Ragazzi dell´Onda "il Catalogo è questo"
di Mario Pirani
Il riformismo non è una teoria o una pia intenzione, ma una pratica
concreta, un´azione per migliorare le cose, evitando, peraltro, di
esagerare combinando sconquassi. Una premessa che mi è venuta alla
mente nella sua ovvietà scrivendo un recente articolo sull´Università
(Repubblica). Tra il materiale da me non utilizzato per ragioni di
spazio, vi era una nota sulle iniziative prese dal presidente
indipendente della giunta di centro sinistra della Sardegna, il
dinamico industriale Renato Soru, l´inventore di Tiscali.
Più delle grandi riforme di vario colore che hanno inguaiato la scuola
e le università, ancor più di quanto non fosse, Soru ha messo in atto
per l´annualità 2008-2009 alcune misure semplicissime che si possono
valutare immediatamente. La prima riguarda il punto più controverso
del decreto Gelmini sulla scuola, la questione del tempo pieno. Ebbene,
senza alcuna polemica e tenendo conto che la sua applicabilità
implica la collaborazione tra lo Stato e le autonomie locali, Soru ha deciso
che il bilancio regionale contempli uno stanziamento di 35 milioni di
euro per estendere con fondi propri il tempo pieno a tutte le scuole
primarie e medie dell´Isola.
Il finanziamento verrà suddiviso in base all´autonomia scolastica ma
è fin d´ora vincolato ad una utilizzazione non dispersiva, ludica o
casuale, finalizzata a colmare le deficienze che le inchieste Ocse e
nazionali hanno riscontrato nelle competenze di base dei ragazzi
italiani, in specie nel Mezzogiorno e nelle Isole: italiano,
matematica, scienze, ecc. Basterebbe questo per promuovere la Giunta sarda, ma il
menù è molto più ricco e apporta un aiuto decisivo alle due
Università di Cagliari e Sassari.
Per dirla con Leporello: «Il catalogo è questo».
I) La Regione versa 12 milioni di euro alle due università, impoverite dai tagli della
Finanziaria, per sostenere la loro attività corrente. Inoltre stanzia 4 milioni
per favorire la presenza di visiting professors che
arricchiscano le esperienze di studio locali.
II) Con bandi biennali verranno distribuiti 5 milioni di euro per
finanziare direttamente singoli giovani ricercatori, sia sardi che
non sardi, che abbiano scelto di svolgere altrove, in genere all´estero,
la loro attività, a condizione che ora siano disposti a lavorare ad un
loro pogetto scientifico o umanistico presso una delle due Università
sarde.
L´obiettivo è di incentivare il "rientro dei cervelli", tenendo conto
che i giovani ricercatori italiani all´estero guadagnano all´inizio
sovente non più di 1700-1800 euro, ma godono non solo di
infrastrutture ncomparabilmente migliori e di sistemi di ricerca più liberi.
Soprattutto è loro ben presente che, a differenza della madre patria,
gli esiti verranno giudicati soltanto per il merito e la
professionalità. La scommessa di Soru è di tentare anche in Sardegna
una pima inversione di tendenza: chi verrà, anche se l´università non ha
soldi da offrirgli, riceverà dalla Regione direttamente ad personam
40.000 euro l´anno, più altri 15.000 per libri, materiali,
spostamenti per studio.
III) Oltre alle normali borse di studio assegnate in base al merito e
al reddito, da quest´anno la Sardegna mette a disposizione 2500 "assegni
di merito" per un totale di 15 milioni, senza alcuna limitazione di
reddito, per i giovani che si iscrivono per la prima volta alla
università o sono già iscritti, a condizione che abbiano superato
l´esame di maturità con almeno 80/100, che sostengano tutti gli esami
universitari entro il tempo stabilito e conseguano una media del 27.
Il contributo, versato direttamente allo studente, sarà di 500 euro
nette al mese.
Si tratta di una iniziativa senza precedenti nel nostro Paese, cui si
aggiunge per tutti i neo iscritti un contributo di 1200 euro per
computer e libri. Infine, per rimpinguare l´esigua somma data dalle
università, la Regione assicura altri 2500 euro per ogni borsa
Erasmus.
IV) Oltre ai fondi per l´edilizia già assegnati per alloggi
universitari in costruzione, in modo da portarli a Cagliari da 1000 a 2000 e a
Sassari da 350 a 1000, la Regione assicura a tutti i ragazzi fuori
sede una sovvenzione di 5000 euro l´anno per una abitazione nella città
che li ospita.
Se ricordiamo tutte le polemiche e gli ostacoli che incontrò il
tentativo di Soru di far pagare imposte più salate ai ricchi
proprietari delle ville della Costa Smeralda e degli yacht che attraccano d
´estate nei suoi porti, e li confrontiamo con queste voci di spesa, ne
scaturirà con esattezza in cosa consista l´equazione riformista. Dovrebbero
farla propria l´Onda e quanti manifestano senza precisi obbiettivi. Qui ce n
´è per ogni Regione.
La Repubblica - lunedì 24 novembre 2008 - pag. 23 - LINEA DI CONFINE