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Lo smog fa male al cervello, soprattutto dei neonati

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Lo smog fa male al cervello, soprattutto dei neonati

Messaggioda franz il 30/04/2015, 7:20

Lo smog fa male al cervello, soprattutto a quello dei neonati

Gli inquinanti penetrano nel circolo sanguigno e da lì nel cervello, diventando tossici anche per i neuroni. Potrebbero avere una parte anche in psicosi e demenze precoci
di Luca Carra

L’inquinamento dell’aria non fa male solo ai polmoni e al cuore. Danneggia anche il cervello, soprattutto nei primi mesi di vita. E’ questa la conclusione suggerita da uno studio pubblicato sulla rivista americana Jama Psychiatry e firmato da Lilian Calderón-Garcidueñas, dell’Università del Montana. Polveri ultrasottili e idrocarburi politici aromatici (come il benzopirene), per la loro capacità di penetrare nel circolo sanguigno e da lì nel cervello, sono stati individuati come tossici anche per i neuroni, tanto che non si esclude possano avere una parte nell’insorgenza di depressione e psicosi, demenze precoci, addirittura suicidi.

Gli effetti nocivi

Lo studio americano rileva inoltre come i Center for Disease Control and Prevention statunitensi, che da tempo eseguono campagne di biomonitoraggio sui bambini, hanno trovato nel 100% delle urine della popolazione analizzata livelli non trascurabili di metaboliti di idrocarburi politici aromatici. Un altro effetto accertato di molti composti chimici dell’inquinamento atmosferico è di agire come “distruttori endocrini” vale a dire come capaci di modificare l’assetto ormonale dell’organismo, soprattutto di neonati e bambini, aumentando così il rischio - nelle popolazioni più esposte - di malformazioni alla nascita e una maggiore propensione a sviluppare nel corso della vita diabete e obesità. Gli effetti ormonali e neurologici dello smog sono un campo di studio abbastanza recente e che merita ulteriori studi per chiarire le molte incertezze ancora presenti, ma suggeriscono senz’altro di non abbassare la guardia nei confronti dell’inquinamento dell’aria.

Il costo dell’inquinamento

I motivi di preoccupazione, peraltro, dovrebbero riguardare anche i risvolti economici dell’inquinamento: ieri ad Haifa - nel corso di un affollato meeting su Ambiente e salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità - sono stati presentati dati shock sul costo annuo dell’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute nella regione europea OMS (che comprende oltre l’Europa propriamente detta, Russia, paesi dell’Est e Israele). Le morti premature da smog sarebbero circa 600mila all’anno (fra indoor e outdoor), e 1,6 trilioni (migliaia di miliardi) di dollari il conto da pagare ogni anno. Stiamo parlando di una cifra vertiginosa, che ammonta a un decimo del PIL della regione, con notevoli differenze fra i paesi, più o meno inquinati. In Italia il costo si aggira sui 97 miliardi l’anno, pari al PIL 4,7% del Prodotto interno lordo, ma in almeno una ventina di paesi l’incidenza sul PIL supera il 20%, con la punta massima raggiunta dalla Georgia (35%) e il caso più virtuoso rappresentato dalla Finlandia (0,7%). Il direttore della Regione Europa dell’OMS, Zsuzsanna Jakab, ha commentato: «Ridurre l’esposizione agli inquinanti si tradurrebbe in un’enorme risparmio di vite e di risorse, e in un rilancio delle nostre economie afflitte dalla crisi».

Lo studio

Lo studio, condotto insieme da esperti OMS e OCSE, ha utilizzato un metodo indiretto per calcolare i costi: infatti non ha sommato semplicemente i costi sanitari e quelli relativi alla perdita di produttività, anche perché questo avrebbe sottostimato il peso delle morti premature. Si è invece moltiplicato il cosiddetto “valore statistico della vita” per l’ingente numero di morti premature stimate per l’inquinamento, totalizzando così una cifra astronomica. Il “valore statistico della vita” è un’entità puramente matematica, che varia da paese a paese in base al reddito medio: da meno di mezzo milione di dollari per il Kirzigistan a oltre 4 milioni di dollari per l’Islanda. In Italia ammonta a 3 milioni di dollari.

Un bilancio con luci e ombre

Nella due giorni di Haifa non si è però parlato solo di inquinamento dell’aria. Lo scopo della conferenza - che ha visto la presenza di 37 dei 53 paesi dell’Regione europea dell’OMS - era di fare il punto sugli obiettivi di salute ambientale individuati nella Quinta conferenza interministeriale tenutasi a Parma nel 2010 sotto l’egida delle Nazioni Unite. Focalizzati soprattutto sulla salute infantile, i quattro impegni enunciati dalla Dichiarazione di Parma erano: migliorare la qualità dell’acqua e dei servizi igienici; ridurre il tasso di obesità e di incidenti attraverso città più sostenibili e a misura di ciclista e pedone; migliorare la qualità dell’aria; infine, ridurre i contaminanti chimici e big killer come amianto ed esposizione indiretta al fumo di sigaretta. Il bilancio di quanto si è fatto in questi cinque anni di mobilitazione alterna progressi a delusioni.

