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Ancora Total

MessaggioInviato: 12/04/2016, 10:27
da flaviomob
http://www.rinnovabili.it/ambiente/fuor ... total-333/

Ancora una fuoriuscita di petrolio, ancora vicino a casa nostra, ancora nelle acque. Protagonista del nuovo disastro ambientale è Total, la stessa multinazionale transalpina finita al centro dello scandalo Tempa Rossa, che ha visto le dimissioni del ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi.
Ieri, a seguito di un errore umano durante operazioni di sbancamento lungo il corso del fiume Tragouët, si è rotta una condotta sotterranea che collega la raffineria Total di Donges a un deposito a Vern-sur-Seiche, piccolo Comune vicino a Rennes. Ad un operaio sono sfuggiti i controlli della scavatrice ed è accaduto il peggio. Un fiume di petrolio si è riversato nel Tragouët, che alimenta due laghi insieme al fiume Guignaud. I bacini coprono complessivamente una superficie di 17 mila metri quadri. Il primo, leggermente più piccolo, è stato completamente inquinato, mentre il lavoro di 60 vigili del fuoco con 30 veicoli ha limitato la compromissione del secondo, più distante.

Re: Ancora Total

MessaggioInviato: 12/04/2016, 10:48
da pianogrande
Questo articolo è assolutamente demenziale.

Che cosa significa "a un operaio sono sfuggiti i controlli della scavatrice"?
Si è messa a scavare da sola?

Perché "bufera su Total"?

Vediamo di rimettere ordine.
Una ditta di scavo spacca un oleodotto (roba da matti!).
Era segnalato?
Era autorizzato?
Era clandestino?

Probabilmente era segnalato, documentato e autorizzato.

Chi ha autorizzato lo scavo?
I lavori sono coerenti con l'autorizzazione?

Ma come si fa a scrivere queste minchiate così di parte?

Re: Ancora Total

MessaggioInviato: 12/04/2016, 15:30
da flaviomob
Una conduttura che collega la raffineria Total di Donges (sull’estuario della Loira) a un deposito a pochi chilometri da Rennes (nella vicina Bretagna), è stata danneggiata martedì mattina, nel corso di alcuni lavori alla rete elettrica, nel villaggio di Saint Anne sur Brivet, nel dipartimento della Loira Atlantica. La rottura della pipeline, causata da una ruspa di una ditta appaltatrice della società che fornisce energia elettrica in Francia, ha provocato lo sversamento di 550 metri cubi di gasolio nell’area circostante. In un primo momento, la stima del carburante disperso si attestava intorno ai 380 metri cubi. Non appena si è avuta notizia dell’incidente, la raffineria di Donges ha bloccato il flusso di gasolio, il che non ha impedito la contaminazione di due laghi vicini e di un corso d’acqua.

Dieci famiglie, residenti nelle immediate vicinanze del luogo dell’incidente, sono state evacuate a forza dalla gendarmeria, ma non hanno mancato di denunciare il rischio e l’approssimazione con la quale i lavori, che hanno poi prodotto lo sversamento del gasolio, sono stati effettuati. «Non ci hanno detto nulla – dichiara, in collera, uno degli abitanti evacuati ai microfoni di France 3- sono arrivati qua come in un territorio conquistato e hanno cominciato a fare i lavori, come in una colonia. Neanche in Amazzonia si lavora più in questa maniera. Si dovrebbe parlare con gli abitanti. E invece loro sembrano sapere tutto. Hanno le loro mappe e poi ecco cosa succede».

Dal momento dell’allerta, è subito partito il protocollo per la messa in sicurezza dell’area. Tecnici Total e pompieri hanno approntato un sistema di filtri e pompaggi per evitare che il prodotto della raffinazione rilasciato nell’ambiente potesse arrivare al vicino fiume Brivet. Per il momento le autorità locali hanno vietato il consumo dell’acqua dei pozzi, mentre la magistratura ha aperto un’inchiesta.

Ci vorranno molti giorni per eliminare le tracce del gasolio sversato e, anche se la zona interessata sembrerebbe ormai circoscritta, non si può negare quanto la situazione resti a rischio.

L’area dove è avvenuto l’incidente è un vecchio territorio paludoso tipico di un grande estuario come quello della Loira. A pochi chilometri da Saint Anne, inoltre, si trova il parco naturale della Brière, una zona soggetta alle maree, costituita da un’intricatissima rete di canali, gestita attraverso un complesso sistema di chiuse. Da qui la pericolosità di una fuga di carburante in quella che è un’area nella quale uno sversamento di idrocarburi può essere potenzialmente incontrollabile.

