame, guerre e pestilenze? No di certo!

Segnalo solo che i tempi drammatici forgiano caratteri diversi dai tempi di pace.
E che con buona probabilità i secondi preparano la strada ad un ritorno dei primi.


E qui, senza entrare nella dettagliata "piramide" ci accorgiamo che l'uomo non ha la capacità di gestirsi una volta emerso dai bisogni primari.

Che cosa lo forma/lo forgia una volta che ha il nutrimento e la sicurezza?

A quel punto ha davanti una strada che dovrebbe tracciare lui e si ritrova piuttosto libero di farlo ma non è in grado di fare un passo semplicemente perché non sa dove vuole andare.

Insomma, il nuovo e i suoi problemi.

Pare che finora la ricerca del nuovo funzioni solo a livello di piccole élite; fin dai filosofi dell'antica Grecia.

Roba da mettere in discussione la stessa democrazia; pur venendo questo concetto proprio da quei pensatori.

Ma siccome non vogliamo metterla in discussione ci esponiamo a questi momenti in cui, comunque una élite, si appropria della volontà popolare a proprio uso e consumo.

Chi meglio dei nostri populisti corrisponde alla definizione?

La gente si lascia inquadrare dietro discorsi dei quali inquadrare la gente è l'unico scopo.

Dopodiché l'élite agisce innomedisessantamilionidiitaliani e la democrazia si attacca al tram.

Un bel problemino.
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Re: Sempre più scemi?

Messaggioda flaviomob il 17/09/2018, 23:36

Bisognerebbe studiare bene il caso svizzero, in cui le scelte del popolo sono state sempre oculate e hanno evitato spargimento di sangue per guerre, considerando il nostro continente come la nostra vera patria, fratricide, folli e ingiustificate.


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Re: Sempre più scemi?

Messaggioda franz il 18/09/2018, 8:49

Altra ipotesi.

Uniamo due notizie

1)
I danni al cervello di troppa marijuana
Le Scienze.
Il consumo protratto nel tempo di questa sostanza induce una diminuzione del volume di un'area della corteccia cerebrale. Lo ha dimostrato uno studio basato su immagini ottenute con diverse tecniche di risonanza magnetica su consumatori abituali e su soggetti non consumatori.
http://www.lescienze.it/news/2014/11/12 ... a-2372679/

2)
I nuovi dati sul consumo di droga in Europa
Secondo una relazione di un'agenzia europea, l'Italia è il terzo paese europeo per uso di cannabis e il quarto per uso di cocaina. Il consumo più alto si registra tra le nuove generazioni.

https://www.ilpost.it/2018/06/08/droghe-europa-italia/

Ora se due piu' due fa quattro, abbiamo un nuovo importante indizio, da aggiungere agli altri.
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Re: Sempre più scemi?

Messaggioda flaviomob il 18/09/2018, 11:37

Mah, spannometricamente negli anni sessanta e settanta si faceva uso di roba anche pesante... ma la gente non votava Salvini :lol: E pure in Olanda, dove il consumo è notoriamente diffuso, non sono messi così male.


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Re: Sempre più scemi?

Messaggioda franz il 18/09/2018, 14:40

flaviomob ha scritto:Mah, spannometricamente negli anni sessanta e settanta si faceva uso di roba anche pesante... ma la gente non votava Salvini :lol: E pure in Olanda, dove il consumo è notoriamente diffuso, non sono messi così male.

Vero. Molto pesante. Che portava alla morte. Quindi niente test.

Ho trovato questa pagina
https://www.altreinfo.org/riflessioni/1 ... lba-giusi/
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Re: Sempre più scemi?

Messaggioda pianogrande il 18/09/2018, 23:14

franz ha scritto:Ho trovato questa pagina
https://www.altreinfo.org/riflessioni/1 ... lba-giusi/


Molto interessante.

Il concetto di razza e di razzismo è sempre bene discuterlo ma non si possono certo mettere in discussione questi dati.

Il rifiuto del concetto di "razza" nell'ambito umano non significa non ammettere che ci siano differenze (sarebbe assolutamente stupido) ma mettere in discussione che queste differenze siano sufficienti a definire una "razza".

Insomma siamo tutti "umani" con differenze dovute alla evoluzione in ambienti diversissimi.

E che c'è di male ad ammetterlo?

Da qui a mettere in discussione che tutti abbiano un'anima (cosa di cui mi frega meno di niente ma per fare un esempio) o a predicare la "superiorità" legata al colore della pelle o a giustificare la schiavitù etc. etc. etc. ci corrono anni luce (o buio; a scelta).

Insomma è in fondo la definizione del termine "razza" che può creare dei problemi.

Come posso negare che la mia pelle è bianca e quella di Bolt è nera?

Ma non per questo Bolt non è umano o io sono più umano di lui (e viceversa).

Se ai giapponesi si stringono gli occhi perché bevono il tè bollente, questo non li fa né più né meno umani di me.

Tutto lì il problema.
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Re: Sempre più scemi?

Messaggioda flaviomob il 17/10/2018, 1:44

Il QI non misura l'intelligenza. Non esiste nemmeno una definizione univoca e universalmente accettata di intelligenza. Oltretutto, il sistema per misurare il QI lo hanno inventato proprio i "bianchi"...

la maggior parte degli esperti concorda nel ritenere che i risultati rivelano semplicemente le differenze socioeconomiche tra le varie etnie: ad esempio, è molto difficile trovare una persona senza istruzione superiore tra gli ebrei, che appartengono alle classi medio-alte della società; al contrario, negli USA, le classi sociali più svantaggiate sono composte prevalentemente da ispanici e afroamericani. Risalta, comunque, la differenza tra QI medio degli ebrei-ashkenaziti rispetto ad altri gruppi di ebrei e alcuni quindi ipotizzano che i test QI sarebbero viziati all'origine, misurando soltanto un certo tipo di intelligenza.

Intelligenza e pregiudizio (The Mismisure of Man) di Stephen Jay Gould, saggio pubblicato nel 1981, si pose come monumento contro il razzismo scientifico. Nel 1996 venne pubblicata una seconda edizione in risposta a The Bell Curve, con un'estesa appendice in cui stroncava il libro di Herrnstein e Murray. Gould scrisse che The Bell Curve «è un capolavoro retorico di scientismo», aggiungendo anche che il testo è "insincero", in quanto nasconde volutamente dei dati essenziali, omettendo la «misura consueta del tasso di idoneità per le regressioni multiple, r^2, che sono presentate qui per l'analisi dei campioni rappresentativi».[senza fonte]

Un altro aspro critico dei test QI è stato senza dubbio il genetista Richard Lewontin, che in un articolo del 1981 intitolato The Inferiority Complex scrive che credere che i QI misurino l'intelligenza tout court, come fosse un dato oggettivo, significa "reificare un pregiudizio"


https://it.wikipedia.org/wiki/Quoziente ... telligenza



Grazie a una serie di ricerche empiriche e di letteratura su soggetti affetti da lesioni di interesse neuropsicologico, Gardner ha identificato almeno sette tipologie differenziate di "intelligenza", ognuna deputata a differenti settori dell'attività umana:

Intelligenza logico-matematica
Intelligenza linguistica
Intelligenza spaziale
Intelligenza musicale
Intelligenza cinestetica o procedurale
Intelligenza interpersonale
Intelligenza intrapersonal


https://it.wikipedia.org/wiki/Howard_Gardner


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