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Il caso degli ulivi pugliesi e del “fastidioso” batterio

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Re: Il caso degli ulivi pugliesi e del “fastidioso” batterio

Messaggioda annalu il 08/05/2015, 14:08

franz ha scritto:[...]On May 4, under orders from the legal office of the town of Lecce, one dozen computers used by the CNR and University professors to research Xylella were sequestered or blocked, hampering intense research projects, delaying results, confounding scientific hope for answers, and provoking further damage to farmers. Who claims responsibility?
http://www.georgofili.info/detail.aspx? ... h.facebook

Ci sono vari elementi molto gravi in questa vicenda.
Prima di tutto, quali competenze hanno i magistrati per valutare l'operato dei ricercatori?
E poi, gli "ambientalisti" hanno già vinto, perché i tempi della giustizia sono incompatibili con la necerssità di un intervento urgente contro la diffusione del contagio: intanto che i magistrati cercano il colpevole (gli "untori" di manzoniana memoria), la Xilella avrà tutto il tempo per diffondersi ben oltre i confini pugliesi, e nell'attesa la comunità internazionale metterà al bando i prodotti delle nostre terre.
Se la "poltiglia bordolese" ha effetti tanto miracolosi, come mai gli agricoltori non se ne erano accorti prima? E' un prodotto in uso da circa due secoli e facilmente reperibile, magari è risultato di efficacia insufficiente o di elevata tossicità? "Naturale" non sempre è sinonimo di "sano": molti veleni sono assolutamente naturali, basti pensare ai veleni di funghi e serpenti.
Insomma, lasciamo pure che i patogeni facciano il loro corso, non saremmo il primo caso di epidemia ("naturale" ovviamente) che distrugge l'agricoltura di una nazione, come le piantagioni di tabacco a Cuba o la grande carestia di metà ottocento in Irlanda, dovuta alla distruzione dei campi di patate da parte della peronospora.
Benvenuti nel passato prossimo venturo!

Annalu
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Re: Il caso degli ulivi pugliesi e del “fastidioso” batterio

Messaggioda pianogrande il 09/05/2015, 20:43

Alle scie biologiche non ci ha pensato ancora nessuno?
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Re: Il caso degli ulivi pugliesi e del “fastidioso” batterio

Messaggioda mauri il 24/12/2015, 18:38

siamo alle solite con il solito modo di fregare soldi e fottere gli agricoltori, sempre impuniti
auguri, belle feste a tutti
"sporchiamoci le mani" difendiamo i nostri territori dagli abusi, agiamo in prima persona
questo è l'augurio per il 2016 e gli anni futuri
mauri



http://aiab.it/index.php?option=com_con ... Itemid=163

Le pm hanno incaricato un pool di esperti per verificare i presupposti scientifici su cui si sono basate le decisioni prese dalla Regione Puglia e comunicate alla Ue, hanno riscontrato l'esistenza sul territorio di ben 9 ceppi di xylella fastidiosa, non uno solo, come affermato dai ricercatori del CNR.
Questo induce a concludere che è molto verosimile che la xylella sia presente nel Salento da molto tempo e che si sia nel tempo mutata geneticamente, come è normale facciano i batteri per adeguarsi all'ambiente in cui vivono. Oppure che sono state introdotte più tipologie di xylella che poi si sono mescolate tra loro. Di certo si può affermare che diversi tipi di xylella sono presenti da molti anni e da molto tempo prima rispetto a quando è stata comunicata la sua presenza alla Ue da parte dell'Istituto fitosanitario regionale, cioè il 15 ottobre 2013.
Di fatto vengono a cadere i presupposti per chiedere l'emergenza e la calamità naturale, in base alle quali si sta già usufruendo di ingenti fondi pubblici. Si tratterebbe di indebita percezione di finanziamenti ministeriali ed europei?
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Re: Il caso degli ulivi pugliesi e del “fastidioso” batterio

Messaggioda pianogrande il 26/12/2015, 13:27

Tutte le azioni per saperne (e capire) di più sono le benvenute.
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Re: Il caso degli ulivi pugliesi e del “fastidioso” batterio

Messaggioda franz il 30/03/2016, 18:41

La Xylella sta provocando la malattia degli olivi in Italia

La Xylella fastidiosa è responsabile della malattia che sta distruggendo gli olivi nell’Italia meridionale, conferma un nuovo studio. Anche l’oleandro e la poligala a foglia di mirto soccombono al ceppo pugliese del batterio, mentre gli agrumi, la vite e il leccio sembrano resistergli.

Le risultanze sono desunte da indagini effettuate negli ultimi due anni in Puglia sulla gamma di piante ospiti della X. fastidiosa CoDiRO. Gli scienziati del Consiglio Nazionale delle Ricerche hanno esposto varietà d’importanti colture perenni al batterio tramite inoculo artificiale ed esposizione su campo a insetti vettori infetti.

Sono state sottoposte a sperimentazione colture mediterranee come l'olivo, la vite, gli agrumi, il mandorlo, il pesco, il ciliegio e il susino, ma anche specie forestali come il leccio e specie ornamentali come l'oleandro e la poligala mirtifoglia. Il progetto è stato finanziato dall'EFSA.

