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Crolla il prezzo del petrolio,

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Crolla il prezzo del petrolio,

Messaggioda trilogy il 28/11/2014, 13:35

LA DISCESA DEI PREZZI DEL GREGGIO NON SI RIFLETTE SU QUELLI DEI CARBURANTI

Crolla il prezzo del petrolio Ma quello della benzina non cambia
Il greggio a quota 71 dollari, ma sui carburanti pesano le (tante) tasse e qualche alibi. In Italia il peso del Fisco su benzina e gasolio si aggira intorno al 60%
Stefano Agnoli

Dopo le scaramucce degli ultimi giorni, lo stallo era tra le conclusioni attese del vertice Opec. Così come era tra gli eventi possibili il crollo delle quotazioni del petrolio, che dopo il mancato taglio della produzione hanno sfiorato i 71 dollari. Dai valori di giugno, quando il barile veleggiava intorno a 115 dollari, il passo indietro è superiore a un terzo.

Degli effetti di questo improvviso dietrofront si è discusso a lungo, mettendo ad esempio l’accento sulla politica dell’Arabia Saudita, che sta lasciando correre all’ingiù il barile per mettere fuori mercato i rivali all’interno dell’Opec e le «nuove» produzioni americane di petrolio non convenzionale. Oppure sulle difficoltà politiche e sociali che i «Petrostati» potrebbero incontrare se i loro budget fossero messi a rischio.

Minor enfasi, invece, sul significato del crollo del barile per i Paesi occidentali. Fino ad oggi, grazie all’abbondanza di gas e petrolio non convenzionali e a prezzi in calo, sono stati proprio gli Usa e le sue imprese a trarne il maggior beneficio. Non così è stato, sempre fino ad oggi, per l’Europa. Non si tratta per i Paesi Ue di trasporre la «rivoluzione» energetica Usa da questa parte dell’Oceano, questione complessa e fonte di conflitto. Quanto di prendere atto che si è aperta una finestra di opportunità notevole: approfittare della riduzione dei costi dell’energia per dare consistenza a una ripresa debole.

Per qualcuno sarà più facile, per altri più difficile: se come accade in Italia il peso del Fisco su benzina e gasolio si aggira intorno al 60%, anche una diminuzione del 30% del barile di petrolio verrà diluita parecchio sui prezzi finali. E ancora (questioni vecchie ma sempre attuali): i prezzi Platt’s dei prodotti, sui quali si basano quelli dei carburanti, paiono scendere sempre un po’ meno (del 20% da giugno a novembre secondo i dati Mise), e i prezzi industriali meno ancora (sotto il 20%). Insomma, l’impressione che il calo trovi sempre qualche «attrito» fatica a sparire.

http://www.corriere.it/economia/14_nove ... b47.shtml#
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Re: Crolla il prezzo del petrolio,

Messaggioda franz il 28/11/2014, 14:00

crollo del prezzo del petrolio ed a seguire quello del gas.
Buone notizie per i consumatori di tutto il mondo ... e se in Italia dormono, peggio per loro.
Da me il prezzo del gasolio e della benzina alla pompa è sceso parecchio. 11% circa da giugno.

Pessime notizie invece per la Russia di Putin, che è già in fortissima crisi e che sta in piadi solo grazie all'esportazione di gas (il petrolio un po' meno, quello russo non è di buona qualità).
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Re: Crolla il prezzo del petrolio,

Messaggioda trilogy il 01/12/2014, 9:43

MILANO - Crollano le Borse dei Paesi del Golfo, dopo che giovedì l'Opec ha deciso di non tagliare la produzione malgrado lo scivolone dei prezzi del greggio. Riyadh perde il 4,8%, Dubai il 4,7%, Abu Dhabi il 2,6%, la piazza dell'Oman il 6,2% e quella del Qatar il 4,3%. Si tratta della prima reazione all'Opec: venerdì e sabato i mercati arabi erano - come di consueto - chiusi.
D'altra parte, però, non era difficile immaginare cosa sarebbe potuto succedere sui mercati più legati all'oro nero. Venerdì, infatti, erano bastate poche ore per capire che qualcosa è cambiato in profondità. Exxon, primo gruppo mondiale dell'energia, ha perso 16,8 miliardi di dollari di valore alla Borsa di New York: una somma pari alla manovra di una legge di bilancio in Italia. Messe insieme, le major occidentali del petrolio hanno bruciato oltre cento miliardi di capitalizzazione.

Nel frattempo si sono messi a correre i titoli dei gruppi ad alto consumo di energia, compagnie aree americane in testa. Giovedì, infatti, l'Opec ha consegnato ai mercati la sua ultima sorpresa, e chi non l'aveva messa in conto ora sta cercando di correre ai ripari.Il Brent viaggia a quota 70 dollari al barile, l'8% in meno rispetto a prima degli annunci ma, soprattutto, il 40% al di sotto dei livelli di giugno. L'indice americano Wti perde in una seduto 10% a 66,15 dollari.
fonte: http://www.repubblica.it/economia/2014/ ... 101798291/

Il grafico fa una certa impressione :mrgreen:
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Re: Crolla il prezzo del petrolio,

Messaggioda franz il 01/12/2014, 10:42

con un basso costo del petrolio immagino caleranno anche le azioni di tutte quelle aziende impegnate sulle energie alternative.

Comunque se un prezzo in crescita comporta inflazione importata, uno in calo dovrebbe produrre deflazione importata ed un aiuto alla ripresa. Calano infatti anche molte materie prime. Confermi, Trilogy?
Anche il prezzo dell'acciao, rispetto ai picchi del 2008, è basso.
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Re: Crolla il prezzo del petrolio,

Messaggioda trilogy il 01/12/2014, 13:26

franz ha scritto:
Comunque se un prezzo in crescita comporta inflazione importata, uno in calo dovrebbe produrre deflazione importata ed un aiuto alla ripresa. Calano infatti anche molte materie prime. Confermi, Trilogy?
Anche il prezzo dell'acciao, rispetto ai picchi del 2008, è basso.


Si l'effetto è quello, al netto degli effetti di cambio. Gli effetti che si stanno vedendo è il miglioramento del saldo della bilancia commerciale perchè si spende meno per le importazioni. L'effetto generale, per i consumatori nei vari paesi è diversificato, perchè alcuni paesi sono molto flessibili e le riduzioni di prezzo si trasferiscono rapidamente alla "pompa" in Italia questo avviene in minima parte. Con le rinnovabili si crea il problema che queste hanno in buona parte un prezzo deciso per legge e i prezzi al consumatore si adeguano poco al cambiamento in atto. Quindi i paesi che hanno un mix produttivo molto orientato verso le rinnovabili saranno penalizzati in termini di competitività e domanda rispetto ad altri.
L'altro aspetto è che diverse società petrolifere con prezzi sotto i 65 dollari al barile vanno in perdita, mentre su questi prezzi il bilancio pubblico di alcuni paesi arabi come Iran ed Emirati Uniti va in deficit.
Insomma un grande rimescolamento politico economico.
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