Ma non c’è solo il grave incidente alla condotta Total di martedì, a portare al centro del dibattito nazionale questa porzione di territorio francese, relativamente limitata. Nella stessa zona paludosa, particolarmente ricca quanto a flora e fauna, sorge il villaggio di Notre Dame des Landes, dove, ormai da decenni, il governo centrale ha intenzione di costruire un gigantesco aeroporto che dovrebbe servire tutto il cosiddetto Grande Ovest della Francia. Ormai da anni un variegato movimento si oppone al progetto ha occupato l’area, dichiarandola ZAD (zona da difendere). Il prossimo 26 giugno, un referendum deciderà del destino dell’aeroporto, ma studi e sondaggi sembrano dare forza alle ragioni del “No”.

All’inizio della settimana, una relazione dettagliata sul progetto è arrivata sulla scrivania della ministra dell’ambiente, Ségolène Royal. Lo studio, commissionato proprio dal ministero a un’équipe di esperti, ha sottolineato l’inutilità, almeno parziale, di un progetto che da più parti è già considerato superato e troppo costoso.

Nella fattispecie, gli esperti ritengono che l’eventuale aerostazione sarebbe assolutamente sovradimensionata rispetto al traffico previsto e propongono due possibili alternative. O la rinuncia alla costruzione di due piste, limitandosi a una, oppure l’adeguamento dell’attuale aeroporto di Nantes.

http://ilmanifesto.info/si-rompe-condot ... lla-loira/

Re: Ancora Total

MessaggioInviato: 12/04/2016, 15:33
da flaviomob
Secondo questo sito, la Total si è scusata per l'incidente. Perché?

La Total, scusatasi per l’incidente, ha assicurato «l’utilizzo della condotta è stato immediatamente sospeso e il troncone in questione è stato isolato per evitare la fuga. È scattato il Piano di sicurezza e di intervento».

http://altrimondinews.it/2016/04/06/dis ... lla-loira/

Re: Ancora Total

MessaggioInviato: 12/04/2016, 18:24
da franz
Io non leggo che la Total si è "scusata".
Leggo che Total ha emesso un comunicato nel quale dice: «Deploriamo questo incidente e metteremo in opera tutto per porvi rimedio». http://www.greenreport.it/news/acqua/pe ... bustibile/
In effetti Total per ora non c'entra. La scavatice poteva tranciare un tubo del gas, la fogna, la corrente, il telefono, tutto quanto corre sotto terra. Normalmente nel mondo civile le tubazioni sono segnalate sia sulle mappe sia nello scavo stesso con delle strisce di plastica colorata (ogni colore indica un tipo di tubazione) deposte in fase di riempimento dello scavo 30-40 cm sopra il tubo per tutta la lunghezza della tubazione.
Solo un indagine potrà stabilire chi è responsabile dell'incidente e cioè se chi ha interrato la tubazione, non segnalandola adeguatamente (e in questo caso Total come committente deve controllare e verificare il lavoro durante l'esecuzione) oppure chi ha fatto lo scavo, senza prendesi cura prima in fase di progetto delle tubazioni presenti e poi durante lo scavo dei marker depositati. Se la tubazione era segnalata correttamente, la Total non è responsabile, cosi' come non è responsabile ENI se una scavatrice dovesse rompere una tubatura del gas, opportunamente segnalata.

Re: Ancora Total

MessaggioInviato: 13/04/2016, 15:19
da flaviomob
Una rottura è un evento da mettere in conto: potrebbe dipendere anche da un fenomeno alluvionale, da un terremoto, da una frana o, appunto, da un errore umano. Mi domando però: se un condotto è integro ha una certa portata nell'unità di tempo; se si rompe il liquido fuoriesce senza vincoli, essendo la pressione esterna estremamente inferiore a quella interna al condotto integro. Ciò dovrebbe portare ad una variazione improvvisa e considerevole nella portata (nell'unità di tempo): un dispositivo di sicurezza che fosse in grado di rilevare questa variazione potrebbe bloccare immediatamente e automaticamente il pompaggio all'inizio della conduttura?

Re: Ancora Total

MessaggioInviato: 13/04/2016, 17:06
da pianogrande
flaviomob ha scritto:Una rottura è un evento da mettere in conto: potrebbe dipendere anche da un fenomeno alluvionale, da un terremoto, da una frana o, appunto, da un errore umano. Mi domando però: se un condotto è integro ha una certa portata nell'unità di tempo; se si rompe il liquido fuoriesce senza vincoli, essendo la pressione esterna estremamente inferiore a quella interna al condotto integro. Ciò dovrebbe portare ad una variazione improvvisa e considerevole nella portata (nell'unità di tempo): un dispositivo di sicurezza che fosse in grado di rilevare questa variazione potrebbe bloccare immediatamente e automaticamente il pompaggio all'inizio della conduttura?