I punti nel dettaglio

La qualità dell’aria migliora ma troppo lentamente, e non abbastanza per non comportare rischi umani ed economici enormi. Di fatto lo smog si riconferma come la prima emergenza di salute pubblica di origine ambientale del pianeta. L’accesso a fonti d’acqua pulita e servizi igienici è ormai garantita al 90% della popolazione europea, ma ancora oggi 100 milioni di persone (soprattutto nei Paesi caucasici) non hanno un accesso continuato e sicuro alle risorse idriche, e ogni giorni nella regione europea muoiono 10 persone di malattie diarroiche dovute alle scarse condizioni igieniche. La contaminazione da agenti chimici in parte è migliorata per quanto riguarda l’esposizione al piombo e al mercurio, ma dall’altro lato oggi sono presenti nell’ambiente più di 140.000 sostanze chimiche prodotte dall’uomo (il doppio di un decennio fa), del cui impatto sanitario si sa ancora molto poco. Anche vecchie conoscenze come l’amianto, responsabile di mesoteliomi e tumori polmonari soprattutto fra i lavoratori e loro famigliari, continua a mietere vite (circa 3.000 all’anno in Italia), e la fibra killer non è ancora stata bandita da un terzo dei paesi della regione europea (in Italia il divieto di produrre e importare amianto risale al 1992). Il dato più confortante riguarda gli incidenti stradali e di altra natura che riguardano i bambini: si sono quasi dimezzati negli ultimi anni, ma non in tutti i paesi. Infine l’esposizione dei minori al fumo di sigaretta continua ad costituire un problema in molti paesi, dove ancora è permesso in asili, scuole e campi gioco. La Conferenza di Haifa sta ora fissando nuovi obiettivi per i prossimi anni, fra i quali gli effetti sempre più evidenti del cambiamento climatico su salute e ambiente, e l’invito pressante a nuove ricerche sui contaminanti ambientali emergenti come nanoparticelle e distruttori endocrini. Ma la priorità resta ancora l’inquinamento dell’aria, responsabile di un quarto delle morti di origine ambientale.

29 aprile 2015 | 17:51
http://www.corriere.it/salute/pediatria ... 5a01.shtml
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Re: Lo smog fa male al cervello, soprattutto dei neonati

Messaggioda mauri il 15/03/2016, 19:30

non c'è da stare allegri eppure le multinazionali continuano a fare affari d'oro con il beneplacito dei governi di tutto il mondo, europa compresa, il cammino sarà ancora mooolto lungo anche se iniziato negli anni '50 con l'inizio del biologico che interessava solo l'agricoltura, il '900 è trascorso all'insegna della nascita della chimica e conseguente distruzione del pianeta, e il 2000 continua con l'ignoranza delle persone oramai plagiate dai media e dai messaggi pubblicitari che vogliono far passare per ottimi prodotti tossici e quindi nocivi, l'industria automobilistica ha fatto ben pochi passi avanti nell'innovazione dei propulsori per automobili, si usa ancora carbone e derivati del petrolio per far funzionare le centrali, il trasporto su gomma distrugge i nostri polmoni e le strade che diventate pericolose sono causa di incidenti...l'elenco è infinito si muore di cancro e di malattie sconosciute, rare che diventeranno presto endemiche
nuovo pianeta terra cercasi urgentemente, oramai rimane poco tempo, per distruggerlo nuovamente
ciao mauri

http://www.repubblica.it/ambiente/2016/ ... 135542730/
Oms: 12 milioni di morti l'anno, colpa dell'inquinamento
Secondo i dati diffusi dall'Organizzazione mondiale della sanità, è responsabile di una morte su quattro. In Europa, nel 2012, l’esposizione a fattori di rischio ambientale è costata la vita a 1,4 milioni di persone
In Europa, nel 2012, l’esposizione a fattori di rischio ambientale è costata la vita a 1,4 milioni di persone. Su 133 malattie esaminate, è stato trovato un significativo nesso con l’inquinamento in 101 casi. Sono i numeri contenuti nel rapporto Preventing disease through healthy environments: a global assessment of the burden of disease from environmental risks, curato dall’Organizzazione mondiale della sanità a dieci anni di distanza dalla prima edizione.
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Re: Lo smog fa male al cervello, soprattutto dei neonati

Messaggioda trilogy il 15/03/2016, 19:47

franz ha scritto:
[..]Gli inquinanti penetrano nel circolo sanguigno e da lì nel cervello, diventando tossici anche per i neuroni. Potrebbero avere una parte anche in psicosi e demenze precoci
di Luca Carra

Un altro effetto accertato di molti composti chimici dell’inquinamento atmosferico è di agire come “distruttori endocrini”


L'articolista ha tradotto dal testo inglese "endocrine disruptor" che non significa "distruttore" ma è qualcosa che disturba, interferisce. Insomma il senso è un po' diverso.
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Re: Lo smog fa male al cervello, soprattutto dei neonati

Messaggioda franz il 16/03/2016, 8:34

Eppure anche google translate traduce bene in "perturbatore endocrino" ed uno che scrive sul corriere della sera nella rubrica sulla salute dovrebbe conoscere il concetto.
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