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LAUDATO SI’

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

LAUDATO SI’

Messaggioda franz il 19/06/2015, 7:31

Ecco il testo in italiano.
http://w2.vatican.va/content/francesco/ ... to-si.html




Quella gioia rivoluzionaria nelle parole di Francesco

La lettura dell'Enciclica rivela la riflessione drammatica fatta dal Pontefice per descrivere così lucidamente i disastri che ci circondano e individuarne i responsabili. Ma a prevalere è la speranza di una nuova umanità
di CARLO PETRINI

FRANCESCO, alla fine di questa Enciclica, prima di proporre le due preghiere conclusive, sostiene di aver compiuto una "riflessione insieme gioiosa e drammatica". Mi sento di dire, però, che è la gioia a prevalere - e lo affermo da lettore non credente - seppur i presupposti siano dolorosi. È la gioia di poter credere in un cambiamento rivoluzionario, e in una nuova umanità. È la gioia che profondono le parole del Papa, piene di speranza anche quando descrivono i peggiori disastri in cui versiamo.

Quest'Enciclica, infatti, è innanzitutto una dura ma obiettiva presa di coscienza sulla realtà della nostra casa comune, la terra con il suo Creato. È lucidissima nell'analisi di quanto danno abbiamo fatto alle cose e alle persone impostando i nostri modelli di sviluppo in maniera dissennata, per cui abbiamo lasciato che la nostra politica soggiacesse all'economia e l'economia alla tecnologia.
Nella sua prima parte lo scritto è un perfetto riassunto, altamente educativo, della situazione in cui si trova il mondo: inquinamento e cambiamento climatico, la questione dell'acqua, la perdita di biodiversità con le conseguenze del deterioramento della qualità della vita umana, il degrado sociale, il diffondersi dell'iniquità in un mare d'indifferenza e di presunta impotenza. Un quadro che non lascia spazio a dubbi, neanche scientifici. (...) Ci parla della realtà in maniera cruda ma non interpretabile, e dalla realtà, a cui più volte e in maniera niente affatto casuale l'Enciclica si àncora, parte per le considerazioni successive. Saper guardare, con la stessa capacità di sorprendersi e intenerirsi per la bellezza del Creato propria di san Francesco - questa magnificenza sta tutta nel titolo, Laudato sì - vuole anche dire saper cogliere uno stato umano non più adeguato alla casa comune, e calarsi pienamente nel nostro tempo. Il richiamo a "coltivare e custodire ", così come è scritto nella Genesi, citata in più occasioni, è un rimando a qualcosa di antico e ancestrale, che ci chiede sin dall'inizio dei giorni di vivere con equilibrio la nostra natura più profonda di esseri umani. Intanto, diventa un impegno rivoluzionario per il futuro. Non c'è dubbio che queste parole rappresentino uno dei momenti di svolta più importanti nella storia della Chiesa e soprattutto dell'umanità.

La novità sta nel messaggio universale di Francesco: egli, come non ha mancato di affermare sin dai primi passi del suo pontificato, intende parlare anche a chi professa altre fedi e ai non credenti, e lo fa scegliendo un tema molto attuale, ma anche senza tempo, eterno perché davvero trascende la vita terrena dell'uomo.

Francesco si rivolge a tutti, come fece Giovanni XXIII in Pacem in terris nel 1963, che dedicò lo scritto "a tutti gli uomini di buona volontà". Forte è il richiamo al dialogo tra religioni, tra scienza e religione, tra saperi tecnologici (e tecnocratici) e saggezze antiche, tra paradigmi e tra tutti gli uomini. Nessuno si senta escluso dalle parole del Santo Padre: nessuno può restare indifferente di fronte alla descrizione della drammatica realtà in cui è calato. Dobbiamo "sentirci uniti da una stessa preoccupazione".