Giuseppe Stancanelli, a capo dell'unità EFSA “Salute animale e vegetale”, ha dichiarato: "Tali risultati confermano che il ceppo CoDiRO di X. fastidiosa provoca il deperimento dell’olivo. Si tratta di un importante passo avanti, in quanto potremo valutare con precisione il rischio che un'epidemia si diffonda dalla Puglia solo se colmeremo le lacune nelle conoscenze sulla gamma di piante ospiti e sull'epidemiologia del ceppo pugliese".

Le piante di olivo sottoposte a inoculo hanno evidenziato i medesimi gravi sintomi (disseccamento e deperimento) osservati sulle piante in campo aperto. Non tutte le varietà di olivo, però, hanno risposto allo stesso modo. Ad esempio sembra che il batterio impieghi più tempo a colonizzare - con una concentrazione inferiore di batteri - le cultivar Coratina, Leccino e Frantoio rispetto alla Cellina di Nardò, che è una delle cultivar più comuni nella zona infetta.

I ricercatori affermano che occorrono maggiori test su un numero più esteso di cultivar di olivo per capire le diverse risposte ottenute.

Gli esperimenti su campo hanno inoltre dimostrato che la sputacchina (Philaenus spumarius) infetta (insetto largamente diffuso in Puglia) può trasmettere il batterio all’olivo, all’oleandro e alla poligala a foglia di mirto. L'infezione è stata rilevata sei mesi dopo l'esposizione agli insetti, quando le piante erano ancora asintomatiche.

Nessuna pianta di agrumi, vite o leccio è risultata positiva per X. fastidiosa dopo esposizione a P. spumarius infetto. Analogamente le piante di agrumi, vite e leccio non si sono infettate in modo sistemico né hanno sviluppato sintomi sospetti, se inoculate sperimentalmente. Per ottenere dati conclusivi sulle piante con frutto a nòcciolo sono necessari ulteriori osservazioni ed esperimenti.

Tutte le piante inoculate saranno tenute sotto osservazione per almeno un’ulteriore stagione vegetativa, mentre gli esperimenti su campo verranno estesi per altri 10 anni.

Il dott. Stancanelli ha poi aggiunto: "I risultati di questo progetto riducono in modo significativo le incertezze che circondano i rischi collegati al ceppo CoDiRO della X. fastidiosa per il territorio dell'UE e contribuiranno a pianificare le ricerche future.

"Successivi esperimenti su campo e in laboratorio dovranno esplorare ulteriormente le risposte dell’olivo mediterraneo, con l'obiettivo di individuare varietà tolleranti o resistenti che possano essere coltivate dagli agricoltori nelle zone colpite da X. fastidiosa.

"Prevediamo di riuscire ad acquisire maggiori dati che ci aiutino a tenere sotto controllo questa malattia tramite progetti di ricerca finanziati dal programma UE Orizzonte 2020".

Pilot project on Xylella fastidiosa to reduce risk assessment uncertainties

http://www.efsa.europa.eu/it/press/news/160329


Nota: Anche se i giudici pugliesi sembrano volerne sapere piu' dei ricercatori, alla fine qualche verità scientifica emerge.
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Re: Il caso degli ulivi pugliesi e del “fastidioso” batterio

Messaggioda trilogy il 03/02/2017, 9:39

Era il 5.4.2015 quando Franz aprì questa discussione sull'emergenza Xylella in Puglia, sono passati quasi due anni...
Alla Regione Puglia ancora discutono...e rinviano.
Per fortuna non era una epidemia letale per l'uomo, altrimenti ci saremmo estinti :lol:

RINVIO VOTAZIONI DDL XYLELLA: DI GIOIA, SERVE PER ESAMINARE EMENDAMENTI OPPOSIZIONI
mercoledì 1 febbraio 2017
L’assessore all’Agricoltura, Leonardo di Gioia, ribadisce con una nota “la centralità e l'importanza del DDL sulla Xylella, fondamentale per la nostra comunità, perché consente di prevedere in una legge modi e tempi per la lotta alla batteriosi e insieme permette di costruire le basi per la ripresa di una economia agricola che porti nuovo reddito a chi oggi è di fatto impossibilitato alla produzione a causa della fitopatia”.

“Il provvedimento all’esame del Consiglio – spiega - ha grande importanza, per questo ho chiesto di aggiornare la sua votazione al fine di valutare al meglio gli emendamenti presentati in gran parte proprio la mattina del Consiglio da parte della minoranza, per i quali sono in corso di predisposizione i referti tecnici”.

“Credo - prosegue - che il rinvio sia un gesto di responsabilità e di rispetto anche per il lavoro dei colleghi consiglieri, cui bisognerà dare in sede di votazioni risposte accurate circa la accoglibilità delle proposte emendative.

