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Malattie rare, un business da 200 miliardi di euro

MessaggioInviato: 16/11/2016, 22:13
da mauri
in fin dei conti non c'è da stupirsi, causano le malattie e poi trovano le cure è doppio businnes per le multinazionali
ma queste persone che gestiscono le industrie e tale mercato hanno figli e nipoti? parenti? se stessi?
ciao mauri

http://www.pagina99.it/2016/11/16/malat ... stro-aifa/
Se una malattia colpisce alcune persone al mondo, non c’è interesse delle aziende farmaceutiche a sviluppare farmaci e terapie perché, è facile intuirlo, pochi pazienti corrispondono a pochi guadagni. La realtà fino a qualche anno fa era esattamente questa, motivo per cui spesso ci si riferiva alle malattie rare come malattie “orfane”, orfane appunto di investimenti, ricerca e cure. L’unica strada percorribile era quindi creare condizioni favorevoli, a più livelli, perché le aziende potessero accettare la scommessa di imbarcarsi nel processo lungo e costoso dello sviluppo di un potenziale farmaco.

La strada l’ha aperta il governo statunitense nel 1983 con l’Orphan Drugs Act, seguito poi negli anni successivi da leggi in tutto il mondo (per esempio nel 1993 in Giappone). In Europa a fine dicembre 1999 è stato promulgato il Regolamento europeo n.141/2000 sui prodotti medicinali orfani che, così come la legge americana, stabilisce criteri per la designazione di un farmaco orfano e i relativi incentivi di cui può beneficiare.

Dall’entrata in vigore di queste leggi, il business attorno ai farmaci per malattie rare è cresciuto esponenzialmente. Un’analisi del 2012 di Thomson Reuters, intitolata The economic power of orphan drugs sottolineava che il mercato mondiale dei farmaci orfani alla fine del 2011 valeva circa 80 miliardi di dollari, pari quasi al 6% del mercato globale farmaceutico, stimato sugli 880 miliardi di dollari, con un trend di crescita continuo.

Re: Malattie rare, un business da 200 miliardi di euro

MessaggioInviato: 17/11/2016, 0:32
da pianogrande
Causano le malattie e poi trovano le cure.

Eeeh?
Ma chi afferma questo?

Se il business cresce cosa significa?
Che si trovano (e si vendono) rimedi o che i prezzi dei rimedi aumentano o le due cose assieme?

Re: Malattie rare, un business da 200 miliardi di euro

MessaggioInviato: 17/11/2016, 19:53
da mauri
pianogrande ha scritto:Causano le malattie e poi trovano le cure.

Eeeh?
Ma chi afferma questo?

Se il business cresce cosa significa?
Che si trovano (e si vendono) rimedi o che i prezzi dei rimedi aumentano o le due cose assieme?

ogni causa ha un effetto, dicendo "causano le malattie e poi trovano le cure" intendo che in questi ultimi 50 anni si è fatto troppo poco per eliminare l'inquinamento anzi aumentano le soglie dei ppm e dei contenuti chimici dell'acqua e aumenta lo smog, dopo 60 anni ancora non hanno eliminato i motori a scoppio, il carbone bruciato nelle centrali, non hanno eliminato i fitofarmaci che ci mangiamo quotidianamente la lista è infinita, tutte queste cause messi insieme creano malattie gravi, le multinazionali e la globalizzazione si oppongono a questi cambiamenti quindi io affermo che per loro è un doppio businnes
ciao mauri

Re: Malattie rare, un business da 200 miliardi di euro

MessaggioInviato: 18/11/2016, 23:42
da pianogrande
Be'.

Messa così posso rilassarmi ma rimane un discorso generico che va a criminalizzare tutta la scienza e tutta la tecnologia e sono discorsi che lasciano l'inquinamento e le malattie e le medicine e le multinazionali che trovano.

Il discorso è, invece, eminentemente politico e l'inquinamento etc. etc. lo dobbiamo alla politica.
Non a tutti i politici, se no faccio lo stesso errore di cui sopra ma alla politica.
E' un discorso di lobbies, di pressioni, di corruzione e quant'altro ci possa portare fuori dal bene comune.

Certo che le malattie sono un business.
Tutto ciò che porta a domanda di qualcosa è un business.

Trattandosi si sanità, il servizio pubblico (la politica) dovrebbe intervenire in vari modi almeno per evitare che certe malattie non vengano studiate o che una pastiglia o una puntura costi un mese di stipendio.

Qui, i discorsi sulla santa privatizzazione e sul mercato che da solo redime il mondo cadono miseramente tutti.