Non sono pochi gli uomini di scienza che hanno presagito un futuro in cui la razza umana si estinguerà, se continuerà a consumare più risorse di quante la natura ne disponga. Del resto anche Francesco scrive: "Se qualcuno osservasse dall'esterno la società planetaria, si stupirebbe di fronte a un simile comportamento che a volte sembra suicida". Questi scienziati concordano anche nel dire che la fine dell'umanità non rappresenterebbe la fine del pianeta, la biosfera sopravviverebbe alla specie umana senza troppo sforzo, attuando i dovuti aggiustamenti al suo complesso sistema d'interazioni tra esseri viventi, vegetali o animali che siano.

"Noi non siamo Dio, La terra ci precede e ci è stata data". Da un lato l'ipotesi di estinzione umana, che non ritengo del tutto improbabile, ci fa intuire come anche per chi vive una diversa dimensione spirituale la vita terrena debba essere necessariamente ricondotta a un rinnovato approccio di fronte alla storia del mondo. D'altro canto tutto questo ci esorta, indistintamente, a interagire in maniera più responsabile con il resto delle specie viventi.

È un passo non più prorogabile, per rendere reciprocamente proficuo il nostro esistere su questo pianeta e preservarlo in favore delle generazioni future ma soprattutto del Creato stesso: un sistema così complesso da non essere ancora pienamente conosciuto dall'uomo, in cui l'indimostrabile - secondo i mezzi scientifici di cui disponiamo - ha ancora un peso decisivo nell'ordine delle cose, misterioso per chi non crede, che riguarda il proprio intimo e la fede per i credenti, caratterizzato comunque da una bellezza che ci inchioda alla nostra responsabilità. Più volte il Papa parla di bellezza, come criterio estetico e spirituale, che deve guidare la nostra etica e la nostra politica. La stessa bellezza che canta san Francesco.

Nell'esortazione a coltivare e custodire, al di là di un epocale senso filosofico e teologico che sta tutto nella definizione di "ecologia integrale" si intravedono anche stringenti questioni che si possono definire politiche: con una dirompenza tale da spingerci senza possibilità di scelta a un mutamento radicale, che dovrà rinnovare l'uomo e le cose fatte dall'uomo.
Nel testo di Francesco non mancano riferimenti a un sistema tecno-finanziario che non funziona e dimostra la sua incompatibilità con una società armonica e giusta. Non solo, ma la centralità della politica, intesa come capacità di disegnare il mondo che vogliamo e di compiere le scelte necessarie per realizzarlo, è riaffermata a fronte di un momento storico in cui l'inseguimento quasi spasmodico del profitto impedisce che i governanti prendano decisioni lungimiranti, capaci di immaginare un futuro oltre le scadenze elettorali.
http://www.repubblica.it/esteri/2015/06 ... 117193446/
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Re: LAUDATO SI’

Messaggioda franz il 19/06/2015, 9:28

È probabile che di questa enciclica "ecologista" (cosi' si inizia a sentir dire) si parli parecchio in futuro.
Ho quindi deciso di inserire qui l'argomento di discussione.
Stimolato da alcuni riassunti giornalistici sono andato a cercare l'originale (il cui link è nel messaggio di apertrura).

Avendo 5 minuti ho letto l'inizio e già mi son detto: cominciamo male. Mi spiego.

Bergoglio ha scritto:1. «Laudato si’, mi’ Signore», cantava san Francesco d’Assisi. In questo bel cantico ci ricordava che la nostra casa comune è anche come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia: «Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba».[1]

2. Questa sorella protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla. La violenza che c’è nel cuore umano ferito dal peccato si manifesta anche nei sintomi di malattia che avvertiamo nel suolo, nell’acqua, nell’aria e negli esseri viventi. Per questo, fra i poveri più abbandonati e maltrattati, c’è la nostra oppressa e devastata terra, che «geme e soffre le doglie del parto» (Rm 8,22). Dimentichiamo che noi stessi siamo terra (cfr Gen 2,7). Il nostro stesso corpo è costituito dagli elementi del pianeta, la sua aria è quella che ci dà il respiro e la sua acqua ci vivifica e ristora.

