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franz ha scritto:Ci sono poi le tempeste di sabbia. Quindi grandi costi per la manutenzione e la possibilità che il servizio sia interrotti con attentati alle linee elettriche. Insomma, troppi rischi per un investimento da 400 miliardi.
pianogrande ha scritto:Quella storia del cracking ancora non mi convince.
Ve le immaginate le montagne di carbone "da usare nell'industria automobilistica"?
E le quantità di idrogeno (gas molto pericoloso) in giro per il mondo?
Quest'ultimo, però, è un fattore comune se non si vuole rilasciare CO2.
Vedrei più fattibile l'elettrolisi dell'acqua (nell'intervista a Rubbia non se ne fa cenno) con energia pulita; grandi centrali idroelettriche o eoliche o solari etc. dove possibile e trasportando l'idrogeno invece che l'energia elettrica (siamo comunque sul complicato).
Tutte cose, comunque, per il futuro.
Al momento, il discorso più razionale mi sembra quello di utilizzare più possibile il gas naturale che è molto meno inquinante del carbone.
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