Questi sono di solito sistemi complessi; grandi tubazioni lunghe chilometri (anche tanti) con variazioni di richiesta e diramazioni.

L'unico sistema che può funzionare (da una rapida ricerca) è una complessa misura di parametri vari (tanti, compresa la presenza di bolle) che permetta di confrontare la o le portate in entrata con quelle in uscita e rilevare differenze riconducibili a una perdita.

Non è detto che non esistessero marchingegni del genere in questo caso ma il materiale in gioco è così tanto che pensare a una soluzione per quanto geniale che permetta di rompere una condotta del genere senza inquinare la vedo dura.

Re: Ancora Total

MessaggioInviato: 13/04/2016, 19:01
da franz
flaviomob ha scritto: un dispositivo di sicurezza che fosse in grado di rilevare questa variazione potrebbe bloccare immediatamente e automaticamente il pompaggio all'inizio della conduttura?

Bisogna conoscere la portata per unità di tempo e predisporre tutta una serie di paratie automatiche lungo il percorso.
La tubazione, leggo in rete, è lunga 93 km, con un diametro di 320 mm. Anche chiudendo istantaneamente la mandata, ci sono tonnellate di prodotto nel tubo che continuerebbero ad uscire, perché in pressione o per la pendenza.
Il rischio si riduce inserendo paratie ogni tot km e non è escluso che sia già cosi'.

Chi è piu' bravo di me calcoli quanti m3 ci stanno in un tubo lungo 100 km e con un diametro di 320 mm.
A naso la perdita è stata inferiore alla capienza massima, segno che qualche sistema di riduzione del danno c'è stato.

Comunque ho trovato questo
http://www.amperespa.it/wp-content/uplo ... odotti.pdf

Re: Ancora Total

MessaggioInviato: 13/04/2016, 22:00
da pianogrande
franz ha scritto:
flaviomob ha scritto: un dispositivo di sicurezza che fosse in grado di rilevare questa variazione potrebbe bloccare immediatamente e automaticamente il pompaggio all'inizio della conduttura?

Bisogna conoscere la portata per unità di tempo e predisporre tutta una serie di paratie automatiche lungo il percorso.
La tubazione, leggo in rete, è lunga 93 km, con un diametro di 320 mm. Anche chiudendo istantaneamente la mandata, ci sono tonnellate di prodotto nel tubo che continuerebbero ad uscire, perché in pressione o per la pendenza.
Il rischio si riduce inserendo paratie ogni tot km e non è escluso che sia già cosi'.

Chi è piu' bravo di me calcoli quanti m3 ci stanno in un tubo lungo 100 km e con un diametro di 320 mm.
A naso la perdita è stata inferiore alla capienza massima, segno che qualche sistema di riduzione del danno c'è stato.

Comunque ho trovato questo
http://www.amperespa.it/wp-content/uplo ... odotti.pdf


Sono più di 80 litri per metro lineare che su 100.000 metri fa più di 8.000 m3 o 7.000 se contiamo i 93 Km.

Evidentemente, qualcosa è intervenuto (magari si sono fermate le pompe e il resto lo hanno fatto le pendenze e/o valvole di intercettazione) ma evitare un massiccio inquinamento (tranne limitare i danni) credo proprio sia impossibile.

Re: Ancora Total

MessaggioInviato: 13/04/2016, 22:41
da franz
pianogrande ha scritto:Sono più di 80 litri per metro lineare che su 100.000 metri fa più di 8.000 m3 o 7.000 se contiamo i 93 Km.

Evidentemente, qualcosa è intervenuto (magari si sono fermate le pompe e il resto lo hanno fatto le pendenze e/o valvole di intercettazione) ma evitare un massiccio inquinamento (tranne limitare i danni) credo proprio sia impossibile.

Ok, ci siamo. La quantità fuoriuscita è 75 volte superiore alla portata statica, che avremmo se il liquido fosse fermo ma il tubo avesse una perdita non tamponata. In realtà il fluido scorre in pressione ad una determinata velocità (quindi una portata altrimenti l'oleodotto non serve) che non conosciamo per cui il tempo di intervento è fondamentale. ma anche in caso di evento naturale avremmo perdite, perché pur fermando subito il flusso, avremmo in media migliaia di metri cubi che si riversano nel suolo e manco sappiamo dove (nell'ipotesi sismica o smottamento). Nel caso di questi giorni sappiamo subito dove è avvenuto il disastro (la scavatrice) e si è già sul posto per allertare, bloccare il flusso e tamponare la falla. Malgrado ciò sono usciti 550mila m3. Ma dire che sia colpa di Total mi sembra eccessivo. Magari non piacerà a qualcuno ma la responsabilità principale è di chi guidava la escavatrice e ne ha perso il controllo.