Ho avuto un sussulto quando ho letto la frase che ho evidenziato.
Ma come mai noi siamo vissuti con questo pensiero di proprietario dominatore? Possibile che al Santo Padre Francesco non venga in mente che probabilmente lo stesso pensiero cattolico, nella sua origine giudaico-cristiana, ha fortemente influito su questo comportamwento? Non è che la Bibbia contiene un messaggio che dice espressamente che noi dobbiamo crescere e prolificare e dominare sul mondo? Non ricordando le parola esatte (che sono il Verbo di Dio) sono andato a rileggermi il Primo Testamento.

Per evitare di prendere a riferimento testi apocrifi, non riconosciuti e contestabiili come tali, ho trovato l'edizione CEI della Bibbia.
Ovviamente pubblicata sul siito del Vaticano, come l'enciclica di cui si parla. http://www.vatican.va/archive/ITA0001/__P1.HTM
Il primo libro è quello della Genesi, la Genesi è costiuiia da una serie di capitoli e paragrafi ma tutto ha inizio con un numero 1, un po' come la nostra costituzione. Quello che si dice quindi all'inizio della genesi è particolarmente importante. Ebbene dopo aver creato terra, cielo, firmamento, luce, erba ed ogni creatura, uomo compreso, c'è il punto cruciale:
Dio ha scritto:[26] E Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra".

[27] Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò.

[28] Dio li benedisse e disse loro:
"Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra;
soggiogatela e dominate
sui pesci del mare
e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente,
che striscia sulla terra".

Il quote a nome di Dio non è una spiritosata. Quando si leggono queste cose in Chiesa, si dice "Parola di Dio". Ebbene qui c'è tutto il concetto di: 1) dominio; 2) soggiogare, 3) riempire la terra;
Da notare dal punto di vista comunicativo si usa l'imperativo. Dio parla e dice "Siate fecondi, moltplicatevi, soggiogate e dominate".
Non è un consiglio; è un ordine. Un ordine che non mi risulta sia stato revocato.
Questo è quindi l'imperativo religioso che proviene direttamente da Dio: dominare e soggiogare. Possibile che Bergoglio non ne voglia parlare? Cominciamo proprio male. Forse ha in mente un copevole piu' adatto alla sua visione (il captalismo?)

Naturalmente noi occidentali adulti e laici possiamo anche non credere piu' alla genesi, adamo ed eva e tutte quelle cose là. Abbiamo oggi riferimenti a teorie fisiche e scientifiche diverse per spiegare l'origine dell'universo e dell'uomo, tuttavia il messaggio di fondo per i credenti (ed il Papa lo è) riamane quello. Siamo stati fatti ad immagine e somiglianza del creatore, il quale ci ha ordinato di prendere possesso come dominatori e soggiogatori di questa Terra che ora si lamenta per il trattamento subito.

Naturalmente l'homo sapiens ha iniziato a prolificare, diffondersi per il pianeta, dominando e soggiogando ben prima che la Bibbia fosse scritta. Già 40'000 anni fa gli uomini cacciavano i mammut e ne causavano l'estinzione, così come di molte altre specie. Quello che abbiamo fatto e facciamo sta un po' nel nostro DNA e nella nostra cultura da decine di migliaia di anni. La Bibbia pero' ha rinforzato il concetto, dandogli un significato di ordine divino. L'ordine di un Dio unico, sia chiaro. Cosa ben diversa dalla precedente cultura basata su una pluralità di divinità, in conflitto tra loro, con una dialettica ben precisa, equlibri e contrappesi. Certe cose non potevi farle anche se protetto dal Dio A perché si offendeva B. Con il Dio unico tutto cambia.
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Re: LAUDATO SI’

Messaggioda franz il 21/06/2015, 10:16

Devo ricredermi. Continuando la lettura (ora sono circa ad 1/4) Bergoglio affronta il tema in modo diretto.
Ma dimentica alcune cose importanti.