Inoltre questo tempo sarà utile anche per approfondire dinamiche in corso di negoziazione con Bruxelles”.

fonte: http://www.regioni.it/dalleregioni/2017 ... ni-497441/
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Re: Il caso degli ulivi pugliesi e del “fastidioso” batterio

Messaggioda pianogrande il 03/02/2017, 16:39

Il linguaggio burocratico fa sempre paura.

Ha l'aria così seriosa che si riesce a ridere solo dopo un po' di raccoglimento.

La prossima volta, molto probabilmente, si accorgeranno e con profondo rammarico che al dibattito non hanno potuto presenziare i legittimi rappresentanti della famiglia batteriologica in oggetto né può tutto questo essere giustificato dalla oggettiva difficoltà di notifica come riportato....
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Re: Il caso degli ulivi pugliesi e del “fastidioso” batterio

Messaggioda trilogy il 08/06/2017, 15:00

Xylella, la Commissione Ue bacchetta l'Italia. E Nature: "Mette in pericolo l'Europa"

La relazione sul batterio che sta distruggendo gli ulivi pugliesi. "Dal 2016 sono stati registrati passi in avanti, ma sono necessari ulteriori sforzi per prevenire l'ulteriore diffusione della malattia"

07 giugno 2017

Xylella, la Commissione Ue bacchetta l'Italia. E Nature: "Mette in pericolo l'Europa"
L'Italia ha fallito nel tenere sotto controllo l'epidemia di xylella che sta distruggendo gli ulivi pugliesi: è quanto sostiene la Commissione europea nelle raccomandazioni rivolte al nostro Paese in seguito a un audit tenuto in Puglia nel novembre 2016. Indice puntato anche dal mondo scientifico, che dalle pagine della rivista Nature accusa l'Italia di non avere ascoltato le raccomandazioni dei ricercatori e messo così a rischio tutta l'Europa.

"Dall'agosto 2016 si sono registrati progressi significativi nell'attuazione della decisione Ue - si legge nelle conclusioni della relazione - ma sono necessari ulteriori sforzi per prevenire l'ulteriore diffusione della malattia". In particolare, alcuni alberi infetti nella zona 'cuscinetto', la fascia di 20 chilometri a nord della provincia di Lecce, all'epoca dell'audit erano risultati rimossi in ritardo o non rimossi, aumentando le possibilità di diffusione della malattia.

Fra le prime reazioni c'è quella del presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, per il quale, "pur riconoscendo i gravi ritardi accumulati in Puglia nella gestione della xylella fastidiosa, non possono essere sottaciute le gravi responsabilità dell'Ue circa la diffusione della malattia causata dalle frontiere colabrodo". Ma le accuse, da parte della Commissione Ue e del mondo scientifico, sono decisamente pesanti: il monitoraggio dell'infezione è iniziato tardi, l'abbattimento degli alberi malati è stato rimandato a lungo e dei dieci milioni di euro necessari per le misure di contenimento si è vista poco più della metà.

I ricercatori che hanno lavorato in Puglia negli ultimi anni non sono affatto sorpresi dalle critiche: i loro sforzi per fermare l'avanzata del batterio sono stati continuamente ostacolati dalle autorità e dagli ambientalisti. La xylella fastidiosa, un batterio per cui non esiste cura, è stata avvistata per la prima volta in Europa nel 2013 e probabilmente è arrivata dall'America, dove è endemica. Fin dall'inizio, i ricercatori l'hanno associata al Complesso del disseccamento rapido dell'ulivo (Olive Quick Decline Syndrome, Oqds), la malattia che si stava diffondendo in Puglia.

Ma le loro conclusioni sono state ampiamente contestate, tant'è che nel 2015 sono stati accusati di aver provocato essi stessi l'epidemia. "La situazione è ridicola", ha dichiarato a Nature Giovanni Martelli, fitopatologo dell'Università di Bari: "Le autorità si sono mosse sempre troppo lentamente, quando invece era necessario agire in modo tempestivo". Nel frattempo il batterio si diffonde e varie specie di xylella sono state individuate anche in Francia, Germania, Svizzera e isole Baleari.


http://bari.repubblica.it/cronaca/2017/ ... 167497043/
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Re: Il caso degli ulivi pugliesi e del “fastidioso” batterio

Messaggioda pianogrande il 09/06/2017, 12:34

Gli ulivi pugliesi stanno diventando un simbolo delle forze che combattono per riportarci indietro.

La diffusione della Xylella (e la figura di ...... che facciamo davanti al mondo) sono il sottoprodotto delle ambizioni di Emiliano e di un movimento ambientalista andato in mano all'estremismo oscurantista che sta imperversando nel paese.

La gente è ubriaca di vaccini, ulivi, scie, big pharma e via via.

Una volta l'ignoranza era povertà, rassegnazione, chiusura, alienazione, vergogna.

Oggi è ricca, attivissima, comunica, si auto alimenta... gioisce di se stessa.

Un disastro.
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Re: Adesso vogliono lo stato di calamità

Messaggioda pianogrande il 07/09/2017, 22:38

Io chiederei lo stato di calamità per il governatore che si ritrovano.

http://www.olioofficina.it/societa/ital ... agisce.htm
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