Bergoglio ha scritto:67. Noi non siamo Dio. La terra ci precede e ci è stata data. Ciò consente di rispondere a un’accusa lanciata contro il pensiero ebraico-cristiano: è stato detto che, a partire dal racconto della Genesi che invita a soggiogare la terra (cfr Gen 1,28), verrebbe favorito lo sfruttamento selvaggio della natura presentando un’immagine dell’essere umano come dominatore e distruttore. Questa non è una corretta interpretazione della Bibbia come la intende la Chiesa. Anche se è vero che qualche volta i cristiani hanno interpretato le Scritture in modo non corretto, oggi dobbiamo rifiutare con forza che dal fatto di essere creati a immagine di Dio e dal mandato di soggiogare la terra si possa dedurre un dominio assoluto sulle altre creature. È importante leggere i testi biblici nel loro contesto, con una giusta ermeneutica, e ricordare che essi ci invitano a «coltivare e custodire» il giardino del mondo (cfr Gen 2,15). Mentre «coltivare» significa arare o lavorare un terreno, «custodire» vuol dire proteggere, curare, preservare, conservare, vigilare. Ciò implica una relazione di reciprocità responsabile tra essere umano e natura. Ogni comunità può prendere dalla bontà della terra ciò di cui ha bisogno per la propria sopravvivenza, ma ha anche il dovere di tutelarla e garantire la continuità della sua fertilità per le generazioni future. In definitiva, «del Signore è la terra» (Sal 24,1), a Lui appartiene «la terra e quanto essa contiene» (Dt 10,14). Perciò Dio nega ogni pretesa di proprietà assoluta: «Le terre non si potranno vendere per sempre, perché la terra è mia e voi siete presso di me come forestieri e ospiti» (Lv 25,23).

Quello che dimentica di dire nei punti precendenti (che contegono una interessante elencazione dello stato di fatto del pianeta) è che oggi siamo piu' di sette miliardi (traguardo raggiunto nel 2011) mentre solo un secolo fa eravamo circa un miliardo e mezzo. Ai tempi di Cristo eravano 200 milioni e nei tempi in cui si sviluppa il racconto biblico tra 20 e 50.
Dio disse "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra" e questo è stato fatto. Se questo imperativo è in contrasto, secondo Bergoglio, con il successivo [2,15] (Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse) va detto che poi dall'Eden l'uomo fu scacciato e malgrado il parto con dolore l'uomo si è comunque sempre dato da fare per fare figli, moltiplicarsi e riempire la terra. Lo stesso pontefice poi nei punti precedenti continua ad insistere sulla classica impostazione della Chiesa contraria al controllo delle nascite. Controllo che nel nord sviluppato è da quasi un secolo in atto, pur non imposto da alcuna autorità, con una natalità bassissima (Vedere https://it.wikipedia.org/wiki/Stati_per ... alit%C3%A0 )
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Re: LAUDATO SI’

Messaggioda Robyn il 27/06/2015, 22:10

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Re: LAUDATO SI’

Messaggioda Robyn il 27/06/2015, 23:09

La sinistra che non sfrutta i panneli solari e fotovoltaici che non promuove la differenziata e l'utilizzo del materiale biodegradabile che non recupera spazi di verde e paesaggi deturpati dall'abusivismo oppure che non sfrutta l'energia del vento prodotta dal moto ondoso dei veicoli sulle grandi arterie stradali che sinistra è?
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Re: LAUDATO SI’

Messaggioda pianogrande il 28/06/2015, 19:51

In poche parole, la chiesa cattolica romana scopre il concetto di responsabilità legato a quello di potere.

Concetto ormai banale nel nostro secolo ma si sa che l'unità di misura del tempo su cui si basa quella comunità è appunto il secolo (se non il suo multiplo).
Secolo più secolo meno....

In ogni caso, un passo avanti.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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